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edilizia di culto
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adeguamento liturgico
Milano
Milano
basilica
parrocchiale
S. Simpliciano
Parrocchia di San Simpliciano
Pianta; Struttura; Soffitto; Opere d'arte; Elementi decorativi; Cappelle laterali; Opere d'arte; Pavimenti e pavimentazioni; Cappelle laterali; Elementi decorativi; Elementi decorativi; Cappelle laterali
presbiterio - intervento strutturale (1992)
V - V(costruzione intero bene); 881 - 881(passaggio di proprietà intero bene); XI - XI(ristrutturazione intero bene); XI - XII(demolizione parziale intero bene); XV - XV(costruzione primo chiostro); XV - XV(ampliamento intero bene); 1563 - 1712(costruzione secondo chiostro); 1582 - 1582(completamento interno); XVII - XVII(completamento interno); 1621 - 1623(costruzione scalone); 1835 - 1835(completamento interno); 1841 - 1841(restauro intero bene); 1870 - 1870(restauro facciata); 1944 - 1947(preesistenze intero bene); 1956 - 1956(restauro interno); 1987 - 1992(rifacimento interno); 1988 - 1988(completamento intero bene); 1989 - 2001(restauro intero bene); 2004 - 2004(restauro sacello); 2009 - 2009(restauro interno); 2009 - 2010(valorizzazione interno)
Basilica di San Simpliciano
Tipologia e qualificazione basilica parrocchiale
Denominazione Basilica di San Simpliciano <Milano>
Altre denominazioni Chiesa di San Simpliciano
S. Simpliciano
Autore (ruolo)
Ambrogio da Fossano, il Bergognone (realizzazione decorazioni interne)
Maciachini, Carlo (restauro facciata principale)
Aluisetti, Giulio (restauro interni)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze lombarde (costruzione)
Notizie Storiche

 (costruzione intero bene)

Insieme alla basilica Martyrum (Sant'Ambrogio), alla basilica Prophetarum (San Dionigi) e alla basilica Apostolorum (San Nazaro), la basilica Virginum è considerata una delle basiliche volute da Ambrogio fuori le mura, sorta sull'area di un cimitero pagano.

881  (passaggio di proprietà intero bene)

Nell'881 presero possesso della chiesa i Benedettini di San Protaso ad Monachos.

XI  (ristrutturazione intero bene)

Ipotesi di una trasformazione preromanica dell'impianto originario paleocristiano, mediante la suddivisione in navate, con la conservazione del soffitto a capriate lignee.

XI - XII (demolizione parziale intero bene)

Trasformazione romanica dell'edificio con l'ingrossamento e lo sfoltimento dei pilastri esistenti, conservando quelli in corrispondenza dello scarico delle volte in muratura che sostituirono il soffitto ligneo; a cui seguì la costruzione del tiburio ottagonale e della relativa cupola, fiancheggiata da due volte a botte, funzionali a contenere le spinte orizzontali. Successivamente vennero realizzati gli interventi sull'abside e sulla facciata principale, di cui rimane il portale.

XV  (costruzione primo chiostro)

Nel Quattrocento fu realizzato il primo chiostro, attiguo alla chiesa per volere dell'abate Gian Alimento Negri. Il portico del chiostro è caratterizzato da colonne in granito poggianti su uno zoccolo continuo. Le volte a crociera del portico conservano lacerti di decorazioni.

XV  (ampliamento intero bene)

A partire dal XV secolo vennero realizzate le cappelle laterali e la decorazione della calotta absidale, opera di Ambrogio Bergognone.

1563 - 1712 (costruzione secondo chiostro)

Nel 1563 si iniziò a costruire il secondo chiostro di S. Simpliciano, a seguito del passaggio della chiesa alla congregazione Cassinese avvenuta nel 1517. Si tratta di un portico caratterizzato da coppie di colonne tuscaniche disposte perpendicolarmente rispetto alla parete e poggianti su un basso muretto. I bracci del portico sono voltati con volte a botte lunettate con generatrice parallela ai lati del chiostro.

1582  (completamento interno)

Ricostruzione del coro su disegno di Giuseppe Meda.

