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Gottasecca
Alba
chiesa
parrocchiale
San Pietro in Vincoli
Parrocchia di S. Pietro in Vincoli
Elementi decorativi; Facciata
altare - intervento strutturale (anni '90 del sec. XX)
1574 - 1574(prima menzione intero bene); 1577 - 1577(edificazione sacrestia); 1594 - 1594(dignità intero bene); 1644 - 1644(descrizione intero bene); 1654 - 1654(ricostruzione intero bene); 1776 - 1776(descrizione intero bene); 1863 - 1863(decorazione altari laterali); 1997 - 2000(restauro intero bene)
Chiesa di San Pietro in Vincoli
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Pietro in Vincoli <Gottasecca>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze liguri (edificazione)
maestranze liguri (edificazione sacrestia)
maestranze liguri (riedificazione)
Notizie Storiche

1574  (prima menzione intero bene)

Nel corso della visita pastorale del vescovo albese Marino, la chiesa di S. Pietro in Vincoli fa la sua prima comparsa documentaria ed è descritta come costruita da poco tempo. All'epoca le funzioni parrocchiali erano ancora svolte dalla pieve di Sa. Maria (oggi Santuario della Beata Maria Vergine Assunta), ma i sacramenti, per comodità, venivano amministrati presso la nuova chiesa.

1577  (edificazione sacrestia)

Il vescovo bergamasco Gerolamo Regazzoni, in visita apostolica, rileva l'assenza della sacrestia e ne ordina la costruzione.

1594  (dignità intero bene)

Le funzioni parrocchiali sono trasferite definitivamente dalla pieve di S. Maria alla chiesa di S. Pietro in Vincoli.

1644  (descrizione intero bene)

Ne corso della visita pastorale del vescovo Paolo Brizio la chiesa è sommariamente descritta. In essa risultano due altari.

1654  (ricostruzione intero bene)

In concomitanza con i lavori di ricostruzione della chiesa della Beata Maria Vergine Assunta, anche la chiesa di S. Pietro in Vincoli conosce interventi radicali di ammodernamento. Ne dà notizia il vescovo Paolo Brizio in visita pastorale.

1776  (descrizione intero bene)

La chiesa è sommariamente descritta in occasione della visita pastorale del vescovo Vagnone.

1863  (decorazione altari laterali)

E' documentata l'attività del pittore Carlo Amedeo Ravina, incaricato di eseguire la pala per l'altare sussidiario di S. Giuseppe.

1997 - 2000 (restauro intero bene)

L'edificio è sottoposto a una serie di interventi di restauro e di consolidamento.
Descrizione

La chiesa ricorda piuttosto da vicino, in alcune scelte decorative e, in generale, nell'articolazione complessiva dello spazio, il santuario della Beata Maria Vergine Assunta. Si tratta dunque, anche in questo caso, di una fabbrica seicentesca, cui attesero maestranze di formazione (se non di provenienza) ligure. L'edificio è ad aula, su cui si innestano due cappelle laterali per parte, a loro volta collegate longitudinalmente tramite varchi arcuati. Lo spazio principale è coperto da una volta a botte con sottarchi che ricadono sui pilastri che ritmano le aperture delle cappelle e unghie che raccordano le strutture della copertura primaria con quelle degli spazi laterali, anch'essi definiti da volte a botte unghiate disposte trasversalmente. Lo spazio è concluso da un presbiterio a terminazione piana, di impianto pressoché quadrato, che riprende il medesimo modello di copertura a volta a botte lunettata, utile in questo caso a permettere l'inserimento di due finestre laterali.
Elementi decorativi
Sebbene con minor enfasi e ricchezza rispetto al santuario della Beata Maria Vergine Assunta, l'apparato decorativo riprende i medesimi modelli plastici, con elaborati capitelli compositi e articolate trabeazioni che corrono continue in corrispondenza del piano d'imposta delle volte. Interessanti anche le macchine degli altari, sia maggiore sia laterali, i quali, sebbene di fattura più tarda, risultano del tutto congruenti con lo spazio architettonico in cui si collocano.
Facciata
A capanna, dissimula lo sviluppo spaziale interno, riprendendo anche in questo caso un'impostazione riconoscibile nel santuario della Beata Maria Vergine Assunta. Al contrario di questa però, il prospetto si sviluppa a ordini sovrapposti e le quattro lesene principali, poste in corrispondenza degli spigoli esterni e lateralmente all'ampia specchiatura centrale in cui, al primo livello, si apre l'unico portale di accesso, suggeriscono la scansione volumetrica interna. Il secondo ordine, poggiato su una trabeazione estremamente semplificata, riprende la scansione del sottostante, aggiungendo però altre due lesene in corrispondenza del portale. Esse, poco congruenti con l'articolazione complessiva della facciata in quanto, da un punto di vista logico, risultano poggiare in falso, si prolungano nel piccolo timpano centrale, poggiante sulle lesene maggiori più interne, incorniciando una nicchia.
Adeguamento liturgico

altare - intervento strutturale (anni '90 del sec. XX)
Altare neobarocco, realizzato verosimilmente recuperando un paliotto settecentesco.
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