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8/5/2024 Diocesi di Trento - Inventario dei beni culturali immobili
Santuario della Madonna delle Grazie <Arco>
Data ultima modifica: 15/09/2017, Data creazione: 25/5/2012


Tipologia e qualificazione santuario conventuale


Denominazione Santuario della Madonna delle Grazie


Autore(Ruolo)  Conci, Antonio (progetto ricostruzione)
Ferro (progetto sopraelevazione campanile)



Ambito culturale (ruolo)  maestranze trentine (costruzione)
maestranze trentine (ricostruzione)
architettura neoclassica (costruzione)



Notizie storiche  1478 - 1490 (costruzione intero bene)
La costruzione del convento e della chiesa della Madonna delle Grazie sembra inizi nel 1478-1479; il convento era sicuramente abitato nel 1481 e nel 1482 il conte Francesco d'Arco ordinò ai suoi eredi di portare a termine gli edifici. I lavori dovevano essere terminati nel 1490, quando il conte Andrea d'Arco, figlio del defunto Francesco, ottenne per sé e per la famiglia la Fratellanza spirituale come riconoscimento del suo intervento a favore della fabbrica.
1492/10/18 - 1492/10/18 (consacrazione carattere generale)
La chiesa venne consacrata da Leone Caratoni da Nassia, dei Frati Minori dell'Osservanza, vescovo di Scizia nell'isola di Creta il 18 ottobre 1492.
XVI - XVI (ampliamento intero bene)
Nella seconda metà del XVI secolo la prima chiesa venne ampliata.
1675 - 1675 (ampliamento coro)
Un ulteriore ampliamento della zona del coro avvenne nel 1675.
1766 - 1768 (imbiancatura interno)
Nel 1766 fu imbiancato l'interno della chiesa; due anni dopo il coro.
1810/10/05 - 1815/11/11 (soppressione carattere generale)
Il convento venne soppresso il 5 ottobre 1810; i frati vi ritornarono nel mese di ottobre del 1815; l'11 novembre si riprese a celebrare la messa in chiesa.
1850 - 1850 (ristrutturazione tetto)
Nel 1850 si provvide a ristrutturare il tetto della chiesa.
1856/02/18 - 1858 (ricostruzione intero bene)
La chiesa antica venne demolita a partire dal 4 febbraio 1856 e ricostruita su progetto di Antonio Conci e sotto la guida del capomastro Antonio Boz di Falcade Canale d'Agordo. La posa della prima pietra avvenne il 18 febbraio. I lavori terminarono definitivamente nel 1858. Navata, presbiterio e coro furono ricostruiti sulle fondamenta della chiesa precedente, ad una quota superiore di circa 2,70 metri per evitare il pericolo delle frequenti inondazioni del torrente Bordellino; la sacrestia e le due cappelle laterali invece sorsero su un nuovo sito.
1857/08/13 - 1857/08/13 (benedizione carattere generale)
La nuova costruzione venne benedetta dal padre provinciale Luigi Marai il 13 agosto 1857.
1867 - 1867 (costruzione sagrato)
Nel 1867 venne realizzato il sagrato della chiesa, circondato da un muro a nord e ad est e raccordato alla facciata mediante una scalinata.
1868/11/22 - 1868/11/22 (consacrazione carattere generale)
La chiesa venne consacrata dal vescovo Benedetto Riccabona il 22 novembre 1868.
1870 - 1870 (ristrutturazione sagrato)
Nel 1870 furono abbattuti i muri che circondavano il sagrato, la gradinata venne ampliata e divenne di larghezza pari alla facciata e il sagrato venne latricato in pietra. I lavori furono eseguiti dal tagliapietra Berardo Baroncini.
1874/05/14 - 1874/05/14 (ristrutturazione facciata)
Il 14 maggio 1874 venne sostituita la croce in pietra al culmine della facciata, distrutta da un fulmine nell'estate precedente.
