chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Arcellasco Erba Milano chiesa parrocchiale Santi Pietro e Paolo Parrocchia dei Santi Pietro e Paolo Portone; Impianto strutturale; Cappelle laterali; interno; vetrate; Presbiterio; Cicli affrescati; Cappelle laterali; Organo; Opere d'arte presbiterio - intervento strutturale (1974) 1566 - 1700(costruzione intero bene); XVIII - XVIII(restauro intero bene); 1719 - 1719(ampliamento intero bene); XIX - XIX(restauro intero bene); XX - XX(manutenzioni intero bene)
Chiesa dei Santi Pietro e Paolo
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa dei Santi Pietro e Paolo <Arcellasco, Erba>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze lombarde (costruzione)
Notizie Storiche
1566 - 1700 (costruzione intero bene)
Il comune di Arcellasco nel Settecento era formato da un gruppo di frazioni come Carpesino, Torricella, Torchiera e Brugora. A confine, il comune di Cassina Mariaga ed Uniti comprendeva i cassinaggi di Comeggiano, Bindella, Campolongo, Boffalora, Casalina, Morchiuso, Molino della Rete e Caravatto. Un territorio assai vasto, per giunta collinare e non facilmente percorribile, per esempio da Carlo Borromeo, durante le sue Visite Pastorali. Ecco che l'arcivescovo le raggruppa tutte attorno all'unico fonte battesimale di Brugora, presso la chiesa parrocchiale dedicata a S. Pietro. La scelta per Brugora era ovvia data la posizione geografica favorevole e la sua origine Duecentesca. Da li venne chiamata anche S. Pietro sul Dosso.
XVIII (restauro intero bene)
Il Settecento si apre con la visita del vicario foraneo Antonio Lambrugo nel 1703 che sottolinea la necessità di restaurare le due chiese principali, La Parrocchiale di S. Pietro e la chiesa di S. Amborgio a Bindella.
Per S. Pietro occorreva riparare le coperture, le finestre, rinnovare i marmi degli altari lignei consumati, apporre dei cancelletti alle cappelle laterali: a Nord quella dedicata a S. Giobbe con altare dedicato a S. Andrea, a sud quella dedicata alla B.V. Maria.
Si richiede inoltre una maggior attenzione alla custodia delle reliquie, la tinteggiatura delle superfici interne e il restauro del fonte battesimale.
Il parroco di Allora, Don Giulio Cesare Lanadriani avviò nel 1704 i lavori che si conclusero nel 1762.
Un attestato descrive che la sacrestia e le cappelli laterali furono ampliate nello stesso periodo e precisamente nel 1708.
1719 (ampliamento intero bene)
Nel 1719 la cancelleria arcivescovile approvala richiesta di allungare la chiesa di dieci braccia, per dare più spazio al Clero nella zona del coro.
In archivio è custodito il progetto di ampliamento. Fu tolto spazio al piazzale, allungata la navata di dieci braccia, avanzato il coro di cinque braccia e sostituito il soffitto ligneo con una volta in muratura.
L'edificio assunse un assetto tardo barocco, con una sola navata, chiusa da abside semicircolare e sulle pareti alcune lesene con capitelli dorati e stucchi. Furono posti due altari nelle cappelle laterali. La nuova facciata bipartita orizzontalmente presenta un ampio portale a sesto ribassato e sei lesene. Un tempo vi era raffigurato S. Pietro in un affresco, sostituito nel 1974 da un mosaico.
Dell'antica costruzione rimasero solo l'abside e due colonne di Serizzo poste all'ingresso della canonica. L'abside venne abbattuta nel 1967.
La nuova chiesa fu consacrata nel 1756 dal cardinale Pozzobonelli.
XIX (restauro intero bene)
Durante questo secolo altri interventi arricchirono il complesso parrocchiale. In particolare fu riparata la chiesa, il campanile, l'oratorio e venne edificato anche l'asilo nel 1893.
Nel dettaglio, il parroco Gaspare Beretta fece installare nel 1806, un nuovo concerto di campane in re grave, incaricando la ditta Bizzozzero di Varese.
Un altro parroco, Luigi Cadorna, nel 1871, fece costruire i nuovo organo, dipingere la chiesa, dorare l'altare maggiore e decorare l'abside dal pittore Giuseppe Cesana. Gli affreschi sono gli stessi che oggi possiamo ammirare ai lati dell'altare, "La liberazione di S. Pietro" e "La conversione di S. Paolo".
Nel 1887 Don Giuseppe Gerosa fece invece decorare la cupola della navata dal pittore Lietti di Milano, poi completamente ridipinta nel 1973 dal Conconi di Como.
XX (manutenzioni intero bene)
Molte furono le opere eseguite nel XX secolo, necessarie per adeguare l'edificio e rinnovare le parti decadenti dopo il trascorrere delle due guerre.
Nel 1905 si sostituì il castello ligneo delle campane, rinnovato successivamente anche nel 1958.
Descrizione
La chiesa dedicata ai SS. Pietro e Paolo è collocata in posizione predominante nei confronti del centro abitato di Erba. Infatti la frazione di Arcellasco si trova su di un rilievo e occupa un territorio con buona qualità paesaggistica e naturalistica. Diverse piccole frazioni fanno parte della parrocchia in esame.
L'edificio è orientato con abside a est e sagrato a ovest. Quest'ultimo è adibito a parcheggio.
All'esterno la facciata è costituita da due ordini e presenta una recente tinteggiatura.
Le paraste in muratura sono semplici, con capitello in stile ionico. Sul timpano sommitale corre una dentellatura e tra i due ordini di facciata è dipinta una finta balaustra con colonnine.
