chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Lequio Berria Alba chiesa sussidiaria Madonna della Neve Parrocchia di S. Lorenzo e Angeli Custodi Elementi decorativi; Campanile mensa - aggiunta arredo (anni '70 del sec. XX) 1325 - 1325(prima menzione intero bene); 1441 - 1441(citazione intero bene); 1511 - 1511(giurisdizione intero bene); 1603 - 1603(descrizione intero bene); 1628 - 1628(descrizione intero bene); 1706 - 1706(riplasmazione intero bene); 1817 - 1817(giurisdizione intero bene); 1837 - 1837(descrizione intero bene); 1857 - 1869(riplasmazione facciata); 1869 - 1869(descrizione intero bene); 1871 - 1871(descrizione intero bene); 1894 - 1894(riedificazione facciata); 1925 - 1925(restauro copertura); 1970 - 1970(restauro interno); 1988 - 1992(restauro intero bene)
Santuario della Madonna della Neve
Tipologia e qualificazione
chiesa sussidiaria
Denominazione
Santuario della Madonna della Neve <Lequio Berria>
Altre denominazioni
Maria SS.ma della Neve Cappella di Madonna della neve
Ambito culturale (ruolo)
romanico (edificazione)
maestranze piemontesi (riplasmazione)
maestranze piemontesi (riplasmazione facciata)
Notizie Storiche
1325 (prima menzione intero bene)
La chiesa, ancora titolata a S. Giorgio, è menzionata nel registro generale della diocesi di Alba.
1441 (citazione intero bene)
La chiesa è menzionata nel minutario del vescovo albese Alerino Rembaudi.
1511 (giurisdizione intero bene)
La chiesa, insieme a tutte quelle di Lequio, è assegnata alla neonata diocesi di Saluzzo.
1603 (descrizione intero bene)
Nella visita pastorale di mons. Ancina, vescovo di Saluzzo, l'edificio è attestato come "parochialis vetus sub titulo Sancti Georgii sit campestris, angusta et ruinosa".
1628 (descrizione intero bene)
La chiesa è descritta in occasione della visita pastorale del vescovo di Saluzzo monsignor Marengo.
1706 (riplasmazione intero bene)
Sono eseguiti lavori che portano la chiesa ad assumenre l'aspetto che in larga parte ancora mantiene.
1817 (giurisdizione intero bene)
Con la Restaurazione e la ricostituzione delle diocesi soppresse in età napoleonica, la chiesa, insieme alle altre del luogo, è assegnata alla giurisdizione del vescovo di Alba.
1837 (descrizione intero bene)
In una relazione predisposta in occasione della visita pastorale, si procede alla minuzione descrizione dell'edificio, dei suoi altari (tre oltre al maggiore), dei suoi arredi e delle sue dotazioni. La titolazione, all'epoca, risulta ancora quella di S. Giorgio, sebbene già affiancato a quella di Maria SS. della Neve.
1857 - 1869 (riplasmazione facciata)
Sono eseguite opere edilizie di un certo impegno. Soprattutto è ampiamente rimaneggiata la facciata e sono predisposti interventi per il risanamento dall'umidità.
1869 (descrizione intero bene)
Il santuario è menzionato nell'indagine su tutte le chiese non parrocchiali della dicoesi di Alba.
1871 (descrizione intero bene)
La chiesa è visitata dal vescovo albese monsignor Galletti. All'epoca la dedicazione risulta ormai stabilmente modificata in Madonna della Neve.
1894 (riedificazione facciata)
Prende avvio il cantiere per la ricostruzione della facciata del santuario, su progetto del geom. Carlo Travaglio di Bene Vagienna. Nel contempo, il campanile viene soprelevato con la cella campanaria.
1925 (restauro copertura)
E' riparato il tetto dell'edificio.
1970 (restauro interno)
Sono eseguiti lavori di manutenzione sulle murature, sugli intonaci. Il pavimento è interamente ricostruito.
1988 - 1992 (restauro intero bene)
Sono eseguiti lavori di rifacimento degli intonaci interni e delle decorazioni; contestualmente si provvede al consolidamento del campanile.
Descrizione
Edificio di grandi dimensioni, a pianta rettangolare, privo di abside ma con un coro a terminazione piana. La facciata è di forma semplice, a capanna, realizzata in muratura di mattoni faccia a vista, con un unico portale sovrastato da un grande oculo e da una nicchia, tutti posti in posizione centrale.
L'impianto planivolumetrico risale al tardo Seicento ed è impostato su tre navate. L'interno è coperto da una serie di volte a botte unghiate a sesto ribassato ed è ritmato da massicci pilastri a base quadrata e archi a tutto sesto. Il gusto complessivo è di ispirazione tipicamente barocca, sia per quanto riguarda la struttura architettonica sia per le decorazioni.
Elementi decorativi
All'interno si conservano, nella zona presbiteriale, alcuni affreschi del sec. XV; uno di questi, ben visibile sebbene poco più che un lacerto, ritrae una Madonna con il Bambino.
Campanile
L'elemento architettonico più antico che sopravvive della chiesa, quando ancora era dedicata a S. Giorgio è la parte basamentale del campanile, romanica, con specchiature sovrapposte e definite orizzontalmente da coppie di archetti pensili.
Adeguamento liturgico
mensa - aggiunta arredo (anni '70 del sec. XX)
L'aggiunta di mensa lignea per adeguare l'edificio ai dettami conciliari non ha comportato la rimozione dell'originaria macchina d'altare.