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Nizza Monferrato
Acqui
chiesa
parrocchiale
San Giovanni Lanero
Parrocchia di S. Giovanni Lanero
Coperture; Elementi decorativi; Fondazioni; Impianto strutturale; Pavimenti e pavimentazioni; Pianta; Struttura; Campanile
altare - intervento strutturale (1975); ambone - aggiunta arredo (1975)
XII - XVIII(committenza carattere generale); XII - XVIII(committenza carattere generale); 1723 - 1823(committenza carattere generale); 1768 - 1827(committenza intero bene); 1827 - 1830(proprietà intero bene); 1830 - 1877(restauro carattere generale); 1948 - 1954(restauro carattere generale); 1975 - 1977(restauro carattere generale); 2018 - 2019(consolidamento muratura); 2018 - 2019(restauro copertura)
Chiesa di San Giovanni Lanero
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Giovanni Lanero <Nizza Monferrato>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze piemontesi (costruzione)
Notizie Storiche

XII - XVIII (committenza carattere generale)

L’antica chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista sorgeva nell'attuale piazza Martiri di Alessandria, a lato del Palazzo comunale; la tradizione storica riporta che fu fondata dai Longobardi e poi assegnata all'ordine di Santa Croce di Mortara che vi stabili un priorato con esercizio di cura delle anime; la prima sede della parrocchia fu nella chiesa di Santa Maria in Lanero da cui deriva la denominazione, tutt'oggi usata di “San Giovanni il Lanero”. In mancanza di immagini in grado di restituirci in maniera realistica l’aspetto della chiesa, è dalle descrizioni archivistiche settecentesche che si apprende che la sua struttura ricalcava un impianto di tipo basilicale con tre navate e tetto a falde spezzate, probabilmente senza transetto e l’abside rettilinea.

XII - XVIII (committenza carattere generale)

L’interno era formato da cinque volte ad arco, sostenute da dodici colonne. La navata sinistra più bassa, ospitava i confessionali, mentre quella di destra si concentravano tutti gli altari (da una descrizione di metà XVII) intitolati alla Vergine della Misericordia, ai Santi Defendente e Bovo, alle Anime del Suffragio e alla Vergine del Rosario; la facciata (come conferma la pianta di Nizza disegnata dal Biorci) era collocata a sud-ovest e non era in linea con quella dell’adiacente palazzo civico, ma sporgeva invadendo lo spazio della piazza. [A. Migliardi, “Vicende storiche di Nizza Monferrato”, 2001/Ed Tip Moderna Nizza M.]

1723 - 1823 (committenza carattere generale)

Intorno alla metà del Settecento, per volontà del priore commendatario Carlo Amedeo Pistone di Montalto, coadiuvato dal parroco, intrapresero lavori di ristrutturazione abbellimento dell’antica chiesa, volti a rinnovare l’aspetto interno ed esterno, il cantiere richiamò una variegata equipe di maestranze locali e straniere come il pittore parmense Pietro Melchiorre Ferrari (1735-1787). A dispetto di questi impegni lavorativi, nel 1823 il priorato di san Giovanni fu soppresso e i suoi beni e redditi vennero aggregati al capitolo di Acqui, di conseguenza nel 1827 seguì l’abbattimento. [A.V.A. Fondo parrocchie, Nizza F.1/6]

1768 - 1827 (committenza intero bene)

A seguito della soppressione del priorato la comunità individua per la nuova chiesa parrocchiale l’attuale sede che, fino alla soppressione napoleonica del 1802, era stata chiesa dei Frati minori conventuali di San Francesco. Delle fasi più antiche di quest’ultimo edificio sopravvive il campanile duecentesco a pianta quadrata. Tra il 1768 e il 1772 i frati avevano affidato la ricostruzione dell’intera chiesa, gravemente danneggiata da un terremoto, all'architetto torinese Filippo Nicolis di Robilant. La soluzione a tre navate (del progetto) è con ogni probabilità da riferire alle forme del precedente edificio, mentre la cupola ellittica ad archi incrociati del presbiterio era già stata sperimentata dall'architetto nei cantieri della capitale sabauda.

