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Brescia
Brescia
chiesa
parrocchiale
Visitazione della Beata Vergine
Parrocchia di Santa Maria in Calchera
Impianto strutturale
altare - aggiunta arredo (1968-1969)
X - X(denominazione carattere generale); XI - XI(preesistenze intero bene); 1125 - 1125(preesistenze intero bene); 1148 - 1148(denominazione intero bene); XIV - XIV(costruzione intero bene); 1439 - 1439(qualificazione intero bene); 1664 - 1664(qualificazione intero bene); XIX - XIX(realizzazione arredo fisso
organo); 1821 - 1821(consacrazione intero bene); 1852 - 1852(qualificazione intero bene); 1935 - 1935(restauro apparato decorativo); 1989 - 1989(restauro arredo fisso
organo)
Chiesa della Visitazione della Beata Vergine
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa della Visitazione della Beata Vergine <Brescia>
Altre denominazioni Chiesa di Santa Maria in Calchera
Autore (ruolo)
Cresseri, Gaetano 
Ambito culturale (ruolo)
maestranze lombarde (costruzione)
neoclassico (apparato pittorico)
Notizie Storiche

 (denominazione carattere generale)

La cappella preesistente sorgeva nelle vicinanze di una cosiddetta calcara o calchera, ovvero un'antica fornace per produrre calce: alcuni documenti del X-XI secolo riportano la zona dove, pochi anni dopo, sarebbe sorta l'attuale chiesa della Visitazione della Beata Vergine.

XI  (preesistenze intero bene)

La chiesa nasce come modesta cappella dedicata a Santa Maria della Visitazione poco dopo l'XI secolo.

1125  (preesistenze intero bene)

La chiesa viene citata per la prima volta in una bolla papale del 1125.

1148  (denominazione intero bene)

In una bolla del 1148, la chiesa originaria assume il nome di Santa Maria de Calcaria o Calchera.

XIV  (costruzione intero bene)

All'inizio del Trecento subisce i primi rifacimenti e ampliamenti grazie ai generosi contributi della famiglia Calchera, residente nei pressi della chiesa.

1439  (qualificazione intero bene)

Nel 1439 la chiesa assusne il titolo di parrocchiale.

1664  (qualificazione intero bene)

Nel 1664 viene riconosciuto il titolo della chiesa ad arcipretale.

XIX  (realizzazione arredo fisso, organo)

Attorno al 1840 viene realizzato da Giovanni Tonoli un'organo a canne.

1821  (consacrazione intero bene)

Nel 1821 la chiesa viene consacrata da mons. Gabrio Maria Nava

1852  (qualificazione intero bene)

Nel 1852 viene riconosciuto il titolo della chiesa a prepositurale.

1935  (restauro apparato decorativo)

Nel 1935 durante lavori di restauro dell'apparato decorativo vengono scoperti degli affreschi appartenenti all'antica chiesa, risalenti al XIII secolo.

1989  (restauro arredo fisso, organo)

Nel 1989 l'organo viene restaurato da Sandro Galli.
Descrizione

La chiesa si presenta affacciata su di una piazzetta rettangolare con a fianco un giardino pubblico. La facciata, praticamente l'unica parte della chiesa visibile direttamente, assieme a parte del fianco nord vicino alla canonica, è molto semplice e sobria, suddivisa in due registri con trabeazione in aggetto; il primo registro è caratterizzato da quattro lesene in rilievo, due per lato, e dal portale d'ingresso centrale, in marmo, con colonne ioniche chiuse nella parte alta con cimasa ad arco spezzato; il secondo registro, più semplice, riprende le campiture dettate dalle lesene presenti nel registro sottostante, ma è dotato soltanto di una grande finestra rettangolare al centro, con cornicione in marmo. A coronamento è posto un frontone in aggetto. L'interno della chiesa si sviluppa su un impianto a navata unica molto movimentato, cioè con le cappelle laterali, due per lato, molto rientranti rispetto al livello della muratura. Ciò è probabilmente dovuto all'adattamento di tale impianto su quello a tre navate che, caratterizzava la chiesa trecentesca. Le cappelle, difatti, sono molto profonde, quasi come la metà della larghezza della navata centrale, e dalla conformazione a imbuto. La copertura è costituita da due basse cupole in successione, mentre l'abside rettangolare è coperto da una volta a botte. L'intero impianto decorativo di fregi, stucchi e affreschi è stato realizzato sotto la direzione di Gaetano Cresseri. Il presbiterio è separato dall'aula dalla presenza di alcuni gradini su cui poggiano le balaustre in marmi policromi, e caratterizzato dall'altare maggiore, riccamente decorato, mentre ai lati, nella parte alta, sono presenti le cantorie lignee decorate con dipinti a finto marmo e intagli. Chiude sul fondo un l'abside piatta con al centro una soasa marmorea policroma, che contiene la pala dell'altre maggiore realizzata da Callisto Piazza nel 1525 e raffigurante la visita di Maria ad Elisabetta.
Impianto strutturale
La chiesa si presenta ad aula unica con volta a cupola, e dotata di quattro cappelle laterali molto profonde. Sono presenti adiacenti al presbiterio la canonica, la sacrestia e il campanile. La muratura è mista in pietra e laterizi.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (1968-1969)
Viene posizionato un altare il legno antistante l'altare maggiore.
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