chiese italiane
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beni culturali ecclesiastici
beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Pocapaglia
Alba
chiesa
sussidiaria
San Giusto
Parrocchia di Santi Giorgio e Donato
Altari laterali; Campanile; Facciata
nessuno
1636 - 1636(edificazione intero bene); 1683 - 1687(ampliamento intero bene); 1741 - 1741(rifacimento coperture); 1762 - 1800(riplasmazione intero bene); 1771 - 1771(riedificazione altare maggiore); 1788 - 1789(edificazione campanile); 1816 - 1816(restauro facciata); 1817 - 1817(giurisdizione intero bene); 1865 - 1865(decorazione interni); 1869 - 1869(descrizione intero bene ); 1929 - 1929(descrizione intero bene ); 1970 - XXI(dismissione intero bene )
Santuario di San Giusto
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Santuario di San Giusto <Pocapaglia>
Ambito culturale (ruolo)
barocco (edificazione )
tardobarocco (edificazione campanile )
maestranze piemontesi (riplasmazione)
maestranze piemontesi (riplasmazione facciata)
Notizie Storiche

1636  (edificazione intero bene)

Edificazione della chiesa, attestata da una incisione sul muro esterno del settore est, nel sito di una precedente cappella forse di origine tardomedievale.

1683 - 1687 (ampliamento intero bene)

Il parroco don Michele Gallo intraprende lavori di ampliamento.

1741  (rifacimento coperture)

Rifacimento delle coperture per opera del capomastro Francesco Pianezza.

1762 - 1800 (riplasmazione intero bene)

Il libro mastro attesta numerosi lavori di ristrutturazione interna, protrattisi a lungo.

1771  (riedificazione altare maggiore)

Ricostruzione dell'altare maggiore, ornato da una pala di Pietro Paolo Operti.

1788 - 1789 (edificazione campanile)

Costruzione del campanile.

1816  (restauro facciata)

La facciata, restaurata e intonacata la facciata, assume l'attuale morfologia.

1817  (giurisdizione intero bene)

Con la Restaurazione e la ricostituzione delle diocesi soppresse in età napoleonica, la chiesa, insieme alle altre del luogo, è assegnata alla giurisdizione del vescovo di Alba.

1865  (decorazione interni)

Decorazione pittorica delle volte, a opera del cheraschese Carlo Ballocco.

1869  (descrizione intero bene )

L'edificio è descritto nell'indagine su tutte le chiese non parrocchiali della diocesi di Alba. Si sostenta con le elemosine dei fedeli, e gli abitanti della zona lo considerano alla stregua di un piccolo santuario di devozione locale.

1929  (descrizione intero bene )

Nella sua relazione sullo stato della parrocchia, don Calorio descrive l'edificio come una "vasta e bella chiesa".

1970 - XXI (dismissione intero bene )

L'edificio cade in disuso.
Descrizione

Il complesso comprende, oltre alla chiesa, il campanile, la sacrestia e un edificio a anticamente destinato a usi residenziali. La chiesa è stata un frequentato santuario locale sino alla metà del sec. XX. Totalmente abbandonato da alcuni decenni, versa in stato di forte degrado, aggravato dalla recente spoliazione di suppellettili ed ex-voto di cui è stato oggetto. Oggi è totalmente circondato dalla boscaglia e, dopo la costruzione del nuovo cimitero, senza una via di accesso. Esternamente la chiesa alterna superfici intonacate, sebbene in più punti scrostate e manomesse, e in mattoni a vista. All'interno si presenta come un'aula voltata a vela, con presbiterio poco profondo voltato a botte terminante in una parete di fondo piatta alla quale è addossata la macchina d'altare in muratura e stucchi, attualmente in pessimo stato di conservazione. Lesene a sezione poligonale sostengono la trabeazione sulla quale impostano le coperture.
Altari laterali
I due altari laterali, dedicati a S. Anna e S. Francesco, sono in stato di totale degrado.
Campanile
Campanile in mattoni a vista, a canna quadrata, su tre registri sovrapposti, di cui l'ultimo costituisce la cella campanaria aperta sui quattro lati. La copertura è andata distrutta.
Facciata
La facciata è semplice, intonacata, con timpano triangolare sorretto da un ordine gigante di lesene. L'ingresso, inquadrato da un sobrio portale, è affiancato da due piccole finestre.
Adeguamento liturgico

nessuno
Addossata alla parete di fondo è ancora presente l'originaria macchina d'altare in muratura, interessata da un gravissimo e, ormai, irrecuperabile degrado.
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