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Milano
Milano
chiesa
parrocchiale
S. Maria della Passione
Parrocchia di Santa Maria della Passione
Pianta; Impianto strutturale; Campanile; Altare maggiore; Cappelle laterali; Cappelle laterali; Cappelle laterali; Cappelle laterali; Cappelle laterali; Cappelle laterali; Cappelle laterali; Cappelle laterali; Cappelle laterali; Cappelle laterali; Cappelle laterali; Cappelle laterali; Opere d'arte; Opere d'arte; Elementi decorativi; Elementi decorativi
presbiterio - aggiunta arredo (2017)
XV - XV(costruzione intero bene); 1485 - 1485(costruzione intero bene); 1490 - 1555(completamento cupola); 1543 - 1543(completamento interno); 1550 - 1580(ampliamento intero bene); 1583 - 1583(completamento interno); 1591 - 1692(completamento facciata); 1782 - 1782(passaggio di proprietà intero bene); 1838 - 1839(restauro intero bene); 1984 - 1984(bene interno); 1998 - 1998(restauro esterno); 2002 - 2004(restauro interno); 2004 - 2008(restauro esterno); 2007 - 2010(restauro interno)
Chiesa di Santa Maria della Passione
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Santa Maria della Passione <Milano>
Altre denominazioni S. Maria della Passione
Autore (ruolo)
Battagio, Giovanni (costruzione)
Lombardo, Cristoforo (completamento)
Bassi, Martino (ampliamento)
Rinaldi, Tolomeo (completamento facciata)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze lombarde (costruzione)
Notizie Storiche

XV  (costruzione intero bene)

Intorno all'ultimo decennio del XV secolo si iniziò a costruire il complesso architettonico su progetto di Giovanni Battagio sui terreni di Daniele Birago situati nei pressi di Porta Tosa, nella parrocchia di Santo Stefano in Brolo. Il Birago si assunse tutte le spese di costruzione, conservando per sé i diritti di patronato e l'esclusività della sepoltura. La chiesa in origine aveva probabilmente impianto ottagonale "quadricoro".

1485  (costruzione intero bene)

Con atto notarile del 22 luglio 1485, Gian Galeazzo Sforza impegnò i Lateranensi a costruire una chiesa con monastero, dedicata a Santa Maria della Passione.

1490 - 1555 (completamento cupola)

La tribuna, la cui terminazione era prevista per il 1490, divenne la sede al suo centro del monumento sepolcrale di Daniele Birago e del fratello Francesco, opera di Andrea Fusina, attualmente nella nicchia a destra dell'altare maggiore. La conclusione della cupola fu attuata da Cristoforo Lombardi negli anni di Ferrante Gonzaga (1546-55).

1543  (completamento interno)

La pala di altare dell'Ultima Cena, conservata fin dall'inizio nel transetto laterale sinistro, venne commissionata da Aurelio da Milano, priore dei Canonici, e realizzata da Gaudenzio Ferrari.

1550 - 1580 (ampliamento intero bene)

Nella seconda metà del XVI secolo vennero eseguite numerose lavorazioni nel cantiere della Passioni, tra cui negli anni sessanta la costruzione delle cappelle poste sotto i bracci trasversali della croce. Verso la fine del secolo (1573), l'originario impianto centrale venne stravolto dall'aggiunta da parte di Martino Bassi del piedicroce a tre navate che trasformò la chiesa in un impianto longitudinale.

1583  (completamento interno)

In accordo con l'architettura del piedicroce del Bassi, Giuseppe Galberio realizzò le decorazioni monocrome nel registro superiore della navata centrale.

1591 - 1692 (completamento facciata)

I progetti del Bassi per la facciata principale servirono a strutturare l'attuale prospetto che fu studiato, con varianti dal romano Tolomeo Rinaldi e dall'allievo del Bassi, Dionigi Campazzo.

1782  (passaggio di proprietà intero bene)

Il monastero della Passione fu soppresso e la chiesa passò al clero secolare.

1838 - 1839 (restauro intero bene)

Vennero effettuati restauri dei fianchi e della facciata; inoltre, all'interno, vennero scoperti ulteriori affreschi del Borgognone.

1984  (bene interno)

Restauro dell'organo in cornu evangelij.

1998  (restauro esterno)

Progetto di restauro della copertura della chiesa, con il contributo dell'8 per mille CEI.

2002 - 2004 (restauro interno)

Progetto di restauro del coro ligneo. Negli stessi anni contributi per la realizzazione dell'impianto di allarme.

2004 - 2008 (restauro esterno)

Restauro facciate e cortile interno della Basilica e manutenzione impianto illuminotecnico.