1827 - 1830 (proprietà intero bene)

A partire dal 1827 qui venne trasferita la sede parrocchiale di San Giovanni Battista in Lanero, con tutti gli arredi pertinenti: vennero trasportate e riassemblate le strutture in marmo dell’altare maggiore e degli altari del Suffragio, del Rosario e dei Santi Bovo e Defendente e vi fu collocata la statua della Vergine di Savona e del Beato Tognotto. Mantennero invece il proprio posto gli stalli del coro (1611) e l’altare di San Carlo, la cui costruzione era stata promossa dal municipio di Nizza e il cui quadro era oggetto di sentita devozione. [A.S. Parrocchiale F.1/6 conservato presso A.V.A]

1830 - 1877 (restauro carattere generale)

Per molti anni dopo il trasferimento rimasero visibili le pitture del vecchio testamento che raffiguravano San Francesco e i quattro dottori della Chiesa; intorno al 1875 vennero sostituiti dagli affreschi del pittore Pietro Ivaldi (1810/1880) detto il “Muto di Toleto” che rappresentano la storia e la glorificazione del patrono nella navata centrale, mentre per il catino absidale la rappresentazione della città di Nizza con le sue tre chiese parrocchiali. [A.V.A. Fondo parrocchie, Nizza F.1/6 -A.S. Parrocchiale F.1/6 conservato presso A.V.A]

1948 - 1954 (restauro carattere generale)

Intorno al 1950, a seguito della devastante alluvione del 1948, il parroco prese la decisione di rivestire completamente di lastre di marmo le pareti e i pilastri della chiesa che si presentavano in mattoni a vista, come l’esterno, contestualmente vennero costruiti i nuovi altari marmorei delle navate e furono riprese-restaurate tutte le pitture e le dorature delle pareti e delle volte secondo il progetto del pittore-decoratore Carlo Frascaroli. [A.S. Parrocchiale F.1 C.1 fasc.18 conservato presso A.V.A]

1975 - 1977 (restauro carattere generale)

Nel 1975 fu realizzato l’attuale pavimento marmoreo, in sostituzione del precedente in mattonelle di cotto, vennero costruiti l’altare dell’Addolorata nella prima cappella di destra e la cappella della grotta di Lourdes l’ultima a sinistra. Allo stesso tempo si è realizzata la nuova mensa eucaristica ottenendola dal taglio della mensa dell’altare maggiore e posizionandola al centro del presbiterio. [Archivio e registri contabili parrocchiali]

2018 - 2019 (consolidamento muratura)

Consolidamento strutturale della parte sommitale della struttura muraria con inserimento di un tavolato strutturato posizionato alla sommità delle murature per una ripartizione dei carichi delle capriate che dei puntoni del tetto.

2018 - 2019 (restauro copertura)

Restauro con integrazione di una nuova copertura su tutta la superficie della chiesa. L’intervento ha comportato la realizzazione di una struttura lignea composta da capriate con tiranti lignei integrati elementi in ferro/acciaio, la linea di colmo rimane su due livelli, leggermente inferiore per zona presbiterale ed absidale. Le strutture delle navate laterali sono a puntoni semplici saettati come pure per l’abside a puntoni radiali semplici saettati; la copertura è in coppi e tutta la lattoneria in rame; a completare l’inserimento delle “linee vitae” in aderenza al manto di copertura, per le future manutenzioni.
Descrizione

