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Chiesa di Santa Maria della Neve
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa di Santa Maria della Neve <Monate, Travedona-Monate>
Altre denominazioni
S. Maria della Neve
Ambito culturale (ruolo)
maestranze lombarde (costruzione)
Notizie Storiche
1395 (costruzione intero bene)
Nella seconda metà del secolo XIV, a Monate, accanto alla Chiesa parrorcchiale di San Martino, fu eretta una nuova chiesa, dedicata a Santa Maria della Neve. Branchino Besozzi, vescovo di Bergamo, che ne era stato il promotore, il 13 gennaio 1396 vi istituì un Capitolo, composto da un Arciprete e da quattro Canonici, dotandolo dei beni necessari al loro sostentamento, beni numerosi ed importanti, edifici e terre, siti nella zona e a Milano. Il Capitolo, sorto sotto il giuspatronato del Vescovo Branchino, dopo la morte di questi continuò autonomo, eleggendo i propri membri per cooptazione: numerosi sacerdoti, fra quanti successivamente ne fecero parte, provenivano dalla famiglia del fondatore.
2008 - 2009 (restauro conservativo e adeguamento liturgico intero bene)
L'intero bene è stato sottoposto a una campagna di restauro conservativo conclusa nel 2009 con il recupero dei lacerti di superfici affrescate e con l'adeguamento funzionale e impiantistico del fabbricato. In occasione degli interventi è stato ripristinato l'antico altare in muratura al centro del presbiterio.
Descrizione
La misura della navata all’interno è di m 19,4 x 9,75 ed il soffitto a cassettoni in legno dista m.9,30 dal pavimento.La Chiesa di Santa Maria della Neve, monumentale e sobria, ad una navata a capanna, l’abside quadrangolare, volta ad oriente, le pareti esterne ritmate dalle lesene in beola che inquadrano le porte e le alte e strette finestre ad arco, unisce ad elementi strutturali romanici, un gotico slancio ascensionale.All’interno l’abside e le pareti furono affrescate: una teoria di Santi si susseguiva nella fascia inferiore; vivaci scene del Nuovo Testamento, di epoca posteriore, occupavano la fascia superiore.
Ora le une e le altre, già rovinate alla fine del secolo XVI, sono andate quasi interamente perdute. Interesante rimane un frammento di Crocefissione ed una Madonna col Bimbo sulla parete meridionale della Chiesa e, sulla parete nord dell’abside, l’antico patrono del paese, San Martino, che appare in vesti pontificali tra la Madonna in trono e San Bernardo di Chiaravalle.Una catena è ancora stretta nelle mani di San Bernardo, ma si perde nel vuoto: il diavolo incatenato ai piedi del Santo (= l’eresia combattuta e vinta) è stato cancellato.
La decorazione scultorea della Chiesa conserva numerose testimonianze della Colleggiata che in essa ebbe sede. Sulla facciata principale si apre la porta ad arco a tutto centro e sui capitelli di destra degli archivolti del portale, si snoda l’antica sottile fascia di sculture, corrose dal tempo: un tralcio di vite e colombe che beccano l’uva (= la Grazia e le anime che ad essa si dissetano e si santificano); alcune teste (sembra affacciarsi anche quella obliqua e maligna di un diavoletto); il guanto, il pastore e la mitria, non solo ad indicare la dignità del fondatore, ma anche a significare che il Capitolo era autonomo dalla giurisdizione vescovile territoriale. Chiavi, pastorale e mitria si ripetono sul frontale scolpito di una grande pietra, rinvenuta duranti recenti opere d restauro e murata nell’abside, verso la strada provinciale. Analoghe, ma di più sicuro e levigato disegno, le sculture delle due pile per l’acqua santa, scolpite in pietra d’Angera, l’una a forma di piccola conca semicircolare, l’altra rettangolare, nelle misure di un’antica urna cineraria. Anche sulle loro pareti, al motivo della croce greca iscritta nel cerchio, agli intrecci di foglie di vite e di stilizzati rami d’oilivo, si affianca la mitria vescovile.
Sulla facciata, sopra la porta l’oculo a strombo, il tetto a capanna era spezzato al centro dallo slancio della quinta del campanile che accoglieva le due campane. La dove esso si innestava nel muro, rimane un inspessimento della parete, al centro della facciata verso l’interno della Chiesa, ma il campanile è stato abbattuto perchè attorno ad esso, lungo le corde delle campane,scivolavano pericolose infiltrazioni d’acqua; nel 1777 fu sostituito da una breve cella campanaria, in un sobrio barocco a pianta triangolare, eretta sopra la sacrestia.
Struttura
Murature d'ambito e di spina in laterizio o materiale a spacco non intonacata.
Impianto strutturale
Edificio retto su murature continue senza ricorso a elementi puntuali di sostegno; il tetto a due falde appoggia sulle murature d'ambito.
Adeguamento liturgico
altare - intervento strutturale (2008-2009)
Durante la campagna di restauro del 2008-2009 si è provveduto a ricollocare al centro del presbiterio l'antico altare a mensa in muratura.