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Arcore
Milano
chiesa
parrocchiale
S. Eustorgio
Parrocchia di Sant'Eustorgio
Struttura; Facciata; Pavimenti e pavimentazioni; Altare maggiore
presbiterio - intervento strutturale (1970)
1716 - 1716(preesistente carattere generale); 1760 - 1760(costruzione intero bene); 1776 - 1776(costruzione intero bene); 1790 - 1790(costruzione intero bene); 1856 - 1856(costruzione intero bene); 1891 - 1891(consacrazione intero bene); 1925 - 1932(ampliamento intero bene)
Chiesa di Sant'Eustorgio
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Sant'Eustorgio <Arcore>
Altre denominazioni S. Eustorgio
Ambito culturale (ruolo)
maestranze lombarde (costruzione)
Notizie Storiche

1716  (preesistente carattere generale)

L'antica chiesa di sant'Eustorgio era un edificio a tre navate affiancato dal campanile. Posto ai margini dell'abitato di Arcore, sulla strada per Oreno, era una costruzione molto semplice e disadorna.

1760  (costruzione intero bene)

Su un terreno del beneficio parrocchiale viene posata la prima pietra della nuova chiesa che seguiva la richiesta ufficiale fatta nel 1753 a sua Eminenza Cardinal Pozzobonelli per mutate esigenze di spazio e autorizzata in occasione della visita pastorale avvenuta nel 1756.

1776  (costruzione intero bene)

La costruzione dell'edificio procede a rilento per mancanza di fondi e solo grazie all'aiuto generoso e gratuito degli arcoresi. Viene comunque benedetta e diventa funzionante sebbene ancora incompleta, costituita da unica navata e una abside semicircolare. Questo a seguito dell'abbandono dell'antica chiesa ormai pericolante.

1790  (costruzione intero bene)

La chiesa di dimensioni di 12 metri di larghezza e 24 di lunghezza, viene dotata di due cappelle ma manca ancora la facciata e il pronao.

1856  (costruzione intero bene)

L'edificio chiesa non è ancora ultimato ma viene realizzato il campanile e dotato di un concerto di campane della fonderia Bizzozzero di Varese. La facciata è costruita ma manca ancora di decorazioni e portico.

1891  (consacrazione intero bene)

Con una cerimonia officiata dall'allora Vescovo di Pavia Agostino Gaetano Riboldi che era solito trascorrere lunghi soggiorni a Villa Ravizza, la chiesa di sant'Eustorgio viene consacrata il 5 ottobre 1891. Praticamente per l'effettiva realizzazione e chiusura dei lavori principali si sono impiegati circa 130 anni.

1925 - 1932 (ampliamento intero bene)

Mentre era parroco don Rodolfo Magistrelli la chiesa fu prolungata di 15 metri e abbattuta e ricostruita la facciata cosi come la si vede oggi, completata da un ampio e artistico portico con colonne di serizzo coperto a terrazza con balaustra.
Descrizione

Edificio monumentale che sorge all'interno delle vie del centro di Arcore, si presta, grazie all'ampio piazzale, alla sosta e alla ammirazione dei passanti. Il volume compatto viene esaltato da una facciata che propone una settecentesca e insolita balconata ai soli fini decorativi. Un solido pronao di 4 colonne in serizzo completa la immagine urbana dell'intera chiesa parrocchiale. L'interno è un unica navata rettangolare con numerose cappelle laterali che si aprono a arricchiscono la parete per tutta la sua lunghezza.
Struttura
La parete perimetrale regge l'imposta della copertura che è un susseguirsi di volte a crociera interrotte dalle unghie delle numerose finestre che danno luce al vano assembleare.
Facciata
La facciata particolare con il pronao a 3 arconi con 4 colonne per parte in corrispondenza del passaggio principale, propone una singolare passeggiata settecentesca al piano superiore. I santi Apollinare e Martino sono presenti nelle nicchie a livello della balconata.
Pavimenti e pavimentazioni
Il vano assembleare presenta una pavimentazione in formelle di cemento decorativo con motivi floreali, mentre la parte del presbiterio è in marmo rosso Verona con quadri di bianco Carrara e nero marquina.
Altare maggiore
Classico nella forma presenta un gentile tempietto costituito da esili colonne che custodisce il crocefisso venerato nella parrocchia.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1970)
In adeguamento alle prescrizioni del Concilio Vaticano II viene rivista tutta l'area del presbiterio; demolita la balaustra ne viene utilizzata parte per realizzare l'ambone e la sede. Si progetta una nuova mensa in marmo rosso Verona e si prolunga la zona della celebrazione che dialoga con l'assemblea tramite un prolungamento di pavimentazione con bordo tondeggiante.
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