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beni culturali della Chiesa cattolica
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restauro
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Grinzane Cavour
Alba
chiesa
parrocchiale
Maria Vergine del Carmine
Parrocchia di Maria Vergine del Carmine
Campanile; Impianto strutturale
mensa e leggio - aggiunta arredo (anni '70 del sec. XX)
1500 - 1500(prima menzione intero bene); 1577 - 1577(descrizione intero bene); 1636 - 1639(riedificazione intero bene); 1653 - 1657(decorazione interni); 1730 - 1730(descrizione altari); 1750 - 1750(restauro intero bene); 1817 - 1817(giurisdizione intero bene); 1833 - 1833(dignità intero bene); 1850 - 1850(restauro campanile); 1852 - 1853(restauro intero bene); 1890 - 1890(riplasmazione intero bene); 1895 - 1895(decorazione interno)
Chiesa di Maria Vergine del Carmine
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Maria Vergine del Carmine <Grinzane Cavour>
Autore (ruolo)
Rey, Francesco (progetto di restauro)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze piemontesi (riedificazione)
maestranze piemontesi (riplasmazione e decorazione interni)
maestranze piemontesi (restauro)
Notizie Storiche

1500  (prima menzione intero bene)

Prima attestazione dell'edificio come cappellania della pieve di Diano.

1577  (descrizione intero bene)

La chiesa di S. Maria di Grinzane è sommariamente descritta in occasione della visita apostolica in diocesi di Alba di monsignor Gerolamo Regazzoni.

1636 - 1639 (riedificazione intero bene)

La chiesa viene ricostruita ex fundamentis.

1653 - 1657 (decorazione interni)

Al termine del cantiere edilizio, si procede con interventi di decorazione degli interni. In particolare vengono realizzate la pala dell'altare maggiore e le decorazioni del portale.

1730  (descrizione altari)

Sono documenti gli altari interni dedicati a S. Lucia e a S. Bovo, oltre all'altare maggiore.

1750  (restauro intero bene)

Si procede con interventi di restauro strutturale.

1817  (giurisdizione intero bene)

Con la Restaurazione e la ricostituzione delle diocesi soppresse in età napoleonica, la chiesa, insieme alle altre del luogo, è assegnata alla giurisdizione del vescovo di Alba.

1833  (dignità intero bene)

La chiesa acquisisce la dignità parrocchiale su iniziativa del sindaco dell'epoca, il conte Camillo Benso di Cavour.

1850  (restauro campanile)

Sono documentati interventi sul campanile, conclusi con l'acquisto di una nuova campana e, a cura della ditta Cervetti, la collocazione di un nuovo orologio.

1852 - 1853 (restauro intero bene)

Interventi di restauro strutturale dei muri perimetrali e realizzazione di una nuova scalinata su progetto dell'arch. Francesco Rey.

1890  (riplasmazione intero bene)

La chiesa viene ampliata e si procede alla realizzazione dei tre altari interni in marmo e della balaustra, nonché al rifacimento della pavimentazione.

1895  (decorazione interno)

Al termine del cantiere edilizio si procede a ridecorare gli interni (in particolare le pareti, gli altari e l'area presbiteriale), con il coinvolgimento dei pittori Fedele Finati di Alba e Paolo Gaidano.
Descrizione

La struttura è articolata su un'unica navata orientata, coperta da volte a botte (semplici e unghiate) e, centralmente, da una volta a vela che simula una cupola poggiata su pennachi finemente decorati. L'abside è coperta da un semicatino. La facciata, in laterizio, mostra riferimenti neoclassici ed è conclusa da un timpano, poggiato su una trabeazione retta da due coppie di lesene corinzie di ordine gigante poste presso gli spigoli. Un fregio a motivo geometrico divide verticalmente il prospetto in due sezioni: quella inferiore ospita l'unico portale di accesso, quella superiore è invece occupata quasi per intaro da una grande lunetta decorata con motivi a raggiera di stelle, croci e fiori. Il campanile, anch'esso in muratura laterizia e parzialmente inserito nel volume della chiesa, è sormontato da una cuspide conica.
Campanile
In mattoni a vista, si innesta nel volume dell'edificio, dal quale fuoriesce per l'altezza di tre livelli, l'ultimo dei quali occupato dalla cella campanaria. E' dotato di orologio ed è sormontato da una cuspide conica.
Impianto strutturale
La navata è suddivisa in cinque campate, al termine delle quali si innesta l'abside coperta da una volta a semicatino. La prima e quinta, corrispondente al presbiterio, sono coperte da volte a botte unghiate, mentre la seconda e la quarta da volte a botte semplici. La campata centrale è invece sormontata da una volta a vela che simula una cupola poggiata su pennacchi. L'intero sistema di copertura poggia su pilastri corinzi compositi, i quali scandiscono anche il ritmo delle cappelle laterali e degli spazi di collegamento tra l'aula e il presbiterio.
Adeguamento liturgico

mensa e leggio - aggiunta arredo (anni '70 del sec. XX)
L'inserimento della mensa e del leggio in legno non ha comportato lo smantellamento della macchina d'altare preconciliare.
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