chiese italiane
censimento chiese
edifici di culto
edifici sacri
beni immobili
patrimonio ecclesiastico
beni culturali ecclesiastici
beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
L'Aquila
L'Aquila
chiesa
parrocchiale
San Silvetsro
Parrocchia di San Silvestro
Facciata; Pianta; Struttura; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi; Campanile
altare - aggiunta arredo (1985-1995)
ante XIV - ante XIV(costruzione corpo longitudinale); post XIV - post XIV(costruzione facciata
corpo longitudinale
area presbiteriale); post XV - ante XVI(realizzazione cicli pittorici); XVI - XVI(realizzazione edicola e cappella Branconio); XVI - XVI(realizzazione altra cappella); XVII - XVII(realizzazione decorazioni cappella branconio); 1780 - ante XIX(rifacimento intero bene); 1967 - 1969(ripristino intero bene); 2009 - 2009(danni da sisma intero bene); 2010 - 2019(consolidamento e restauro intero bene); 2019 - 2019(inaugurazione intero bene)
Chiesa di San Silvestro
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Silvestro <L'Aquila>
Altre denominazioni San Silvetsro
Ambito culturale (ruolo)
maestranze abruzzesi (costruzione)
Notizie Storiche

ante XIV  - ante XIV (costruzione corpo longitudinale)

L'imponente Chiesa a tre navate, almeno nel corpo longitudinale, dovrebbe risalire ai primi decenni del XIV sec., (come testimonia il portale minore), verosimilmente costruita su una preesistenza duecentesca ad unica navata e di modeste dimensioni, a cura e spese degli originari di Collebrincioni che avevano deciso di trasferirsi nella nuova città di L'Aquila

post XIV  (costruzione facciata, corpo longitudinale, area presbiteriale)

A seguito del terremoto del 1349, la chiesa fu quasi interamente ricostruita ; al secondo trecento risalirebbero la facciata con i suoi portali maggiori, i fusti delle colonne divisorie a sezione circolare e non più ottagona, su cui vennero rimontate le archeggiature ogivali; altresì l'area presbiteriale, come testimonierebbero gli strappi di cortina che si notano all'esterno tra il corpo absidale e le muraglie longitudinali

post XV - ante XVI (realizzazione cicli pittorici)

Dopo il terremoto del 1461-1462, che non determinò modifiche sostanziali nella chiesa, furono completati i cicli pittorici, opera di maestri dell'ambito neo-senese, che in principio adornavano tutto l'edificio, oggi sono rimasti nella volta della tribuna maggiore (la Gloria della Vergine, il Redentore in trono ed altri soggetti), su una colonna e qualche brano nell'aula. Ai lati del portale principale si trovano affreschi dei primi anni del '500: a sinistra la "Madonna in trono col bambino tra i Santi Sebastiano e Rocco e Angeli" di Francesco da Montereale, allievo del Perugino; a destra "San Silvestro che battesima Costantino" di Paolo da Montereale

XVI  (realizzazione edicola e cappella Branconio)

Ai primi del '500 risalgono l' edicola rinascimentale in pietra, posta sulla parete perimetrale destra, e la strutturazione, nell'abside minore di sinistra, della cappella dei Branconio che ospitò la tela della "Visitazione", opera che Raffaello dipinse nel 1520 per il suo amico Marino Branconio, e che rimase nella chiesa aquilana fino al 1655, allorquando fu predata e portata in Spagna; attualmente è visibile nel Museo del Prado a Madrid

XVI  (realizzazione altra cappella)

Verso la fine del '500 un'altra cappella si aggiunse a quella dei Branconio e la si ottenne riutilizzando il vano di base dell'antico torrione lì addossato. Questo fu modificato, in alto, con copertura a cupola su base ottagonale, impostante sulla pianta quadrata di quattro arcate, cieche, salvo quella d'ingresso. L'arcata di fondo ospita un altare, importante per essere stato uno dei primi esempi di decorazione barocca in città, come testimonia la datazione della pala d'altare di Buccio Ciarpi del 1612

XVII  (realizzazione decorazioni cappella branconio)

A partire dal 1625, per volere di Girolamo Branconio, la copertura della cappella venne ribassata e la cappella fu adornata di marmi; altresì per opera di Giulio Cesare Bedeschini vennero affrescate le pareti, con la "Presentazione di Gesù" da un lato e la "Presentazione di Maria" dall'altro, e la volta

