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4/5/2024 Diocesi di Reggio Emilia - Guastalla - Inventario dei beni culturali immobili
Chiesa di Sant'Eulalia Vergine e Martire <Sant'Ilario d'Enza>
Data ultima modifica: 31/01/2017, Data creazione: 9/4/2008


Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale


Denominazione Chiesa di Sant'Eulalia Vergine e Martire


Altre denominazioni S. Eulalia;S. Eulalia V. e M.


Ambito culturale (ruolo)  maestranze emiliane (preesistenze)
maestranze emiliane (preesistenze)
maestranze emiliane (costruzione campanile)
maestranze emiliane (lavori di finitura)
maestranze emiliane (restauro e consolidamento strutturale)



Notizie storiche  XIII - XIII (preesistenze intero bene)
Le prime notizie certe sull’esistenza della pieve di Santa Eulalia risalgono al 1220.
XVII - XVIII (preesistenze intero bene)
Sembra che l’impianto della chiesa seicentesca fosse già a tre navate, ma un’importante ristrutturazione viene attuata tra la fine del XVII e i primi decenni del XVIII secolo. Si interviene sul coro e sulle cappelle laterali; viene costruita la facciata e l’interno assume un assetto quasi conforme all’attuale.
1813 - 1829 (mutamento giurisdizione ecclesiastica carattere generale)
In attuazione del Breve pontificio dell’11 dicembre 1821 la chiesa di Sant’Eulalia passa definitivamente dalla Diocesi di Parma a quella di Reggio Emilia. Ne aveva già fatto parte per un breve periodo dal 2 gennaio 1813 al 25 maggio 1814.
1847 - 1847 (pavimentazione esterno)
Nel 1847 viene fatto il selciato in pietra tagliata intorno alla chiesa.
1916 - 1936 (lavori di finitura interno)
Nei primi decenni del XX secolo la chiesa viene sottoposta ad interventi di abbellimento e finitura consistenti nel rifacimento della pavimentazione nel presbiterio e nel coro, nell'installazione della balaustra, e nell’attuazione di una campagna di pulitura e decorazione. La decorazione viene eseguita da Tarabusi Nicodemo di Scandiano, e l’affrescatura del catino absidale dal pittore A. Govi di Reggio Emilia. Vi è rappresentata la scena del martirio di Santa Eulalia.
1920 - 1930 (costruzione campanile intorno)
Tra il 1920 e il 1930 il Comune fa costruire la nuova torre campanaria con bifore nella cella e rilievi a bugnato negli spigoli. Un'iscrizione commemorativa posta nel 1955 sull’ingresso nord ricorda quell’evento.
1987 - 1992 (restauro e consolidamento strutturale intero bene)
In conseguenza dei danni riportati dal terremoto del 1987 la chiesa viene fatta oggetto di un intervento di consolidamento e restauro. Il progetto viene redatto dall’architetto Quintilio Prodi. I lavori si sono protratti fino agli inizi degli anni Novanta e hanno consistito essenzialmente nei seguenti: - drenaggio nei muri perimetrali per evitare il ristagno delle acque; - ripristini e sostituzioni nelle strutture lignee di copertura; - posizionamento di lastre porta coppo sotto il manto di copertura; - ripristino dei cornicioni ammalorati; - rifacimento dell’intonaco esterno; - rifacimento dell’intonaco interno fino all’altezza di un metro; - sostituzione della lattoneria; - modifiche e ripristini negli impianti di riscaldamento ed elettrico; - installazione impianto di allarme.



Descrizione  La chiesa parrocchiale di Santa Eulalia prospetta su una piazzetta-sagrato. Le prime notizie certe sull’esistenza della chiesa risalgono al 1220, ma tra la fine del XVII e i primi decenni del XVIII secolo subisce un’importante ristrutturazione. La planimetria è di tipo basilicale a tre navate, la maggiore delle quali termina nel coro absidato al centro del quale vi è un dipinto raffigurante il martirio di Santa Eulalia. L’opera è contenuta entro un’ancona ad edicola realizzata nel 1830. Nei primi anni Novanta del XX secolo scorso è stato ripristinato l’altare maggiore settecentesco in legno intagliato. Le navate laterali hanno altari dedicati a San Macario, a Sant’Antonio Abate e al Crocifisso su lato sud e a San Giuseppe sul lato nord. Il Fonte battesimale è collocato nella prima cappella a sinistra dell’ingresso con cancellata. La facciata della chiesa si articola su due livelli con lesene di ordine dorico in quello inferiore e ionico nel superiore. Fino al 1919 vi era un’iscrizione che ricordava il restauro avvenuto nel 1879.

