chiese italiane
censimento chiese
edifici di culto
edifici sacri
beni immobili
patrimonio ecclesiastico
beni culturali ecclesiastici
beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Bogno
Besozzo
Milano
chiesa
sussidiaria
Natività di Maria
Parrocchia di San Vito Martire
Struttura; Impianto strutturale; Campanile
nessuno
XVIII - XVIII(costruzione intero bene); 1930 - 1930(restauro intero bene)
Chiesa della Natività di Maria
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa della Natività di Maria <Bogno, Besozzo>
Altre denominazioni Chiesa della Madonna delle Grazie
Ambito culturale (ruolo)
maestranze lombarde (costruzione e decorazione)
Notizie Storiche

XVIII  (costruzione intero bene)

La chiesa, a lungo di proprietà privata, è poco documentata. Soltanto recentemente, Sara Cestarollo e Anna Paola Fedeli hanno potuto stabilire un termine ante quem grazie al riscontro sul catasto dei metà Ottocento, quando l'oratorio era intestato alla famiglia Agazzi. Qualche indizio su un possibile impianto settecentesco proviene dall'elaborato frontone sommitale a profilo mistilineo e da qualche altro dettaglio dell'attuale fabbrica: il finestrone centrale al prospetto; i capitelli delle lesene interne. Il tutto, tuttavia, potrebbe essere anche il frutto di un raffinato gioco imitativo del XIX sec. Desta maggiore curiosità, invece, l’altare alloggiato nel catino absidale, opera di salda impostazione architettonica che potrebbe risalire, addirittura, degli esordi del XVII sec.

1930  (restauro intero bene)

Nel 1929 la chiesa fu acquistata dalla parrocchia di Bogno che, dopo un restauro, nel 1930 la aprì al culto pubblico.
Descrizione

La chiesa della Natività di Maria è relativamente recente. A lungo proprietà privata, passò alla parrocchia di Bogno (frazione di Besozzo) nel 1929. Il luogo di culto, tuttavia, era destinato a riassumere nella protezione a Maria una più antica tradizione devozionale della località la cui chiesa matrice, poi dedicata a S. Vito, era nelle più prime attestazioni intitolata al culto della Madonna. L'edificio attuale si innalza sul fondo di una raccolta piazzetta, nell'ambito del complesso del palazzo Agazzi presso cui fu costruita come cappella privata. La facciata è nei modi settecenteschi e presenta raffinati richiami. L'unico settore rettangolare, infatti, è suddiviso in due campi da una cornice marcapiano ed è percorso in verticale da quattro lesene. Al centro del campo superiore si apre una finestra a profilo mistilineo, inclusa entro un motivo a 'serliana' di aulica derivazione. L'elaborato movimento del finestrone trova un richiamo nel frontone mistilineo di coronamento. L’interno si sviluppa su un'unica campata e su una vasta abside a terminazione semicircolare. L’occhio corre all’altare a parete, con ancona sorretta da due lesene scanalate, capitelli corinzi, massiccio architrave e ali laterali di coronamento in curva: un solido impianto architettonico che, se non frutto di un intervento imitativo, va ascritto ancora al XVII sec.
Struttura
Edificio innalzato con murature continue formate da inerti (pietra e laterizio) legati da giunti di malta. Tutte le pareti interne ed esterne sono intonacate.
Impianto strutturale
Edificio innalzato con murature continue a sezione normalizzata senza il ricorso ad elementi puntuali isolati. L'aula dei fedeli, a pianta rettangolare, è coperta con una volta 'unghiata' impostata su archi trasversi a pieno centro. Le 'unghiature' ospitano due aperture, una per parte, sopra l'innesto con il muro d'ambito (la finestra a sinistra è fittizia). Il catino absidale è coperto con una semi-calotta. Il fabbricato si appoggia in parte a edifici contermini.
Campanile
Campanile a vela.
Adeguamento liturgico

nessuno
Contatta la diocesi