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Chiesa della Natività di Maria Vergine <Gazzata, San Martino in Rio>
Data ultima modifica: 29/11/2017, Data creazione: 9/4/2008


Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale


Denominazione Chiesa della Natività di Maria Vergine


Altre denominazioni S. Maria;Natività di M.V.


Ambito culturale (ruolo)  maestranze emiliane (preesistenze)
maestranze emiliane (ricostruzione chiesa)
maestranze emiliane (consolidamento strutturale)
maestranze emiliane (consolidamento e miglioramento antisismico)
maestranze emiliane (restauro pittorico dell'interno)



Notizie storiche  XI - XVI (notizie storiche preesistenze)
L’antica chiesa di Gazzata doveva risalire all’anno 1000, ma le prime notizie certe della sua esistenza risalgono al XIV secolo. Aveva tre absidi e quattro altari.
1751 - 1764 (ricostruzione chiesa intero bene)
Nel 1751 vengono intrapresi i lavori per la ricostruzione della chiesa che minacciava rovina. Della precedente vengono conservati solamente i quattro pilastri centrali. La spesa viene sostenuta dai parrocchiani. I lavori si concludono nel 1764.
1869 - 1869 (erezione a parrocchia carattere generale)
Il 3 luglio 1869 la chiesa di Gazzata viene eretta a parrocchia.
1987 - 1991 (consolidamento strutturale intero bene)
A causa del sisma del 1987 la chiesa viene sottoposta a lavori di consolidamento riguardanti: - il consolidamento della volta centrale; - il ripristino alla loro funzione originale dei frenelli in muratura che circondano la volta mediante consolidamento a scuci-cuci; - la cerchiatura della volta con angolari metallici. La parte inferiore dei paramenti murari era già stata oggetto in precedenza di deumidificazione per un’altezza di circa 1,20 mt.
1996 - 2004 (consolidamento e miglioramento antisismico intero bene)
Altri eventi sismici si sono succeduti negli ultimi anni. Dopo quello del 1996 viene eseguito un progetto di consolidamento con miglioramento antisismico (2001) e dopo quello del 2000 viene effettuato il rinforzo strutturale del tiburio (2004).
2009 - 2009 (restauro pittorico interno)
Alla conclusione dei lavori di consolidamento di cui sopra le decorazioni interne vengono completamente restaurate a spese della Parrocchia. Si tratta di decorazioni risalenti agli anni Venti del Novecento che riprendono elementi neorinascimentali con presenza di elementi geometrici legati al tardo Liberty. Sono opera dei decoratori carpigiani Nello ed Enzo Mazzelli, mentre il catino absidale e i quattro evangelisti sono stati dipinti da Arcangelo Salvarani di Modena.



Descrizione  Tra il 1751 e il 1764 si svolgono i lavori di ricostruzione della chiesa a spesa dei parrocchiani. Un secolo più tardi (1869) viene eretta in parrocchia. L'impianto ha uno sviluppo longitudinale, con un'accentuazione dell'asse trasversale in corrispondenza delle due cappelle centrali. L'intersezione è sottolineata dalla cupola con lanterna. Il presbiterio, poco profondo, termina con un'abside semicircolare al centro della quale è collocata la pala attribuita a Domenico Pellizzi raffigurante la Natività di Maria (XIX sec.). L'apparato decorativo della chiesa risale agli anni Venti del Novecento. Si concentra soprattutto nelle volte e nella cupola. Il pittore Arcangelo Salvarani di Modena è autore dell'Assunzione di Maria Vergine dipinta nel catino absidale e dei quattro evangelisti nei pennacchi della cupola. La cupola è affrescata con angeli che sorreggono un nastro nel quale si legge: “Gloria in Excelsis Deo”. La facciata è suddivisa in tre parti, delle quali quella centrale è più ampia e slanciata ed è riquadrata da due lesene che arrivano fino al frontone triangolare. Le ali laterali, più basse, sono serrate anch'esse da lesene, e si raccordano alla parte centrale con setto rampante. Il portale di ingresso architravato è sormontato da una finestra rettangolare.

