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19/5/2024 Diocesi di Reggio Emilia - Guastalla - Inventario dei beni culturali immobili
Chiesa di Santa Margherita Vergine Martire <Calerno, Sant'Ilario d'Enza>
Data ultima modifica: 31/01/2017, Data creazione: 9/4/2008


Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale


Denominazione Chiesa di Santa Margherita Vergine Martire


Altre denominazioni S. Margarita;S. Margarita della Duchessa;S. Margherita;S. Margherita di Duchessa;Chiesa di Santa Margherita Vergine e Martire;S. Margherita V. M.


Ambito culturale (ruolo)  maestranze emiliane (preesistenze)
maestranze emiliane (ristrutturazione radicale)
maestranze emiliane (ampliamento chiesa)
maestranze emiliane (costruzione campanile)
maestranze emiliane (restauri)
maestranze emiliane (restauro e consolidamento strutturale)



Notizie storiche  XIII - XIII (preesistenze intero bene)
La chiesa di S. Margarita della Duchessa compare nel rotolo delle Decime del 1233 sotto il Plebanato di S. Eulalia in dipendenza dai Benedettini di Parma.
XVII - XVII (preesistenze intero bene)
Nel 1683 viene attuata una ristrutturazione radicale della chiesa sotto la guida del capomastro Giovanni Martelli. Vengono rifatti l’altare maggiore, la facciata, la volta della navata e vengono aggiunte le navate laterali. Famiglie notabili del luogo costruirono cappelle e altari di loro patronato. Fino a quel momento la chiesa aveva una sola navata disadorna, l’altare maggiore era aderente al muro orientale e vi erano soltanto due altari laterali.
1735 - 1735 (altare maggiore presbiterio)
Nel 1735 un artista romano esegue l’altare maggiore in legno intagliato.
1821 - 1828 (mutamento giurisdizione ecclesiastica carattere generale)
Nel 1821 la parrocchia di S. Margherita passa nella diocesi di Reggio, ma con effetto dal 1828.
1863 - 1907 (ampliamento e restauro intero bene)
Nel 1863 la chiesa viene allungata di otto metri con la creazione di due nuove cappelle e la facciata. Successivamente, nel 1882, anche la torre campanaria viene sostituita con una nuova più confacente alla chiesa rinnovata. A questi lavori ne seguiranno altri aventi carattere di finitura: rifatto il pavimento della chiesa, imbiancato e decorato l’interno, fatta in marmo la mensa e la gradinata dell’altare maggiore, restaurata la facciata con una raffigurazione della santa titolare, fatta la cancellata intorno al sagrato. Il 29 settembre 1907, a conclusione dei restauri, la chiesa viene solennemente consacrata dal Vescovo Marchi.
XX metà - XX metà (restauri intero bene)
Alla fine degli anni ’40 del Novecento vengono attuati degli interventi di abbellimento e restauro della chiesa tra i quali: - abbattimento delle pareti laterali all’altare maggiore e collocamento di due colonne per lato (l’operazione ha creato un allargamento del transetto); - sostituzione della balaustra in legno con una in marmo ad opera della scultrice Carmela Adani; - decorazione e verniciatura dei pilastri e doratura dei capitelli; - restauro dei dipinti degli altari laterali. - rifacimento del pavimento alla palladiana. Dopo i restauri in facciata non è più presente l’affresco raffigurante S. Margherita ma una epigrafe dedicata alla santa.
1950 - 1950 (costruzione sagrestia)
Nel 1950 viene costruita la sagrestia.
1996 - 1999 (restauro consolidamento strutturale intero bene)
A causa dei danni riportati in seguito all’evento sismico del 1996 la chiesa viene dichiarata inagibile. I lavori di consolidamento e restauro attuati tra il 1997 e il 1999 hanno consistito nei seguenti: - Ripassatura tetto della chiesa e della canonica con apposizione di lastra sottocoppo e sostituzione di parti dell’orditura lignea ammalo rata; - Riparo lesioni nelle arcate dei pilastri della navata e nelle volte; - Sostituzione intonaco ammalorato con intonaco deumidificante; - Ripristino decorazione interna della chiesa, delle ancone, degli altari laterali e della cantoria (1998); - Restauro del sagrato e della cancellata (posa del viale centrale in sasso squadrato, e dei ciottoli di fiume (1998); - Installazione nuovo bruciatore e impianto di riscaldamento ad aria calda nella chiesa (1998); - Rifacimento impianto di illuminazione e sua messa a norma (1998); - Levigatura pavimento della chiesa (1999).
1997 - 1999 (restauri intero bene)
Ulteriori opere di restauro vengono eseguite alla fine del XX secolo. Tra di esse si ricordano: - rimozione della balaustra del presbiterio; - trasformazione del pulpito in ambone; - elettrificazione dell'impianto di automazione delle campane; - restauro dei telai in ferro delle finestre della chiesa; - restauro degli stalli in legno del coro; - restauro dell'armadio della sagrestia; - restauro dei quattro confessionali; - restauro delle quattro porte di ingresso e delle bussole; - restauro delle statue del Cristo Morto e di S. Margherita; - restauro del cancello del Battesimo; - restauro della pala d’altare raffigurante S. Margherita; - restauro del dipinto “La consegna delle chiavi a San Pietro” e dei quadretti dei misteri del Rosario.