La chiesa si presenta strutturata in tre spaziose navate, ben illuminate da frequenti aperture laterali, e pressoché priva dei bracci del transetto. Le quattro campate, sostenute da imponenti pilastri rivestiti in marmi policromi, conducono ad una spaziosa area presbiteriale nella quale la luce è assicurata dalle finestre di una bassa cupola a tamburo ottagonale. Notevole è l'abside semicircolare, che si addentra fra le costruzioni circostanti. Pur essendo completamente costruita in laterizi, la facciata richiama l'immagine di un tempio greco-romano. La Chiesa di San Giovanni in Lanero, considerata il duomo di Nizza Monferrato, si affaccia sulla piccola piazza intitolata a Vittorio Emanuele comunicante con le vie di connessione del centro storico; la chiesa sul lato sx e nella parte absidale è addossata alle case circostanti, mentre sul lato dx è in aderenza alla via Cirio perimetrale del centro, e a seguire verso la zona absidale è addossata la casa canonica con i relativi locali di pertinenza.
Coperture
Tetto a capanna a due falde per la navata centrale che termina nella zona absidale a ventaglio, la struttura lignea composta da capriate con tiranti lignei integrati con tiranti in ferro/acciaio, la linea di colmo rimane su due livelli, leggermente inferiore per zona presbiterale ed absidale. Mentre ad una falda per le navate laterali; le strutture delle navate laterali sono a puntoni semplici saettati come pure per l’abside a puntoni radiali semplici saettati; la copertura è in coppi e tutta la lattoneria in rame. A completare la struttura è stato inserito un tavolato strutturale posizionato alla sommità delle murature per una ripartizione dei carichi sia delle capriate che dei puntoni; a completare l’inserimento delle “linee vitae” in aderenza al manto di copertura, per le future manutenzioni
Elementi decorativi
L’interno della chiesa è una festa di marmi di ogni colore, che ricoprono ogni sezione delle forme architettoniche oltre alla presenza di stucchi dorati e decorazioni in oro e argento. L’attuale apparato decorativo è quindi frutto di contaminazione di vari interventi nei vari anni/secoli, l’impronta più antica è legata alla ricostruzione da parte dell’architetto Nicolis di Robilant (1772) ancora riscontrabili nelle volte ellittiche delle cappelle laterali ornate di stucchi. Gli affreschi presenti nella volta della navata centrale sono del pittore Ivaldi di Acqui detto il “Muto” (1875) di particolare pregio è quello sopra la tribuna lignea dell'organo, che rappresenta Santa Cecilia in una gloria di Angeli e Cherubini, mentre nel catino absidale è rappresentato un “ritratto” della città di Nizza con le sue tre chiese parrocchiali. Al fondo della navata di sinistra è collocata la pala d’altare lignea del pittore Melchiorre Ferrari (1735-1787) raffigurante “Messa di San Gregorio”. Nella navata di destra, invece, spiccano una statua in legno dipinto del Cristo Redentore, prelevata dalla antica chiesa della S.S. Trinità, ed un discreto ritratto di San Carlo Borromeo, presso la cui cappella è ricordato il Miracolo della Lampada.
Fondazioni
Le fondazioni della attuale chiesa sono realizzate in muratura e pietrame a forma regolare con malte di calce con riutilizzo del sedime dei resti di fondazione della precedente chiesa conventuale di San Francesco demolita nel 1772.
Impianto strutturale
La struttura verticale è realizzata in muratura di mattoni pieni, con parti in mattoni crudi e pietrame. Due prospetti della chiesa sono inglobati tra gli edifici circostanti, ma si può comunque evincerne la composizione in mattone a vista dalle porzioni residue. La copertura della navata principale è a botte con unghie, le navate laterali hanno coperture a cupola ed archi di intersezione, i relativi altari secondari laterali hanno anch'essi copertura a cupola. Il presbiterio con retrostante coro presenta una copertura a cupola con base ottagonale generata dall'incrocio tra una volta a crociera ed una volta a cupola centrale (con frenelli e nervature di rinforzo nel sottotetto); l’abside di forma semicircolare presenta una tipologia a cupola, (nervature nel sottotetto). Le dimensionalmente della navata principale presenta un’altezza massima intorno ai 14,00 metri ed è divisa in quattro campate con paraste e colonne. Esternamente, in corrispondenza degli archi trionfali, sono presenti sul lato libero verso strada tre contrafforti. Le volte della navata centrale si impostano ad un’altezza di circa 11 metri e non presentano catene trasversali. Le navate laterali raggiungono un’altezza massima di circa 10 metri e sono collegate alla centrale da archi non tirantati.
Pavimenti e pavimentazioni
Nel 1975, in concomitanza dei lavori di adeguamento liturgico, la pavimentazione interna fu oggetto di una nuova realizzazione con un vespaio, un fondo in battuto di cemento e piastrelle in marmo con tonalità chiara uniforme ad esclusione della navata centrale con la realizzazione di una “passatoia” centrale in marmo intarsiato a fregi con tonalità grigio/chiare.
Pianta
Trattasi di chiesa a tre navate e quattro campate con imponenti pilastri, oltre agli altari laterali che sono in asse con le arcate delle campate della navata centrale e laterale, pressoché priva dei bracci del transetto. La zona presbiterale è limitata alla navata centrale e l'abside semicircolare, si addentra fra le costruzioni circostanti.
Struttura
La struttura portante verticale in mattoni pieni, con parti in mattoni semicrudi e pietrame, mentre quella orizzontale è a botte con unghie per la navata principale, le navate laterali hanno coperture a cupola ed archi di intersezione, i relativi altari secondari laterali hanno anch'essi copertura a cupola, tutte le volte sono strutturali con nervature nel sottotetto.
Campanile
Sul lato sinistro del semi-transetto è collocato il massiccio campanile, a base quadrata, un poco tozzo con struttura in muratura e la copertura in coppi a sviluppo padiglione, è tutto ciò che resta del passato convento di San Francesco sulla cui preesistenza è stata costruita l’attuale chiesa.
Adeguamento liturgico

altare - intervento strutturale (1975)
L’attuale mensa eucaristica è stata ottenuta con il taglio della mensa dell’altare maggiore posizionandola verso il centro del presbiterio, per cui ha struttura fissa in marmo.
ambone - aggiunta arredo (1975)
Arredo mobile in legno, posizionato a lato sinistro e adiacente alla balaustra che delimita la zona presbiterale.
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