chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Gallina Reggio di Calabria Reggio Calabria - Bova chiesa parrocchiale S. Nicola di Bari Parrocchia di San Nicola di Bari Pianta; Coperture; Struttura; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi presbiterio - intervento strutturale (1993) 1786 - 1836(origini della chiesa intorno); 1894 - 1908(danneggiamento chiesa ); 1909 - XX(costruzione chiesa baraccata); 1914 - 1919(progettazione chiesa nuova); 1919 - 1921(iter progettuale chiesa nuova); 1924 - 1927(iter progettuale chiesa nuova); 1927 - XX(iter progettuale chiesa nuova); 1928 - 1934(costruzione chiesa nuova); 1943 - 1943(danneggiamento intero bene); 1993 - 1993(lavori di manutenzione e adeguamento liturgico facciata e presbiterio); 2007 - 2007(consolidamento soffitto); 2013 - 2018(restauro intero bene)
Chiesa di San Nicola di Bari
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa di San Nicola di Bari <Gallina, Reggio Calabria>
Altre denominazioni
S. Nicola di Bari
Autore (ruolo)
Mazzuccato, Mario (progetto)
Laganà Renato G. (progetto di restauro)
Siclari, Maria (progetto di restauro)
Ambito culturale (ruolo)
architettura moderna (progettazione)
Notizie Storiche
1786 - 1836 (origini della chiesa intorno)
La Chiesa Arcipretale di Gallina, dedicata a S. Nicola di Mira, venne edificata al centro della città di Sant’Agata Nuova, successivamente al 1783, anno in cui il Gran Tremuoto delle Calabrie aveva distrutto l’antica città, situata presso Cataforio.
La Chiesa Matrice della città di nuova fondazione venne costruita in stile neoclassico con un impianto basilicale a tre navate, con il prospetto volto verso la piazza centrale della scacchiera urbana su cui si affacciavano gli altri edifici più significativi (il municipio e la Pretura). Essa “disegnata con criteri di grandiosità doveva essere una delle più grandi e più belle della diocesi”.
I lavori di costruzione della nuova chiesa iniziarono nell’anno 1786 e proseguirono per oltre cinquanta anni. Esauriti i fondi inizialmente stanziati dal Governo Borbonico si destinarono per il suo completamento gli introiti ricavati dalla tassa del Comune di Gallina sulla panificazione.
1894 - 1908 (danneggiamento chiesa )
L’opera, non ancora ultimata, ebbe a subire i danni del terremoto del 16 novembre 1894 e in una relazione tecnica così vengono descritti lo stato del manufatto ed i danni da esso riportati:
“…grande ed altissima di mediocre costruzione, non ancora completa: ha molte e gravi lesioni specialmente nei muri laterali diretti N.S. ed alcune negli archi. La facciata è staccata in fuori verso Sud – il danno complessivo fu stimato in £ 8.000 . Ne fu ordinata la chiusura dal Sindaco”.
Furono eseguite delle riparazioni per consentirne l’utilizzazione ma le strutture murarie non riuscirono a reggere l’impatto distruttivo del terremoto del 28 dicembre 1908 che ne provocò il crollo totale.
1909 - XX (costruzione chiesa baraccata)
Il 24 ottobre 1909, nell’isolato a Nord dell’antica matrice, veniva aperta al culto la chiesa baraccata.
Realizzata dalla ditta inglese Mac Mhanus, in legno e lamiera, con un impianto planimetrico a tre navate, essa era costituita da un sistema costruttivo il legno con copertura in lamiera ondulata. Il sistema delle aperture si richiamava nelle decorazioni a motivi neo gotici.
La chiesa funzionò come edificio di culto sino all’inaugurazione della nuova Chiesa Arcipretale e successivamente venne destinata ad ospitare le opere parrocchiali. Rimasta uno dei rari esempi di architettura religiosa provvisoria nel comprensorio reggino essa venne distrutta da un incendio negli anni novanta del XX secolo.
1914 - 1919 (progettazione chiesa nuova)
Per la ricostruzione del tempio l’Ufficio Interdiocesano per la Ricostruzione delle Chiese affidò, nel 1914, l’incarico del progetto all’ing. Rosario Pedace, che il 14 aprile dello stesso anno otteneva l’approvazione del Consiglio Comunale di Gallina. L’edificio progettato si estendeva per 686 mq che all’Ispettore Superiore che aveva esaminato il progetto apparivano non congrue per una popolazione di oltre quattromila abitanti visto anche che la chiesa distrutta si estendeva per mq 1070.
