chiese italiane
censimento chiese
edifici di culto
edifici sacri
beni immobili
patrimonio ecclesiastico
beni culturali ecclesiastici
beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Mevate
Erba
Milano
chiesa
parrocchiale
S. Maurizio
Parrocchia di San Maurizio
Organo; Campanile; Impianto strutturale; Soffitto; Cappelle laterali; Opere d'arte
altare - intervento strutturale (1970)
XIII - 1746(fondazione intero bene); XVI - XVI(costruzione campanile); 1857 - 1857(ricostruzione campanile); 1870 - 1870(dotazione organo); 1931 - 1931(modifica strutturale campanile)
Chiesa di San Maurizio
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Maurizio <Mevate, Erba>
Altre denominazioni S. Maurizio
Ambito culturale (ruolo)
maestranze lombarde (costruzione)
Notizie Storiche

XIII - 1746 (fondazione intero bene)

La chiesa e già citata alla fine del Duecento da Goffredo da Bussero, che divenne parrocchiale solo nel 1741. Pozzobonelli ne sancì la separazione da San Cassiano di Buccinigo. Poco dopo l’erezione a parrocchia, nel 1744, fu completamente restaurata. Nel Cinquecento, la chiesa risultava a navata unica, con due cappelle absidali, una delle quali senza dedica: quella di sinistra era dedicata a S. Maurizio mentre l’altare di destra a S. Antonino, santo guerriero associato a S. Maurizio nel martirio. Solo alla fine del Cinquecento vennero demolite le due absidi e costruita un’unica abside semicircolare, il cui altare fu dedicato a S. Maurizio e all’Immacolata. Poco dopo l’erezione a parrocchia, la chiesa venne restaurata ed ingrandita da Antonio Parravicini, ingegnere collegiato, che nel 1746 progettò anche la cappella di San Gaetano.

XVI  (costruzione campanile)

In origine il campanile di S. Maurizio in Mevate era tipico romanico con monofore sovrapposte su ognuno dei quattro lati, come si apprende dall'assonometria tardo cinquecentesca. Già in occasione della Visita pastorale del 1569, a cura dei Delegati Carminati e Pessina, si descrive un campanile con una sola campana. Nel 1672, dallo Stato Generale delle Parrocchiali di Erba, si apprende che le campane erano due. Nel 1752 il cardinale Pozzobonelli descrive il campanile con quattro campane.

1857  (ricostruzione campanile)

Il Chronicon parrocchiale, iniziato dal sacerdote Carlo Mauri nel 1898, descrive la ricostruzione della torre campanaria, con il relativo castello e la sostituzione delle vecchie campane con altre provenienti dalla chiesa dell'incoronata di Milano e adattate alla struttura di Erba.

1870  (dotazione organo)

Nel 1870 il parroco di S. Maurizio, don Soncini, dotò la chiesa di un organo Carrera, in sostituzione del precedente a tre mantici. Nel 1884, 1898 e 1928 si resero necessarie alcune opere di manutenzione allo strumento. Si tratta di un organo a trasmissione meccanica entro cassa lignea addossata alla contro facciata, sopra alla bussola d'ingresso.

1931  (modifica strutturale campanile)

Nel 1931 Il curato don Leodarno Brusa propose un nuovo concerto di 5 campane su nuova incastellatura ma la canna della torre campanaria era troppo stretta per permettere lo scorrimento di cinque funi. In collaborazione due ingegneri (Prospero Barigozzi e Luigi Zappa) si trovò la soluzione di assottigliare la muratura perimetrale della torre campanaria da cm 65x85 a 105x125, scalpellando il muro in pietra e calce, asportando grossi quantitativi di materiale. Due muratori lavorarono sei settimane per completare lì'intervento. il giorno 2 agosto 1931 arrivarono le cinque nuove campane lucenti e finemente decorate con figure di santi e fregi in rilievo: La quinta campana è dedicata a Cristo Re, la quarta alla Madonna Immacolata, la terza a S. Gaetano, la seconda a S. Maurizio e la prima agli Angeli custodi.
Descrizione

