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8/5/2024 Diocesi di Forlì - Bertinoro - Inventario dei beni culturali immobili
Chiesa di Santa Reparata <Terra del Sole, Castrocaro Terme e Terra del Sole>
Data ultima modifica: 14/06/2017, Data creazione: 25/5/2017


Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria


Denominazione Chiesa di Santa Reparata


Altre denominazioni S. Reparata


Ambito culturale (ruolo)  architettura altomedievale (costruzione)
romanico lombardo (ricostruzione e ampliamento)
architettura proto-rinascimentale (ridimensionamento con modifiche parziali)
architettura rinascimentale (modifica del presbiterio)
architettura dei secoli XVII-XVIII (modifiche parziali con arretramento della facciata)
architettura del XIX secolo (ridimensionamento con modifiche parziali)
restauro storico (restauro)



Notizie storiche  970 - 970 (notizia giuridico-istituzionale intero bene)
Nella richiesta di concessione di fondi situati nel territorio forlivese da parte di due coloni, viene menzionata per la prima volta la pieve di Santa Reparata.
1081 - 1081 (notizia giuridico-istituzionale intero bene)
L'arciprete di Santa Reparata, Alberto, cede ai canonici della chiesa forlivese metà della chiesa di Santa Reparata con metà delle offerte per i vivi e per i morti, dando l'ottava parte delle decime come garanzia.
1084 - 1084 (notizia giuridico-istituzionale intero bene)
Nel 1084 il vescovo di Forlì Giovanni, concede le decime e i diritti della pieve a Giovanni, abate di Santa Maria foris portam di Faenza.
1118 - 1118 (notizia giuridico-istituzionale intero bene)
La regina Matilde, moglie dell'imperatore Enrico V, sentenzia a favore del monastero di Santa Maria foris portam di Faenza relativamente alla quarta parte delle rendite della chiesa di Santa Reparata, usurpate da due da anni dal vescovo di Forlì.
1203 - 1203 (notizia giuridico-istituzionale intero bene)
Papa Innocenzo III conferma i privilegi del monastero di Santa Maria foris portam di Faenza, tra cui la pieve di Santa Reparata.
1264 - 1264 (notizia giuridico-istituzionale intero bene)
Il 19 ottobre 1264 la chiesa veniva riconsacrata, per motivi a noi ignoti, dal vescovo Richelmo.
1290 - 1290 (notizia giuridico-istituzionale intero bene)
I rettori delle chiese ricadenti nel Plebato di Santa Reparata versano la prima e la seconda decima triennale agli incaricati dal collettore papale.
1427 - 1427 (descrizione intero bene)
Nel catasto dei beni dei pieve di Santa Reparata, redatto su disposizione della Repubblica Fiorentina, vengono riportati le proprietà della chiesa con le relative rendite.
1445 - 1445 (notizia giuridico-istituzionale intero bene)
Papa Eugenio IV autorizza il plebano Matteo Biondi a mantenere in commenda l'arcipretura della chiesa di Santa Reparata, anche dopo che questi era diventato abate regolare del monastero di Santa Maria Rotonda di Ravenna.
1789 - 1839 (descrizione intero bene)
Nell'inventario del beneficio parrocchiale di Terra del Sole, redatto il 30 novembre 1789, viene fatta una descrizione "della casa rurale e dei beni componenti il Podere detto la Pieve di Santa Reparata". Il 23 agosto 1839 è effettuato un riscontro dell'inventario precedente e viene nuovamente descritto il podere della pieve.
1954 - 1955 (ristrutturazione intero bene)
Il 24 luglio 1954 il progetto del geometra Vincenzo Bacchi, finalizzato a risolvere i problemi statici di parte del fabbricato rurale addossato alla chiesa, consegue l'autorizzazione della curia vescovile di Modigliana. I lavori, eseguiti nel 1955, prevedono, tra l'altro, l'abbattimento di un porzione del muro laterale della pieve romanica.
2006 - 2014 (restauro intero bene)
Nel 2006 vengono intrapresi lavori finalizzati al recupero dell'edificio come luogo di culto. I lavori, che comprendono anche la demolizione di tutti i servizi agricoli di moderna realizzazione, si concludo nel 2014, con l'inaugurazione, in data 5 ottobre, della risorta pieve.