Il Comune di Gallina richiese la rielaborazione del progetto con la modifica anche della struttura prevista inizialmente in “legname a ferro cementato”. Il nuovo progetto che accoglieva le osservazioni formulate venne approvato dal Consiglio Comunale di Gallina nella seduta del 9 dicembre 1919
Sovrapposizione del perimetro della nuova chiesa (in rosso) sul perimetro della chiesa ottocentesca.Il progetto, in aderenza alle disposizioni emanate dalla Soprintendenza, venne elaborato rifacendosi ai canoni
1919 - 1921 (iter progettuale chiesa nuova)
Completato il 13 maggio dell’anno 1919 esso venne esaminato dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici nella seduta del 24 febbraio 1920 (n. 235), che ritenutolo “meritevole di approvazione” richiese “l’istituzione di alcune modifiche relative al progetto, all’apertura del campanile e ai calcoli di stabilità, da accertarsi dal competente Ispettore Superiore del Genio Civile”.
Il progetto che prevedeva una spesa complessiva di £ 470.000,00, venne rielaborato il 3 giugno 1920, visto che, come annotava il P. Carmelo Umberto Angiolini, allora direttore dell’Ufficio Tecnico Diocesano, “si sono riscontrati prezzi che nessun appaltatore ha voluto accettare”. Esso veniva definitivamente approvato il 19 agosto 1920. Il Consiglio Comunale di Gallina delegava l’Unione Edilizia Nazionale, con deliberazione consiliare del 18 febbraio 1921, per la costruzione della nuova chiesa arcipretale per l’importo aggiornato a £ 758.000,00. L’Unione Edilizia Nazionale non accettò per i tempi stretti imposti.
1924 - 1927 (iter progettuale chiesa nuova)
Il ritardo dell’inizio dei lavori rese necessaria una rielaborazione del progetto essendo entrate in vigore, con Regio Decreto 23 ottobre 1924, n. 2089, una nuova normativa antisismica.
Il progetto venne rielaborato ed aggiornato, dall’ing. Mario Pandelli, il 28 gennaio 1926 e riapprovato dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici il 12 giugno 1926 per un importo di £ 734.000, oltre £ 101.269,25 per spese tecniche ed imprevisti, con esclusione delle opere di “ornamentazione ed abbellimento”. Il primo luglio 1927 l’Opera interdiocesana affidava i lavori all’Impresa Costruzioni Edilizie del geom. Francesco De Mojà.
1927 - XX (iter progettuale chiesa nuova)
Nel dicembre 1927 il progetto originario venne modificato dall’ing. Mario Mazzucato dell’Ufficio Interdiocesano per la Ricostruzione delle Chiese distrutte dal terremoto che,accogliendo le indicazioni del Comune di Gallina e quelle evidenziate dallo stesso ufficio:
- traslò verso oriente l’asse del nuovo edificio di culto per allinearlo al prospiciente edificio municipale, situato sul fronte opposto dell’ampia piazza centrale del centro abitato;
- spostò il campanile, previsto in posizione centrale sul retro della chiesa, sul lato occidentale;
- sostituì, sulle pareti laterali delle navate, la realizzazione “delle murature di pietrame con listatura a tre corsi di mattoni” con l’uso di murature a mattoni pieni intonacati e rifiniti con intonaco a disegno regolare di lastre poiché si era riscontrata una “deficienza di pietrame nella zona”.
1928 - 1934 (costruzione chiesa nuova)
I lavori furono successivamente iniziati. La Direzione dei Lavori venne assunta dall’ing. Mario Mazzucato che seguì le lavorazioni completate dall’impresa ACE (Anonima Costruzioni Edilizie) nell’aprile 1934 (data di redazione dello stato finale). L’altare centrale e gli altari laterali, in marmo Mercatino chiaro e parti decorative in marmo Mercatino scuro e gialletto S. Ambrogio di Verona, vennero realizzati dalla ditta Cassanelli Ettore con sede in Modena.
Il 10 dicembre 1933, l’arcivescovo mons. Carmelo Puija, benedì il nuovo tempio.
1943 (danneggiamento intero bene)
Nel corso dell’ultimo conflitto bellico la chiesa subiva danneggiamenti a seguito dei bombardamenti inglesi dell’agosto 1943 e dei bombardamenti aerei che precedettero lo sbarco degli anglo – americani del 3 settembre.
I danni più evidenti, come riporta la relazione del parroco, l’arciprete Domenico Borruto, “alla sommità della facciata dove è stata aperta una breccia, nella navata minore di sinistra dove è stata sfondata in più punti la soletta a cemento armato e rovinata la decorazione del soffitto; nel tetto dove sono state asportate oltre 500 tegole; nella sala delle adunanze, a sinistra del coro, dove è stata aperta una larga breccia nel muro esterno e danneggiato l’intonaco del soffitto. Tutte le vetrate sono rimaste infrante e alcuni infissi divelti o rotti dalle schegge. I muri perimetrali e le decorazioni esterne portano numerose visibili ferite”.
Inserita nell’ “Elenco degli edifici di culto danneggiati dagli eventi bellici la cui riparazione riveste particolare urgenza” (
1993 (lavori di manutenzione e adeguamento liturgico facciata e presbiterio)
Nell’anno 1993 sono stati eseguiti lavori di manutenzione della facciata e di adeguamento liturgico dell’aula e del presbiterio. Il progetto del pavimento dell'aula e del presbiterio è dell'architetto Renato Laganà.