La chiesa ha orientamento con abside verso est e ampio sagrato a ovest, quest'ultimo pavimentato con lastre di granito e parte centrale in acciottolato. La facciata è molto sobria, in stile barocchetto, che culmina con un singolo lobo arrotondato, che nasconde una copertura a doppia falda con manto in coppi a canale. Le superfici esterne sono completamente intonacate e tinteggiate, solo uno zoccolo in granito corre lungo la fascia inferiore. Le paraste laterali sono tinteggiate con tono più chiaro. Il portale in granito è arricchito con volute sommitali e incornicia un portone in legno arricchito da formelle artistiche del 2002, a cura dello scultore E. Berutti. Queste formelle raffigurano S. Maurizio a cavallo, altri santi e angeli. All'interno la pavimentazione è costituita da pianelle di cotto lombardo venato, posate a correre e in parte a spina di pesce. La chiesa è molto ricca di apparati decorativi e sacri, aggiunti nel corso dei secoli. Anche gli apparati decorativi delle superfici interne si sovrappongono a quelli più antichi. Le paraste presentano un capitello ionico e sostengono un fregio superiore.
Organo
L'organo a trasmissione meccanica è collocato sulla cantoria, sopra la bussola d'ingresso, ha un'unica campata e presenta 23 canne disposte a cuspide. Tutte appartengono al Principale 8 Bassi. La canna maggiore è un DO diesis 2. Le bocche sono allineate, il labbro superiore ha la forma di mitria, quello inferiore è ellittico. Le graffiature originali a lettere maiuscole sono poste sul retro, sopra la saldatura. Sotto è invece riportato il numero progressivo, da sinistra verso destra. I tasti sono 58, da DO1 a LA5. il loro rivestimento di osso ingiallito è screpolato mentre i cromatici hanno testatura in ebano. Ai lati le tastiere proseguono allungandosi su due mensole rialzate. La pedaliera di 20 elementi è diritta, del tipo piatto. I registri sono scorrevoli tramite manette orizzontali con incastro a sinistra, posti sul lato destro della tastiera, su due colonne. La manticeria è alloggiata in apposito locale antistante la porticina d'ingresso alla cantoria ed è formata da due mantici a cuneo sovrapposti, uno posto a terra e uno posto su impalcatura. I due sono collegati tramite una condotta sdoppiata. Dai mantici partono le condotte che entrano nella cassa armonica. La struttura è molto semplice e rispetta la tradizione ottocentesca. E' costituita da tre Somieri (Maestro, O.E., di Basseria). Le canne in stagno sono inserite nel crivello in cartone.
Campanile
Il campanile con ordine superiore in stile neoclassico eclettico presenta una cuspide piramidale di forma allungata con manto di scandole in rame. Alla sommità svetta la croce metallica con sottostante sfera. Soprastante la cella campanaria una cornice con mensole e dentellatura funge da gronda alla copertura. Il tutto di arenaria. Ai lati della cella campanaria le paraste in muratura sono sormontate da capitelli ionici con ghirlande floreali. Anche per il campanile le superfici e le coperture sono di recente modifica.
Impianto strutturale
L'impianto della chiesa, in muratura, è costituito da unica aula con volte a botte e vele in corrispondenza delle aperture laterali. La volta centrale è ripartita in tre settori suddivisi in corrispondenza delle paraste laterali. Il presbiterio è semicircolare con semi catino. Tutte le superfici sono intonacate e decorate, in parte affrescate.
Soffitto
Sulla volta della navata centrale compare un medaglione affrescato raffigurante la Gloria di S. Maurizio, mentre nelle vele compaiono figure di angeli. Questi affreschi risalgono al XIX secolo. Sulle aperture laterali tamponate sono dipinti in monocromia i simboli dei quattro evangelisti.
Cappelle laterali
Entrando a sinistra troviamo la cappella del battistero, semicircolare con volta a catino affrescata, raffigurante il battesimo di Gesù nel Giordano. L'affresco risale al XIX secolo. Il fonte battesimale è di granito con coperchio in bronzo. Sulla parete destra è presente la nicchia del Sacrario ove è collocata una piccola statua raffigurante S. Pietro. Nella cappella sono presenti altri elementi decorativi come una pala lignea con "Il martirio di S. Maurizio", opera del Gattolini del 1996. La cappella successiva è dedicata a S. Gaetano da Thiene, costruita nel 1746, con altare settecentesco in marmo rosso e nero. La volta a botte è decorata con figure fitomorfe mentre sulle pareti possiamo ammirare due episodi della vita di S. Gaetano, opera del 1956 di Mario Cornali. La statua del santo è racchiusa in una nicchia con vetro. La pavimentazione è di cotto lombardo. Di fronte, la cappella dedicata a S. Carlo Borromeo, si riflette in modo simmetrico, con le stesse caratteristiche architettoniche e decorative della precedente. Questa cappella è più antica e risale al seicento. Lo stile dell'altare è tardo rinascimentali, fatto di marmi policromi e un dipinto centrale di Mario Cornali raffigurante S. Carlo che offre la Prima Comunione a S. Luigi Gonzaga. Sopra al confessionale di destra si trova una nicchia contenente la statua settecentesca della Beata Vergine.
Opere d'arte
Sulla contro facciata sono esposte due tele in prestito dalla Pinacoteca di Brera, databili tra il XVII e il XVIII secolo, che raffigurano, a sinistra la morte di S. Giuseppe mentre a sinistra una cerchia di Santi attorno ad una figura centrale.
Adeguamento liturgico

altare - intervento strutturale (1970)
Traslazione di parte della mensa barocca al centro del presbiterio con adattamento della tavola superiore.
Contatta la diocesi