La pianta a croce greca termina con l'aggregazione di altri corpi di fabbrica posi a est che costituiscono la sacrestia e altri locali di deposito. La sacrestia, con volta a padiglione decorata è arredata da un mobile di legno massello e due confessionali. Si presume che l'arredo sia originale settecentesco. Anche il lavabo in marmo rosso venato, con apposito serbatoio è l'originale.
Portone
Il portale d'ingresso principale è di granito ornato da scanalature sulle paraste laterali e fregi floreali sui timpani. Il portone è rivestito da bassorilievi di rame, opera di Maffeo Ferrari del 1974.
Impianto strutturale
L'impianto strutturale è costituito da murature e coperture con manto di coppi in cotto a canale .
Le coperture sono a padiglione per la navata centrale e per le cappelle laterali. La zona dell'ingresso è con falda a doppio spiovente mentre l'abside semi circolare segue le regole canoniche con copertura a spicchi.
Cappelle laterali
Al piano primo è collocata una cappella dedicata alla Confraternita del SS. Sacramento, attualmente non utilizzata in quanto fatiscente.
La volta a padiglione in canne presenta uno stato di degrado avanzato. Il pavimento in cotto lombardo potrebbe essere originale dell'epoca di costruzione.
interno
La pianta a croce greca disimpegna la navata centrale con cupola a catino, due cappelle laterali di grandi dimensioni e il presbiterio con abside semicircolare e cupola a semicatino. Altra cupola a catino ovalizzata, sovrasta la zona della mensa.
Tutte le superfici interne sono decorate con motivi floreali e decori a finto marmo. Tutto riconducibile all'ultimo intervento di restauro e risanamento del 2012 che apportò migliorie atte a combattere l'umidità di risalita. Infatti vennero tolte le lastre di marmo poste su tutto il perimetro della chiesa.
La pavimentazione di marmi policromi e intarsi risale al 1974.
vetrate
Anche le vetrate artistiche sulla navata centrale risalgono agli interventi del Novecento. Queste rappresentano scene del Nuovo e dell'Antico Testamento come La Nascita, la Pentecoste in attesa, La Morte, La Risurrezione, la Creazione, la Cacciata dal Paradiso.
Presbiterio
Il presbiterio è sopraelevato di 3 gradini rispetto l'aula ed è pavimentato con pianelle di marmo di due colori. La mensa di marmo rosato e l'altare maggiore appoggiano su ulteriore predella pavimentata con mosaici lapidei. La mensa presenta le croci della consacrazione e la Pietra Sacra.
L'altare settecentesco di marmi policromi è ulteriormente arricchito da inserti in ottone, recentemente applicati. L'antina del tabernacolo è cesellata e impreziosita da bassorilievi.
Un tempietto con semi cupola sorretta da otto colonne scanalate in muratura, trattate a finto marmo e capitelli in stile ionico dorate, custodisce il Crocifisso.
Ai lati due sculture di arenaria bianca raffigurano angeli genuflessi.
Sulle pareti laterali del presbiterio sono affrescate due scene riguardanti i Santi patroni della parrocchia: a nord la "Conversione di Paolo" mentre a sud la "liberazione di Pietro". sono entrambe del pittore Giuseppe Carsana. Gli affreschi risalgono al 1871.
Sempre nel presbiterio altri affreschi collocati sulle lunette della cupola raffigurano schiere di angeli in coro.
Nella lunetta centrale della cupola absidale è presente un bassorilievo in gesso con San Pietro, le Chiavi e il Gallo.
Cicli affrescati
La cupola centrale soprastante la navata è affrescata dal Pittore Conconi di Como. L'opera risale al 1973 raffigura l'incoronazione della Vergine, in sovrapposizione con un omologo affresco ottocentesco, attribuito al Lietti di Milano ma risultato "non brillante". Un simile rinnovamento fu studiato per le cappelle laterali.
Cappelle laterali
La cappella dedicata a S. Andrea è collocata sul lato settentrionale della navata. L'altare è in stile neoclassico costituito da marmi policromi con tre sculture di arenaria chiara che raffigurano il santo apostolo nella nicchia centrale con i segni iconografici canonici (libro e albero). Ai lati sono poste due figure femminili che simboleggiano l'Eucarestia.
L'antina del Tabernacolo è cesellata e il paliotto dell'altare è costituita da marmi policromi. Per accedere alla cappella si oltrepassa una elegante balaustra in marmo nero con colonnine rosate di notevole fattura.
La pavimentazione della cappella rispetta la stessa presente in navata anche. La quota delle cappelle e leggermente superiore. Le superfici interne della volta a tutto sesto e delle pareti laterali sono intonacate e tinteggiate.
Sulla parete destra della cappella è collocata una statua lignea raffigurante S. Pietro, opera di Ferrario Onorato di Ponte di Legno.
A sud si apre la cappella dedicata alla Beata Vergine, gemella della precedente.
Qui, l'altare ottocentesco di marmi policromi custodisce la statua della Madonna, all'interno della nicchia centrale, dotata di vetro. La scultura è recente e sostituisce l'antica statua lignea che veniva elegantemente abbigliata ad ogni occasione solenne.
Entrando a sinistra troviamo una piccola nicchia contenente un S. Giuseppe in gesso.
Organo
Soprastante la bussola lignea di recente fabbrica, si apre la balconata ottocentesca (1853) che accoglie l'organo a canne con cassa lignea e il coro.
La balaustra della balconata è decorata con motivi pittorici monocromi.
Opere d'arte
Quattro tele ovali, esposte in sacrestia, di buona fattura, raffigurano gli Apostoli.
Adeguamento liturgico
presbiterio - intervento strutturale (1974)
Collocazione della nuova mensa in sostituzione delle precedente in legno. Anche la sede, l'ambone e il battistero furono rinnovati nello stesso anno.