chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico San Maurizio al Lambro Cologno Monzese Milano chiesa parrocchiale San Maurizio Parrocchia di San Maurizio Impianto strutturale; Coperture; Campanile; Pianta; Pavimenti e pavimentazioni; Presbiterio; Elementi decorativi; Opere d'arte; Lapidi e iscrizioni presbiterio - intervento strutturale (1983) IX - XX(notizie storiche carattere generale); 1743 - 1935(notizie storiche carattere generale); 1905 - 1906(costruzione intero bene); 1906 - 1907(costruzione campanile); 1908 - 1920(notizie storiche intero bene); 1919 - 1919(erezione a parrocchia carattere generale); 1929 - 1934(costruzione cappelle); 1939 - 1939(ampliamento intero bene); 1949 - 1949(rifacimento pavimento); 1952 - 1952(consacrazione intero bene); 1959 - 1959(decorazione presbiterio); 1960 - 1960(modifiche interni); 1983 - 1983(modifiche interni)
Chiesa di San Maurizio
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa di San Maurizio <San Maurizio al Lambro, Cologno Monzese>
Autore (ruolo)
Ronconi, Antonio (progettazione)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze lombarde (costruzione)
Notizie Storiche
IX - XX (notizie storiche carattere generale)
San Maurizio al Lambro è una frazione di Cologno Monzese ubicata in prossimità del fiume Lambro, oltre il quale si estende il territorio di Sesto San Giovanni. Il nome attuale del quartiere risale al 1930, in precedenza la località si chiamava Malnido e traeva origini dal più antico borgo di Albariate (secoli IX-XII).
Malnido era una località prettamente rurale che nel corso del 1800 contava poche centinaia di abitanti; negli anni ‘30 ebbe inizio la crescita demografica portando la popolazione a superare il migliaio di residenti (oggi sono oltre i 10.000).
1743 - 1935 (notizie storiche carattere generale)
Nel 1743 fu edificata a Malnido, per volontà dei Canonici di Monza, una piccola chiesa dedicata a San Giovanni Battista, successivamente denominata oratorio della Madonna della Neve (all’interno della chiesa era conservato un quadro ottocentesco raffigurante la Sacra Famiglia, venerato dalla popolazione come “Madonna della Neve”). Fino ad allora officiata dai Canonici di Monza, a partire dal 1900 ebbe il primo parroco nominato dalla Curia. Ben presto però questo luogo di culto divenne insufficiente ad ospitare i sempre più numerosi fedeli di Malnido; da qui nacque l’esigenza di dotare la frazione di una nuova più ampia chiesa. La chiesetta, sita in Largo Gramsci, rimase comunque adibita al culto fino al 1929 per poi essere definitivamente lasciata in disuso nel 1935; oggi è ridotta a un rudere.
1905 - 1906 (costruzione intero bene)
Nel 1904 il card. Ferrari si recò in visita presso l’oratorio di Malnido e, ritenendolo ormai insufficiente per le funzioni religiose, promosse la costruzione di una nuova chiesa da edificare sul terreno reso disponibile dalla vedova di Francesco Verga, un facoltoso milanese che già a fine ‘800 aveva espresso il desiderio di dare vita a Malnido ad un nuovo edificio di culto. La costruzione della chiesa ebbe inizio nel marzo del 1905 sotto la direzione dell’ing. Antonio Ronconi, e terminò l’anno dopo con la consacrazione avvenuta il 10 agosto, giorno della celebrazione della Madonna della Neve.
1906 - 1907 (costruzione campanile)
Nel 1906 iniziò la costruzione del campanile, durata un anno. Le decorazioni in cemento sono opera del professore di scultura all'Accademia di Brera Francesco Pelitti, così come i capitelli delle colonne all’interno della chiesa. La chiesa fu dotata di quattro campane; la quinta fu aggiunta nel 1932.
1908 - 1920 (notizie storiche intero bene)
Le fotografie d’epoca testimoniano com’era la chiesa in origine. La facciata era stata lasciata incompiuta, con il paramento in mattoni a vista e le tracce di finestre a monofore tamponate ai lati del portone. Il presbiterio era delimitato da una balaustra in marmo e l'altare tridentino, ornato dai quattro busti dei Santi, era collocato in posizione arretrata nell’area absidale. In corrispondenza del pilastro sinistro dell’arco trionfale era posto il pulpito sospeso.
1919 (erezione a parrocchia carattere generale)
Durante la visita pastorale del 1916 il card. Ferrari annunciò l’intenzione di formare la parrocchia di Malnido, e di modificarne il nome in San Maurizio al Lambro. Tra anni dopo, il 27 dicembre 1919, fu firmato il decreto di erezione a parrocchia.
1929 - 1934 (costruzione cappelle)
A cinque anni di distanza vennero costruite, nelle navate laterali, le cappelle rispettivamente dedicate alla Madonna della Neve e a San Giuseppe. In quegli anni fu anche ampliata la sacrestia e posizionato un nuovo battistero.