2007 - 2010 (restauro interno)

Restauro del dipinto de L'Ultima cena di Gaudenzio Ferrari a cura della dottoressa Anna Lucchini. L'anno successivo alla stessa impresa di restauro viene affidato il restauro dell'affresco monocromo della parte absidale con Crocifisso. Nel 2010 la dottoressa Lucchini esegue il restauro di due dipinti olio su tela, raffiguranti "Deposizione di Cristo o Il Crocifisso" (aut. Daniele Crespi) e "Sacra Famiglia" (aut.Federico Bianchi).
Descrizione

Il complesso architettonico è costituito dalla chiesa, orientata ed anticipata da un ampio sagrato, e dall'adiacente struttura edilizia organizzata originariamente intorno a due cortili quadrangolari come convento dei Lateranensi. L'imponente facciata barocca della chiesa è costituita da un fronte molto largo rispetto allo sviluppo in altezza ripartito in cinque scomparti, corrispondenti alla organizzazione interna in tre navate e cappelle laterali, da imponenti lesene ribattute di ordine dorico impostate su alti basamenti e al di sopra del quale corre una sporgente trabeazione. La facciata è caratterizzata da una bicromia degli sfondati intonacati con finitura bianca e delle lesene tinteggiate in grigio, a emulazione delle modanature, degli alti rilievi e della statuaria, realizzati in materiale lapideo naturale. I tre portoni lignei posti centralmente nella facciata principale sono inseriti in portali lapidei trabeati con ricche cimase in altorilievi al di sopra delle quali si aprono finestre termali nei portali laterali e una apertura ovoidale al di sopra del portone centrale. Nella cimasa centrale e nei due altorilievi laterali sopra le aperture sono riportate raffigurazioni strettamente inerenti la titolazione della chiesa: ovvero l'incoronazione di spine (sinistra); la Deposizione dalla Croce (al centro); la Flagellazione (a destra). Nei due sfondati laterali esterni, più bassi e raccordati al corpo centrale con dei salienti curvilinei decorarti da ghirlande, due imponenti nicchie ospitano rispettivamente la statua di Sant'Agostino e Sant'Antonio da Padova. A coronamento del fronte sopra i plinti posti in corrispondenza delle paraste sono conservati due degli angeli che un tempo reggevano i simboli della Passione. Il fianco laterale sinistro evidenzia una pluralità di fasi storiche costruttive della fabbrica: il basso prospetto laterale intonacato, connotato dagli andamenti emiciclici delle cappelle laterale, il transetto sinistro in laterizio a vista con paraste angolari e con la terminazione emiciclica e l'importante tiburio poligonale che caratterizza l'impianto centrale della zona presbiteriale: organizzato su due ordini sovrapposti (dorico inferiormente con il motivo a serliana, ionico superiormente con paraste e timpani curvilinei) sottolineati inoltre da una cornice marcapiano, si presenta interamente intonacato, con copertura a falda e lanternino finestrato sommitale. Internamente, la chiesa ha un impianto a croce latina: impianto centrale nel capocroce con un ottagono centrale su cui si organizza il transetto con terminazione emiciclica e il coro con la zona absidale con uguale terminazione e il piedicroce a tre navate con cappelle laterali. L'aula si presenta scandita con ritmo solenne da imponenti pilastrature a base cruciforme su cui si impostano archi che si aprono sulle navi minori e arconi trasversali sulla navata centrale. Le navate laterali si concludono con volte a crociera, mentre la centrale è coperta da una volta a botte lunettata. Le navate sono poi raccordate con l'imponente tribuna centrale ad impianto ottagonale sui cui lati vennero in seguito aperte piccole esedre di raccordo nei bracci absidali. La tribuna è organizzata con un ordine gigante sottolineato da semicolonne scanalate addossate di ordine dorico al di sopra delle quali una imponente trabeazione sorregge un ordine inferiore scandito da pilastri e sui cui lati affacciano edicole timpanate. A livello di impianto decorativo la chiesa rappresenta un alquanto raro esempio di unità tematica decorativa. Il punto di partenza è la grande iscrizione che corre intorno la cornicione di base della cupola, che sintetizza la profezia di Isaia sulla Passione e prosegue con citazioni da altri testi dell'Antico Testamento. Nel registro superiore della navata centrale si conservano i grandi monocromi di Giuseppe Galberio raffiguranti gli Angeli con gli strumenti della passione.
Pianta
