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La Morra
Alba
chiesa
parrocchiale
San Martino
Parrocchia di S. Martino
Altare maggiore; Altari laterali; Facciata; Pianta; Campanile
mensa e leggio - aggiunta arredo (anni '70 del sec. XX)
XII - XIII(prima menzione preesistenze); XIII - XIV(trasferimento carattere generale); 1325 - 1325(citazione carattere generale); 1574 - 1574(descrizione intero bene); 1643 - 1643(descrizione intero bene ); 1675 - 1675(edificazione intero bene); 1682 - 1682(interruzione lavori intero bene); 1683 - 1683(progettazione intero bene); 1684 - 1684(ripresa lavori intero bene); 1686 - 1686(demolizione intero bene); 1699 - 1699(consacrazione intero bene); 1700 - 1710(edificazione canonica); 1700 - 1713(realizzazione altare maggiore); 1715 - 1715(decorazione altare maggiore); 1729 - 1729(riplasmazione altari); 1730 - 1730(descrizione intero bene ); 1773 - 1773(descrizione intero bene ); 1803 - 1803(giurisdizione intero bene); 1817 - 1817(giurisdizione intero bene ); 1874 - 1880(restauro intero bene); 1949 - 1949(restauro facciata); 1997 - 2007(restauri intero bene)
Chiesa di San Martino
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Martino <La Morra>
Autore (ruolo)
Garove, Michelangelo (progetto di edificazione )
Boetto, Giovenale (progetto di riedificazione)
Ambito culturale (ruolo)
barocco (edificazione )
Notizie Storiche

XII - XIII (prima menzione preesistenze)

La prima chiesa di S. Martino sorge in località Marcenasco, prima della fondazione di La Morra. L'attuale chiesa della frazione Annunziata conserva campanile e abside originari.

XIII - XIV (trasferimento carattere generale)

Dopo la nascita della villanova di La Morra, la titolazione viene trasferita alla chiesa fondata nel sito dove ora sorge la parrocchiale.

1325  (citazione carattere generale)

Nel registro della chiesa albese compare il "plebatus murre". Si tratta però ancora della chiesa di S. Martino di Marcenasco.

1574  (descrizione intero bene)

Nella sua visita pastorale, il vescovo Marino definisce la chiesa "parva et incapax ad multitudinem populi".

1643  (descrizione intero bene )

La chiesa è fra quelle descritte nel corso della visita pastorale del vescovo di Alba monsignor Brizio.

1675  (edificazione intero bene)

L'architetto Giovenale Boetto viene incaricato dalla comunità per una perizia sullo stato della vecchia parrocchiale, per un eventuale ampliamento della stessa. Boetto, scartata l'ipotesi di un ampliamento dell'edificio, progetta la nuova chiesa, che sorge in prossimità alla vecchia parrocchiale. I lavori sono affidati al capomastro luganese Giuseppe Maino.

1682  (interruzione lavori intero bene)

I lavori si interrompono in quanto il Maino risulta fuggito con la cassa.

1683  (progettazione intero bene)

L'architetto Michelangelo Garove esegue il nuovo disegno per la parrocchiale, sulla base del quale verranno continuati i lavori.

1684  (ripresa lavori intero bene)

Riprendono i lavori, sotto la guida del capomastro intelvese Pietro Quadrone.

1686  (demolizione intero bene)

Il vescovo di Alba autorizza la demolizione della vecchia parrocchiale, al fine di recuperare materiale per proseguire nella costruzione del nuovo edificio sacro.

1699  (consacrazione intero bene)

Il vescovo di Alba monsignor Roero consacra la chiesa in occasione della visita pastorale.

1700 - 1710 (edificazione canonica)

Costruzione della canonica, attigua alla chiesa.

1700 - 1713 (realizzazione altare maggiore)

Costruzione dell'altare maggiore, consacrato ufficialmente nel 1727 da monsignor Costanzo Falletti, vescovo di Cagliari e viceré di Sardegna.

1715  (decorazione altare maggiore)

Viene collocata la pala sull'altare maggiore, commissionata al pittore Giovanni Carlo Aliberti.

