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Mango
Alba
oratorio
confraternale
SS.ma Trinità
Parrocchia di Santi Giacomo e Cristoforo
Impianto strutturale
nessuno
1643 - 1643(prima menzione intero bene); 1869 - 1869(descrizione intero bene); 2001 - 2001(restauro intero bene)
Chiesa della Santissima Trinità
Tipologia e qualificazione oratorio confraternale
Denominazione Chiesa della Santissima Trinità <Mango>
Altre denominazioni Confraternita dei Battuti Rossi
SS.ma Trinità
Ambito culturale (ruolo)
maestranze piemontesi (edificazione)
Notizie Storiche

1643  (prima menzione intero bene)

La chiesa è citata per la prima volta in occasione della visita pastorale del vescovo di Alba monsignor Brizio e già risulta assegnata alla locale confraternita dei Disciplinati.

1869  (descrizione intero bene)

L'oratorio è menzionato e sommariamente decritto in occasione dell'indagine sulle chiese non parrocchiali della diocesi di Alba.

2001  (restauro intero bene)

Prende avvio una campagna di restauro finalizzata a fermare l'incipiente degrado dell'edificio e a renderlo nuovamente disponibile per usi liturgici.
Descrizione

Edificio di medie dimensioni, con impianto rettangolare, ad aula conclusa da un profondo presbiterio a terminazione piana. Il fronte principale è suddiviso verticalmente e orizzontalmente da una serie di lesene e trabeazioni semplificate. Nel dettaglio, all'interno della superficie definita lateralmente da due robuste paraste concluse da pinnacoli su cui poggia la trabeazione superiore e il timpano sommitale, una serie di quattro lesene doriche soreggenti una prima trabeazione tripartisce la porzione inferiore del prospetto, al centro della quale si apre il portale di accesso, anch'esso incorniciato da lesene su cui poggia un timpano. Nel livello superiore, in asse con il portale, è un'ampia finestra architravata.
Impianto strutturale
La chiesa è interamente realizzata in muratura di pietra a spacco, irrobustita, sia all'esterno sia all'interno, da lesene parietali. Queste, nell'aula e nel presbiterio, il cui innesto nello spazio destinato ai fedeli è segnato da un arco trionfale e da una cancellata in ferro, reggono una trabeazione semplificata che si sviluppa senza soluzione di continuità lungo tutte le pareti perimetrali, segnando il piano di imposta per le strutture di copertura, costituite da campate di volte a botte unghiate in corrispondenza delle aperture e irrigidite da sottarchi che ricadono sulle medesime lesene.
Adeguamento liturgico

nessuno
Si conserva ancora l'originaria macchina d'altare, abiltualmente utilizzata in occasione delle celebrazioni liturgiche.
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