chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Zenna Maccagno con Pino e Veddasca Milano chiesa sussidiaria Beata Vergine delle Grazie Parrocchia di Santa Maria Assunta Pianta; Struttura; Opere d'arte; Pavimenti e pavimentazioni altare - aggiunta arredo (1990 circa) 1619 - XVII(costruzione intero bene); 1946 - 1946(restauro interno bene); 2016 - 2016(restauro coperture)
Chiesa della Beata Vergine delle Grazie
Tipologia e qualificazione
chiesa sussidiaria
Denominazione
Chiesa della Beata Vergine delle Grazie <Zenna, Maccagno con Pino e Veddasca>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze lombarde (costruzione)
Notizie Storiche
1619 - XVII (costruzione intero bene)
"Non si è trovata traccia, nei documenti, della graziosa Cappelletta dedicata alla Madonna che si trova a Zenna". Con queste parole Vittoria Rosti dichiarava, nel documentato studio sulle chiese di Pino e Tronzano, di non aver trovato cenni al piccolo edificio sacro nello spoglio delle visite pastorali nei luoghi, tra XVI e XVIII sec. V'è da concludere, che la chiesa della Beata Vergine, nella località di Zenna, sia stata costruita da parte di privati e che solo in epoca imprecisata pervenne alla parrocchia di Pino. In assenza di ogni riferimento, i caratteri stilistici e le tecniche costruttive inducono a ritenerla opera del XVII sec. avanzato, ma con una possibile fondazione (forse come semplice cappella aperta) da fissare al 1619. Questa, infatti, la data che compare su un affresco in controfacciata, sopra la porta d'ingresso, qui probabilmente trasportato da altra sede. Sul cartiglio si legge: Alessandro Sandrino / da Pino a fatto / fare l'anno 1619.
1946 (restauro interno bene)
L'indomani della guerra, la piccola chiesetta fu interessata da un ingente intervento di restauro, con introduzione di numerose scene affrescate all'interno, ingenue, ma non prive di qualche valore artistico. La data si ricava da uno dei cartigli che accompagnano le immagini sacre. Si legge, infatti, in controfacciata, a sinistra della porta: ANNO / DOMINI / MCMXLVI; a destra: IN HONOREM / B.V. MARIAE / INSTAURATUM. Gli affreschi, di mano anonima, rappresentano scene della vita di Maria.
2016 (restauro coperture)
Nel 2016 le copertura della chiesa sono state sottoposte a restauro conservativo. Il cantiere è stato diretto dall'architetto Carolina Sangermani.
Descrizione
La piccola chiesa delle Grazie a Zenna, quasi sulla riva del lago (a dire il vero, oggi, separata dalla costa per via del continuo allargamento della strada litoranea), è l'ultima chiesa d'Italia. Zenna, infatti, è una piccola località dipendente da Pino (oggi comune di Maccagno con Pino e Veddasca) caratterizzata, principalmente, per la frontiera con la Confederazione Elvetica: la dogana è a pochi metri dalla chiesetta. Questa, in semplici forme seicentesche (un'aula unica, coperta a volta, con presbiterio a terminazione semicircolare), eleva la sua facciata ai piedi di un'erta salita, ossia lungo l'antico tracciato che collegava la località sul lago con l'abitato di Pino, arroccato su un colle.
Pianta
Chiesa ad aula unica, quasi quadrata, con abside semicircolare, indizio di un certo sforzo progettuale pur nell'ambito di una comunità dall'economia limitata a forme di sussistenza.
Struttura
Muri d'ambito in pietrame misto recuperato sul posto, prevalentemente dalla riva del lago, legato da letti di malta. I muri esterni sono intonacati.
Opere d'arte
Sulla controfacciata, un affresco, forse trasportato dalla lunetta esterna sopra l'ingresso, è l'unica traccia di una più antica fase decorativa della chiesa. L'affresco è datato 1619.
Pavimenti e pavimentazioni
L'aula fedeli e l'abside presentano un pavimento a mattonelle in cemento esagonali probabilmente posate durante i restauri del 1946.
Adeguamento liturgico
altare - aggiunta arredo (1990 circa)
La chiesa non è stata interessata da alcun intervento strutturale nell'area del presbiterio. Allo scopo si provvede con un piccolo tavolo di legno mobile. Sopravvive, quindi, l'altare maggiore, con ancona lignea di sapore classicheggiante attorno alla nicchia con la statua della Madonna con Gesù bambino, e la balaustra lignea coeva di separazione con lo spazio dei fedeli.