XVII  (completamento interno)

Realizzazione della cappella del Rosario nel transetto sinistro.

1621 - 1623 (costruzione scalone)

Nel 1621 i benedettini commissionarono al Richini uno scalone monumentale e il terzo chiostro di San Simpliciano. I lavori per il terzo chiostro vennero interrotti nel 1623.

1835  (completamento interno)

Costruzione dell'altare maggiore di stile neoclassico, opera di G. B. Bareggi.

1841  (restauro intero bene)

Intervento di restauro molto invasivo per la consistenza materica degli interni del complesso architettonico, condotto dall'architetto Giulio Aluisetti: inserimento del nuovo altare maggiore, rivestimento delle pareti interne a finto marmo bicromo in stile pisano ed eliminazione degli elementi decorativi lapidei sostituiti con elementi in stucco.

1870  (restauro facciata)

Intervento di restauro stilistico della facciata principale ad opera di Carlo Maciachini: vennero aperti due portali laterali minori e ricostruite, sulla base di tracce archeologiche, le bifore sopra il portale e le trifore della cuspide.

1944 - 1947 (preesistenze intero bene)

Campagna di studio con sopralluoghi ricognitivi delle strutture murarie paleocristiane del complesso ecclesiastico a cura di Edoardo Aslan e Costantino Baroni.

1956  (restauro interno)

Avvio dell'intervento di de-restauro con l'eliminazione di quello che Cesare Brandi definì "l'orrido restauro stilistico dell'Aluisetti", di cui rimase solo una ridotta testimonianza sul fondo del transetto sinistro.

1987 - 1992 (rifacimento interno)

Adeguamento liturgico del presbiterio a cura degli architetti Bruno Bozzini e Maria Pia Borghi.

1988  (completamento intero bene)

Progetto per la nuova sacrestia e per i locali deposito a cura degli architetti Bruno Bozzini e Maria Pia Borghi.

1989 - 2001 (restauro intero bene)

Vari interventi di restauro al complesso architettonico.

2004  (restauro sacello)

Dopo essere stato per lungo tempo inutilizzato, il sacello è stato oggetto di restauro con la contestuale progettazione di un nuovo allestimento, a cura dello studio Pagani Perversi. L'intervento ha interessato soprattutto la pavimentazione dell'ambiente: al cocciopesto originale dell'abside è stata affiancata una nuova pavimentazione nella parte calpestabile nonché la realizzazione di un collegamento verticale in ferro e legno che mettesse in comunicazione il sacello con la chiesa.

2009  (restauro interno)

Restauro della cappella Madonna del Rosario. L'intervento ha previsto la chiusura delle fessurazioni, il restauro delle decorazioni, l'installazione del deumidificatore.

2009 - 2010 (valorizzazione interno)

Valorizzazione del percorso archeologico dietro l'abside della chiesa parrocchiale e datazione delle fondazioni con la contestuale realizzazione di un piccolo museo didattico nel locale sacrestia.
Descrizione

