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Somano
Alba
chiesa
parrocchiale
San Donato
Parrocchia di S. Donato
Campanile; Facciata
mensa e leggio - aggiunta arredo (anni '70 del sec. XX)
1480 - 1480(edificazione intero bene); 1523 - 1523(citazione intero bene); 1554 - 1554(citazione intero bene); 1560 - 1580(riedificazione intero bene ); 1574 - 1574(descrizione intero bene); 1577 - 1577(descrizione intero bene); 1594 - 1594(descrizione intero bene); 1643 - 1643(descrizione intero bene); 1667 - 1667(descrizione intero bene ); 1698 - 1698(descrizione intero bene); XVIII - 1728(riedificazione intero bene); 1730 - 1730(citazione intero bene); 1730 - 1730(descrizione intero bene ); 1760 - 1760(risistemazione intero bene); 1773 - 1773(descrizione intero bene); 1803 - 1803(giurisdizione intero bene); 1817 - 1817(giurisdizione intero bene); 1907 - 1907(restauro interni); 1927 - 1927(realizzazione battistero); 1939 - 1939(decorazione interni); 1999 - 1999(restauro intero bene); 2003 - 2003(restauro intero bene)
Chiesa di San Donato
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Donato <Somano>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze piemontesi (riedificazione)
maestranze piemontesi (decorazione interni)
maestranze piemontesi (realizzazione pavimento)
Notizie Storiche

1480  (edificazione intero bene)

Nei pressi del castello viene eretta la primitiva parrocchiale, inizialmente dedicata a Santa Maria.

1523  (citazione intero bene)

La chiesa, della quale si specifica la collocazione nei pressi del castello e il ruolo di parrocchiale, è citata nel testamento del consignore di Somano, dei nobili Laigueglia.

1554  (citazione intero bene)

L'edificio è citato nel testamento di don Giovanni Viglione, che chiede di essere qui sepolto e vi destina tutti i suoi beni.

1560 - 1580 (riedificazione intero bene )

Si procede alla riedificazione della chiesa.

1574  (descrizione intero bene)

L'edificio, ricordato sotto la doppia titolazione della Beata Maria Vergine e San Donato, è descritto nella visita pastorale di monsignor Marino. In questi anni erano in corso i lavori per l'edificazione della nuova chiesa: in occasione della stessa visita, monsignor Marino ordina che la cappella di San Donato, allora esistente presso il castello, venga abbattuta, e che parte del materiale ricavato dalla demolizione sia reimpiegato per la ricostruzione della parrocchiale.

1577  (descrizione intero bene)

Monsignor Regazzoni, in visita apostolica, ricorda che la chiesa, intitolata a Santa Maria e San Donato, ha sette altari, oltre al maggiore; ordina contestualmente di realizzare pavimenti e copertura.

1594  (descrizione intero bene)

La chiesa, ricordata sotto la doppia titolazione di Santa Maria e San Donato, è descritta nella visita pastorale di monsignor Capriano; è provvista di sei altari, oltre al maggiore.

1643  (descrizione intero bene)

L'edificio, di cui si ricorda la titolazione al solo Donato martire, è descritto nella visita pastorale di monsignor Brizio. Oltre al maggiore, gli altari secondari citati sono sette.

1667  (descrizione intero bene )

La chiesa è descritta nella visita pastorale di monsignor Della Chiesa.

1698  (descrizione intero bene)

L'edificio, di cui si ricorda la sola dedicazione alla Vergine, è descritto nella visita pastorale di monsignor Roero.

XVIII - 1728 (riedificazione intero bene)

Si procede alla riedificazione dell'edificio, che una relazione parrocchiale ricorda terminata nel 1728.

1730  (citazione intero bene)

L'edificio è fra le chiese oggetto della visita pastorale di monsignor Vasco.

1730  (descrizione intero bene )

La chiesa, della quale si ricorda la recente riedificazione, è citata nel registro che elenca le chiese della diocesi di Alba. Oltre al maggiore, soltanto quattro degli antichi altari secondari risultano già ricostruiti.

1760  (risistemazione intero bene)

L'edificio è interessato da una campagna di lavori volta alla sua riplasmazione in stile barocco.

1773  (descrizione intero bene)

La chiesa è oggetto di visita pastorale da parte di monsignor Vagnone.

1803  (giurisdizione intero bene)

In occasione della ristrutturazione diocesana avvenuta nel periodo napoleonico, la parrocchiale passa sotto la diocesi di Asti, ed è assegnata al vicariato di Bossolasco.

1817  (giurisdizione intero bene)

Con la Restaurazione, la parrocchiale ritorna, insieme alle altre chiese del luogo, alla ricostituita diocesi di Alba.

1907  (restauro interni)

Vengono realizzati alcuni lavori di rifacimento all'interno dell'edificio, tra cui la complessiva ripavimentazione.

1927  (realizzazione battistero)

Viene realizzato il battistero marmoreo.

1939  (decorazione interni)

Si procede a una campagna di lavori di ridecorazione degli interni.

1999  (restauro intero bene)

L'edificio è interessato da lavori di restauro.

2003  (restauro intero bene)

Vengono effettuati lavori di ristrutturazione conservativa delle pareti laterali dell'edificio; si provvede, contestualmente, a un restauro delle stazioni della Via Crucis.
Descrizione

L'edificio si compone internamente di un'ampia navata, coperta da volta a botte lunettata e terminante in un presbiterio absidato, affiancata da navate laterali con volte a crociera, dalle quali è separata tramite arcate a tutto sesto. La decorazione è principalmente affidata a finti marmi policromi e specchiature monocrome che si alternano a fregi fitomorfi aniconici. La facciata, bipartita da una cornice aggettante, è coerente nella sua articolazione con la volumetria interna.
Campanile
A canna quadrata, si erge in corrispondenza dell'area presbiteriale, sul fianco destro dell'edificio. La cella campanaria è aperta da quattro finestre, una per ogni lato, e sormontata da una guglia a bulbo metallica.
Facciata
La facciata, come accennato, richiama la volumetria dello spazio interno: quattro lesene suddividono il livello inferiore in tre specchiature, delle quali la centrale, più larga, inquadra il portale d'ingresso e prosegue, affiancato da bassi parapetti che concludono lo sviluppo verticale delle porzioni laterali, nel livello superiore, sormontato da un timpano
Adeguamento liturgico

mensa e leggio - aggiunta arredo (anni '70 del sec. XX)
Nonostante l'aggiunta della mensa, lignea, si è conservata contestualmente l'antica macchina d'altare settecentesca, marmorea.
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