chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Coppito L'Aquila L'Aquila chiesa parrocchiale San Pietro Apostolo Parrocchia di San Pietro Apostolo Preesistenze; Facciata; Pianta; Struttura; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi; Campanile a vela altare - intervento strutturale (2007); ambone - aggiunta arredo (2007); poltrona del celebrante - aggiunta arredo (2007) IV - VI(preesistenze intero bene); VIII - IX(attestazione di esistenza intero bene); XI - XII(costruzione intero bene); XIV - XV(ricostruzione intero bene); XV - XVI(realizzazione apparato decorativo delle absidi); XVI - XVII(realizzazione pitture votive); XVIII - XIX(restauro intero bene ); 1908 - 1929(restauro intero bene ); 2006 - 2007(restauro intero bene); 2009 - 2014(consolidamento e restauro intero bene)
Chiesa di San Pietro Apostolo
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa di San Pietro Apostolo <Coppito, L'Aquila>
Ambito culturale (ruolo)
architettura medievale (costruzione)
stile rinascimentale (realizzazione apparato decorativo absidale)
Notizie Storiche
IV - VI (preesistenze intero bene)
La chiesa di San Pietro è da ritenersi sorta sul medesimo sito della chiesa vescovile di Pitinum, la città romana ancora esistente nel 499 e distrutta, come la vicina Amiternum, nell’invasione Longobarda del 571-574. Verosimilmente, secondo quanto venuto fuori dagli scavi archeologici effettuati, è sorta o vicino o sopra un tempio pagano, applicando così le direttive di Gregorio Magno: non distruggere ma sacralizzare, cristianizzare
VIII - IX (attestazione di esistenza intero bene)
La prima memoria certa del "San Pietro ad extra" longobardo-franco, (ossia prima dell'incastellamento), si attesta nel Chronicon farfense del 793, in quanto in quegli anni tutto il territorio passò sotto il dominio dell’abbazia di Farfa e la Diocesi fu incorporata a quella vicina di Amiternum. Inoltre la menzione di Pitinum insieme a Vetoio e alla Chiesa di S. Pietro compare in una “Carta offertionis” del 792, quando i due coniugi Paolo e Tassilla, originari di Amiternum, offrono alcuni appezzamenti di terreno alla Abbazia di Farfa situati “… ad Sanctum Petri… in Vetuvio e ... in Pectini”. In questo periodo la chiesa era ormai isolata vicino al fiume, ed assurgeva al ruolo di pieve nel contestuale assetto insediativo sparso. Di questo periodo rimangono alcuni resti scultorei: la croce latina a tipiche terminazioni a volute, posta sopra il portale maggiore e una piccola monofora, decorata con trecce bisolcate visibile dall’interno della canonica
XI - XII (costruzione intero bene)
Nella prima metà del sec. XI la chiesa diveniva polo attivo di urbanizzazione, venendo a determinare l'incastellamento nell'attuale agglomerato sulla vicina rupe, rimanendo però in posizione leggermente isolata. L'edificio venne consacrato nel 1112 dal vescovo reatino Benincasa, come si legge nell'epigrafe posta in facciata. Il 24 agosto del 1153 Papa Anastasio IV, allorché confermò i beni del vescovo reatino Diodone, incluse anche la pieve di San Pietro di Coppito. Inizialmente l'edificio doveva essere suddiviso in tre navate, divise da due file di arcate, con tre absidi
XIV - XV (ricostruzione intero bene)
A seguito del sisma del 1349 il muro perimetrarle destro (a Nord) venne ricostruito in una nuova posizione in modo da ridurre l'ampiezza della chiesa che venne trasformata ad una unica navata, mentre delle tre absidi non demolite, solo una non fece più parte della chiesa
XV - XVI (realizzazione apparato decorativo delle absidi)
Altri lavori furono eseguiti dopo il terremoto del 1461-1462. Verosimilmente a coronamento di tali lavori, Francesco da Montereale nei primi anni del 500 affrescò l'abside di sinistra e quella centrale, oltre la parete posta sopra di esse
XVI - XVII (realizzazione pitture votive)
Le pitture votive, delle quali rimangono alcuni lacerti in corrispondenza delle pareti longitudinali, sono riferibili ad un altro periodo di interventi a carattere esclusivamente decorativo, compreso tra il Cinquecento ed il Seicento
XVIII - XIX (restauro intero bene )
Dopo il terremoto del 1703 al di sopra dei setti murari relativi al rifacimento cinquecentesco venne realizzato un arco trionfale che inquadrava l'altare maggiore separando in maniera netta la zona presbiteriale dalla navata: se ne ricavò un'area absidale utilizzata come sagrestia, per la cui illuminazione venne effettuata un'apertura posta al centro del catino absidale maggiore che mutilò in maniera irreversibile la Pietà, parte integrante del cinquecentesco ciclo di affreschi. In questo stesso periodo furono realizzati i quattro altari barocchi laterali
