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Chiesa di San Dionigi nel Palazzo Prinetti
Tipologia e qualificazione
chiesa sussidiaria
Denominazione
Chiesa di San Dionigi nel Palazzo Prinetti <Merate>
Altre denominazioni
S. Dionigi nel Palazzo Prinetti
Ambito culturale (ruolo)
maestranze lombarde (costruzione)
Notizie Storiche
X - XVIII (costruzione intero bene)
Il primo riferimento esplicito alla chiesa risale al 1157 in una bolla papale.
San Carlo Borromeo visita questa chiesa nel Cinquecento e la descrive molto ornata da stucchi sia all'interno che all'esterno. Si poteva entrare solo attraverso l'abitazione dell'abate e poteva contenere cento persone.
Nelle Visite settecentesche è descritta come chiesa pubblica malgrado sia eretta all'interno del Palazzo Prinetti, già strutturata con altare verso mezzogiorno.
Era già con pianta ellittica e cupola a catino completamente dipinta da un'opera di "inferiore pennello". Aveva un solo altare con soprastante Ancona raffigurante Gesù deposto dalla Croce. Esisteva la sacrestia e il campanile con una sola campana.
XIX - XX (completamento apparato decorativo)
Alla fine dell'Ottocento, quando la proprietà del bene risultava della famiglia Prinetti, la pala d'altare era costituita da un affresco del Morazzone, raffigurante Mosè.
Trasferita la proprietà del bene alla Parrocchia di S. Ambrogio, fu restaurata nel 1960 per volere del prevosto Don Franco Longoni.
Descrizione
La chiesa di San Dionigi si trova nel complesso di Palazzo Pinetti, accessibile tramite il cortile interno e ubicata all'angolo tra due corpi di fabbrica adiacenti. Orientata con altare verso sud ha una pianta ottagonale e cupola a catino affrescata con figure di santi e lanterna centrale. La pavimentazione è interamente realizzata in marmo rosso di Verona.
Oltre al piano della chiesa, rialzato rispetto al sagrato, si nota anche un piano seminterrato (sono infatti visibili in facciata due finestre di ventilazione). La facciata esterna, intonacata e verniciata, presenta due ordini. L’ordine inferiore è composto da quattro paraste con capitello composito. Il fusto e il capitello sono di arenaria, mentre il basamento è di granito, come la cornice delle finestre del seminterrato. L’accesso alla chiesa è possibile salendo quattro gradini di granito. Ai lati del portale d’ingresso ci sono due nicchie con cornice di arenaria, contenenti affreschi di santi. Le due nicchie e il portale sono sormontate rispettivamente da finestre tamponate e da una finestra centrale. L’ordine superiore presenta tre aperture trilobate. Il Portone è di legno massello laccato con borchie metalliche.
Internamente, sulla destra dell’ingresso si trova l’accesso alla torre campanaria e alla sacrestia, quest'ultima posizionata nel seminterrato.
Altare maggiore
L’altare maggiore è realizzato in muratura, con inserti di marmo e paliotto in scagliola, con decorazioni floreali e l’immagine di San Dionigi al centro. Le parti in muratura dell’altare sono decorate con gli stessi motivi della scagliola.
Sulla parete di fondo della chiesa, al di sopra della mensa, troviamo una tela raffigurante il Sacro Cuore con Maria e San Giovanni. Il dipinto, realizzato da Martinetti nel 1960, ha una una cornice dipinta con raffigurazioni allegoriche e angeli.
Altare maggiore
La torre campanaria è collocata sul lato destro della chiesa ed è inglobata nell’edificio direttamente adiacente. La pianta è quadrangolare con cella campanaria a quattro fornici. Le superfici esterne sono intonacate e tinteggiate. La copertura a padiglione con manto in coppi di cotto a canale e croce metallica sommitale.
interno
Le murature interne sono decorate con stucchi barocchi e raffigurazioni pittoriche allegoriche. Sulle pareti laterali sono presenti due balaustre in ferro battuto sorrette da mensole in muratura, in corrispondenza dei matronei che collegano gli ambienti privati del palazzo.
All’interno dell’aula vi sono otto paraste in muratura con capitello composito. I basamenti delle paraste, come la zoccolatura continua interna sono di arenaria.
Opere d'arte
Sul lato destro della chiesa è esposto un dipinto di autore ignoto (attribuito al Morazzone), rappresentante Mosè con le tavole della legge.
sagrato
Il sagrato corrisponde al cortile interno di Palazzo Prinetti, accessibile tramite una cancellata in ferro, direttamente dalla via pubblica. Esso è pavimentato in cubetti di porfido.
Impianto strutturale
L'edificio è in muratura continua con volta interne a catino, in muratura e copertura a padiglione con tre spioventi. Il manto di coppi in cotto a canale è sovrastato da una lanterna ottagonale in muratura con copertura in rame.