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Santuario della Beata Vergine del Carmelo
Tipologia e qualificazione
santuario sussidiario
Denominazione
Santuario della Beata Vergine del Carmelo <Montevecchia>
Altre denominazioni
Chiesa della Beata Vergine del Carmelo B.V. del Carmelo
Ambito culturale (ruolo)
maestranze lombarde (costruzione)
Notizie Storiche
XIII - XVIII (costruzione intero bene)
In origine la chiesetta duecentesca era semplice cappellania della Plebana di Missaglia, riconosciuta parrocchia nel 1564 e dedicata a San Giovanni Decollato con la compatrona B.V. del Monte Carmelo. La prima notizia risale al Liber Notitiae che indica all'interno anche un altare dedicato a S. Agata.
La riedificazione risale ai primi anni del Seicento sul sito della precedente distrutta da un incendio. La costruzione della chiesa e della canonica si è attuata in tempi differenti. Lo si deduce dalle date ritrovate sotto al pavimento.
In quegli anni vi era anche un cimitero sul lato nord ovest dove sono emersi resti di pietra sepolcrale recanti una data: 1663.
San Carlo, il Cardinale Federico Borromeo e il Cardinale Pozzobonelli, hanno lasciato in archivio le loro relazioni di Visita Pastorale che descrivono la chiesa in buone condizioni, con elementi decorativi e architettonici differenti dagli attuali. Nel 1611 il pavimento era in cemento levigato e il soffitto cassettonato.
XIX - XX (restauro intero bene)
Nel 1854 la parrocchia di Montevecchia fu staccata dalla pieve di Missaglia per essere ammessa al nuovo vicariato di Merate e la dedicazione al Battista rimase fino al 1924 quando fu costruita la nuova parrocchiale più a valle.
Così il Cardinal I. Shuster, nel novembre 1945, consacrò il santuario dedicato alla B. V. del Carmelo dove si venera la statua seicentesca della Vergine col Bambino.
Nel 1951, il parroco don Lorenzo Colombo, predispose l'incoronazione della statua con un programma di celebrazioni che culminò nella collocazione della preziosa icona Mariana presso il tempietto dell'altare maggiore, opportunamente ampliato. Sino ad allora la statua della compatrona era alloggiata nell'altare laterale, ora cappella di san Bernardo.
Descrizione
Il santuario orientato con abside a est è posto su di un colle dominante la pianura e le colline brianzole.
Per accedere è necessario percorrere una lunga e suggestiva scalinata che porta al sagrato e alla terrazza panoramica. Un porticato con quattro colonne in granito precede l'ingresso alla navata.
All'esterno, la chiesa è circondata da uno splendido acciottolato del settecento e le superfici dell'edificio sono intonacate e tinteggiate
Dal sagrato si dirama una Via Crucis costituita da sedici cappelle barocche in pietra arenaria con sculture ad alto rilievo, da poco restaurate a cura della Scuola Beato Angelico, raffiguranti le scene classiche della Passione di Cristo.
Lo stile della facciata è sobrio, la pianta si sviluppa con unica navata e cappelle laterali, oltre alla sala capitolare e alla sacrestia collocate sul lato nord. Le volte soprastanti la navata centrale sono a crociera.
La canonica si sviluppa a sud ovest, su due piani.
All'interno lo stile barocco si scopre maestosamente grazie agli affreschi sulle pareti, agli stucchi e alle cappelle laterali.
Campanile
Il campanile in muratura ha una copertura voltata con coppi in cotto, risale al Settecento e fu costruito su impianto Romano.
Cicli affrescati
Gli affreschi principali sono quattro. Due presenti nel prebiterio, raffigurano la Raccolta della Manna (a destra) e l'Ultima Cena (a sinistra). Sulla parete della navata, in zona centrale, troviamo la Natività a destra e la Crocefissione a sinistra. L'autore è Pietro Gariboldi che ha lavorato a Montevecchia nel 1778.
Opere d'arte
Sempre nella navata, sulla parete a destra è appesa una maestosa tela ad olio, di autore anonimo, risalente al secolo XVIII, raffigurante San Spiridone, pastore di greggi e San Grato, protettore dei prodotti agricoli.
Sulle lesene, collocate nella parte superiore, possiamo ammirare otto tele con cornice oro, raffiguranti la vita di San Giovanni Battista, San Luigi e l'Angelo Custode, firmate da Dionigi Sadis nel 1774.
Al santuario appartenevano altre tele di epoche diverse, ora collocate altrove. In particolare, da segnalare, sono le raffigurazioni di San Giovanni Battista con l'Agnello e San Maurizio, appese ora nella sala del camino in canonica.
