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beni culturali della Chiesa cattolica
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restauro
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Parabiago
Milano
chiesa
sussidiaria
S. Maria della Neve (detta ''Madonna della Neve'')
Parrocchia di Gesu' Crocifisso
Impianto strutturale
nessuno
XIII - XIII(preesistenze intero bene); 1339 - 1339(preesistenze intero bene); 1734 - XVIII(restauro intero bene); 1794 - 1795(costruzione intero bene)
Chiesa di Santa Maria della Neve
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di Santa Maria della Neve <Parabiago>
Altre denominazioni Madonna della Neve
Chiesa di Santa Maria della Neve (detta "Madonna della Neve")
S. Maria della Neve (detta "Madonna della Neve")
Ambito culturale (ruolo)
maestranze lombarde (costruzione)
Notizie Storiche

XIII  (preesistenze intero bene)

non esistono notizie certe sulla prima originale costruzione anche se Goffredo da Bussero cita già una chiesa di “Santa Maria” situata nella frazione di Ravello

1339  (preesistenze intero bene)

durante la battaglia di Parabiago gli abitanti della zona si rifugiano all’interno di una chiesina che potrebbe essere in parte quella attuale

1734 - XVIII (restauro intero bene)

nel 1734 l’antica chiesa viene restaurata, ma verso la fine del ‘700, il parroco di Parabiago, don Agostino Peregalli, sottolinea la necessità di averne una più capiente in quanto garantisce l’accesso solo alla metà dei residenti della frazione

1794 - 1795 (costruzione intero bene)

viene dato incarico al capomastro Paolo Lamperti, maestro Carlo Lamperti e maestro Giovanni Colombo Bongino, di costruire il nuovo 'edificio di culto, su progetto del grande ebanista parabiaghese Giuseppe Maggiolini. La costruzione dura circa un anno e la nuova chiesa viene benedetta e consacrata dallo stesso parroco Peregalli il primo agosto del 1795. Dello stesso anno è l’affresco situato in una nicchia ellittica sopra l'altare e raffigurante la “Madonna della Neve con il bambino Gesù”, “San Rocco” e “Santa Lucia”; nello stesso anno vengono donate alla chiesa alcune tele, tra le quali le ancora esistenti Crocefissione e Deposizione. Ancora da ricordare una tavoletta raffigurante la Madonna, San Rocco e Santa Lucia in primo piano, sul fondo la campagna attorno a Ravello con animali e contadini in adorazione, e sotto di essa la scritta "Per grazia della Santissima Vergine questa cassina fu preservata dall'epidemia del bestiame nell'anno 1746-47"
Descrizione

La facciata della chiesa è caratterizzata da un portale d’ingresso in bronzo con cornice in cemento sormontata da una mensola, sopra la quale si apre un rosone ottagonale schiacciato all’estremità superiore e chiuso da una vetrata artistica. Il tutto appare iscritto all’interno di due lesene e una trabeazione dal disegno lineare. Sormonta il tutto il timpano anticipato da un cornicione modanato. Il giallo tenue ed il grigio sono i due colori di facciata. Sul lato sinistro, è presente la torre campanaria con l’orologio.
Impianto strutturale
struttura portante perimetrale in laterizio e copertura in legno
Adeguamento liturgico

nessuno
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