chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Reggio di Calabria Reggio Calabria - Bova chiesa parrocchiale S. Maria di Itria Parrocchia di Santa Maria di Itria Pianta; Coperture; Impianto strutturale; Scale; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi presbiterio - aggiunta arredo (1972) XVI - 1729(costruzione chiesa originaria); 1783 - 1860(costruzione chiesa ricostruita); 1908 - 1910(distruzione chiesa precedente); 1928 - 1928(progettazione chiesa attuale); 1929 - 1941(costruzione chiesa ); 1934 - 1941(decorazione interno chiesa); 1942 - 1942(dotazione campane campanile); 1961 - 1961(aggiunte campanile); 1972 - 1972(ristrutturazione interno chiesa); 1978 - 1978(rifacimento pavimento); 1990 - 2011(ristrutturazione interno chiesa); 2013 - 2013(ristrutturazione interno chiesa); 2020 - 2020(rifacimento interno chiesa); 2022 - 2022(restauro campanile)
Chiesa di Santa Maria di Itria
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa di Santa Maria di Itria <Reggio di Calabria>
Altre denominazioni
Chiesa delle catene Chiesa di Santa Maria dell'Itria Santa Maria d'Itria S. Maria di Itria
Autore (ruolo)
Mazzuccato, Mario (progettazione)
Ambito culturale (ruolo)
eclettismo (costruzione chiesa)
Notizie Storiche
XVI - 1729 (costruzione chiesa originaria)
Agli inizi del 1500 in contrada Santa Domenica i contadini costruirono una chiesa dedicandola alla Madonna Odigitria. La prima notizia certa è datata al 1595 quando la chiesa risulta ricostruita dopo l'incursione dei turchi dell'anno precedente. Nel 1602, nel corso di una nuova incursione saracena, la chiesa venne incendiata e depredata, ma la statua lignea della Madonna titolare, ancora oggi custodita nella chiesa attuale, probabilmente nascosta dai fedeli, ne uscì indenne. La chiesa d'Itria alle Sbarre fu elevata a parrocchia il 23 maggio 1631 da mons. Annibale D'Afflitto. Venne consacrata il 6 novembre 1729 da mons. Damiano Polou.
1783 - 1860 (costruzione chiesa ricostruita)
la chiesa fu danneggiata e poi resa inagibile dal terremoto del 5 febbraio 1783 e dalle successive alluvioni del 28 settembre 1793, del 1827 e seguenti. Perciò nel 1836 si iniziò la costruzione di una nuova chiesa più grande, con il concorso del governo di Napoli, dei fedeli guidati dal parroco Giovanni Criserà e l’apporto della congrega di Gesù e Maria, chiesa che fu inaugurata nel 1860
1908 - 1910 (distruzione chiesa precedente)
la chiesa subì gravi lesioni alle strutture murarie a causa del terremoto del 1908, fu giudicata pericolante e abbattuta con la dinamite. Al suo posto fu costruita una chiesa baracca con relativa canonica, aperta al culto il 6 marzo 1910 da mons. Emilio Cottafavi, delegato di Papa Pio X per l’opera di ricostruzione, e dal vicario generale dell'Arcidiocesi, mons. Dattola.
I pezzi di marmo vennero accatastati nella vecchia sacrestia e il pietrame venne poi adoperato per il riempimento delle fondazioni della nuova chiesa. La chiesa provvisoria fu sede delle sacre funzioni per circa 20 anni.
1928 (progettazione chiesa attuale)
il progetto della nuova chiesa fu firmato il 10 gennaio 1928 dall'ingegnere Mario Mazzuccato e approvato il 27 maggio dello stesso anno. La planimetria della Chiesa era “prevista a tre navate, di cui quella centrale coronata da un’abside semicircolare”, intersecata da un transetto prima dell’area presbiteriale. Riguardo lo stile architettonico, nel precisare che era “in armonia con le istruzioni all’uopo date dalla Sovrintendenza per l’Antichità e l’arte del Bruzio e della Lucania, per rispetto agli stili predominanti e tradizionali”, il progettista si era orientato “ad un romanico sentito attraverso una sensibilità moderna e riportato alla massima semplicità e schiettezza di linee".
Il parroco Curmaci benedisse la prima pietra il 26 ottobre 1928
1929 - 1941 (costruzione chiesa )
i lavori, diretti dallo stesso progettista ing. Mazzuccato, durarono due anni e la chiesa venne inaugurata il 28 ottobre 1930 dall'arcivescovo Carmelo Puija.
La canonica venne completata nel dicembre 1931, mentre il campanile poté essere iniziato qualche anno dopo, dopo la definizione dell’esproprio del terreno limitrofo, completandosi tutti i lavori nel dicembre del 1941.