1780 - ante XIX (rifacimento intero bene)

A seguito del sisma del 1703 la Chiesa aquilana venne danneggiata. Il suo rifacimento ebbe luogo a partire dal 1780, e determinò un impianto barocco non Gesuitico ma basilicale, simile a quello realizzato in San Domenico, in San Berardino e in Santa Maria di Collemaggio, seppur di fattura di gran lunga inferiore

1967 - 1969 (ripristino intero bene)

Negli anni 1967-1969, come è accaduto in altre chiese della città, per volere dell'allora Soprintendente Mario Moretti, nella chiesa vennero eliminati gli stucchi e le decorazioni barocche per restituirla alle sue forme medioevali

2009  (danni da sisma intero bene)

A seguito del sisma del 2009, la Chiesa ha riportato ingenti danni, seppur nessun crollo, legati soprattutto alla scarsa efficacia dei vincoli tra i vari elementi strutturali. I principali cinematismi riscontrati: il ribaltamento della facciata, della torre campanaria, delle pareti longitudinali

2010 - 2019 (consolidamento e restauro intero bene)

I LOTTO realizzato con programmi di intervento di cui al decreti dcd 24/2010 e 71/2011 , relativo al primo consolidamento. II LOTTO, in corso di realizzazione con programmi di intervento di cui alla delibera Cipe 135/2012, relativo al completamento del consolidamento e al restauro degli affreschi e apparati lapidei

2019  (inaugurazione intero bene)

A completamento dei lavori di riparazione post sisma, la Chiesa è stata riaperta al culto il 3 luglio 2019
Descrizione

La chiesa, sollevata da ampia scalea, domina la piazza su cui sorge. La facciata quadrangolare è in pietra squadrata, mentre le pareti laterali presentano il tipico apparecchio aquilano in filari di conci di pietra irregolari. Sul prospetto laterale destro si aprono due bifore trilobate con colonnine tortili e un portale trecentesco, che reca nella lunetta un affresco del XV secolo; su quello laterale sinistro si trovano finestre ogivali , una cappella poligonale e la sagrestia. L'impianto è basilicale a tre navate, scandito da archeggiature ogivali su pilastri circolari, terminante in tre absidi poligonali, senza transetto. La torre campanaria quadrangolare, imponente, è posta a destra della facciata
Facciata
facciata, in pietra squadrata a coronamento rettilineo, definita lateralmente da lesene angolari, e spartita in due ordini orizzontali da una sottile cornice mediana e da una cornice di coronamento ad arcatelle ogivali cieche. Il vasto rosone a raggi arabescati e il portale maggiore, modanato da colonnine in pietra rossa e lesene in pietra bianca con soprastante Agnus Dei scolpito all’interno della lunetta, impreziosiscono il fronte
Pianta
impianto basilicale a tre navate, ritmato da pilastri circolari e archeggiature ogivali, terminante in tre absidi poligonali, senza transetto
Struttura
struttura in muratura portante
Coperture
copertura a capriate lignee nelle navate; semi-calotte a crociera, senza nervature e affrescate, nelle absidi poligonali; copertura lignea nella cappella
Pavimenti e pavimentazioni
pavimento in cotto antico
Elementi decorativi
lo spazio interno, in pietra a vista, illuminato dall’ampio rosone, è scandito da pilastri circolari su cui impostano archeggiature ogivali. Spogliato delle strutture barocche, sulle pareti del catino absidale si possono ammirare affreschi dell’inizio del XV secolo, di scuola toscana di pregevole fattura. Lungo le pareti laterali e su una colonna, si notano residui di affreschi databili, anch’essi , tra la fine del ‘300 e i primi del ‘400, mentre ai lati del portale principale si trovano affreschi del XV secolo. In fondo alla navata sinistra si apre la cappella Branconio con gli affreschi di Giulio Cesare Bedeschini (1625) e una copia dell’Annunciazione che Raffaello realizzò nel 1519 per l’amico Giambattista Branconio. L’originale, prelevato dalla chiesa nel 1655, è esposto al Museo del Prado di Madrid
Campanile
il campanile quadrangolare a quattro fornici, è posto in posizione dominante a destra della facciata
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (1985-1995)
A seguito della Riforma Liturgica del 1963 è stato realizzato un nuovo altare con mensa e basamento centrale a pianta quadrata, entrambi in pietra bianca
Contatta la diocesi