Descrizione  L’antica pieve di Santa Reparata si trova su via della Biondina, nella bassa valle del Montone, in posizione intermedia fra i comuni di Castrocaro Terme e Terra del Sole. Si tratta di una delle più antiche pievi della Diocesi di Forlì-Bertinoro: scavi archeologici condotti a partire dal 2006 hanno rivelato le tracce di un primitivo luogo di culto cristiano, con sepolture che sembrerebbero risalire al VI o al VII secolo. La pieve originaria s'impostava sui resti di un edificio romano, forse una villa rustica della quale è stata individuata una sala absidata. Nella sequenza storica seguono una chiesa altomedievale a pianta cruciforme, dotata di una sola navata e terminante in un’abside semicircolare; una chiesa romanica a tre navate dotata di una cripta di modeste dimensioni; una chiesa proto-rinascimentale e rinascimentale, ridotta alla sola navata centrale e decorata di affreschi sulle pareti. Dopo l'arretramento della facciata di una campata e mezzo, avvenuto forse nel secolo XVII, nell'Ottocento l'edificio, ormai fortemente ridimensionato da vari interventi edilizi, era solo per metà dedicato al culto, con la restante porzione adibita a casa colonica. Negli anni Venti del Novecento avvenne la sconsacrazione dell'intero oratorio ed il suo uso integrale a scopi profani. Nel 2006 il parroco di Terra del Sole, don Marino Tozzi, in continuità d'intenti con il suo predecessore monsignor Enzo Donatini, ha avviato un programma d’interventi finalizzati al recupero dell'originaria funzione cultuale del manufatto, ormai disabitato e in stato di degrado. Completata l’indagine archeologica, l’edificio è stato interessato dalle operazioni di restauro, che hanno trovato conclusione con l'inaugurazione, in data 5 ottobre 2014, della risorta pieve. Nell'impossibilità di riproporre il grande manufatto delle epoche precedenti, si è optato per la ricostruzione di un nuovo ambiente che mettesse in evidenza alcuni elementi significativi delle varie fasi che hanno segnato la storia edificio. All'esterno, le tracce delle fasi più remote del manufatto, individuate durante gli scavi archeologici, sono state portate alla quota di campagna, permettendo una più chiara comprensione della pianta dell'antica pieve. Sul lato meridionale, all'interno di quella che anticamente era parte della navata laterale destra della pieve romanica, è stato realizzato un locale di servizio a due piani. Il piano terra, oltre a fungere da sagrestia, ospita una collezione di materiali d'interesse storico e documentario relativi alla chiesa e al territorio di Castrocaro e Terra del Sole.

