Notizie Storiche |
I - II (notizie storiche intero bene)
Possiamo far risalire all’epoca romana le origini di un insediamento urbano di Cormano, notizia confermata poi durante gli scavi effettuati negli ultimi anni del Settecento per la costruzione della nuova chiesa del SS. Salvatore, grazie al ritrovamento di una lapide con l’iscrizione COR. MAN., interpretata come “Cortis Manlii” cioè sede di una guarnigione romana agli ordini di un ufficiale di nome Manlio. Il nome del luogo “Cortemano”, compare in un documento longobardo del 745. Secondo una tradizione popolare ai Longobardi è legata anche la donazione alla chiesa di due campanelle d’oro donate dalla Regina Teodolinda alla chiesa del luogo, gestita all’epoca dai benedettini di San Simpliciano.
1147 - 1178 (notizie storiche intero bene)
La prima notizia di una chiesa a Cormano, si trova nell’elenco redatto nel gennaio 1147 dell’arcivescovo Oberto, possesso confermato dall’abate Oprando, il papa Alessandro III, con una bolla del 12 marzo 1178, in entrambe i documenti si cita la “ecclesia Sancti Salvatoris” in pieve di Bruzzano, territorio a cui Cormano apparteneva.
1290 - 1466 (notizie storiche intero bene)
Della chiesa del SS. Salvatore, e di altri due luoghi di culto presenti nel territorio di Cormano, si trova traccia anche nel “Liber Notitiae Sanctorum Mediolani” attribuito a Goffredo da Bussero e scritto prima del 1290, in cui segnala “in loco Cortemano”, “Altare Sanctae Mariae in ecclesia Sancti Salvatoris” (ovvero chiesa di San Salvatore con un altare alla Madonna), la cui gestione ecclesiastica era legata ai canonici. Le pievi del territorio milanese nel corso del Medioevo erano tutte rette da un sacerdote residente sul luogo e Cormano già alla fine del 1300 aveva un parroco. Tale notizia è confermata dallo “Status Ecclesiae Mediolanensis” del 1466.
Le notizie storiche non forniscono indicazioni sulle forme architettoniche di questo primordiale edificio, ma solo sulla presenza di un luogo di culto.
1564 - 1573 (notizie storiche intero bene)
Gli anni compresi tra il 1564 e il 1573, per la comunità di Cormano sono caratterizzati dalla presenza di don Rocco Petachi, che svolge il suo ruolo in ottemperanza con le regole Tridentine e impegna un quinto dei redditi della parrocchia di Cormano in una regalia nei confronti di un chierico milanese. Probabilmente a causa di tale azione si scatena un conflitto intorno al titolo di San Salvatore. San Carlo nel 1573, priverà don Petachi del beneficio di Cormano, il quale nonostante la privazione del titolo continuerà a voler svolgere la sua funzione.
1582 (notizie storiche intero bene)
Le prime descrizioni certe della chiesa di S. Salvatore sono contenute nella Visita pastorale effettuata da San Carlo Borromeo nel 1582. La chiesa di piccole dimensioni, era ad una sola navata, con soffitto in legno e pareti intonacate, pavimento in mattoni in cui era collocato un sepolcro, indicata con ingresso ad ovest, esattamente dal lato opposto a quello attuale, con l’altare posizionato a est e privo dei cancelli che lo separavano dall’aula liturgica. L’altare era collocato in una cappella con volta intonacata. La torre campanaria si trovava nell’angolo sud est e davanti alla chiesa si sviluppava un piccolo cimitero. La chiesa era dotata di una sacrestia. Al termine della visita S. Carlo raccomanda l’ampliamento dell’edificio di culto dalla parte della facciata, la realizzazione del “coelum” (soffitto a volta) e la tinteggiatura delle pareti.
1582 - 1608 (ristrutturazione intero bene)
Dopo la visita pastorale di San Carlo la chiesa di S. Salvatore venne sicuramente intonacata e tinteggiata, di tali lavori si ha traccia nella visita pastorale di Mons. Baronio, (1608), il quale indica anche la presenza sulla facciata di una immagine di San Salvatore vescovo. All’interno venne rinnovato l’altare, realizzato il battistero e collocati i cancelli in legno per separare l’area del presbiterio dall’aula. Nella descrizione viene anche indicato un crocifisso appeso alle travi portanti sopra l’altare e il dipinto della Madonna con bambino in grembo con al fianco Sant’Ambrogio e San Salvatore vescovo, quadro ancora oggi presente nella chiesa. Venne inoltre edificato secondo le indicazioni tridentine, un altare minore dedicato alla Madonna del Carmelo e un terzo sul lato destro vicino all’ingresso dedicato a Sant’Antonio da Padova.