Impianto strutturale
E' presumibile che la struttura portante della chiesa sia costituita da muratura in mattoni di laterizio.
Pianta
La pianta ha uno sviluppo longitudinale, con un'accentuazione dell'asse trasversale in corrispondenza delle due cappelle centrali. L'aula è suddivisa in tre campate delle quali quella centrale più ampia. Il presbiterio rialzato termina con un'abside semicircolare. La sagrestia è situata sul lato sud della chiesa e non è accessibile direttamente dal presbiterio, ma dall'aula. La torre campanaria è sul lato opposto.
Interno
La spazialità dell'interno è definita dall'unica navata sulla quale aggettano tre cappelle per lato con le centrali di maggiore profondità. L'intersezione con l'asse trasversale è sottolineato dalla cupola con lanterna. Le pareti dell'aula sono ornate da lesene con superiore trabeazione a triglifi e metope dipinte. Il presbiterio è poco profondo e rialzato di due gradini. Termina con un'abside semicircolare al centro della quale è presente la pala attribuita a Domenico Pellizzi raffigurante la Natività di Maria (XIX sec.). L'antico paliotto è stato ricoperto da un marmo rosso e bianco. L'apparato decorativo, risalente agli anni Venti del Novecento, si concentra principalmente nelle volte e nella cupola. L'esecuzione si deve all'opera dei decoratori carpigiani Nello ed Enzo Mazzelli (elementi neorinascimentali e liberty) e del pittore Arcangelo Salvarani di Modena (autore del dipinto raffigurante l'Assunzione di Maria Vergine nel catino absidale e dei quattro evangelisti nei pennacchi della cupola). La cupola è affrescata con angeli che sorreggono un nastro nel quale si legge: “Gloria in Excelsis Deo”. Nella lanterna è presente la colomba dello Spirito Santo. La pavimentazione dell'aula è in piastrelle bianche e rosse di graniglia. Anche il presbiterio è pavimentato con piastrelle ma con decorazioni geometrico-floreali.
Illuminazione
La luce naturale penetra nella chiesa attraverso il finestrone di facciata, i due finestroni sopra le due cappelle maggiori e dalla lanterna della cupola. Nell'abside sono presenti due finestre rettangolari. L'impianto di illuminazione è stato rifatto negli anni 2002-2003. Sul cornicione sono posizionati punti luce per l'illuminazione delle volte e particolarmente del catino absidale. Altre fonti luminose sono appese alle catene della navata. Il presbiterio e l'abside godono di ulteriori punti luce sia di tipo diretto che indiretto. Le cappelle hanno illuminazione dedicata.
Prospetti esterni
La facciata è suddivisa in tre parti. Quella centrale, più ampia e slanciata è riquadrata da due lesene che arrivano fino al frontone triangolare. Le ali laterali, più basse, serrate anch'esse da lesene, si raccordano alla parte centrale con setto rampante. Ad eccezione della parte basamentale, tutta la facciata è finita a intonaco e tinteggiata. I restanti prospetti e il tamburo della cupola sono lasciati in mattone a vista. Il campanile si erge sul lato nord della chiesa in adiacenza alla stessa. E' stato rialzato nel 1834 con la creazione di una nuova cella a monofore sopra quella antica a bifore (ancora leggibile).



Adeguamento liturgico  presbiterio - intervento strutturale (1965-75)
Rimozione vecchio altare maggiore e contestuale collocazione mensa per la celebrazione rivolta verso l'assemblea.
presbiterio - intervento strutturale (1965-75)
Rimozione balaustra nel presbiterio.






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Emilia-Romagna
Diocesi di Reggio Emilia - Guastalla
Vicariato di Correggio
Parrocchia di Natività di Maria Vergine

Gazzata, San Martino in Rio (RE)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico


Altre immagini
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