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Milano
Milano
chiesa
parrocchiale
S. Francesco di Paola
Parrocchia di San Francesco di Paola
Pianta; Impianto strutturale; Altare maggiore; Elementi decorativi; Elementi decorativi; Elementi decorativi; Elementi decorativi; Elementi decorativi; Campanile; Cappelle laterali; Organo; Pavimenti e pavimentazioni; Soffitto; Elementi decorativi; Elementi decorativi; Elementi decorativi
altare - aggiunta arredo (1980 (?))
1623 - 1623(preesistenze intero bene); 1630 - 1632(preesistenze intero bene); 1653 - 1675(committenza intero bene); 1726 - 1728(costruzione intero bene); 1735 - 1735(consacrazione intero bene); 1749 - 1753(completamento intero bene); 1752 - 1752(completamento interno); 1787 - 1803(passaggio di proprietà intero bene); 1868 - 1868(rifacimento interno); 1891 - 1891(completamento esterno); 1907 - 1907(rifacimento interno); 1911 - 1911(restauro intero bene); 1921 - 1921(restauro interno); 1943 - 1943(demolizione parziale intero bene); 1949 - 1949(consacrazione intero bene); 1950 - 1961(restauro intero bene); 1999 - 2001(restauro intero bene); 2012 - 2012(restauro esterno)
Chiesa di San Francesco di Paola
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Francesco di Paola <Milano>
Altre denominazioni S. Francesco di Paola
Autore (ruolo)
Bianchi, Marco (costruzione)
Ambito culturale (ruolo)
barocco (costruzione)
Notizie Storiche

1623  (preesistenze intero bene)

In seguito ad un incendio che nel 1623 distrusse la chiesa di Sant'Anastasia, sita non lontano da via Sant'Andrea (oggi via Montenapoleone), i Minimi di San Francesco di Paola riuscirono ad avviare la ricostruzione della chiesa e l'erezione di un ospizio ad essa collegato.

1630 - 1632 (preesistenze intero bene)

La costruzione della nuova chiesa di Sant'Anastasia che sorgeva su corso di Porta Nuova (attuale via Manzoni all'angolo con l'attuale via Montenapoleone) si concluse negli anni trenta del Seicento, ma a causa di difficoltà e contrasti con le altre comunità religiose, i Minimi nel 1632 dovettero ottenere dal vicario generale metropolitano una nuova concessione per l'uso della chiesa.

1653 - 1675 (committenza intero bene)

La situazione finanziaria precaria dei Minimi e le controversie con gli altri ordini continuarono fino al 1675, quando il nobile milanese Michele Tadino destinò i suoi beni proprio allo scopo di ripristinare la residenza milanese dei padri Minimi. Del progetto del convento, considerato un fuori scala rispetto al tessuto urbano circostante, fu terminata solo un'ala.

1726 - 1728 (costruzione intero bene)

Dal 1726 i Minimi continuarono ad incrementare le loro proprietà allo scopo di costituire una nuova chiesa dedicata a San Francesco di Paola, data l'insufficienza di Sant'Anastasia a contenere i sempre più numerosi devoti. La costruzione della nuova chiesa iniziò nel 1728 su progetto dell'architetto Marco Bianchi.

1735  (consacrazione intero bene)

La chiesa fu aperta al culto, sebbene mancasse ancora l'altare maggiore (vi era un modello ligneo) e delle quattro cappelle laterali sono due erano funzionanti; le lesene erano prive di capitelli e il pavimento era in terra battuta. I tre gradini del sagrato furono realizzati nel 1738.

1749 - 1753 (completamento intero bene)

Fu costruito in "marmi lustri" l'altare maggiore con ciborio, ad opera di Giuseppe Buzzi di Viggiù con accessi laterali al retrocoro monastico.

1752  (completamento interno)

Il Buzzi terminò l'altare dedicato a san Michele Arcangelo, con una pala di Giacomo Guerrini.