1729  (riplasmazione altari)

La comunità decide di riplasmare totalmente il proprio altare, quello della Madonna del Rosario, per opera del ticinese Antonio Maria Conzo di Rovio.

1730  (descrizione intero bene )

L'edificio è oggetto di visita da parte del vescovo albese monsignor Vasco.

1773  (descrizione intero bene )

La chiesa è fra gli edifici interessati dalla visita pastorale del vescovo di Alba monsignor Vagnone.

1803  (giurisdizione intero bene)

Con la soppressione della diocesi di Alba la parrocchia passa sotto la diocesi di Asti.

1817  (giurisdizione intero bene )

La chiesa torna, insieme agli altri edifici ecclesiastici del luogo, alla diocesi di Alba, ricostituita a seguito della Restaurazione.

1874 - 1880 (restauro intero bene)

Un incendio lesiona gravemente l'edificio nel 1874. Seguono i restauri, che si concludono nel biennio 1879-80, quando il pittore Luigi Morgari esegue i dipinti della volta.

1949  (restauro facciata)

Restauro della facciata, sotto la direzione dell'architetto Oreste Dellapiana.

1997 - 2007 (restauri intero bene)

L'intero edificio viene sottoposto a un intervento completo di restauro che interessa le murature perimetrali interne e esterne, le cappelle laterali, le coperture, le pitture, gli stucchi.
Descrizione

Si tratta di un edificio a pianta rettagolare, esternamente in mattoni a vista, i cui prospetti laterali sono decorati da lesene che anticipano l'articolazione interna dello spazio in campate. L'interno è strutturato in un'unica ampia aula con cappelle laterali, conclusa da un'abside poligonale preceduta da un profondo presbiterio, introdotto da un arco di trionfo a tutto sesto e coperto da una cupola che imposta su pennacchi sferici. La navata è delimitata lateralmente da archi a tutto sesto che segnano l'accesso alle cappelle laterali, separate da lesene che scandiscono lo spazio in campate e che fungono da sostegno per la trabeazione sulla quale imposta la copertura, a volta a botte unghiata in corrispondenza delle finestre.
Altare maggiore
La macchina d'altare, in marmi policromi, è collocata al centro del presbiterio; risale al primo Settecento e ospita al centro la grande tela dipinta dal pittore Aliberti.
Altari laterali
Ai lati dell'unica navata si aprono otto cappelle, arricchite con decorazioni in stucco e ad affresco, che riportano le seguenti titolazioni: S. Carlo Borromeo e l'Immacolata; Madonna del Carmine; S. Francesco; Madonna del Rosario; Anime Purganti; Sacro Cuore; Maria Ausiliatrice; battistero.
Facciata
La facciata, in mattoni a vista, si presenta strutturata su due livelli sovrapposti sormontati da un frontone. Il primo ordine presenta al centro una campata aggettante delimitata da colonne binate che sorreggono un timpano curvilineo spezzato al di sotto del quale si apre l'ingresso, con portale lineare timpanato sormontato dalla statua del santo titolare. Il secondo ordine, di proporzioni minori, riprende la soluzione di delimitare la campata centrale, che ospita una finestra rettangolare, da lesene binate sormontate da un timpano curvilineo spezzato.
Pianta
Edificio di forma rettangolare ad aula, con otto cappelle laterali. Ai lati del coro vi sono rispettivamente la sacrestia e l'ingresso alla canonica.
Campanile
Contrariamente alla direttive dell'epoca, il campanile è stato costruito distante dalla chiesa, sulla piazza dove sorgeva il castello. La costruzione in mattoni a vista, a canna quadrata, è scandita da cinque specchiature quadrate, l'ultima delle quali ospita l'orologio. E' sormontata dalla cella campanaria aperta da finestre a tutto sesto.
Adeguamento liturgico

mensa e leggio - aggiunta arredo (anni '70 del sec. XX)
Nel presbiterio sono stati aggiunti una mensa mobile in legno e un leggio. Ciò ha permesso di conservare la macchina d'altare in marmi policromi settecentesca.
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