1908 - 1929 (restauro intero bene )
Gli ultimi interventi alla struttura vennero realizzati nel 1908, con l'aggiunta della Confraternita sul lato Nord e nel 1929 con la realizzazione del soffitto costituito da lacunari lignei con fondi in tela dipinta a rosoncini, e da due raffigurazioni pittoriche ad opera di un allievo di Teofilo Patini, che ritraggono episodi della vita di San Pietro
2006 - 2007 (restauro intero bene)
Negli anni 2006-2007, sull'edificio sono stati condotti importanti lavori di restauro che hanno permesso di far riemergere l'originaria bellezza dell'edificio mediante la riscoperta della planimetria duecentesca, il recupero delle tre absidi originarie e contemporaneamente di apprezzarne le modificazioni avvenute nel tempo
2009 - 2014 (consolidamento e restauro intero bene)
A seguito del sisma del 6 aprile 2009, gli interventi realizzati alcuni anni prima, hanno impedito che la chiesa venisse danneggiata in modo grave. In occasione dei lavori di ristrutturazione e consolidamento delle murature è stato scoperto un affresco , databile tra l'ultimo decennio del 400 e il primo del 500, probabilmente di Saturnino Gatti, che ritrae pastori in adorazione (Natività), quasi certamente celato dai lavori successivi al terremoto del 1703. (Fonte: Un monumento ritrovato, presentazione del restauro della Chiesa di San Pietro di Coppito, a cura di B. Colasacco e M. Marchetti)
Descrizione
La Chiesa di "San Pietro ad extra" è ubicata vicino al fiume Aterno, in corrispondenza dell'ingresso del paese, il medioevale borgo di Poppleto, per il quale la pieve era stata polo della sua urbanizzazione, senza però da essa generarne la trama abitativa. Ad aula unica, scandita da due altari laterali per lato, con soffitto piano ligneo a lacunari decorati; arco trionfale che introduce ad area presbiteriale ad emicicli affrescati. Facciata quadrangolare, rivolta ad oriente, suddivisa in due ordini orizzontali tramite cornice marcapiano ad archetti; l'inferiore in pietra squadrata con portale centrale, il superiore in filari di conci ad apparecchio aquilano con monofora centrale ogivale. Le absidi semicircolari visibili esternamente, in pietra squadrata, sono abbellite da giri di archetti ciechi, incavati nella cortina, doppi nella tribuna centrale, singoli nelle laterali. L'absidiola nord fa da base al posticcio campanile a vela a due fornici, posto in posizione parallela alla facciata
Preesistenze
verosimilmente la chiesa è sorta sopra un antico tempio pagano di età romana
Facciata
facciata a coronamento rettilineo a due ordini orizzontali. l'ordine inferiore fino alla cornice mediana marcapiano a lunette, presenta una cortina in pietra da taglio con al centro il portale maggiore con il massiccio timpano triangolare , ricavato da un monolite sepolcrale classico. L'ordine superiore, inciso da una monofora ogivale centrale, ha tessitura a filari di pietrame
Pianta
pianta ad aula unica a terminazione piana, tramite un fondale posticcio disegnato a stucco con arcata centrale, tra due nicchie con statue, che introduce ai tre emicicli absidali, riscoperti nei recenti restauri, al posto del posticcio presbiterio rettangolare
Struttura
struttura in muratura portante
Coperture
l'aula è coperta da tetto in legno a capriata unica, nascosto da soffittatura piana di lacunari lignei decorati con tela dipinta a rosoncini, con due grandi quadri centrali di soggetto petriano; i tre emicicli absidali , venuti alla luce a seguito degli ultimi restauri, sono coperti a calotta
Pavimenti e pavimentazioni
pavimento in pietra squadrata bianca, con guida longitudinale centrale in cotto antico. pavimentazione esterna in conci di pietra bianca squadrata
Elementi decorativi
all'interno, semplici pareti longitudinali, arricchite da grandi edicole templari di altari, due per lato, inframmezzate senza ordine da nicchie, porte, elementi di arredo liturgico, resti di affreschi del XVI e XVII-XVIII secolo. All'interno degli emicicli presbiteriali, affreschi cinquecenteschi di Francesco di Montereale
Campanile a vela
campanile a vela a due fornici posto sul retro, sulla copertura dell'abside di destra
Adeguamento liturgico
altare - intervento strutturale (2007)
Antico altare preconciliare in pietra lavorata, staccato dalla parete presbiteriale e spostato verso l'aula in corrispondenza dell'arco trionfale