XVII (notizie storiche intero bene )
Il Seicento è il secolo caratterizzato dalle grandi ondate di peste, queste segnarono anche il territorio di Cormano e la parrocchia di San Salvatore, la popolazione subì una pesante riduzione a causa del morbo, il cimitero antistante alla chiesa non era più sufficiente. Vennero pertanto aperti nuovi sepolcri nel pavimento dell’edificio sacro. Venne inoltre messa in dubbio l’esistenza di S. Salvatore vescovo di Belluno e patrono della chiesa. Questione che si protrarrà fino ai primi decenni del XX secolo e che verrà risolta definitivamente solo nel maggio del 1939 dal card. Schuster.
1608 - 1611 (notizie storiche intero bene)
Solo nella “Visitatio facta anno 1608 totius plebi Bruzzano”, redatta da un visitatore della curia, si hanno sommarie indicazioni sull’architettura di questo primordiale edificio, indicato come edificio costruito in mattoni e sassi, fuori dal paese e quindi probabilmente anche con funzioni cimiteriali. Nella visita pastorale del card. Federigo Borromeo,1611, viene indicata la presenza di statue lignee negli altari in particolare quella della Madonna con il bambino e quadri che raffigurano San Giacomo, il Cristo in croce con Maria e le sante carmelitane e due effigi di Sant’Antonio e San Carlo. La struttura architettonica della chiesa rimane invece invariata. Viene inoltre sostituita una campana del campanile, considerata già da san Carlo troppo piccola e per questo donata alla chiesa di San Cristoforo.
XVIII (ristrutturazioni intero bene)
Nel corso del Settecento quando era parroco la chiesa venne curata e sistemata con diversi interventi, confermati dalla visita pastorale del card. Pozzobonelli (4 aprile 1756). Sulla torre campanaria munita di tetto a cuspide era stata issata una terza campana, i cancelli in legno della zona presbiterale, sopralzata con due gradini in pietra, furono sostituiti con balaustre marmoree. La facciata e le pareti furono intonacate, nel pavimento sempre in mattoni era stato aperto un terzo sepolcro che ad uso dei sacerdoti. Questo periodo in assenza delle gravi epidemie segna l’aumento della popolazione e l’allargamento della fascia povera prodotto dalla sottomissione all’impero asburgico. Per gli edifici religiosi significa invece mancanza di manutenzione. Ritorna quindi in auge la necessità di provvedere all’ingrandimento dell’edificio di culto, ma i tempi avversi non ne permettono la realizzazione.
1789 - 1790 (demolizione intero bene)
Il 10 settembre 1789 prende possesso della parrocchia don Felice Castiglioni, il quale trova le strutture della parrocchia in decadenza, in modo particolare la chiesa, che nei carteggi descrive con “soffita cadente, i muri e le Cappelle aperte, i pilastri minacciavano,…, il picciol altare di legno cadente,…”.Il primo obbiettivo che don Castiglioni si pose fu la costruzione di una nuova chiesa e grazie al lascito testamentario di Baldassare Franchi, di 1000 scudi in gestione all’Ospedale Maggiore ma da impiegare a Cormano, per ampliare o rifare la chiesa. Il parroco iniziò la ricerca di altre donazioni che le permettessero di arrivare ad avere una disponibilità economica sufficiente per intraprendere l’operazione. Nel settembre del 1790 venne redatta una perizia tecnica che mise in evidenza l’avanzato stato di degrado dell’edificio esistente e la ridotta dimensione della chiesa rispetto al numero di fedeli. Di lì a poco si diede inizio alla demolizione della storica cappella.
1790 - 1792 (costruzione intero bene)
Demolita la cappella di S. Salvatore, don Castiglioni decise di costruire una chiesa lunga il doppio dell’esistente e con la collocazione rovesciata. Chiese la dispensa dell’Arcivescovo Filippo Visconti, che ottenne, per poter derogare alla regola antecedente al Concilio di Trento, secondo la quale le chiese dovevano avere l’altare rivolto verso est. La costruzione del nuovo edificio avrebbe occupato anche l’antico cimitero e la facciata diventava prospiciente la piazzetta, fino ad allora ad est. Dello storico edificio venne salvata la base del campanile e la parete sud dove era collocata la cappella di S. Antonio da Padova. Nel febbraio del 1791 venne richiesta l’autorizzazione alla curia per edificare e il 26 luglio 1792 la nuova chiesa di San Salvatore venne aperta al culto.