1939 (ampliamento intero bene)
Nel 1939 la chiesa fu ampliata dal lato verso l’ingresso prolungando le navate laterali e raccordando in altezza il volume della navata centrale fino alla facciata; sulle pareti laterali della navata centrale fu raddoppiata la finestratura a trifora. La facciata venne rifatta ampliandola lateralmente fino ad inglobare le navate laterali; contestualmente si aprirono i due portoni laterali. A fianco della navata laterale sinistra fu aggiunto il volume circolare del battistero.
1949 (rifacimento pavimento)
Il vecchio pavimento in tavelle di cotto e cemento rustico venne sostituito, nel 1949, da una nuova pavimentazione in piastrelle che rimase fino al 1983.
1952 (consacrazione intero bene)
La chiesa, a seguito dei lavori di ampliamento, fu consacrata il 28 settembre 1952 dal card. Schuster. In quest’occasione fu consacrato anche il nuovo altare tridentino in marmo appena terminato, che andava a sostituire il vecchio altare in legno. Questo altare fu mantenuto per trent'anni.
1959 (decorazione presbiterio)
Nel 1959 fu decorata la parete terminale del presbiterio con una raffigurazione del Buon Pastore che rimase fino al 1983.
1960 (modifiche interni)
Agli inizi degli anni ‘60 del 1900 l’allora parroco padre Melchi provvide all'ammodernamento dell’interno della chiesa: rinnovo degli arredi sacri dell'altare a cui vennero aggiunti due pulpiti laterali, sostituzione dei confessionali e delle panche, installazione di una nuova Via Crucis in bronzo, realizzazione delle vetrate artistiche dell’ordine inferiore. Qualche anno dopo furono sostituite anche le vetrate dell’ordine superiore.
1983 (modifiche interni)
Nel 1983, in occasione dell’Anno Santo, furono predisposti dei lavori straordinari di rinnovamento, a cura dell’arch. padre Dante Maranta, che coinvolsero l’interno della chiesa: adeguamento liturgico del presbiterio con nuovo altare rivolto verso l’assemblea, realizzazione di nuovo fonte battesimale nella cappella a sinistra dell’ingresso e di nuovi confessionali all’interno delle cappelle della Madonna e di S. Giuseppe, sostituzione delle pavimentazioni, restauro dell’organo, decorazione dell’arco trionfale e della parete di fondo del presbiterio, tinteggiatura di tutte le superfici interne.
Descrizione
L’edificio, con abside orientata a sud, si affaccia su uno spazio pedonale delimitato da pilastrini, posati nel 1988 a delimitare il sagrato rispetto alla via Giuseppe Garibaldi. La facciata in stile neoclassico, realizzata in mattoni a vista che riprendono la tradizione lombarda del cotto, è a salienti: pilastri angolari la ripartiscono in tre campi che corrispondono alle tre navate, di cui la centrale a due spioventi svetta al di sopra delle laterali a uno spiovente. I tre portali d'ingresso sono ad arco a tutto sesto con cornice dentellata in mattoni e stipiti in pietra artificiale bianca. Nella parte alta del campo centrale si apre un grande rosone in pietra artificiale chiara e ghiera in cotto. Lateralmente al rosone la facciata è ritmata da una coppia di colonne in pietra con capitelli corinzi, ai lati dei quali sono disposti due cartigli quadrati in bassorilievo con motivo a croce. Il coronamento sia del timpano centrale che dei salienti delle navate laterali è arricchito da una cornice bianca con motivi ad archetti pensili e a dentelli. L’esterno dell’edificio è caratterizzato da differenti volumi, tutti intonacati, che denotano l’articolazione interna della chiesa ad impianto basilicale: l’alto volume della navata centrale si sviluppa in lunghezza affiancato dai volumi più bassi delle navate laterali, terminando con il presbiterio e l'abside semicircolare. Sui fianchi laterali, la parte terminale delle navate è arricchita da fasce marcapiano tinteggiate color ocra con motivi a croci, così come sono in ocra anche le cornici delle monofore, nell’ordine inferiore, e delle trifore, nell’ordine superiore, che ritmano le pareti. All’interno, le tre navate si articolano in sei campate scandite da robusti pilastri in ceppo grezzo con capitelli corinzi sormontati da esili colonne, da cui si dipartono archi a tutto sesto con intradosso grigio. In colore grigio sono tutti gli elementi architettonici decorativi, in contrasto con la finitura bianca delle superfici verticali ed orizzontali: i costoloni delle volte a crociera che ritmano la copertura delle campate, la cornice di trabeazione arricchita da archetti pensili e dentelli, le cornici di monofore e trifore che, con le loro vetrate artistiche colorate, illuminano le navate. In corrispondenza della quinta campata si aprono, nelle navate laterali, due cappelle a pianta rettangolare: quella di destra ospita i confessionali; nella cappella di sinistra, che accoglieva in origine l’altare della Madonna della Neve, è collocata la statua lignea di Maria Santissima realizzata da intagliatori della Val Gardena, affiancata da statue minori di S. Agnese e S. Luigi. Entrati nell’aula liturgica sulla sinistra è ubicata la cappella a pianta semicircolare, cui si accede con due gradini a scendere, ospitante il fonte battesimale in pietra di Vicenza decorata a bassorilievo con gli episodi dell’Esodo. Il presbiterio è sopraelevato di due gradini con andamento circolare trilobato, al cui centro è posizionata la mensa in pietra di Vicenza; nella stessa pietra sono realizzati la seduta della presidenza ubicata dietro l'altare e l’ambone posto in posizione avanzata sulla sinistra. La parete di fondo, caratterizzata da un’alta zoccolatura in doghe di legno, e il catino absidale sono decorati ad affresco, così come l’arco trionfale. In controfacciata, al di sopra dei portoni in legno, è collocato l’organo a canne con balconata lignea decorata.