La chiesa, orientata est ovest, si presenta con un impianto basilicale a croce latina: tre navate con cappelle laterali nel piedicroce, un ampio transetto diviso in due navate e il presbiterio con abside a conclusione emiciclica estradossata. Sul fianco settentrionale del presbiterio si ha accesso all'antico sacello ad impianto cruciforme. La facciata principale a capanna, frutto di un restauro stilistico ottocentesco, presenta tre archeggiature rette da snelle semicolonne, richiamo del quadriportico che originariamente avrebbe anticipato la basilica. Nella parte basamentale si aprono tre portali: quello originario centrale strombato con fasci di colonnine e due protomi leonine e i due laterali con lunette superiori decorate. Al di sopra dei portali laterali si aprono due trifore, mentre sopra al portale centrale è presente una coppia di bifore e superiormente una trifora. La facciata è costituita interamente in laterizio ad eccezione di ampie porzioni di elementi lapidei nella porzione centrale basamentale e di alcuni conci utilizzati nelle ghiere degli archi al di sopra delle aperture. Elementi in cotto decorano le aperture così come la cornice sommitale caratterizzata da archetti pensili sempre in cotto. I fianchi in laterizio a vista conservano il complesso palinsesto stratigrafico della struttura: possenti contrafforti e ampie archeggiature di grandi finestroni successivamente tamponati scandiscono i prospetti. L'abside è traforata da una finestratura con profonde strombature, ritmate da possenti pilastri. Il tiburio ha impianto ottagonale ed è coronato da snelle colonnine bianche. Internamente la chiesa si presenta a tre navate con una conformazione di chiesa a sala, ovvero con pari altezza delle navate laterali rispetto a quella centrale. Le pareti, stonacate nell'ottocento, conservano un ricco palinsesto stratigrafico. Le volte a crociera sono sostenute da alti pilastri con archeggiature per lo più ogivali. Le navate sono ripartite in quattro campate ai lati delle quali si aprono altrettante cappelle. Quest'ultime, edificate solo a partire dal XV secolo, presentano finiture e soluzioni architettoniche molto differenziate a causa delle differenti epoche di costruzione e di rifacimento. La prima cappella laterale destra con copertura ad ombrello conserva lacerti di affreschi rinascimentale; la seconda e la terza sono state ampiamente rimaneggiate nell'ottocento; la quarta cappella custodisce una pala d'altare seicentesca. Nel presbiterio il catino absidale affrescato dal Bergognone è parzialmente occultato dall'imponente altare maggiore in stile neogotico (1835). Al di sotto è conservato il coro ligneo opera di Alselmo e Virgilio de Conti, su disegno dell'architetto Giuseppe Meda. Nel transetto sinistro è presente la cappella del Rosario, realizzata nel settecento in stile rococò.
Pianta
Impianto basilicale a croce latina a tre navate con cappelle laterali, ampio transetto diviso in due navate, presbiterio con abside a conclusione emiciclica estradossata.
Struttura
Struttura muraria piena in laterizi e malta con numerosi elementi lapidei nelle parti basamentali e diversificate tipologie di tessitura muraria.
Soffitto
Volte a crociera a sesto acuto intonacate con costoloni circolari in cotto per le navate della chiesa. Le volte delle cappelle laterali sono invece diversificate: a tutto sesto, a sesto ribassato, ad ombrello e sono completamente intonacate e decorate. La campata all'incrocio tra navata centrale e transetto è coperta da una volta a padiglione ottagonale in laterizio a vista raccordata alla campata quadrangolare mediante pennacchi sferici e contenuta in un tiburio ottagonale esternamente.
Opere d'arte
Tabernacolo in bronzo collocato nel sacello, opera di Benedetto Pietrogrande (2004).
Elementi decorativi
Calotta absidale affrescata raffigurante l'Incoronazione della Vergine opera di Ambrogio Bergognone (1500-1508).
Cappelle laterali
A sinistra dell'abside si accede al sacello dei SS. Martiri dell'Anàunia, piccolo ambiente a croce con abside semicircolare, coperto a botte.
Opere d'arte
Tela di Camillo Procaccini raffigurante lo Sposalizio della Vergine, conservata su una parete del transetto sinistro.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimentazione in formelle di cotto nelle navate; pavimentazione a mosaico nella zona del presbiterio; battuto in cocciopesto nel sacello.
Cappelle laterali
Cappella del Rosario, realizzata nel Settecento in stile rococò nel transetto sinistro.
Elementi decorativi
Portale centrale in materiale lapideo con ampia strombatura caratterizzata da colonnine i cui capitelli a fascia portano scolpite le figure delle Vergini sagge che incontrano lo sposo e un vescovo con i sacerdoti che si recano alla consacrazione della basilica.
Elementi decorativi
Vetrate artistiche su disegno di Aldo Carpi (controfacciata e transetto destro) e di Aldo Raimondi (navate).
Cappelle laterali
Cappelle laterali navata destra: seconda cappella rifatta dal Maciachini nell'ottocento; terza cappella dedicata a S. Mauro di Girolamo Chignoli; quarta cappella di S. Benedetto di Andrea Salmeggi.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1992)
Adeguamento liturgico del presbiterio (1987-1992) a cura degli architetti Bruno Bozzini e Maria Pia Borghi.
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