chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Alba Alba chiesa sussidiaria Santa Caterina Parrocchia Cattedrale di San Lorenzo Impianto strutturale; Presbiterio presbiterio - aggiunta arredo (2000-2005) 1307 - 1307(prima menzione carattere generale); 1333 - 1333(citazione intero bene); 1343 - 1343(citazione intero bene); 1573 - 1573(descrizione intero bene); 1643 - 1643(descrizione intero bene); XVIII - 1711(riedificazione intero bene); 1770 - 1770(descrizione intero bene); 1802 - 1802(dignità intero bene); 1804 - 1804(destinazione d'uso convento); 1818 - 1818(dignità intero bene); 1869 - 1869(descrizione intero bene); 1999 - 2009(restauro intero bene)
Chiesa di Santa Caterina
Tipologia e qualificazione
chiesa sussidiaria
Denominazione
Chiesa di Santa Caterina <Alba>
Autore (ruolo)
Roero, Carlo Giacinto (progetto di riedificazione)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze piemontesi (riedificazione)
Notizie Storiche
1307 (prima menzione carattere generale)
L'ospedale di S. Teobaldo è donato al convento, di nuova istituzione, affidato a una comunità di Domenicane.
1333 (citazione intero bene)
Il convento è citato in relazione a una causa con il comune di Alba.
1343 (citazione intero bene)
Si registra una nuova vertenza tra le sorelle e l'amministrazione comunale.
1573 (descrizione intero bene)
Il convento è menzionato e sommariamente descritto in occasione della visita pastorale del vescovo albese Vincenzo Marino.
1643 (descrizione intero bene)
Il convento è menzionato e sommariamente descritto in occasione della visita pastorale del vescovo di Alba mnsgnor Brizio.
XVIII - 1711 (riedificazione intero bene)
Le condizioni di assoluta precarietà strutturale della chiesa trecentesca suggeriscono alle consorelle domenicane di procedere alla sua totale riedificazione. Il cantiere è affidato all'arch. Carlo Giacinto Roero ed è concluso entro il 1711, anno di consacrazione della nuova chiesa conventuale.
1770 (descrizione intero bene)
Il convento è menzionato e sommariamente descritto in occasione della visita pastorale del vescovo albese monsignor Vagnone.
1802 (dignità intero bene)
Il convento è soppresso dal governo napoleonico e i suoi beni alienati.
1804 (destinazione d'uso convento)
Le strutture del convento, il cui destino viene definitivamente separato da quelle della chiesa, sono assegnate al comune per l'istituzione di un collegio, funzione che però assumerà solo dopo essere stato utilizzato come ospedale militare.
1818 (dignità intero bene)
Con la Restaurazione e la ricostituzione della diocesi di Alba, i beni di S. Caterina sono assegnati al vescovo: il convento ospita per un certo periodo il seminario; la chiesa è assegnata ai Filippini.
1869 (descrizione intero bene)
S. Caterina è citata tra le chiese non parrocchiali della diocesi di Alba e risulta affidata alla compagnia delle Umiliate.
1999 - 2009 (restauro intero bene)
La chiesa è fatta oggetto di un complessivo intervento di restauro.
Descrizione
Edificio di medie dimensioni, con impianto centrale allungato concluso da un profondo presbiterio dilatato lateralmente, che riutilizza, nel fianco sinistro, resti di un edificio civile del sec. XIII, la cui articolazione di facciata è stata messa in evidenza in occasione dei recenti restauri.
La facciata, tripartita, è suddivisa in due registri sovrapposti da fasci di lesene doriche e ioniche su piedistallo, che reggono entrambe trabeazioni, la prima, a metà circa del prospetto, con fregio a metope e triglifi e la seconda, ad andamento spezzato, su cui poggia il timpano. Le specchiature laterali sono prive di elementi decorativi, mentre quella centrale, più ampia, ospita nel livello più basso il portale, delimitato lateralmente da lesene composite che reggono una trabeazione e un articolato frontone, e in quello superiore un oculo.
Internamente, l'aula ha un impianto ottagonale dilatato longitudinalmente, coperto da una cupola anch'essa a impianto ottagonale, cui segue, al di là di un arco trionfale, un presbiterio a sviluppo trasversale, anch'esso coperto da una cupola, ellittica in questo caso.
Impianto strutturale
La facciata costituisce, sostanzialmente, un elemento a sé, che non mostra alcuna relazione, né strutturale né, tanto meno, spaziale, con il volume interno dell'edificio. Questo, come detto, si articola nelle forme di un'aula ottagonale, le cui pareti sono uniformemente scandite da lesene composite che reggono una trabeazione continua (che inquadra anche l'arco trionfale, posto sul lato dirimpetto all'ingresso) su cui imposta la cupola, anch'essa ottagonale, composta da unghie con costoloni posti in corrispondenza sulle lesene sottostanti. Una serie di aperture collocate subito al di sopra del piano di imposta della copertura illumina l'ingresso.
Presbiterio
Al di là dell'arco trionfale, che costituisce una evidente strozzatura nello sviluppo spaziale dell'interno, il presbiterio adotta modelli strutturali simili a quelli dell'aula e risulta dominato dall'imponente macchina d'altare, con pala addossata alla parete di fondo.
Adeguamento liturgico
presbiterio - aggiunta arredo (2000-2005)
L'intera area presbiteriale è stata adeguata secondo le esigenze del rito ordodosso. Al di là dell'iconostasi sopravvive comunque l'altare originario, settecentesco.