Ad eseguire i lavori fu la società A.C.E. (Anonima Costruzioni Edilizie) che costruì molte chiese della ricostruzione post terremoto nella provincia di Reggio Calabria.
1934 - 1941 (decorazione interno chiesa)
all'interno della chiesa l'artista Bruno Casale realizzò i dipinti murali sulle pareti e sul soffitto d'ingresso e la scritta sull'arco trionfale.
1942 (dotazione campane campanile)
il campanile fu dotato di quattro campane di diversa forma e peso
1961 (aggiunte campanile)
fu collocato l'attuale orologio elettrico dalla ditta Fagan di Vicenza che provvide anche alla elettrificazione delle campane.
1972 (ristrutturazione interno chiesa)
il parroco Domenico Tortorella diede avvio ai lavori di ristrutturazione dell'abside per l'adeguamento alla riforma liturgica dando incarico all’artista Pasquale Panetta di realizzare una grande pala d'altare di onice e oro zecchino e inserendo il nuovo altare maggiore in marmo di forma semicircolare. Il vecchio altare maggiore fu posto lateralmente come altare dell'Immacolata. Furono demoliti gli altari delle absidi laterali.
1978 (rifacimento pavimento)
fu rinnovato il pavimento dell'intera chiesa
1990 - 2011 (ristrutturazione interno chiesa)
il parroco Domenico Marino ha dotato la chiesa di locali idonei alle nuove esigenze della comunità e fatto demolire la scala originaria posta all’interno dell’edificio ricavandone una dal lato opposto. Si sono costituite salette sostitutive e sono stati recuperati i locali per la canonica ed i locali per le attività catechistiche.
2013 (ristrutturazione interno chiesa)
il parroco Pasqualino Catanese ha apportato ulteriori migliorie con il restauro della Cappella del Battistero e con un nuovo ambone ligneo ornato da quattro formelle in ceramica lavorata a mano rappresentanti i simboli dei quattro evangelisti.
2020 (rifacimento interno chiesa)
il parroco Pasqualino Catanese ha fatto installare nell’aula liturgica un nuovo impianto audio video per le trasmissioni in diretta streaming
2022 (restauro campanile)
Nell’estate del 2022, dopo oltre 20 anni, l’orologio del campanile è tornato a rintoccare le ore ed è stato dotato di un nuovo impianto per le campane.
Descrizione
La chiesa sorge lungo un asse commerciale che unisce il centro storico alla periferia e all'aeroporto ed è preceduta da una piazzetta delimitata da cippi con catene, per questo è anche detta comunemente "chiesa delle catene". E' stata ricostruita dopo il terremoto del 1908, anche se le sue origini risalgono al XVI sec. alla devozione per la Madonna Odigitria, di cui custodisce al suo interno una scultura lignea originale.
La facciata tripartita a salienti rispecchia l'impianto planimetrico basilicale a tre navate: in corrispondenza della navata centrale si presenta a due livelli, con un rosone sormontato da un timpano nella parte superiore. Nella parte inferiore, al centro tre archi a tutto sesto con capitelli corinzi, sormontati da leoni, incorniciano i portoni del loggiato di ingresso, mentre ai due lati, in corrispondenza delle navate laterali, è collocata una finestra sormontata da un piccolo tondo vetrato, che a destra è sovrastata dalla torre campanaria con due campane e orologio centrale.
All'interno la chiesa si presenta dai colori neutri come all'esterno, luminosa per la presenza dei due ordini di finestre e sobriamente decorata. All'origine della navata destra c'è il campanile, all'origine della navata sinistra il battistero e, tra i due, il pronao che funge da spazio di filtro tra esterno e interno.
Pianta
a tre navate con transetto e abside semicircolare in corrispondenza di quella centrale .
Coperture
a due falde con manto di tegole marsigliesi
Impianto strutturale
in c.a. con muratura collaborante
Scale
in c.a. per l'accesso dal cortile in sagrestia e in ferro per la torre campanaria-
Pavimenti e pavimentazioni
in marmi policromi con motivi geometrici
Elementi decorativi
all'esterno in facciata tre colonnine classiche su cui poggiano tre rilievi a forma di leone e cornici intorno ai rosoni e alle finestre
all'interno scene sulle lunette degli archi della navata centrale
Adeguamento liturgico
presbiterio - aggiunta arredo (1972)
l’artista Pasquale Panetta realizza una pala d'altare di onice e oro zecchino di grandi dimensioni con sette medaglioni bronzei che circondano il tabernacolo, in cima alla quale è collocato un gruppo statuario in bronzo raffigurante la Madonna Odigitria sorretta da due angeli.
Viene inserito l'altare maggiore di forma semicircolare in marmo, decorato con un bassorilievo in bronzo che raffigura la natività e la crocifissione di Gesù.