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Brescia
Brescia
chiesa
sussidiaria
San Luca - Santuario del Beato Giuseppe Tovini
Parrocchia di Sant'Alessandro
Elementi decorativi; Impianto strutturale
presbiterio - intervento strutturale (1968-1969)
XIII - XIII(preesistenze intero bene); 1427 - 1427(preesistenze intero bene); 1492 - 1492(ristrutturazione intero bene); XVIII - XVIII(ristrutturazione intero bene); 1727 - 1727(costruzione intero bene); XIX - XIX(demolizione parziale intero bene); XIX - XIX(costruzione arredo fisso); 1852 - 1852(proprietà intero bene); 1856 - 1856(proprietà intero bene); XX - XX(proprietà intero bene); 1911 - 1911(realizzazione apparato decorativo); 1934 - 1934(ristrutturazione facciata); 1934 - 1934(decorazioni facciata); 1966 - 1966(lapide votiva vestibolo); 1966 - 1966(restauro abside); 1998 - 1998(intitolazione intero bene); XXI - XXI(dedicazione intero bene)
Chiesa di San Luca
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di San Luca <Brescia>
Altre denominazioni Santuario del Beato Giuseppe Tovini
Chiesa di San Luca - Santuario Beato Giuseppe Tovini
San Luca - Santuario del Beato Giuseppe Tovini
Ambito culturale (ruolo)
maestranze lombarde (costruzione)
Notizie Storiche

XIII  (preesistenze intero bene)

Il nucleo della chiesa viene costruito nella seconda metà del Duecento dagli Umiliati di Quinzano d'Oglio e, con la chiesa, viene insediato un nuovo monastero di vasta estensione, compreso fra gli attuali corso Zanardelli, via Cavallotti e via Moretto.

1427  (preesistenze intero bene)

Nel 1427 le autorità comunali edificano in quest'area una struttura ospedaliera che ricalcasse il modello dell'Ospedale Maggiore di Siena e la chiesa di San Luca viene inglobata nel nuovo edificio, dalla quale prende il nome in Ospedale di San Luca

1492  (ristrutturazione intero bene)

La chiesa viene interamente ristrutturata per integrarsi anch con la struttura dell'ospedale omonimo.

XVIII  (ristrutturazione intero bene)

L'architetto Domenico Carboni, interviene modificando parzialmente l'edificio in un intervento di ristrutturazione datato nella seconda metà del XVIII secolo.

1727  (costruzione intero bene)

Nel 1727 l'edificio viene radicalmente ricostruito, conferendo alla chiesa una nuova pianta centrale. I lavori terminano nel 1731. Durante i lavori viene anche recuperato un affresco quattrocentesco raffigurante la Vergine con il Bambino, e collocato sul primo altare della chiesa rinnovata.

XIX  (demolizione parziale intero bene)

All'inizio dell'Ottocento, nell'ambito di alcune operazioni urbanistiche volte a rinnovare e risanare la città, viene aperto l'ultimo tratto dell'attuale via San Martino della Battaglia, creando il grande asse con via Mazzini che attraversa ancora oggi tutto il centro storico in direzione nord-sud: l'abside della chiesa viene tagliata e l'ingresso principale trasferito sulla nuova via aperta, invertendo gli interni della chiesa.

XIX  (costruzione arredo fisso)

Viene realizzato nel XIX secolo un organo a canne meccanico dalla ditta Tonoli.

1852  (proprietà intero bene)

Intorno alla metà del secolo l'edificio fu chiuso al culto e ceduto alla Società filarmonica cittadina, nel 1852.

1856  (proprietà intero bene)

La chiesa fu ceduta al vescovo di Brescia monsignor Girolamo Verzeri, nel 1856, che, nel 1866, ne dispone l'utilizzo come ricovero per i feriti di guerra.

XX  (proprietà intero bene)

La chiesa viene affidata ai Gesuiti della chiesa di Sant'Alessandro, i quali la danno in gestione ai Carmelitani Scalzi del convento di San Pietro in Oliveto, che tuttora ne hanno la cura per conto della parrocchia di Sant'Alessandro.

1911  (realizzazione apparato decorativo)

Giuseppe Ronchi, realizza l'apparato decorativo interno della chiesa, soprattutto relativo al presbiterio ed alla cupola.

1934  (ristrutturazione facciata)

Nel 1900, in occasione del Giubileo, la facciata viene ristrutturata dall'ingegnere Poncipè ed interamente ricoperta di marmo di Botticino e mazzano, donandole i caratteri attuali.

1934  (decorazioni facciata)

Viene realizzata per la facciata una formella rettangolare in pietra di Botticino raffigurante la Vergine Immacolata, opera del 1934 dello scultore bresciano Angelo Righetti.