2007 (consolidamento soffitto)
Nel 2007, a causa di alcuni distacchi delle decorazioni del controsoffitto, veniva predisposto un progetto di consolidamento della struttura del soffitto decorato, da parte dell’arch. Renato Laganà. I lavori sono stati eseguiti dalla Impresa del geom. Paolo Foti.
2013 - 2018 (restauro intero bene)
viene redatto un progetto di restauro della chiesa dagli architetti Renato Laganà e Maria Siclari.
Le operazioni di restauro progettate si possono così sintetizzare:
Restauro degli elementi decoratici della facciata con bonifica delle parti ammalorate;
Rimozione dello strato pittorico che in più parti mostra segni di disgregazione;
Finitura con intonaco di calce tipo Arenino;
Esecuzione di un canale di ventilazione lungo il perimetro esterno dell’edificio per assicurare la ventilazione del telaio di base e la parte inferiore delle partizioni murarie;
Recupero dei portoni lignei (centrale e laterali);
Modifiche e sostituzione degli infissi esterni per migliorare l’areazione degli spazi interni della chiesa;
Opere relative al miglioramento dell’accessibilità della copertura delle navate e nel sottotetto (aperture porte di servizio nel campanile e sul retro del nucleo della facciata) per consentire la manutenzione delle coperture.
Descrizione
La chiesa parrocchiale di “S. Nicola di Bari” in Gallina si affaccia con il prospetto principale sulla piazza centrale, che fu sede della Municipalità ed oggi Delegazione Municipale.
L’edificio attuale occupa il medesimo sito della chiesa precedente, distrutta dal terremoto del 1908, ricostruita nel 1926, con una struttura in cemento armato, completata e consacrata nel 1933, ed ha avuto successive riparazioni dopo i danni bellici, dovuti ai bombardamenti dell’agosto 1943.
Il prospetto principale, caratterizzato da un breve sagrato definito da una balaustra muraria sormontata da pilastri quadrati con decorazioni neoclassiche, è definito da tre elementi architettonici che, attraverso robuste lesene, compongono l’ordine gigante che si chiude con una spessa e decorata trabeazione, su cui poggia, nella parte centrale, più aggettante, il timpano. In posizione centrale è collocato il portone di ingresso alla chiesa sovrastato da un timpano triangolare e da un finestrone semicircolare. Sui due corpi laterali di aprono due nicchie, ospitanti le statue di Sant’Agata e di San Nicola.
La chiesa, cui si accede dalla piazza attraverso un atrio formato da pilastri e balaustre in cemento, e da due aperture laterali, ha un impianto basilicale a tre navate con un ampio presbiterio, profondo circa 15 metri, separato dall’aula da un doppio arco trionfale, poggiante su quattro robuste colonne cilindriche. Il suo stile architettonico si richiama all'eclettismo sia nei prospetti esterni che nella decorazione interna.
La navata centrale, lunga circa 20 metri e larga 8,50 metri, è separata dalle navate laterali da robusti pilastri, con decorazione a doppia lesena, che sottendono arcate su cui poggia la trabeazione intermedia.
La navata centrale è illuminata da ampi finestroni ad arco, disposti tra la trabeazione e il soffitto, realizzato in gesso con cornici ed elementi a rilievo e organizzato con un sistema a cassettoni quadrati, la cui dimensione si raddoppia al centro, definiti da un sistema di travature doppie in corrispondenza delle lesene binate.
Sul pronao di ingresso si sviluppa la cantoria, cui si accede da una scala a chiocciola situata nella navata destra. Il battistero è situato nella navata sinistra, tra l’ingresso laterale e quello centrale.
Due altari marmorei, dedicati al Ss. Sacramento ed a Sant’Agata, sono collocati sullo sfondo delle due navate.
Ai lati del presbiterio due ampi ambienti accolgono la sacrestia e l’ufficio parrocchiale. Il campanile è situato sul retro, sul lato occidentale, in prossimità del coro.
Pianta
a tre navate con ampio presbiterio, profondo circa 15 metri. La navata centrale, lunga circa 20 metri e larga 8,50 metri, è separata dalle navate laterali da robusti pilastri.
Coperture
capriate lignee che reggono copertura a due falde in manto di tegole
Struttura
muratura portante in cemento armato
Pavimenti e pavimentazioni
pavimento in lastre di granito con decorazioni
Elementi decorativi
interno decorato a stucchi. soffitto ligneo a cassettoni decorato a stucchi
Adeguamento liturgico
presbiterio - intervento strutturale (1993)
Altare rivolto verso il popolo. Sede del celebrante posizionata sotto l'arco del presbiterio. Ambone realizzato utilizzando pannelli decorati marmorei.