Descrizione  La chiesa di Santa Margherita, detta anche chiesa di Duchessa, ha subito vari interventi di trasformazione, talora radicali come la ristrutturazione del 1693 durante la quale sono state aggiunte le navate laterali, talora parziali come l’allungamento di otto metri sul lato ovest compiuto nel 1863 o l’allargamento dell’area presbiteriale intorno al 1950. L’impianto planimetrico ha uno sviluppo longitudinale. L’aula liturgica è suddivisa in tre navate, delle quali quella centrale di ampiezza maggiore. Sulle navate laterali prospettano quattro cappelle per lato, separate tra loro da setti murari. L’architettura dell’interno è definita dai pilastri cruciformi con paraste di ordine ionico che proseguono nella volta della navata con nervature di irrigidimento. Nel presbiterio è collocato l’altare maggiore in legno intagliato realizzato nel 1735. La santa titolare della chiesa è raffigurata in un dipinto di ignoto autore parmense del XVIII secolo situato al centro della curva absidale. Sopra le tre porte di ingresso è collocata la cantoria con balconata in legno e un organo realizzato dalla ditta Inzoli di Crema e poi ricostruito nel 1922 dal maestro Vincenzo Rossi di Reggio Emilia. La facciata è stata rifatta nel 1863 in occasione dell’allungamento della chiesa. La sua composizione si articola su due livelli ad ordini sovrapposti. Paraste doriche al livello inferiore e ioniche in quello superiore. Ai lati del portale di ingresso le paraste sono accoppiate e aggettanti rispetto al piano della facciata. Lo stesso risalto si ripete nel secondo livello e produce, nel complesso, un effetto lievemente chiaroscurato. Sopra la porta centrale è presente una riquadratura che fino alla metà del secolo scorso ospitava un dipinto raffigurante Santa Margherita.