Pianta
La chiesa attuale è a unica navata con abside quadrato sopraelevato di un gradino. L’orientamento è da ovest (ingresso) a est (abside), secondo la tradizione anteriore al Concilio di Trento. Sul lato meridionale si addossa un edificio accessorio, di un solo piano, corrispondente a parte della navata laterale destra della chiesa romanica. All'esterno le tracce delle fondazioni relative alle fasi più antiche del manufatto, individuate durante gli scavi archeologici, sono state portate alla quota di campagna, permettendo una migliore comprensione della planimetria dell'antica pieve, che nella sua versione attuale presenta una superficie ormai ridotta ad un terzo di quella occupata in epoca romanica. Per il tracciamento sono stati utilizzati due diversi tipi di materiale: la locale arenaria calcarea detta “spungone”, utilizzata per marcare la fase bizantina, e pietra di fiume a grande pezzatura, utilizzata per marcare la fase romanica.
Struttura
La struttura di elevazione verticale, che presenta una stratigrafia estremamente complessa dovuta alle particolari vicende storiche dell'edificio, è costituita da murature portanti in conci di pietra frammista a laterizi e ad altri materiali erratici. Le piattebande delle finestre e del portone sono in mattoni. L’abside, quadrato, è coperto da una ricostruzione in cartongesso della volta a crociera della fase cinquecentesca. Il tetto, che sovrasta anche l’abside e la sua volta, è a due falde ed è sorretto da capriate semplici in legno.
Coperture
Il tetto è a due falde ed è sorretto da capriate semplici in legno, installate durante gli ultimi lavori di restauro. Sulle capriate poggiano arcarecci, correnti e un pianellato in cotto. Il manto esterno è in coppi di laterizio. Le gronde, sorrette da mensole di legno, e i pluviali sono in rame.
Facciata
La facciata a capanna è interamente in pietra sbozzata a faccia vista con inserti di laterizio. Il portoncino si trova sull'asse centrale ed è sormontato da una piattabanda di mattoni. Sopra al portone si apre una finestra quadrata, anch’essa con piattabanda di mattoni. Nel timpano sono appena visibili le tracce di una terza piattabanda e di una finestra murata.
Prospetti laterali
Il prospetto laterale settentrionale è indicativo della storia della pieve, conservando le tracce degli archi romanici che un tempo correvano fra la navata centrale e le navate laterali poi demolite. Gli archi visibili sono tre, più la metà di un quarto, mentre la chiesa originale ne aveva cinque. La parte superiore del prospetto corrisponde al muro esterno della chiesa romanica ed è trattata con un’alternanza di lesene in pietra e di strette finestre ad arco, molto incassate. Il prospetto laterale meridionale emerge dalla copertura dell’annesso corpo di servizio, coincidente con parte della navata laterale destra della chiesa romanica.
Prospetto posteriore
Il prospetto posteriore è caratterizzato dalla struttura in pietra a faccia vista frammista a laterizio e dalla presenza di una piccola finestra rettangolare, corrispondente, all’interno, all’intercapedine fra volta a crociera e falde del tetto. Nella parte più bassa il muro del retroprospetto è in continuità con quello, a spiovente, della navata laterale. Sono visibili le sezioni dei muri della navata centrale, leggibili nel loro spessore.
Campanile
Il campanile, a vela, è stato realizzato in mattoni con un’unica arcata che sorregge la piccola campana. La fune cade all’esterno, scendendo sull’angolo del fianco settentrionale.
Interni
L'interno della chiesa, a navata unica dopo le numerose modifiche avvenute nel corso del secoli, si conclude in un abside quadrato dove è collocato il presbiterio, rialzato di un gradino. L’abside è diviso dalla navata da un arco trionfale a tutto sesto, poggiante su pilastri angolari con capitelli in pietra serena, decorati da ovuli. Sulla parete di fondo, sotto la volta a crociera che copre l’abside, è visibile il lacerto di una pittura parietale con la rappresentazione estremamente lacunosa di due Santi, identificati in Santa Reparata e Sant'Antonio da Padova. Nel presbiterio è stato collocato un altare del XVIII secolo in pietra serena. Si tratta di un arredo sacro proveniente dalla chiesa della Casa di Riposo di Terra del Sole, alla quale era stato donato dalla famiglia Giulianini, che originariamente lo custodiva in un oratorio di sua proprietà situato nel modiglianese. L'altare è stato installato su una predella in legno, appositamente realizzata per valorizzarne la nuova collocazione all'interno del presbiterio della Pieve di Santa Reparata. Le pareti laterali sono entrambe caratterizzate dalla sequenza di tre archi ciechi a tutto sesto più un ulteriore mezzo arco posto dal lato del presbiterio. Gli archi, che un tempo davano accesso alle navate laterali dell'antica pieve, sono intervallati da pilastri con lesene triangolare ascrivibili alla fase romanica dell'edificio. Durante i lavori di restauro sono stati messi in luce e recuperati i lacerti degli affreschi realizzati sulle pareti laterali. Dato lo stato altamente lacunoso delle pitture, pochi temi figurativi risultano riconoscibili. Tra questi, sulla parete meridionale, il martirio di San Sebastiano e San Francesco d'Assisi che riceve le stimmate. Sulla medesima parete, durante gli ultimi lavori di restauro, è stato realizzato in prossimità del presbiterio una sorta di moderno pulpito in acciaio e vetro, accessibile dal piano superiore dell'annesso corpo di servizio.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione interna, realizzata durante gli ultimi lavori di restauro, è in quadrotti di cotto antichizzato. Un lucernario installato nella pavimentazione in prossimità del presbiterio permette di osservare le stratificazioni archeologiche presenti al di sotto dell'attuale piano di calpestio. L'attuale piano di calpestio interno non corrisponde a nessuna delle fase storiche del manufatto, rappresentando una sorta di misura intermedia fra le varie epoche storiche.



Adeguamento liturgico  presbiterio - intervento strutturale (2006-2014)
Durante gli ultimi lavori di restauro, avvenuti fra il 2006-2014, è stato installato un altare in pietra serena del XVIII secolo proveniente dalla chiesa della Casa di Riposo di Terra del Sole. L'altare, posto a ridosso della parete di fondo del presbiterio secondo la configurazione pre-conciliare, presenta alla base una predella in legno di nuova realizzazione. Il tabernacolo in pietra serena, che era stato realizzato da un parrocchiano a completamento dell'altare, è posto in posizione centrale all'altezza del piano superiore della mensa d'altare. Non è presente né l'altare versus populum né la balaustra di separazione fra il presbiterio e l'aula liturgica.






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Emilia-Romagna
Diocesi di Forlì - Bertinoro
Vicariato Acquacheta
Parrocchia di Santa Reparata in Terra del Sole

Via Biondina, 95 - Terra del Sole, Castrocaro Terme e Terra del Sole (FC)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico


Altre immagini
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