Impianto strutturale
Le strutture portanti verticali della chiesa sono costituite da una muratura continua in mattoni a spessore variabile e pilastri cruciformi nella navata.
Pianta
L’impianto planimetrico della chiesa è di tipo basilicale a tre navate, delle quali la maggiore termina nel coro absidato mentre le minori sono concluse da due cappelline. Dietro l’abside è posta la sagrestia, con locali di servizio annessi, e la torre campanaria sul lato nord. Lo spazio dell’aula liturgica si articola in quattro campate. Pilastri cruciformi con arcate determinano la suddivisione dello spazio nelle tre navate. Quella centrale ha larghezza doppia delle laterali. Le cappelle trovano collocazione in uno spazio arretrato rispetto al perimetro delle navate minori. Misure dell’aula: larghezza 13,40 mt; lunghezza fino ai gradini del presbiterio 18,60 mt. Lunghezza presbiterio: 10,10 mt ca.
Interno
Pilastri cruciformi con capitelli dorici e trabeazione a dentelli definiscono l’impaginato architettonico dell’interno che dalla navata centrale si dilata nelle minori e sfonda ulteriormente nelle cappelle. Le paraste proseguono nelle nervature della volta ungulata della navata. Non vi è transetto. Il presbiterio protende verso la navata dalla quale si innalza di due gradini. Nel coro sono presenti stalli in legno risalenti al 1738. Al di sopra di essi, nella parete absidale, un’ancona ad edicola accoglie il dipinto di ignoto autore raffigurante il martirio della santa titolare. La scena del martirio è stata rappresentata anche nel catino con tecnica ad affresco eseguita dal pittore Govi di Reggio Emilia nel 1936. Intorno al presbiterio sono distribuiti locali di servizio coperti a crociera, mentre la sagrestia è situata dietro l’abside. Anch’essa è voltata a crociera. Dalla sagrestia è possibile accedere alla torre campanaria. Due piccole cappelle concludono le navate laterali, la cappella della Madonna del Carmine sul lato nord (senza altare) e la cappella del Crocifisso a sud (con altare). Sulle navate laterali aggettano altre cappelle. Sul lato sud, nella prima cappella a destra dell’ingresso si venera San Macario. La cappella seguente ospita un confessionale e la terza cappella è dedicata a Sant’Antonio Abate. Nella quarta cappella vi è un confessionale. Sul lato opposto, la prima cappella ospita il Fonte Battesimale. E’ cinta da cancellata e sulla parete di fondo vi è raffigurato il Battesimo di Gesù. Nella seconda cappella vi è un confessionale e quella successiva è dedicata a San Giuseppe. Nella quarta cappella si riunisce il gruppo di canto per l’animazione delle celebrazioni religiose. Sopra il portone centrale di ingresso è stata realizzata la balconata della cantoria nella quale è collocato l’organo Cavalletti del 1755. Un’iscrizione sotto la tribuna riporta l’anno della sua costruzione: il 1704.
Illuminazione
L’apporto luminoso di origine naturale è favorito dalla presenza di finestre rettangolari che si aprono sulla navata (cinque per ogni lato), da due finestre poste in facciata sopra le porte laterali, e da finestre polilobate nelle cappelle prive di altare (due per lato). L’impianto di illuminazione artificiale consta primariamente di apparecchi illuminanti posti al di sopra del cornicione. Altri punti luce sono presenti nelle navate laterali e nel presbiterio. L’impianto è stato aggiornato negli anni ’90 del Novecento.
Prospetti
La facciata ha assunto la conformazione definitiva nel 1879. Si compone di due livelli a ordini sovrapposti. Quello inferiore è definito da coppie di paraste doriche tra le quali sono state aperte le tre porte di ingresso alla chiesa. Nel livello superiore le paraste sono di ordine ionico. E’ presente una riquadratura rettangolare al cui interno, fino al 1919, era presente un’iscrizione che ricordava il restauro del 1879. Il livello inferiore si raccorda a quello superiore tramite un setto arcuato con acroteri alle estremità. Il partito centrale della facciata è aggettante rispetto al piano principale e produce un leggero effetto chiaroscurale. Attualmente il sagrato antistante la chiesa presenta una pavimentazione in asfalto, ma le fonti bibliografiche riportano che nel 1847 era stato realizzato un selciato in pietra tagliata. Al centro della piazzetta-sagrato è presente una statua della Madonna su alto basamento. E’ stata qui collocata nel 1954, in occasione del primo centenario della proclamazione del dogma dell’Immacolata Concezione. Sul lato sinistro della facciata (lato nord della chiesa) si erge il campanile a base quadrata costruito a spese del Comune di Sant’Ilario d’Enza negli anni ’20 del Novecento. Ha una cella con finestre a bifora e rilievi a bugnato negli spigoli del fusto.
Coperture
Dalla Relazione storico-artistica redatta dall’arch. Quintilio Prodi in occasione del progetto di restauro e consolidamento delle chiesa eseguito in conseguenza del terremoto del 1987 si apprende che la struttura di copertura è costituita da dieci capriate in legno a doppio monaco con luce libera di mt. 6,70. Le volte della navata centrale e del presbiterio sono a botte con unghie laterali in corrispondenza dei finestroni e nervature di rinforzo. Nelle navate laterali le volte sono a crociera.
Pavimentazioni
Il pavimento della chiesa è in quadri di cotto padano eseguito negli anni ’90 del Novecento.



Adeguamento liturgico  presbiterio - intervento strutturale (1965-75)
Rimossa balaustra del presbiterio.
presbiterio - aggiunta arredo (1965-75)
Nuova mensa in legno per la celebrazione liturgica rivolta verso l’assemblea.






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Emilia-Romagna
Diocesi di Reggio Emilia - Guastalla
Vicariato Castelnovo di Sotto-Sant'Ilario d'Enza
Parrocchia di Sant'Eulalia Vergine e Martire

Piazza IV Novembre - Sant'Ilario d'Enza (RE)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico


Altre immagini
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