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L'Aquila
L'Aquila
chiesa
parrocchiale
San Sisto
Parrocchia di San Sisto
Facciata; Pianta; Struttura; Coperture; Elementi decorativi; Campanile a vela
altare - aggiunta arredo (1985-1995)
VIII - VIII(costruzione impianto originario); XI - XII(ricostruzione intero bene); XVII - XVIII(ricostruzione intero bene); 2009 - 2020(danni da sisma e ricostruzione intero bene)
Chiesa di San Sisto
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Sisto <L'Aquila>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze abruzzesi (realizzazione intero bene)
Notizie Storiche

VIII  (costruzione impianto originario)

La chiesa longobarda-franca della cartem farfense di San Sisto, (citata in vari documenti, di cui il più antico è dell’883), doveva essere colonia agricola della famosa abbazia e risalirebbe all' VIII secolo. Unica testimonianza di questo periodo è visibile nella parte inferiore esterna della parete absidale, formata da grossi blocchi in pietra squadrata, recuperati dai resti di qualche antica costruzione di epoca romana

XI - XII (ricostruzione intero bene)

La chiesa, danneggiata forse per effetto del grande terremoto del 988 fu poi ricostruita nell’XI secolo, con sopraelevazione dell’edificio farfense; come ancora testimonia la muraglia che si eleva sul possente e regolare paramento lapideo della parete absidale, con paramento a filari di modesti bolognini (quasi tessitura d'apparecchio aquilano) innestati a basole angolari, ed allinea ben visibili tre strette monofore romaniche con dicromatura, su cui è riportata la data 1080, in cifra araba. In seguito, nel XII secolo, si è proceduto ad altra ricostruzione, come si evince dal rinvenimento, sulla muraglia esterna a settentrione, di una fila di altre monofore romaniche a tutto sesto, ma più grandi e diverse da quelle absidali del 1080, e senza indizio di dicromatura

XVII - XVIII (ricostruzione intero bene)

La chiesa nei secoli ha subito altre due ricostruzioni; una Cinque-Seicentesca, l’altra Settecentesca, tessuta con la tecnica muraria ad incerto e misto, in auge nella ricostruzione dopo il sisma del 1703, insistenti sulle medesime strutture di basamento e planimetria rettangolare delle origini longobardo-franche. Tali differenti ricostruzioni, sono ben visibili oltre che nella parete absidale esterna, anche in facciata, che presenta il carattere primo-seicentesco degli elementi scultorei e pittorici inferiori, semplici e contenuti, a fronte di quello settecentesco dell’apertura in alto, elaborata e briosa

2009 - 2020 (danni da sisma e ricostruzione intero bene)

A seguito del sisma del 6 aprile 2009 la chiesa è stata gravemente danneggiata. I lavori di riparazione del monumento, in via di ultimazione hanno riguardato sia la parte muraria che le decorazioni interne. Non ancora riaperta al culto
Descrizione

la chiesa è sita subito fuori la città, nei pressi dell'antico castello Rivera. Ad aula unica con terminazione piana e copertura con volta a botte, presenta una alta facciata a terminazione rettilinea, caratterizzata da portale rettangolare d'ingresso caricato da finestra murata ed affrescata, con soprastante finestra rettangolare vera e propria a timpano curvilineo. Campanile a vela a due fornici, in pietra concia, posto sul retro del fianco sud.
Facciata
l’alta parete rettangolare è rivestita d'intonaco e coronata in piano da liscio cornicione a sguscio. Il portale centrale d'ingresso in pietra a stipiti scorniciati, fregio bombato e cornice dai caratteri tardo rinascimentali, è caricato eccezionalmente da una finestra in pietra scorniciata, a vano murato, che accoglie un affresco con Madonna con Bambino tra due Santi. Al di sopra si apre la finestra vera e propria che dà luce all’interno, vano rettangolare con stipiti in pietra su mensole, e coronamento a timpano curvilineo.
Pianta
pianta rettangolare con terminazione presbiteriale piana
Struttura
struttura in muratura portante
Coperture
volta a botte sull' aula longitudinale; tetto in legno a due falde, manto di copertura in coppi e controcoppi.
Elementi decorativi
Il lungo e stretto spazio interno, è suddiviso in campate cieche alternate a due nicchie ad arcosolio per lato con i loro affreschi cinque-seicenteschi, tra cui uno del Cesura. Il telaio architettonico plastico che le definisce è di epoca neoclassica (lesene di ordine dorico incorporate alla soprastante trabeazione continua), forse ritardato per ragioni economiche, rispetto alla sopraelevazione settecentesca della sala fino all’apertura delle nuove finestre.
Campanile a vela
campanile a vela, in pietra concia a vista, a due fornici con terminazione ad acuto spiovente, che si alza dal fianco sud sulle coperture della canonica ivi addossata.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (1985-1995)
semplice altare in legno
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