chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Bonera Montegrino Valtravaglia Milano chiesa sussidiaria S. Antonio Parrocchia di Sant'Ambrogio Struttura; Pianta; Pavimenti e pavimentazioni; Coperture; Lapidi e iscrizioni altare - aggiunta arredo (1980 circa) 1734 - 1736(costruzione intero bene); 1927 - 1927(decorazione interno)
Chiesa di Sant'Antonio
Tipologia e qualificazione
chiesa sussidiaria
Denominazione
Chiesa di Sant'Antonio <Bonera, Montegrino Valtravaglia>
Altre denominazioni
Chiesa di Sant'Antonio da Padova Oratorio di Sant'Antonio S. Antonio
Ambito culturale (ruolo)
maestranze lombarde (costruzione)
Notizie Storiche
1734 - 1736 (costruzione intero bene)
L'intervallo del cantiere che portò alla costruzione ex novo di un oratorio nella frazione di Bonera (comune di Montegrino Valtravaglia) è noto grazie a un incartamento presente negli archivi della Diocesi di Milano, frutto di un fitto carteggio tra le autorità locali e quelle cittadine: nel 1734 gli abitanti del borgo sottoposero il disegno della chiesetta (purtroppo anonimo) agli uffici milanesi; nel dicembre 1736, il vicario foraneo incaricato della visita sul posto ne costatò la conformità all’opera realizzata e finita.
1927 (decorazione interno)
L’interno della chiesetta settecentesca, sorta nel giro di pochi anni, fu decorato solo nel 1927 da Italo Contini, la cui firma s’intravvede ancora a margine degli affreschi che ornano la volta sopra il presbiterio. Contini dovrebbe essere identificabile con quel "I. Angelo" menzionato in una lapide nella chiesa della vicina Castendallo (San Gallo) e là attivo sulla scorta di una secolare tradizione famigliare.
Descrizione
La chiesa sorge all'ingresso dell'abitato di Bonera e, nonostante sia stata costruita tra il 1734 e il 1736, presenta uno sviluppo planimetrico ancora prossimo al modello della simplex ecclesia seicentesca, suggerita da Carlo Borromeo per dar forma a oratori campestri di chiaro impianto compositivo e funzionale: aula unica rettangolare, cappella maggiore rettangolare e sacrestia sul lato meridionale, più soleggiato e igienico. L’edificio è frutto di un unico momento costruttivo, di elegante qualità, culminante nella severa facciata. Qui l'introduzione di stucchi in movimentato giro attorno alla finestra centrale e al portale non nasconde il disegno complessivo d’ispirazione classicheggiante (due ordini di lesene doriche e timpano), esemplato ancora una volta su modelli del XVII sec. (S. Carlo, Germignaga, 1626; S. Rocco, Montegrino, 1630), quasi una ripresa letterale. L'interno è articolato in due campate scandite da quadrature lisce; le corrispondenti volte a vela sono ‘unghiate’ per ospitare due finestre per parte; il vano della cappella maggiore è segnato da lesene angolari il cui capitello si piega a libro con due volute affiancate (motivo già seicentesco: S. Pietro a Luino e S. Carlo a Germignaga). Solo i capitelli corinzi, con motivi 'a roccaille' e terminazione a testa d'angelo, che inquadrano l’arco trionfale e la cupola sopra l’altare, ribassata e impostata sull’ellissi, rappresentano una concessione a un gusto nuovo e arricchiscono un ambiente altrimenti tradizionale. La chiesa è orientata.
Struttura
Murature d'ambito in pietra da spacco legata da giunti di malta. La facciata è intonacata; le pareti laterali sono solo parzialmente intonacate.
Pianta
Chiesa a navata unica rettangolare con presbiterio rettangolare. La sacrestia si apre sul fianco meridionale, con accesso dal presbiterio. Priva di cappelle laterali, la chiesa si giova di due ingressi: uno in facciata e uno, laterale, assai praticato perché rivolto al paese.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento in mattonelle di graniglia posate sia nell'aula dei fedeli, sia nel presbiterio. Sopravvivono le soglie e i gradini di pietra in corrispondenza dell'accesso al presbiterio.
Coperture
Manto di copertura in tegole rette da ordito ligneo principale e secondario.
Lapidi e iscrizioni
Al centro del timpano, cricondato da un bel cartiglio in stucco: D O M / ANTONIO / PATAV [...]
Adeguamento liturgico
altare - aggiunta arredo (1980 circa)
Per dar corso all'adeguamento liturgico, l'area presbiteriale non è stata interessata da alcun lavoro strutturale; si è provveduto unicamente a installare una nuova mensa al centro, mobile. Sono sopravvissuti integri, quindi, l'antico altare maggiore e le balaustre di delimitazione con lo spazio dei fedeli.