Impianto strutturale
L'edificio è costituito da muratura continua in laterizio; le superfici esterne della chiesa sono intonacate e tinteggiate fatta eccezione per la facciata principale in mattoni a vista; quelle interne sono intonacate e tinteggiate.
Coperture
La chiesa presenta un tetto a falde in coppi di laterizio nella sua estensione coincidente con le linee che definiscono la planimetria: la navata centrale e il transetto hanno copertura a tre falde, le navate laterali a falda unica, il presbiterio a doppia falda terminante con la parte più bassa, corrispondente all’abside semicircolare, che ha quattro piccole falde a raggiera.
Campanile
Il campanile, edificato nel 1906, è ubicato sul lato est dell’edificio a lato del presbiterio. Esternamente è a pianta quadrata, mentre internamente, fino al livello della cella dell’orologio, è rotonda. Le pareti sono intonacate colore grigio per tutta l'altezza. Una cornice ornata da archetti pensili separa l’ordine inferiore, caratterizzato da piccole monofore e dai quadranti dell’orologio, dall’ordine superiore della cella campanaria con aperture ad arco sui quattro lati. La stessa cornice si ripete in sommità del campanile, terminante con una copertura piramidale metallica sormontata da croce in ferro.
Pianta
La chiesa è un impianto basilicale costituito da tre navate a sei campate. Il presbiterio è a terminazione semicircolare. Dalle navate laterali sporgono i volumi delle due cappelle.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimentazione dell'aula liturgica in lastre di granito grigio chiaro; pavimentazione e gradini del presbiterio in lastre di granito rossastro scuro.
Presbiterio
Tutte le opere di scultura del presbiterio sono state realizzate nel 1983 sotto la direzione di Aldo Giaretta di Vicenza, utilizzando la pietra di Vicenza bianca. Sul basamento dell'altare, formata da un blocco unico di pietra, è scolpita in altorilievo la scena dell’Ultima Cena. Nel blocco che sostiene il leggio dell’ambone è invece scolpita la figura del Cristo annunciatore della Parola in piedi sulla “barca della Chiesa”. Sullo schienale della seduta della presidenza, sopraelevata di due gradini rispetto al pavimento, è raffigurata in bassorilievo la Colomba dello Spirito Santo.
Elementi decorativi
Affreschi risalenti al 1983, opera del pittore veneto Bepi Modolo:
- parete di fondo del presbiterio e catino absidale: Cristo trasfigurato tra Elia e Mosè, che poggia su un sole circolare luminoso al cui centro è posto il tabernacolo; nell’arco in alto la mano divina che dona la Parola, attorniata dai simboli dei quattro Evangelisti.
- arco di trionfo: figure che simboleggiano i quattro fini del sacrificio eucaristico (adorazione, ringraziamento, riparazione e preghiera).
Opere d'arte
Pirografie eseguite su tavole in legno, opere di padre Dante Maranta, 1983:
- parete di fondo battistero: battesimo di Gesù (a sinistra Gesù inginocchiato nell'acqua del Giordano, a destra San Giovanni Battista)
- navata laterale sinistra, seconda campata: Santa Rita da Cascia
- navata laterale destra, seconda campata: San Maurizio martire
Lapidi e iscrizioni
Navata laterale destra, prima campata: lapide in marmo che ricorda la consacrazione della chiesa e dell’altare da parte del card. Schuster il28/09/1950 “D.O.M. ET S. MARTYR MAURITIO HILDEPHONSUS CARD. ARCHIEPISC PASTORALI VISITAT V III KAL. OCT. MCML TEMPLUM ET ARAM PRINCIPEM CONSECRAVIT”
Adeguamento liturgico
presbiterio - intervento strutturale (1983)
Vengono eliminati l'altare tridentino, la balaustra e le gradinate, sostituite da nuove gradinate circolari. Il nuovo altare viene rivolto verso l’assemblea. Nella parete di fondo viene posto il tabernacolo; tra l'altare e il tabernacolo la sede del celebrante. Sulla sinistra, in posizione avanzata verso l’aula liturgica, l’ambone.