chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Monza Milano chiesa parrocchiale S. Giovanni Battista Parrocchia di San Giovanni Battista Coperture; Impianto strutturale presbiterio - intervento strutturale (2008) sec. VI - sec. VI(notizie preesistenza); 1201 - 1201(rifacimento battistero preesistente); 1300 - ca. 1350(costruzione intero bene); 1308 - 1308(collocamento sarcofago di Teodolinda); 1343 - 1343(spostamento fonte battesimale); 1350 - 1357(realizzazione altare maggiore); ca. 1350 - ca. 1390(costruzione e modifica di progetto intero bene); 1390? - 1417(costruzione cappella Madonna del Rosario); sec. XV - sec. XV(realizzazione decorazione arco trionfale vetrate rosone e sagre); 1444 - 1445(realizzazione affreschi cappella di Teodolinda); 1577 - 1577(allungamento realizzazione presbiterio cripta protiro); 1592 - 1620-22(costruzione campanile); sec. XVII - sec. XVII(rimodulazione cantoria); sec. XVII - sec. XVIII(realizzazione affreschi); 1611 - 1614(realizzazione scurolo); ca. 1613 - ca. 1735(rimozione edicole sommitali); post 1623 - post 1623(realizzazione fonte battesimale); 1644 - 1644(realizzazione copertura navata centrale); sec. XVIII - sec. XVIII(realizzazione altari e sculture); 1714 - 1714(restauri affreschi cappella di Teodolinda); 1722 - 1722(restauri guglia di S. Gregorio); 1729 - 1729(ricostruzione chiostrino dei morti); 1735 - 1735(restauri facciata); 1751 - 1751(restauri facciata); 1756 - 1756(restauri affreschi cappella di Teodolinda); 1889 - 1891(restauri cappella di Teodolinda); 1892 - 1903(restauri facciata); 1906 - 1908(rifacimento guglie e statue); 1960 - 1961(restauri affreschi cappella di Teodolinda); 1978 - 1983(restauri facciata); 2007 - 2007(restauro chiostrino dei morti); 2008 - 2015(restauri affreschi cappella di Teodolinda); 2009 - 2009(facciate esterne chiostrino dei morti); 2016 - 2017(restauri pulpiti e cantorie)
La fondazione del primo luogo di culto dedicato a S. Giovanni Battista è tradizionalmente assegnata alla regina Teodolinda, che avrebbe fondato l'oraculum nei pressi del palatium. Ne fanno cenno Paolo Diacono nella sua Historia Langobardorum e, molto dopo, il cronista monzese Bonincontro Morigia.
Nulla è conosciuto sul primitivo impianto. Le uniche tracce sono di natura archeologica, quasi interamente recuperate duranti lavori e non tramite esecuzione di scavi stratigrafici: tubuli fittili, embrici, lastre di arredo liturgico, tombe dipinte, tutti appartenenti all'edificio precedente l'attuale Duomo ma non necessariamente al primo impianto.
Le fonti, in particolare il Liber Ordinarius della Chiesa monzese, riporta indicazioni utili a delineare il suo aspetto. Doveva essere a tre navate, con il battistero interno. Come campanile dovette utilizzare una preesistente torre difensiva, ancora conservata sul fianco sinistro ma oggi inglobata in ampliamenti successivi.
1201 (rifacimento battistero preesistente)
Il primitivo battistero veniva forse rifatto, come segnala una nota nella Bibbia di Alcuino.
1300 - ca. 1350 (costruzione intero bene)
Il 31 maggio 1300 viene posta la prima pietra della nuova costruzione; non è possibile affermare con certezza che si trattasse di un ampliamento della struttura precedente perché ad oggi non sono state riconosciute murature in alzato appartenenti all'oraculum. La prima fase del cantiere vede la costruzione di un edificio a croce latina con tre navate e facciata con sviluppo verticale. Si tratta probabilmente di un'impostazione di cantiere mai portata a termine ma modificata più volte fino al termine della costruzione.
1308 (collocamento sarcofago di Teodolinda)
Le spoglie di Teodolinda, conservate probabilmente in una sepoltura terragna, vengono traslate alla presenza del podestà Zonfredino della Torre in un sarcofago oggi posto nella omonima cappella.
1343 (spostamento fonte battesimale)
L'antico fonte viene spostato nel nuovo edificio, come annotato nell'Obituario.
1350 - 1357 (realizzazione altare maggiore)
Borgino dal Pozzo realizza l'altare d'argento con storie di s. Giovanni Battista, messo in opera il 28 agosto 1357.
ca. 1350 - ca. 1390 (costruzione e modifica di progetto intero bene)
Nel corso del sec. XIV l'edificio ancora in fase di completamento dovette apparire inadeguato per dimensioni. Venne così ampliata la facciata di due campi laterali, creando internamente una configurazione a cinque navate che ospitasse anche delle cappelle laterali. Questa opera di riorganizzazione è attribuita a Matteo da Campione che doveva aver realizzato anche il battistero, e il pulpito, come riportato nella sua iscrizione funeraria.