Impianto misto: centrale per la parte presbiteriale; a croce latina a tre navate e sei campate con cappelle laterali absidate nel pie di croce. Transetto con terminazioni emicicliche, profondo coro anch'esso con catino absidale emiciclico, esedre nelle diagonali dell'ottagono. A destra della chiesa sorge il conservatorio di Musica, inizialmente convento dei Lateranensi.
Impianto strutturale
Murature piene in laterizi e malta; struttura di copertura presumibilmente lignea, manto in coppi
Campanile
Il piccolo campanile ad impianto quadrangolare si eleva sul fianco destro della zona absidale. Interamente intonacato presenta una cella campanaria con alte monofore una copertura a quattro falde e delle cornici marcapiano con dentelli.
Altare maggiore
L'altare maggiore è realizzato in marmi e pietre dure ed è di produzione lombarda (1620 circa). Il paliotto rettangolare è ornato al centro con reliquario ovale di cristallo di rocca inciso e protetto da strumenti della Passione, in metallo dorato a sbalzo, ripresi ad intarsi marmorei sui lati.
Cappelle laterali
Prima cappella sinistra: Battistero con tela di Daniele Crespi raffigurante Il digiuno di San Carlo Borromeo.
Cappelle laterali
Seconda cappella sinistra: cappella di Sant'Antonio (con struttura muraria cinquecentesca) con un San Carlo in estasi di Melchiorre de Carocci. La decorazione parietale di questa cappella è sempre stata attribuita a Melchiorre Gherardini, con l'aiuto di Francesco Castelli per le architetture.
Cappelle laterali
Terza cappella sinistra: cappella di San Giovanni Battista con tele di Enea Salmeggia detto il Talpino raffiguranti Cristo negli orti degli Ulivi (sinistra) e la Flagellazione (destra). All'altare un San Giovanni Battista del Landriani.
Cappelle laterali
Quarta cappella sinistra: cappella della Madonna con i Santi con pala di Simone Peterzano.
Cappelle laterali
Quinta cappella sinistra: cappella di San Francesco con pala di altare di ambito di Camillo Procaccini raffigurante l'Orazione nell'Orto e sulla parete di destra Cristo morto venerato dagli angeli.
Cappelle laterali
Sesta cappella sinistra: cappella dell'Assunzione con tela di Pietro Bacchi da Bagnara raffigurante l'Andata al Calvario.
Cappelle laterali
Quinta cappella destra: cappella dell'Addolorata. L'affresco che attualmente costituisce la pala d'altare era in origine collocato fuori dalla chiesa. Venne traslato internamente e probabilmente rimaneggiato dopo il 1590. Altare in marmi policromi di fattura milanese (1750 circa).
Cappelle laterali
Quarta cappella destra: cappella di Sant'Anna, con pala raffigurante l'Educazione della Vergine di Antonio Lucini ed affreschi tardo cinquecenteschi che richiamano i modi di Ottavio Semino.
Cappelle laterali
Terza cappella destra: cappella del Sacro Cuore che conserva la tela raffigurante la Flagellazione di Giulio Cesare Procaccini.
Cappelle laterali
Prima cappella destra: cappella della Sacra Famiglia.
Cappelle laterali
Cappella transetto sinistro: cappella della Passione con pala d'altare di Gaudenzio Ferrari raffigurante l'Ultima Cena; alla parete sinistra: Giulio Campi, Crocefissione.
Cappelle laterali
Cappella transetto destro: cappella della Deposizione o cappella Taverna. L'ancona del Compianto di Cristo è opera di Bernardino Luini (?). Oltre all'ancona: sulla cimasa la Resurrezione e sulla predella Storie della vera croce e i Santi Pietro e Paolo
Opere d'arte
Coro ligneo in legno di noce realizzato da ventinove stalli ornati con intarsi e intagli di legni differenti e decorazioni in avorio.
Opere d'arte
Ante degli organi a lato del presbiterio. Le ante di quello di destra raffigurano all'esterno l'Incoronazione di spine e all'interno Ecce Homo e Flagellazione opera attribuita a Carlo Urbino. Nell'organo di sinistra sono rappresentate all'esterno la Lavanda dei piedi, sulle facce interne l'Innalzamento della Croce e la Deposizione, opera di Daniele Crespi.
Elementi decorativi
Mezze figure dei Santi Lateranensi collocate sui prospetti affaccianti sulla navata centrale dei pilastri, provenienti dal refettorio del convento, opera in parte di Daniele Crespi.
Elementi decorativi
Catino absidale con decorazioni del Nuvolone raffigurante l'Incoronazione della Vergine.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (2017)
La chiesa risulta adeguata alle prescrizioni del Concilio Vaticano II, ma non è registrato l'anno in cui sono stati realizzati i poli liturgici (in parte lignei) anteposti all'altare maggiore. La mensa lignea, di carattere provvisionale, è stata recentemente rifatta.
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