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L'Aquila
L'Aquila
chiesa
sussidiaria
San Domenico
Parrocchia di San Biagio
Facciata; Impianto strutturale
nessuno
1309 - 1309(costruzione attuale intero bene); 1315 - 1349(ricostruzione e restauro intero bene); XV - XVIII(arricchimento dipinti e decorazioni intero bene ); 1461 - XV(danni da sisma intero bene); 1703 - 1703(danni sisma 1703 intero bene); 1713 - 1713(ricostruzione strutturale intero Bene); 2009 - 2023(danni sisma 2009 intero bene)
Chiesa di San Domenico
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di San Domenico <L'Aquila>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze abruzzesi (costruzione)
Notizie Storiche

1309  (costruzione attuale intero bene)

La costruzione della chiesa attuale , la pianta a tre navate, il transetto, l'abside centrale, il profondo coro e l'abside sinistra con affreschi coevi, si fa risalire al 1309

1315 - 1349 (ricostruzione e restauro intero bene)

Rinnovata più volte nel corso del XIV secolo soprattutto in seguito ai frequenti terremoti, fra cui quelli del 1315 e 1349

XV - XVIII (arricchimento dipinti e decorazioni intero bene )

La chiesa fu progressivamente arricchita con dipinti e decorazioni con l'inserimento, tra le altre cose, di opere di Saturnino Gatti e Cola dell'Amatrice

1461 - XV (danni da sisma intero bene)

Nel 1461 un altro terremoto provocò il crollo della navata centrale e di una laterale e diede origine ad un nuovo restauro dell'impianto, la ricostruzione ed il restauro durarono per diversi anni

1703  (danni sisma 1703 intero bene)

Il terremoto del 1703 che riporta tra i 600 e gli 800 decessi nella sola San Domenico in seguito al della torre campanaria sul transetto e ed il crollo dell'intera parte absidale; la chiesa era gremita poiché il giorno del sisma, il 2 febbraio, coincise con la festa della Candelora e l'ora, mezzogiorno circa, con quella della messa

1713  (ricostruzione strutturale intero Bene)

A seguito del sisma del 1703 essendo crollato tutto l'impianto interno, il soffitto, il braccio sinistro del transetto e le volte delle absidi. Ne risultò la necessità di una radicale riprogettazione e conseguente ricostruzione del maestoso spazio rimasto pressoché vuoto. I lavori iniziarono circa dieci anni dopo il terremoto e furono impostati su un modello indipendente da quello gesuitico di tipo cellulare alternato

2009 - 2023 (danni sisma 2009 intero bene)

Nel 2009, colpita nuovamente dal terremoto, ha fatto registrare crolli nella parte sommitale della facciata e lesioni gravi sulle pareti dell'abside e delle navate centrale e, pertanto, attualmente non è agibile (2023)
Descrizione

Chiesa a croce latina di tre navate e sette campate, la più grande chiesa della città dopo Santa Maria di Collemaggio.(75X35). Lo spazio superiore della navata centrale è definito da un'alta trabeazione dalla quale si eleva una volte a botte unghiata con finestre semicircolari; le navi laterali sono invece coperte con volte a calotta e conducono otticamente alle absidi laterali poligonali esternamente ma riquadrate internamente. Le sette campate seguono un passo omogeneo con archi a tutto sesto impostati su pilastri cruciformi, ringrosso settecentesco degli antichi pilastri ottagonali trecenteschi (M.D’Antonio). Tutto l’impianto della chiesa e del convento annesso rispetta rigidamente la proporzione aurea della “serie di Fibonacci” come indicato dalla studio del D’Antonio che si irradia e definisce le proporzioni a partire dal centro Arco Trionfale della chiesa. Le sei finestre per lato della navata centrale, non hanno corrispondenza sulle navate minori in quanto solo sul lato destro si aprono tre finestre oblunghe sestiacute trilobate mentre, sul lato di sinistra non vi sono aperture in quanto affiancate dalle strutture monastiche. La facciata è incompleta nel rivestimento lapideo è in pietra bianca levigata con ricorsi in pietra rossa e verde. La parte sommitale priva di rivestimento è in muratura di pietra grezza e mattoni. Il portale strombato alterna montanti lisci e colonnine in pietre bianche e rosse, con capitelli e archivolto riccamente decorati. La lunetta ospita ancora lacerti di affresco. Il portale è rialzato dal sagrato da una scalinata e impegna la maggior parte della parte centrale della facciata .I finestroni circolari in pietra, svasati e riccamente lavorati sono privi di ruota e sono richiusi, posti ai lati estremi della facciata. In asse, sul portale, nella parte lasciata incompleta, vi è la finestra rettangolare settecentesca.
Facciata
incompleta nel rivestimento lapideo è in pietra bianca levigata con ricorsi in pietra rossa e verde. La parte sommitale priva di rivestimento è in muratura di pietra grezza e mattoni. Il portale strombato alterna montanti lisci e colonnine in pietre bianche e rosse, con capitelli e archivolto riccamente decorati. La lunetta ospita ancora lacerti di affresco. Il portale è rialzato dal sagrato da una scalinata e impegna la maggior parte della parte centrale della facciata .I finestroni circolari in pietra, svasati e riccamente lavorati sono privi di ruota e sono richiusi, posti ai lati estremi della facciata. In asse, sul portale, nella parte lasciata incompleta, vi è la finestra rettangolare settecentesca.
Impianto strutturale
chiesa a croce latina a tre navate in muratura continua con teoria di archie pilastri e coperture in volte a botte e a crociera costolonate per le navate laterali. la copertura in laterocemento su cordolo perimetrale in cemento armato
Adeguamento liturgico

nessuno
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