1390? - 1417 (costruzione cappella Madonna del Rosario)
La cappella viene terminata; probabilmente negli stessi anni veniva completata la cappella di Teodolinda, sul lato opposto del presbiterio.
sec. XV (realizzazione decorazione arco trionfale, vetrate rosone e sagre)
Vengono realizzate gli affreschi dell'arco trionfale e le vetrate decorate del rosone. Viene anche realizzata la sagrestia.
1444 - 1445 (realizzazione affreschi cappella di Teodolinda)
Vengono realizzate dagli Zavattari le decorazioni pittoriche con il ciclo delle Storie di Teodolinda. Altri affreschi, oggi perduti, dovevano essere collocati nella cappella del Rosario.
Viene allungato il coro e il presbiterio, realizzando una nuova abside e una cripta; in occasione di questi lavori vengono murati una serie di rilievi scultorei opera probabilmente di Matteo da Campione e delle sue maestranze.
Nella prima metà dello stesso secolo viene presumibilmente modificato il protiro in facciata.
1592 - 1620-22 (costruzione campanile)
Viene edificato il campanile a sinistra della facciata.
sec. XVII (rimodulazione cantoria)
Il precedente pulpito di Matteo da Campione viene rimodulato in cantoria.
sec. XVII - sec. XVIII (realizzazione affreschi)
Le navate, il transetto e il tiburio vengono interessati da vaste campagne decorative di vari autori tra cui il Legnanino, il Castellino, Pietro Gilardi, Carlo Innocenzo Carloni.
1611 - 1614 (realizzazione scurolo)
Viene realizzato lo scurolo e sopraelevato il presbiterio.
ca. 1613 - ca. 1735 (rimozione edicole sommitali)
Vengono progressivamente rimosse le guglie che sulla sommità della facciata, ad eccezione dell'ultima a destra di S. Gregorio, ancora esistente.
post 1623 (realizzazione fonte battesimale)
Viene realizzato un nuovo fonte battesimale disegnato da Ercole Turati e realizzato da Bernardo Palanchino.
1644 (realizzazione copertura navata centrale)
La navata centrale, fino ad allora presumibilmente coperta da capriate, viene coperta da una volta a botte.
sec. XVIII (realizzazione altari e sculture)
Nel corso del secolo vengono rifatti molti altari, spesso sostituendo i precedenti in legno, e posizionate diverse sculture all'interno della chiesa.
1714 (restauri affreschi cappella di Teodolinda)
Gli affreschi, che forse avevano già subito degli interventi intorno al 1615, vengono restaurai su ordine della Scuola del Santissimo Rosario grazie all'eredità lasciata da Giovanni Battista Bevanea.
1722 (restauri guglia di S. Gregorio)
L'unica guglia antica esistente viene restaurata da Antonio Rossi di Milano; il contratto è stipulato nel novembre 1722.
1729 (ricostruzione chiostrino dei morti)
Viene riorganizzata la già esistente area cimiteriale sul fianco sinistro.
1735 (restauri facciata)
La facciata, in particolare il fregio sommitale della porzione centrale e in quelle di sinistra, e i tre relativi oculi e guglie, è interessata da un intervento di restauro affidato al marmoraro Francesco Antonio Conca di Varenna.
1751 (restauri facciata)
Il cronista Campini riporta che viene nuovamente restaurata la facciata.
1756 (restauri affreschi cappella di Teodolinda)
Gli affreschi vengono restaurati dal pittore Giovanni Angelo Borroni, con esiti negativi.
1889 - 1891 (restauri cappella di Teodolinda)
La cappella è oggetto di restauri curati da Luca Beltrami.
1892 - 1903 (restauri facciata)
La facciata viene restaurata da Luca Beltrami inizialmente e da Gaetano Landriani successivamente.
1906 - 1908 (rifacimento guglie e statue)
Vengono ricostruite in stile le guglie mancanti. La statua di S. Gregorio viene lasciata al suo posto mentre la relativa edicola viene rimontata in aderenza al campanile per ragioni statiche.
1960 - 1961 (restauri affreschi cappella di Teodolinda)
Gli affreschi vengono restaurati da Ottemi della Rotta.
1978 - 1983 (restauri facciata)
Viene restaurata la porzione centrale della facciata.
2007 (restauro chiostrino dei morti)
Restauro degli intonaci interni e della cappella mariana interna.
2008 - 2015 (restauri affreschi cappella di Teodolinda)
Gli affreschi della cappella vengono restaurati; è installato un nuovo impianto di illuminazione.
