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edilizia di culto
restauro
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Villa San Giovanni
Reggio Calabria - Bova
chiesa
parrocchiale
Maria SS. Immacolata
Parrocchia di Maria Santissima Immacolata
Pianta; Coperture; Struttura; Struttura; Scale; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - intervento strutturale (1977-1982)
1690 - 1692(costruzione intero bene ); 1747 - 1768(nomina cappellano intero bene); 1783 - 1789(distruzione e ricostruzione intero bene); 1789 - 1789(elevazione a parrocchia intero bene); 1812 - 1812(ampliamento intero bene); 1893 - 1904(collocazione orologio facciata ); 1908 - 1908(distruzione intero bene); 1909 - 1013(chiesa baracca intero bene); 1927 - 1927(progettazione intero bene); 1927/07/24 - 1929/12/08(costruzione intero bene); 1953 - 1958(modifiche intero bene); 1977 - 1982(ristrutturazione area presbiteriale); 2011/07/18 - 2013/05/16(restauro copertura e prospetti); 2017 - 2020(consolidamento e restauro copertura e prospetti)
Chiesa di Maria Santissima Immacolata
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Maria Santissima Immacolata <Villa San Giovanni>
Altre denominazioni Maria SS. Immacolata
Autore (ruolo)
De Nava, Pietro (progettista)
Ambito culturale (ruolo)
eclettismo (costruzione chiesa)
Notizie Storiche

1690 - 1692 (costruzione intero bene )

la Chiesa viene costruita per volontà dell'imprenditore Gaetano Barletta, che sponsorizza la costruzione in segno di ringraziamento per la cospicua fortuna economica conseguita e ne sceglie la dedicazione, che viene approvata dall'arcivescovo di Reggio mons. Ibanez de Villanova durante la visita nel 1692, riconoscendo il patronato del fondatore.

1747 - 1768 (nomina cappellano intero bene)

la peste colpisce l'abitato per due anni. Nel 1747 alla morte del commerciante la chiesa continua la sua funzione di culto. visita dell'arcivescovo.

1783 - 1789 (distruzione e ricostruzione intero bene)

terremoto nel 1783 distrugge la chiesa che viene ricostruita nel 1786. Era una chiesa di modeste dimensioni, a navata unica in stile neoclassico.

1789  (elevazione a parrocchia intero bene)

bolla di elevazione a parrocchia

1812  (ampliamento intero bene)

il indaco Giuseppe Franzò decide di ampliare la chiesa non più adatta all'aumento della popolazione e crea una operazione finaziaria per raccogliere i fondi necessari istituendo un grande forno pubblico. Il 26 dicembre il re Gioacchino Murat da una generosa offerta che rende possibile in breve tempo l'ampliamento della chiesa.

1893 - 1904 (collocazione orologio facciata )

il sindaco Francesco Caminiti fa collocare al centro del timpano un grande orologio che diventa punto di riferimento per la popolazione.

1908  (distruzione intero bene)

la chiesa è distrutta dal terremoto.

1909 - 1013 (chiesa baracca intero bene)

costruzione di una chiesa baracca subito dopo il terremoto. nel 1913 con bolla dell’arcivescovo mons. Rousset viene nominato il nuovo parroco mons. Antonino Labate che avvia la costruzione della attuale chiesa.

1927  (progettazione intero bene)

viene redatto dall'ingegnere Pietro De Nava il progetto della Chiesa attuale.

1927/07/24 - 1929/12/08 (costruzione intero bene)

sostenitore della costruzione della Chiesa il parroco Mons. Can. Antonino Labate il 24 luglio 1927 benedice la prima pietra dando inizio ai lavori, eseguiti dall'impresa De Carli, protrattisi ininterrottamente fino all'8 dicembre 1929, giorno della solenne inaugurazione presieduta dall'Arcivescovo Mons. Carmelo Puja.

1953 - 1958 (modifiche intero bene)

il parroco Mons. Rocco Barbera, nel dopoguerra, provvede al ripristino delle vetrate istoriate a fuoco distrutte dalla guerra, eseguite da Amalia Panigati per Fontana Arte di Milano. La posa è curata dall'Ufficio del Genio Civile. Da inizio anche ai lavori di costruzione dei locali del ministero pastorale, poi proseguiti da Mons. Giuseppe Agostino.

1977 - 1982 (ristrutturazione area presbiteriale)

sorge spontaneamente un comitato cittadino "Pro restauro Duomo" per trovare i fondi per l'opportuna ristrutturazione dell'area presbiteriale in ossequio agli indirizzi emanati dal Concilio Vaticano II, con l'occasione impreziosendo inoltre la Chiesa di parecchie opere.

2011/07/18 - 2013/05/16 (restauro copertura e prospetti)

il restauro riguarda un primo stralcio che interessa la copertura, il prospetto principale (escluso l'atrio d'ingresso), i due prospetti laterali estesi fino al transetto. I lavori al primo stralcio iniziano il 18 luglio 2011 e si concludono e vengono certificati due anni dopo, il 16 maggio 2013.

2017 - 2020 (consolidamento e restauro copertura e prospetti)

secondo stralcio: completamento del restauro e risanamento conservativo E/10100/2017
Descrizione

Il prospetto, che guarda il mare e ha innanzi una grande piazza, è fiancheggiato da due torri campanarie simmetriche fra le quali troneggia la bianca croce fra due file di merli lievemente degradanti, che girano poi tutt'intorno per la chiesa. Le due torri presentano al livello inferiore colonne binate che racchiudono un rosone centrale, una fascia decorata, due ordini sovrapposti di bifore e alla sommità un cornicione con una balaustra traforata da quadrilobi. Nella parte centrale del prospetto si apre una trifora a vetri colorati, contornata da una cornice di forte spessore che converge in un arco acuto, che ha davanti una terrazza con balaustra traforata sotto la quale si apre un portico chiuso da triplice cancello artistico in ferro battuto. Esso è l’atrio d'ingresso, derivante dal nartèce, aperto solo sul lato frontale con tre archi sorretti da quattro colonne, quelle laterali di forma squadrata, quelle centrali tonde con capitello corinzio. Il soffitto è a cassettoni. La facciata posteriore si presenta con tre absidi ornate da archetti a sesto acuto, in quello centrale corre un secondo ordine di archetti ogivali. L’impianto è a croce latina con una navata centrale e due laterali concludenti nelle rispettive absidi. L’abside centrale, di dimensione doppia rispetto alle laterali, è decorata sulla superficie con doppio ordine di colonne ed archi sovrapposti, mentre le absidi laterali hanno un solo ordine di colonne ed archi sovrapposti.
Pianta
è di forma basilicale a croce latina con abside semicircolare. A tre navate con la navata centrale separata dalle minori tramite pilastri connessi tra loro da archi a sesto acuto. La chiesa ha annessi sacrestia e ufficio parrocchiale sul lato destro. lunghezza 42m - larghezza 22m - altezza massima di 17.50m
Coperture
a falde con manto di tegole
Struttura
il tetto sia della navata centrale che delle laterali è a travature scoperte in legno dipinto.
Struttura
struttura mista in c.a. con muratura collaborante di laterizi
Scale
in c.a. per accedere alla chiesa
Pavimenti e pavimentazioni
al centro del pavimento si inserisce una fascia centrale in mosaico di marmo, opera del mosaicista milanese Domenico Colledari.
Elementi decorativi
all'esterno: cornici, rosoni, capitelli ornati all'interno: 10 ricchi medaglioni a mosaico, stucchi decorativi, capitelli e cornici
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1977-1982)
altare in posizione centrale rivolto verso il popolo
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