1787 - 1803 (passaggio di proprietà intero bene)

Trasformata in parrocchia dalle leggi di Giuseppe II, la chiesa e il convento furono abbandonati dai Minimi il 20 settembre 1803 e affidati al clero secolare.

1868  (rifacimento interno)

Il parroco Stefano Sormani fece decorare il presbiterio dai fratelli Turri, ornatisti specializzati in decorazioni in stile neobarocco, e sostituì il vecchio pulpito.

1891  (completamento esterno)

Dopo il progetto non realizzato di gusto neoclassico dell'Amati per il completamento della facciata principale, quest'ultima venne compiuta in stile neo barocco da Emilio Alemagna.

1907  (rifacimento interno)

Il parroco Rodolfo Dosi promosse la decorazione della cappella della Madonna la cui antica immagine fu sostituita da una statua lignea.

1911  (restauro intero bene)

Il prevosto Giovan Battista Schenone fece restaurare il campanile e fu eseguito il restauro dell'affresco del Giudici a cura del Cavenaghi. Fece anche completare dal Comolli la decorazione della chiesa e provvide alla tinteggiatura della facciata e al nuovo battistero.

1921  (restauro interno)

Restauro dell'affresco della volta dell'abside opera di Osvaldo Bignami.

1943  (demolizione parziale intero bene)

Nell'agosto 1943 la chiesa subì importanti danneggiamenti a seguito dei violenti bombardamenti che colpirono la città. Seguirono importanti interventi di restauro e ripristino, in particolare il rifacimento della pavimentazione in marmo del presbiterio.

1949  (consacrazione intero bene)

La chiesa venne consacrata il 24 giugno 1949 dal cardinale Schuster.

1950 - 1961 (restauro intero bene)

In quegli anni furono intrapresi importanti interventi di restauro, tra cui la realizzazione del riscaldamento a pavimento e il recupero dell'organo.

1999 - 2001 (restauro intero bene)

Intervento di restauro complessivo del manufatto che ha interessato gli affreschi della volta, le stuccature, i grandi quadri dell'abside illustranti episodi della cita di San Francesco di Paola, nonché l'apparato ligneo nel suo complesso (coro, confessionali, portali d'accesso). Fu inoltre rifatta la pavimentazione in cocciopesto.

2012  (restauro esterno)

Progetto di restauro della facciata principale a cura degli architetti Isabella Rigamonti e Sonia Sganzerla.
Descrizione