Impianto strutturale
La struttura portante verticale della chiesa è realizzato in muratura di mattoni pieni.
Pianta
La chiesa ha una pianta a prevalente sviluppo longitudinale. L’aula liturgica è suddivisa in tre navate, delle quali quella centrale di ampiezza maggiore. Sulle navate laterali prospettano quattro cappelle per lato, separate tra loro da setti murari collegati alla parete perimetrale. Lo spazio delle navate è articolato in cinque campate. Nella prima a sinistra dell’ingresso è collocato il Fonte Battesimale. Sul lato opposto una scala consente l’accesso alla cantoria. Il presbiterio è rialzato di un gradino rispetto al piano dell’aula. Le pareti che lo cingevano lateralmente sono state abbattute a metà del secolo scorso e sostituite da colonne; ciò ha permesso l’ampliamento dello spazio ai vani adiacenti che vengono utilizzati per la partecipazione dei fedeli alla celebrazione. Tali vani sono collegati anche alle navate laterali a mezzo di aperture ad arco. La composizione planimetrica della chiesa termina con il coro absidato. Sul lato sud dell’abside è presente un corridoio di collegamento ai locali di servizio retrostanti e alla canonica. Sullo stesso lato sono poste la torre campanaria e la sagrestia.
Interno
L’architettura dell’interno è definita dai pilastri cruciformi con paraste di ordine ionico e trabeazione con dentelli che risalta in corrispondenza delle paraste stesse. La volta della navata ha nervature di irrigidimento e volte ad unghia sopra le arcate per consentire l’apertura di finestroni. Le cappelle, poco profonde, sono tutte comprese entro il perimetro murario della chiesa. Sono coperte con volte a crociera. Nella prima cappella sul lato sud, a destra dell’ingresso, si venerano S. Lucia e S. Apollonia entro un altare con semicolonne addossate alla parete e timpano triangolare. Nella cappella successiva si conserva un dipinto del XVIII raffigurante l’Estasi di S. Teresa, inserito all’interno di un’ancona in stucco con decorazioni a bassorilievo e volute in stile settecentesco. La terza cappella è dedicata alla Madonna del Rosario raffigurata in una statua lignea. L’altare indorato ha colonne tortili, volute e ricco fastigio superiore. La quarta cappella, vicino al presbiterio, non ha altare. Entro una nicchia conserva una statua lignea di S. Giuseppe con il Bambino. Sul lato opposto, a sinistra dell’ingresso, vi è il Fonte Battesimale con vasca in granito e piramide in legno. Nella cappella accanto si venera S. Pietro, qui ritratto mentre riceve le chiavi in un dipinto del XVIII sec. forse del pittore Antonio Bresciani. L’altare ha un impianto architettonico simile alla cappella di fronte. La cappella successiva è dedicata a Sant’Antonio da Padova. Il dipinto che lo ritrae è inserito all’interno di un ovale con cornice e ancona decorata a bassorilievo. La terza cappella è quella dell’Annunciazione. Anche questa ancona ha decorazioni a bassorilievo con volute e motivi vegetali. Nell’ultima cappella sul lato nord una nicchia accoglie la statua in legno raffigurante S. Margherita, come ricorda l’iscrizione contenuta nel fastigio superiore. Dalle navate laterali si accede agli spazi che si aprono sul presbiterio. Sopra le tre porte di ingresso è collocata la cantoria con balconata in legno e un organo realizzato dalla ditta Inzoli Pacifico di Crema e poi ricostruito nel 1922 dal maestro Vincenzo Rossi di Reggio Emilia. Nel presbiterio vi è l’altare maggiore in legno intagliato eseguito da un artista romano nel 1735. La santa titolare della chiesa è raffigurata in un dipinto di ignoto autore parmense del XVIII secolo collocato al centro della curva absidale.
Illuminazione
L’apporto luminoso di origine naturale è favorito dalla presenza di otto finestre rettangolari situate sopra la trabeazione della navata centrale e dalle due finestre nell’abside. Altre finestre, più ridotte, si aprono sui due vani laterali al presbiterio. L’impianto di illuminazione artificiale, rinnovato alla fine del secolo scorso, consta di proiettori posti sul cornicione della navata e dell’abside di apparecchi nelle navate laterali.
Prospetti
La facciata è stata rifatta nel 1863 in occasione dell’allungamento della chiesa sul lato ovest. La sua composizione si articola su due livelli ad ordini sovrapposti. Sei paraste di ordine dorico al livello inferiore e quattro di ordine ionico in quello superiore. Li divide una trabeazione con triglifi. Ai lati del portale centrale di ingresso le paraste sono accoppiate e aggettanti rispetto al piano della facciata. Lo stesso risalto si ripete nel secondo livello e produce, nel complesso, un effetto leggermente chiaroscurato della facciata. Due porte minori consentono l’accesso alle navate laterali. Al centro del secondo livello è presente una riquadratura ora vuota, ma fino alla metà del XX secolo ospitava un dipinto raffigurante la santa titolare con la scritta “S. Margherita ora pro nobis”. Antistante la facciata è presente un ampio sagrato in pietra, eseguito nel 1907. Nel 1998 è stata aggiunta la corsia centrale anch’essa in pietra squadrata, e sono stati posizionati i ciottoli di fiume tutt’intorno. Il sagrato è recintato da una cancellata in ferro, già presente all’inizio del XX secolo. Il prospetto nord della chiesa aggetta sulla strada pubblica. In adiacenza alla parte absidale della chiesa è tuttora presente l’edificio della canonica, costruito nel 1914. Sul lato opposto spiccano i volumi della sagrestia e della torre campanaria risalente al 1882.
Coperture
La navata centrale è coperta con volta a botte e unghie in corrispondenza delle aperture finestrate. Le navate laterali sono coperte con volte a crociera. Le strutture portanti della copertura sono costituite da un’orditura di travi lignee. Il manto in coppi è stato oggetto di ripassatura nel 1997-98. In quell’occasione sono state posizionate le lastre sottocoppo e sono state sostituite parti ammalorate dell’orditura lignea.
Pavimentazioni
L’originaria pavimentazione in quadri di cotto del 1893 è stata coperta (o sostituita) nel 1949 con una pavimentazione in graniglia di marmo posata alla palladiana. Il presbiterio ha invece una pavimentazione in marmo bianco e rosso di Verona. Tracce della vecchia pavimentazione sono ancora visibili nella curva absidale. Nel 1999 la pavimentazione è stata completamente levigata.



Adeguamento liturgico  presbiterio - intervento strutturale (1999-2000)
Rimozione balaustra del presbiterio.
presbiterio - aggiunta arredo (1965-75)
Collocazione nuova mensa in legno per la celebrazione liturgica rivolta verso l'assemblea.






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Emilia-Romagna
Diocesi di Reggio Emilia - Guastalla
Vicariato Castelnovo di Sotto-Sant'Ilario d'Enza
Parrocchia di Santa Margherita Vergine Martire

via Emilia - Calerno, Sant'Ilario d'Enza (RE)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico


Altre immagini
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