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Pescara
Pescara - Penne
chiesa
parrocchiale
San Nunzio Sulprizio
Operaio
Parrocchia di San Nunzio Sulprizio Operaio
Facciata; Pianta; Fondazioni; Struttura; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - intervento strutturale (1996)
1976 - 1976(erezione parrocchia carattere generale); 1978 - 1978(costruzione chiesa provvisoria); 1990 - 1996(costruzione intero bene)
Chiesa di San Nunzio Sulprizio Operaio
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Nunzio Sulprizio Operaio <Pescara>
Altre denominazioni Chiesa del Beato Nunzio Sulprizio
San Nunzio Sulprizio, Operaio
Autore (ruolo)
D'Angelo, Silvano (progettazione e realizzazione intero bene)
Ambito culturale (ruolo)
architettura contemporanea (edificazione intero bene)
Notizie Storiche

1976  (erezione parrocchia carattere generale)

Il 1° maggio 1976 fu canonicamente eretta la parrocchia del Beato Nunzio Sulprizio a Pescara.

1978  (costruzione chiesa provvisoria)

Nei primi mesi del 1978 furono benedetti ed aperti al culto i locali per la chiesa provvisoria.

1990 - 1996 (costruzione intero bene)

Il 22 aprile 1990 vi fu la posa della prima pietra della nuova chiesa, progettata dall'arch. D'Angelo Silvano. La costruzione fu terminata nel 1996 e nell'aprile dello stesso anno si ebbe la prima celebrazione.
Descrizione

La chiesa del Beato Nunzio Sulprizio è sita a sud di Pescara, nella zona Porta Nuova. La struttura moderna è caratterizzata da un utilizzo originale e raffinato delle linee curve e dei volumi. Un'ampia gradinata conduce verso i tre portali, sormontati da una sorta di frontone curvilineo arricchito da una vetrata policroma. Da tale chiusura sommitale si prolungano due pareti curve, che degradano dolcemente, percorrendo le estremità della gradinata e aprendosi come in un abbraccio verso i fedeli. La pianta circolare degrada con leggera pendenza verso l'altare. L'interno è arricchito da una copertura a padiglione, in legno perlinato, con costoloni che incrociandosi formano losanghe. L'aula centrale è collegata, tramite un corridoio perimetrale, alla cappella feriale e agli altri locali della chiesa.
Facciata
In facciata, l'ingresso è segnato da un'ampia gradinata che conduce verso i tre portali ad arco semicircolare. Questi si aprono su una parete, che diventa concava in corrispondenza del portale centrale maggiore. La facciata è chiusa in sommità da una sorta di frontone curvilineo arricchito da una vetrata policroma. Da tale chiusura si prolungano due pareti curve, che degradano dolcemente, percorrendo le estremità della gradinata e aprendosi come in un abbraccio verso i fedeli. Lateralmente a chiudere la facciata svettano due volumi cilindrici.
Pianta
La pianta, circolare, è caratterizzata dall'aula centrale, che degrada con leggera pendenza verso l'altare in modo che lo sguardo dei fedeli converga spontaneamente verso il centro dell'azione. Un corridorio perimetrale, sormontato da una fascia vetrata continua, gira tutt' intorno all'aula e consente l'accesso alla cappella feriale e agli altri locali della chiesa. L'ingresso è segnato da una piccola bussola d'ingresso e da una finta cantoria, sormantata da una vetrata policroma semicircolare.
Fondazioni
Fondazioni in cemento armato (?)
Struttura
La struttura portante, presumibilmente, è in muratura armata.
Coperture
La copertura lignea, voltata è sorretta da costoloni che incrociandosi formano un reticolo di losanghe, creando un effetto molto suggestivo all'interno.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento in mattonelle in cotto, disposte a formare un disegno geometrico romboidale.
Elementi decorativi
All'interno è avidente l'utilizzo raffinato del legno, in particolare, l'altare, l'ambone e i piedistalli delle statue sono tutti ricavati da tronchi d'albero, scolpiti in modo da conservare le loro forme naturali. Anche la balaustra, che separa il corridoio perimetrale dall'aula, è in pannelli di legno quadrangolari.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1996)
Il presbiterio è stato progettato già in conformità delle norme post-conciliari. Tutti gli arredi sacri richiamano forme organiche.
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