1790 - 1792 (facciata intero bene)
Per costruire la nuova chiesa don Castiglioni, cercò aiuti economici ovunque, tra le donazioni la più significativa vi fu quella personale del cardinal Filippo Visconti, il quale fece dono di quattro sovrane per poter pagare i capitelli delle lesene e la gloria con angeli in pietra che decorano la facciata e il portale. Gli apparati decorativi vennero recuperati dal parroco tra le macerie di San Michele al Gallo, chiesa della contrada Orefici a Milano, soppressa dall’imperatore Giuseppe II e per suo ordine abbattuta. Nel 1790 viene donato da Tommaso Porro di Milano un “grande Crocifisso”.
1792 - 1798 (presbiterio interno)
Durante il suo ministero don Castiglioni, ripristinò le balaustre marmoree di accesso all’area presbiterale, espose il Crocifisso regalato da Tommaso Porro e appese al soffitto il crocefisso del parroco Posterla, dotò inoltre la chiesa di arredi sacri, alcuni provenienti da templi soppressi.
1814 - 1840 (organo interno)
A don Castiglioni succede nel 1797, don Carlo Cereda il quale non apporta modifiche alla struttura architettonica dell’edificio di culto, ma si preoccupa unicamente di dotarlo di un organo dignitoso e adeguato alle dimensioni dell’edificio, da istallare al di sopra dell’ingresso.
Nel 1814 verrà collocato nella chiesa di San Salvatore, completo di una nuova cantoria, un organo proveniente dalla parrocchia di Meda. Dopo circa 30 anni, quando l’antico organo si era progressivamente deteriorato, don Cereda decide di acquistare un nuovo organo e a seguito di una raccolta fondi nel 1840 viene istallato nella chiesa un nuovo strumento, prodotto da Felice Bossi, organaro di Bergamo.
1850 - 1871 (ampliamenti interno)
L’Ottocento può essere definito il secolo degli ampliamenti della chiesa di San Salvatore. Nel 1850, con il crescere della popolazione, vi è la necessità di rendere lo spazio della nuova chiesa adatto alle esigenze del culto, viene pertanto aggiunto alla sinistra dell’altare, un vano da adibire a sacrestia. Nel 1857 viene realizzato un corrispondente vano alla destra dell’altare per ospitare la cappella di San Felice. Nel 1871 alla sinistra dell’ingresso viene edificata una nicchia per ospitare il fonte battesimale, e spostate verso l’esterno le cappelle del Crocifisso e della Madonna del Carmine, opera dello scultore milanese Bernardino Ferrario, dando luogo ad un vero e proprio transetto. Viene collocato in opera un nuovo portale in noce e aggiunto il coro ligneo in noce nel catino absidale.
1887 (altare interno)
Nel 1887 il parroco don Maggioni, affida l’incarico a Cristoforo Bossi di Porto Ceresio, di completare l’area presbiterale con l’Altare maggiore.
1903 (copertura esterno )
Nel 1903 la Fabbriceria, con il contributo economico del comune, effettua la riparazione della copertura.
1928 (pavimentazioni interno)
Nel 1928 vengono rifatti i pavimenti della Sacrestia e della cappella della Madonna del Carmine, con piastrelle di cemento. Anche in questa occasione i lavori vennero effettuati con il contributo comunale.
1933 - 1939 (titolazione intero bene)
Alle soglie del XX secolo la popolazione della cittadina di Cormano era cresciuta notevolmente, così come era in forte aumento l’espansione edilizia nella periferia della città, pertanto la pieve di Bruzzano veniva smembrata dal card. Schuster. Nella visita pastorale del 1933, lo stesso cardibnale, evidenzia le ridotte dimensioni della chiesa di San Salvatore in rapporto alla popolazione. Nella seconda visita del 1939, il card. Schuster interrompe una tradizione che vedeva la devozione consolidata nella dedica della chiesa parrocchiale, poiché nel Martirologio non vi era traccia di San Salvatore Vescovo di Belluno, decretando il titolo della chiesa a Gesù Cristo Santissimo Salvatore.
1941 (ristrutturazione campanile)
Nella primavera del 1941 la parrocchia del SS. Salvatore procede ad una revisione totale della torre campanaria, in particolare del castello delle campane e alla rifusione della campana maggiore, per un avanzato stato di degrado e il pericolo di incolumità per la popolazione.