1966  (lapide votiva vestibolo)

All'interno del vestibolo sono poste due lapidi che ricordano le fasi salienti delle trasformazioni dell'edificio, la dedicazione e la presenza delle spoglie di Guseppe Tovini; la lapide è posta in occasione dei lavori di restauro effettuati nell'anno 1966.

1966  (restauro abside)

L'abside viene interamente restaurata.

1998  (intitolazione intero bene)

Con decreto del 17 dicembre 1998 l'allora vescovo di Brescia monsignor Bruno Foresti eleva la chiesa di San Luca a santuario dedicato al culto del Beato Giuseppe Tovini, le cui spoglie erano state traslate qui dal Cimitero Vantiniano nel 1922.

XXI  (dedicazione intero bene)

Dalla fine degli anni '80, la chiesa accoglie anche i resti mortali del pedagogista bresciano Vittorino Chizzolini, per il quale è in corso il processo diocesano di canonizzazione.
Descrizione

All'esterno, la chiesa appare molto semplice: La facciata, incassata fra gli ultimi palazzi di via San Martino della Battaglia prima dell'incrocio con corso Zanardelli, è rettangolare, molto stretta e di forte sviluppo verticale. Il perimetro è delimitato da una spessa fascia aggettante, priva di modanature, che corre lungo i lati e a livello della trabeazione. Corona il prospetto un frontone triangolare entro il quale campeggia l'iscrizione JHS. Il portale d'ingresso, abbellito da una semplice cornice modanata, è sovrastato da una formella rettangolare in pietra di Botticino, opera del 1934 dello scultore bresciano Angelo Righetti sormontata a sua volta da un grande finestrone a lunetta. L'interno della chiesa è preceduto da un vestibolo rettangolare con scalinata, residuo del taglio dell'antica abside e ricavato per collegare il livello interno, più alto, a quello della strada, più basso. Sulle pareti sono murate due lapidi marmoree: la prima allude alla fondazione della chiesa, ricordando l'intervento dei Padri Gesuiti nel restauro novecentesco della facciata, mentre la seconda fa riferimento invece ai Padri Carmelitani che, raccogliendo l'eredità dei Gesuiti, hanno proseguito i lavori di abbellimento per onorare la memoria di Giuseppe Tovini e di Papa Paolo VI, che da giovane sostava qui in preghiera. All'interno, l'ampia aula circolare è caratterizzata dalla coperturaa cupola, e si dilata in corrispondenza dell'altare maggiore e degli altari laterali per assumere una pianta a croce. L'altare maggiore, fra l'altro, sorge oggi in corrispondenza dell'antico ingresso. Le pareti sono decorate da una serie di lesene di ordine corinzio che reggono una trabeazione, sulla quale si imposta la cupola di copertura e le volte a botte che coprono i bracci.
Elementi decorativi
Nei punti di raccordo fra i quattro bracci della pianta centrale, quattro nicchie circolari ospitano due confessionali verso il vestibolo e due pulpiti verso il presbiterio. Sopra le nicchie, nei pennacchi della cupola, campeggiano quattro importanti affreschi dell'artista francese Luigi Vernansaal raffiguranti, partendo dall'affresco a destra del vestibolo e procedendo in senso antiorario, l'Offerta di Abimelech, il Sogno di Giacobbe, il Sacrificio di Isacco e la Visita degli angeli ad Abramo. La cupola è ornata da figure angeliche di Giuseppe Ronchi, mentre nelle vetrate sono presenti richiami al tema mariano. All'altare maggiore è presente un'ancona marmorea che accoglie nella nicchia centrale una statua ottocentesca della Madonna e, nei comparti laterali, l'Angelo annunciante e la Vergine Annunciata. Il presbiterio è coperto da un'ulteriore, piccola cupola, decorata da figure angeliche dipinte nuovamente da Giuseppe Ronchi, mentre nella lunetta è posto un affresco di Luigi Campini con San Luca che ritrae la Madonna.
Impianto strutturale
La chiesa si presenta con una navata quadrangolare, la quale si espande per l'innesto dei vani laterlai degli altari e dell'ingresso, cosi' da assumere pianta a croce. Al centro la copertura è caratterizzata dalla presenza di una cupola posta su tamburo, dotato di otto finestre. La muratura è composta da pietre squadrate e mattoni, nelle parti struttturali, mentre da ciottoli e mattoni nelle tamponature; sono presenti anche alcuni elementi in acciaio che ne consolidano la struttura.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1968-1969)
Vengono rimosse le balaustre e posizionato un altare ligneo antistante l'altare maggiore.
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