2009 (facciate esterne chiostrino dei morti)
Restauro delle facciate esterne del chiostrino dei morti.
2016 - 2017 (restauri pulpiti e cantorie)
Vengono restaurati i pulpiti e le cantorie.
Descrizione
Struttura a tre navate e facciata a salienti poco rilevati; si tratta di un edificio frutto di progressive addizioni e modifiche, risultato della sua storia plurisecolare. La tipologia della pianta è riconducibile alla tipologia "mendicante" con navate un tempo coperte da capriate e presbiterio da volte.
La facciata, con la parte superiore realizzata a vento, è realizzata a fasce alternate di marmo bianco e pietra nera e suddivisa in cinque campi, di cui quelli a fianco della partizione centrale di ridotte dimensioni. Nel campo centra le si trova l'unico portale di accesso, con protiro su colonne rette da protome leonine provenienti forse dal precedente edificio; il portale presenta nella lunetta elementi di reimpiego di epoca romana e un bassorilievo in cui sono raffigurati anche alcuni pezzi del famoso tesoro della basilica. Sopra il protiro si apre l'ampio rosone inquadrato da una serie di formelle lavorate a traforo contenenti diversi motivi decorativi (protomi umane e leonine, corolle) e trafori polilobati agli angoli; le stesse formelle compongono una fascia soprastante il rosone, sovrastata a sua volta da una galleria cieca. Ultimo elemento decorativo prima del sottogronda è un oculo decorativo che riprende lo schema compositivo del rosone; analoghi elementi, di dimensioni maggiori, si ritrovano nella stessa posizione in ogni campo della facciata. Il sottogronda è sottolineato da una serie di archetti pensili a sesto acuto, che continuano anche sulle paraste che scandiscono la facciata, e da un fregio a riquadri; sul margine esterno dei salienti corrono dei riquadri quadrilobati. I campi ai lati di quello centrale presentano oltre al citato oculo decorativo una trifora al livello inferiore e una bifora a quello mediano, mentre quelli esterni solamente una bifora con cornici decorate. Le paraste sono concluse alle estremità da edicole coperte da guglie che ospitano statue in trono; queste poggiano su di un basamento che presenta dei fregi a traforo rappresentanti figure mostruose contrapposte. Al lato sinistro della facciata si addossa la grande mole del campanile in laterizi, con orologio; i fronti della cella campanaria, coperta da cupola con lanterna, riprendono la facciata di un tempio con lesene, capitelli e timpano in cui si trova un medaglione decorativo. Sempre sul lato sinistro di poco arretrato rispetto al campanile, si apre anche il cosiddetto "chiostrino dei morti " risistemazione settecentesca dell'area cimiteriale.
Le tre navate interne sono divise da pilastri, ottagonali e con capitelli figurativi le prime tre coppie circolari le altre tre. Esterne rispetto alle navate laterali sono una serie di cappelle divise, forse in epoca successiva alla loro realizzazione, da tramezzi. I due piloni circolari di sinistra dell'ultima campata sostengono il pulpito trecentesco, rimodulato nel corso del Settecento. La navata centrale è coperta da volte a botte. In corrispondenza della campata d'incrocio si eleva la cupola con tiburio ottagonale esterno, mentre le due campate affiancate ad essa presentano volte a crociera. Il presbiterio si presenta sopraelevato, in seguito alla costruzione della cripta, e con un coro allungato chiuso da abside poligonale con contrafforti esterni poligonali. Ai lati del presbiterio si trovano due cappelle che riprendono il profilo esterno dell'abside centrale. Pressoché tutte le superfici interne sono decorate di affreschi, in massima parte realizzati a partire dal sec. XVI, ad eccezione del noto ciclo delle Storie della Vita di Teodolinda, datato 1444, e di alcuni lacerti di pittura dei secc. XIV e XV.
Sul lato nord, dopo il "chiostrino" e un passaggio verso la via pubblica, si trovano una serie di annessi che ospitano la sacrestia, la Biblioteca Capitolare ed altri ambienti di servizio; tra questi, particolarmente rilevanti sono i resti delle murature di una torre probabilmente di epoca longobarda.
Coperture
falde con coppi
Impianto strutturale
muratura continua
Adeguamento liturgico
presbiterio - intervento strutturale (2008)
Altare moderno che mantiene l'antico paliotto in legno dorato: commissionato dal vicario generale del Duomo Graziano d'Arona e realizzato dall'orafo milanese Borgino dal Pozzo tra il 1350 e il 1357, rappresenta scene della vita di s. Giovanni. Ambone in metallo smaltato rappresentante un pavone e un volume aperto. Conservata l'imponente macchina d'altare precedente con tabernacolo.