Barocchi sono i due pulpiti laterali dipinti con foglie d'oro e i confessionali lignei con inserti di radica di noce.
Organo
Sopra al portone d'ingresso è collocata la balconata dell'organo, fregiata con i vari simboli musicali. L'organo Biroldi, ancora a trasmissione meccanica, risale alla fine del Seicento. E' opera della Bottega Varesina di Eugenio Biroldi. In questo esemplare si possono notare alcune parti di recupero, riconoscibili dal colore e dalle segnature. In origine l'organo era costituito da 21 registri, dotato in seguito di altri tre registri ma depredato nel corso del Novecento.
Comunque lo strumento ancora oggi, simula ben 23 strumenti, grazie a una tastiera cromatica di 56 note, una pedaliera di 18 tasti, quest'ultima divisa tra bassi e soprani.
L'organo, restaurato nel 1990 dalla Bottega A. Corno di Bernate, è molto apprezzato da maestri e concertisti che lo utilizzano in occasione di note rassegne musicali.
Cappelle laterali
Sul lato sinistro del Santuario è collocata la Cappella dei Morti dove trovano sepoltura i parroci.
Entrando a sinistra, nella navata si susseguono tre cappelle laterali: la prima dedicata a S. Francesco, ex battistero, contiene il gruppo scultoreo seicentesco rappresentante l'Estasi del Serafico mentre riceve l'estimate, sorretto da un Angelo, e un crocefisso cinquecentesco in legno.
A seguire, la cappella dedicata a S. Antonio da Padova, con volta a catino, risale al primo Settecento, in memoria di un fanciullo defunto, come appare dai cartigli incisi sulle colonnine della balaustra. I cicli affrescati riproducono gli episodi di vita di San'Antonio e sono attribuiti alla scuola di A. Appiani. La statua lignea del Santo con il bambino è collocata nell'apposita nicchia dell'altare barocco in marmi policromi e paliotto in seta. Il pavimento è di pianelle di cotto lombardo d'epoca.
La terza cappella o sala capitolare è un vero e proprio oratorio con volta a botte affrescata con il sacrificio di Abramo, altare tardo quattrocentesco e tela seicentesca raffigurante San Carlo. In questa Sala è depositato il baldacchino dorato che si utilizza per alloggiare la statua della B.V. durante le processioni solenni.
La cappella di San Bernardo è l'ultima sul lato sinistro. In origine era dedicata alla B. Vergine, ora conserva la statua dell'abate cistercense di Chiaravalle che schiaccia con i piedi la testa di Satana. La scultura lignea è collocata sull'altare barocco di marmi policromi, attorniata da affreschi settecenteschi raffiguranti l'Ascensione di Elia e la Consegna dello scapolare da parte della Madonna a Simone Stock.
Sul lato destro l'unica cappella presente è quella dedicata a San Giovanni Decollato con affreschi settecenteschi raffiguranti il Battesimo di Gesù e San Giovanni che addita l'Agnello di Dio. Al centro dell'altare barocco policromo si distingue una fedele copia della tela ora custodita nel Palazzo Arcivescovile Diocesano, raffigurante la decollazione del battista, attribuita a Bernardino Campi.
Infine, sul lato nord est, la sacrestia con volta a padiglione affrescata contiene arredo in noce e un lavandino in pietra del secolo XVII.
Altare maggiore
L'altare maggiore è contenuto nel presbiterio, rialzato rispetto all'aula e rinchiuso da una balaustra barocca con colonnine di marmo rosso e mantavola di marmo nero. La volta del presbiterio è a crociera mentre la volta dell'abside è con semicatino. Le pareti sono arricchite da due vetrate artistiche recenti.
La statua lignea della B. Vergine è collocata nel tempietto barocco dell'altare in marmi policromi e paliotto di scagliola.
Opere d'arte
La pala con la Decollazione del Battista appartiene all'apparato decorativo cinquecentesco (1553 circa) è ora sostituita da una copia fedele, opera di Bernardino Campi, custodita nel Palazzo Vescovile di Milano.
Il dipinto riproduce "figure di grandezza naturale" ma danneggiato dall'incendio di metà secolo.
La figura di Salomè è dipinta con minuzia anche nei dettagli più minimali come i gioielli e le vesti. L'impaginazione della scena rispetta altre opere del pittore.
Adeguamento liturgico
altare - aggiunta arredo (1980)
Negli anni '80 la mensa dell'altare barocco è satata traslata al centro del presbiterio.