La chiesa orientata a sud- est si presenta allineata alla prospiciente via Manzoni, arretrata leggermente da un poco profondo sagrato che la sopraeleva rispetto alla quota stradale di tre gradini. La facciata principale in stile neobarocco è caratterizzato da un andamento mistilineo del fronte con la dinamica contrapposizione tra campi concavi e convessi, in analogia con lo spazio interno, ed è organizzato su due ordini separati da una trabeazione. L'interno a navata unica con quattro cappelle laterali è ad impianto ellissoidale composito con profonda abside in cui trovano collocazione il presbiterio rialzato di un paio di gradini dall'aula e da esso separato da balaustra e inferriata e un profondo coro, coperto da volta a vela. L'apparato decorativo interno è in gran parte caratterizzato dalla lucentezza dei marmi e delle dorature. Ai quattro angoli della chiesa si aprono quattro porte interne lignee, chiuse da battenti in noce intagliato, incorniciate di marmo rosso di Arzio e verde di Varallo. Nella cimasa di ciascuna porta sono inseriti dei medaglioni ovali di marmo di Carrara. Nell'unica navata si aprono due cappelle laterali per lato: cappella di San Michele arcangelo (altare del Buzzi) e cappella del Crocifisso a sinistra; cappella di San Francesco di Sales (altare del Buzzi, decorazioni di Antonio Cucchi) e cappella della Madonna Addolorata a destra. Tra le cappelle laterali sono posti i confessionali e, sopra di essi, in nicchie incorniciate, le statue raffiguranti le Virtù teologali. Sopra l'altare maggiore, opera settecentesca, la pala della Madonna col Bambino, san Michele arcangelo e san Francesco di Paola è opera del cremonese Giacomo Guerrini. Sul fianco destro, tramite il collegamento che dà accesso anche alla sacrestia si trova la cappella feriale di San Carlo ad impianto rettangolare. Nel coro oltre agli stalli lignei sono conservate quattro tele di epoca settecentesca.
Pianta
Impianto composito costituito da due cellule spaziali distinte ed intersecate, con un effetto dinamico dovuto ai raccordi convessi. L'impianto ad unica navata con cappelle laterali termina con un profondo coro.
Impianto strutturale
Murature piene in laterizi e malta; struttura di copertura lignea e manto in coppi ad eccezione del campanile che presenta un manto in lastre metalliche (rame).
Altare maggiore
L'altare maggiore è realizzato in marmi misti, pietre dure e bronzi dorati. Fu eretto dalla bottega viggiutina di Giuseppe Buzzi fra il 1749 e il 1752, e dotato entro l'ottobre del 1752 di candelieri realizzati dagli orafi romani Benedetto Arnaboldi e Giuseppe Moltano. Il tabernacolo è coronato da una statuetta del Salvatore in marmo di Carrara e da puttini sempre in marmo di Carrara sulla cimasa. La pala d'altare raffigurante il Santo di Paola è del 1647 opera di Giovanni Masi.
Elementi decorativi
Quattro rilievi ovati con i Miracoli di San Francesco di Paola, opera di Giuseppe Perego, posti a coronamento delle porte angolari della navata, al di sotto dei coretti, anteriori al 1753.
Elementi decorativi
Dipinto della cappella dedicato a San Francesco di Sales, opera di Antonio Cucchi.
Elementi decorativi
Coro ligneo con stalli in noce intagliato e radica eseguito nella seconda metà del XVIII secolo da maestranze lombarde come gli armadi lignei della sacrestia.
Elementi decorativi
Dipinto della volta della sacrestia raffigurante l'Assunzione del Redentore al cielo, opera di Pier Francesco Guala.
Elementi decorativi
Dipinto della volta centrale a vela della navata ad opera di Carlo Maria Giudici di Viggiù, raffigurante la Gloria di San Francesco di Paola. Fu dotato di una cornice perimetrale ad opera del Turri prima (1899) e del Comolli per la conclusione (1920).
Campanile
Elemento ad impianto quadrangolare con prospetti intonacati, cella campanaria con monofore e cupolino sommitale con manto in rame.
Cappelle laterali
Cappelle laterali: a sinistra cappella dedicata a San Michele arcangelo e San Francesco di Paola (altare del Buzzi) e cappella del Crocifisso; a destra cappella dedicata a San Francesco di Sales (altare del Buzzi, decorazioni di Antonio Cucchi) e cappella della Madonna Addolorata.
Organo
Organo della bottega Serassi, molto rimaneggiato nel novecento, ad oggi non funzionante in controfacciata. Nel coro, organo corale costruito dai fratelli Balbiani (1932).
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento del presbiterio intorno all'altare maggiore realizzato in marmi policromi a forma di rosoni esagonali disposti simmetricamente ad incorniciare il motto "Charitas"; pavimentazione eseguita nel 1961 dalla Montecatini.
Soffitto
Volta a doppia calotta con nervature rastremate che si dipartono dalle paraste e si arrestano a delimitare un grande medaglione a quadrifoglio.
Elementi decorativi
Decorazione del presbiterio in stile barocchetto realizzata nel 1868 dai fratelli Turri di Legnano.
Elementi decorativi
Quadri della via Crucis collocati sulle lesene, opera di Benvenuto Ravina di Milano.
Elementi decorativi
Cancello in ferro battuto tra le due balaustre del presbiterio realizzato su disegno di Giuseppe Bagatti Valsecchi.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (1980 (?))
All'altare maggiore è stata anteposta una mensa per permettere la celebrazione liturgica versus populum.
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