1942 - 1946 (notizie storiche campanile )
Nel settembre del 1942 alle parrocchie arrivò l’ordine di requisizione del bronzo, pertanto le campane vennero calate dal campanile e portate a Milano, insieme a tante altre dei paesi limitrofi e depositate nei cortili dell’azienda costruttrice, la ditta Barigozzi. Nel luglio del 1946, vennero ricollocate sul campanile campane che erano state rimosse recuperate nei magazzini della ditta Barigozzi. Di queste la prima, dovette essere rifusa e realizzata nuovamente poiché si era rotta durante il trasferimento del 1942.
1951 - 1956 (ampliamento intero bene)
Nel giugno del 1952 a causa dell’aumento della popolazione della comunità del SS. Salvatore, invece di costruire un nuovo edificio di culto si preferì ristrutturare l’esistente. Le pareti laterali del presbiterio vennero sfondate, recuperati e ripensati gli spazi della cappella di San Felice e dell’antica Sacrestia. Lo spazio alla sinistra dell’altare, edificato nel 1871, viene trasformato in cappella laterale dedicata al Sacro Cuore e messa in collegamento con un arco a tutto sesto con il presbiterio. Analogamente venne trattato lo spazio alla destra. A nord- ovest, affiancando un fabbricato alla chiesa direttamente collegato alla casa parrocchiale, venne costruita una nuova sacrestia. Insieme agli ampliamenti dell’interno viene avviata anche la ristrutturazione del campanile. I lavori si conclusero nel 1956.
1955 (ristrutturazione campanile)
Nel maggio del 1955 Mons. G.B. Montini, in occasione dell’amministrazione delle Cresime al SS. Salvatore, benedice il nuovo concerto di campane. Le campane non vennero sostitute con delle nuove ma bensì vennero rifuse le vecchie. Nell’occasione venne ristrutturato il campanile e sistemato il nuovo orologio (di proprietà comunale).
1978 - 1979 (restauri intero bene)
Nel 1978 vengono effettuati lavori di restauro alla chiesa del SS. Salvatore, questi hanno interessato: la copertura, sulle cui travature era indicata la data 1798; le superfici e gli apparati decorativi dell’interno; i quadri del Seicento; le decorazioni a graffito della volta della cappella della Madonna del Carmine dell’Ottocento; l’abside.
Vien inoltre posata una nuova pavimentazione in pietra naturale nell’area del presbiterio e delle cappelle laterali.
L’altare realizzato nel 1887 viene modificato e collocato un nuovo altare maggiore (1979) al centro dell’area presbiterale secondo i criteri indicati dal Concilio Vaticano II.
1981 (ristruttturazione intero bene)
Nel 1981 oltre ai lavori di restauro e tinteggiatura della facciata, venne realizzato un nuovo impianto di riscaldamento e sistemata la pavimentazione esistente della sacrestia del transetto e della navata principale.
1999 (ristrutturazione interno)
Nel 1999 il pavimento della chiesa realizzato negli anni 50 del Novecento, venne completamente sostituito con una pavimentazione in pietra naturale nei toni del grigio e bianco. Durante questi lavori vennero portate alla luce porzioni di pavimentazione in cotto del Battistero e dei blocchi di granito in cui trovavano alloggio gli elementi portanti del tendone voluto da San Carlo Borromeo per separare gli uomini dalle donne durante le funzioni liturgiche. Venne inoltre sostituita la bussola dell’ingresso, con una nuova in legno di noce e con inserti in vetro.
2003 - 2004 (vetrate intero bene )
Nel 2003, in occasione del 50° di sacerdozio del parroco don Alessandro Manzoni, vengono donate alla parrocchia: le vetrate artistiche per la cappella del SS. Sacramento e della Penitenzieria realizzate dalla ditta Mellini di Firenze; e un quadro raffigurante “San Giuseppe con il Bambino” opera del pittore Giorgio Albertini, da collocare nella navata da dove venne trafugato nel 1987 l’antica rappresentazione raffigurante Sant’Antonio da Padova. Nel 2004 vennero posati in opera, nelle vetrate della navata centrale della chiesa, 8 pannelli vetrati realizzati sempre da Mellini, raffiguranti le invocazioni mariane delle Litanie.
2010 (ambone presbiterio)
Nel maggio del 2010, in occasione del 70° della nuova dedicazione della chiesa parrocchiale il cardinal Tettamanzi benedice il nuovo ambone collocato alla destra dell’altare e consacra l’altare deponendo le reliquie dei santi Ambrogio e Carlo e dei martiri Gervaso e Protaso. |
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