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22/5/2024 Diocesi di Reggio Emilia - Guastalla - Inventario dei beni culturali immobili
Chiesa di San Pietro Apostolo <Barco, Bibbiano>
Data ultima modifica: 04/12/2018, Data creazione: 9/4/2008


Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale


Denominazione Chiesa di San Pietro Apostolo


Altre denominazioni S. Pietro Ap.


Ambito culturale (ruolo)  maestranze emiliane (fondazione)
maestranze emiliane (ricostruzione)
maestranze emiliane (ristrutturazione e restauro)
maestranze emiliane (restauro e consolidamento statico)



Notizie storiche  XIII - XIII (Impianto originario intero bene)
Nel 1233 la chiesa era filiale della Pieve di Montecchio.
1645 - XVII (rifabbricazione intero bene)
Nel 1645 la chiesa fu rifabbricata sotto la direzione dell'ingegnere Francesco Molli.
1789 - 1796 (sopraelevazione intero bene)
Nel 1789 la chiesa fu innalzata, messa in volto, allungata ed eseguita la nuova facciata ad opera dell'arch. Giuseppe Barlamo Vergnani.
1880 - 1880 (manutenzione ordinaria Aula liturgica)
Nel 1880 circa l'Arciprete D. Ambrogio Panciroli fece imbiancare gli interni dell'aula liturgica ed ornare le colonne ed i cornicioni.
1989 - 1993 (risanamento conservativo e restauro generale Intero bene)
Iniziano i lavori di risanamento della copertura, degli intonaci esterni, delle coloriture esterne, delle pavimentazioni, delle murature, degli impianti e dei decori e coloriture interne.
2016 - 2017 (consolidamento campanile esterno)
Nel 2016 è stato predisposto un progetto di consolidamento della torre campanaria che prevede i seguenti interventi: - rimozione mattoni rotti o fessurati e sostituzione con mattoni identici; - scuci-cuci con ausilio di malte speciali nelle murature più compromesse; - cuciture armate per le fessurazioni più rilevanti; - cinturazioni in acciaio e contenimenti esoscheletrici delle murature portanti; - posa di catene in acciaio a diverse altezze nella prima parte delle torre; - formazione di coperture in lamiera di rame e piombo; - ripristino intonaci in malta di calce.



Descrizione  La chiesa è un esempio tra i più notevoli della raffinata edilizia religiosa che arricchì le "ville" del contado a partire dal '600 inoltrato, nelle forme di un tardo borrominiano, contaminato poi dalla sobrietà neoclassica. E' forse un esemio tra i più illustri di questa contaminazione: se l'interno, con l'uso della colonna quasi libera e della trabeazione con raccordi curvilinei in testata, evoca la fantasiosa spazialità dell'architettura romana del primo '600, la facciata, con l'austero ordine gigante di lesene binate sormontate dal grande frontone triangolare è già un'anticipazione del rinnovato gusto classicheggiante che dominerà alla fine del XVIII secolo. La chiesa è il risultato di numerosi interventi; l'originario ed antico impianto di cui si intuisce l'esistenza intorno al XIII secolo viene trasformato successivamente e, in particolare, in due momenti fondamentali per la lettura artistico- architettonica: nel 1645 fu "rifabbricata" sotto la direzione dell'ingegnere Francesco Molli, mentre, tra il 1789 e il 1796 fu innalzata, messa in volto, allungata ed eseguita la nuova facciata.

Pianta
Dalla descrizione di don Paolo Ferrari del 1693 la Chiesa risulta orientata con l'abside ad ovest come è attualmente, con l'interno arricchito da sette altari e da un soffitto a quadrelloni grandi sostenuti da travi e travetti di color giallo. La configurazione architettonica soprattutto in pianta, risulta ormai definita ma non soddisfacente, allorquando si decide di riformarla sulle vecchie muraglie alla fine del XVIII secolo.
Soffitto
Il soffitto, sostenuto da tre arconi, risulta a cassettoni come la maggior parte delle chiese locali della stessa epoca.
Navata centrale
L'alternanza tra soffitto e piano, che evidenzia la navata centrale, e gli arconi laterali con gli sfondati delle sei cappelle, accentua il senso prospettico in un ordine architettonico equilibrato e razionale. L'assialità della navata centrale si raccorda al presbiterio ed il vestibolo proponendo agli spigoli, superfici con una andamento curvilineo nelle connessioni alla volta di copertura, alla trabeazione discontinua e aggettante, al paramento murario che trasforma, in modo illusionistico, la semi colonna in colonna libera.
Prospetti esterni
La facciata della Chiesa è un esempio raffinato di classicismo che si pone in relazione con l'interno mantenendo l'utilizzo degli ordini architettonici e diverse preziosità plastiche. La potenza di tale impianto esterno non è ottenuta da ricerche scenografiche, bensì tramite una certa purezza delle superficie lisce scandite secondo riquadrature geometriche classicheggianti; prevale quindi l'andamento rettilineo, ma senza monotonie e pesantezze in una geometrico a combinazione compositiva nella ricerca costante di connessioni e proporzioni fra le parti alle quali il G. Barlamo Vergnani ha profuso molta attenzione.
Impianto strutturale
L'edificio è realizzato con muratura portante in laterizio. Dodici semicolonne, finite in stucco di ordine ionico, scandiscono la navata centrale, esaltando gli sfondamenti delle sei cappelle laterali.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimentazione realizzata con mattonelle in cotto ordite in senso diagonale rispetto all'asse centrale della navata.



Adeguamento liturgico  presbiterio - aggiunta arredo (1965-75)
Aggiunto mensa per la celebrazione rivolta verso l'assemblea.






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Emilia-Romagna
Diocesi di Reggio Emilia - Guastalla
Parrocchia di San Pietro Apostolo

Via XXIV Maggio 167 - Barco, Bibbiano (RE)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico


Altre immagini
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