1890 - 1891 (decorazione interno)
Nel biennio 1890-1891 il pittore trentino Gaetano Degiacomi ornò le pareti interne con un ciclo di dipinti murali entro cornici in stucco con storie della vita della Madonna. Lo stesso pittore restaurò la volta.
1902 - 1902 (ristrutturazione tetto)
Nel 1902 furono sostituiti i canali di gronda del tetto della chiesa.
1904/03/23 - 1904 (sopraelevazione campanile)
Il 23 marzo 1904 iniziarono i lavori di sopraelevazione di 10 metri del campanile, troppo piccolo rispetto alla nuova chiesa. Progettata dall'ingegner Ferro, tale sopraelevazione venne eseguita dall'impresa Camillo Zucchelli. Il lavoro fu compiuto in quattro mesi.
1905 - 1905 (tinteggiatura facciata)
Nel 1905 fu intonacata la facciata.
1908 - 1908 (elettrificazione intero bene)
Nel 1908 fu portata a termine l'installazione dell'illuminazione elettrica della chiesa.
1911 - 1911 (rifacimento pavimento)
Nel 1911 si provvide alla sostituzione del pavimento della chiesa.
1919 - 1920 (ristrutturazione intero bene)
Nel biennio 1919-1920 venne otturato il foro prodotto da una granata inesplosa nella parete meridionale, vicino al tetto e furono collocati i vetri alle finestre.
1932 - 1932 (tinteggiatura intero bene)
Nel 1932 venne ritinteggiato l'esterno e imbiancato il coro all'interno.
1938 - 1938 (decorazione interno)
Nell'estate del 1938 la chiesa fu ornata da affreschi e graffiti di Pino Casarini.
1938 - 1938 (rinnovo impianto intero bene)
Sempre nel 1938 venne rinnovato l'impianto elettrico.
1949 - 1962 (decorazione facciata)
Nel 1949 la facciata fu ornata dai bassorilievi in cotto di fra Silvio Bottes. Lo stesso artista realizzò la grande porta di bronzo per il portale maggiore tra il 1960 e il 1962.
1951 - 1951/09/27 (ristrutturazione campanile)
Durante l'estate del 1951 una raffica di vento fece cadere la croce apicale del campanile, che venne sostituita il 27 settembre.
1956 - 1958 (ristrutturazione intero bene)
Tra dicembre 1956 e febbraio 1957 venne ripavimentata la chiesa in marmo di Lasa. Tra il 1957 e il 1958 fu ridisegnato il sagrato, venne rimossa e risistemata la scalinata, fu demolita un'entrata con portico e venne ritinteggiato l'esterno della chiesa. La chiesa fu dotata di un impianto di amplificazione.
1963 - 1969 (ristrutturazione intero bene)
Nel 1963 venne rinnovato l'impianto elettrico; nell'inverno 1965-1966 la chiesa fu dotata di un impianto di riscaldamento ad aria e un anno dopo fu rinnovato l'impianto di amplificazione. Nel 1968-1969 furono ritinteggiate le pareti interne e il perimetro della chiesa fu rivestito di un basamento marmoreo.
1976/12/13 - 1976/12/13 (danneggiamento intero bene)
La chiesa subì gravi danni in seguito alla scossa di terremoto del 13 dicembre 1976.
1977/05/02 - 1977/06/09 (ristrutturazione intero bene)
Dopo i necessari rilievi, i lavori di ristrutturazione, eseguiti dalla ditta fratelli Pedrotti di Stravino iniziarono il 2 maggio 1977 e si protrassero per un mese, terminando il 9 giugno. La stabilità della chiesa venne assicurata con un grosso cavo collegato al corpo della navata centrale e con quattro tondini in ferro per legare le pareti con apposite chiavi.
1979/08/09 - 1979/08/15 (ristrutturazione campanile)
Tra il 9 e il 15 agosto del 1979 fu rinnovata la copertura della cuspide del campanile, rivestita in rame.
1984 - 1990 (ristrutturazione intero bene)
Ulteriori interventi furono l'impianto di illuminazione della facciata, eseguito a maggio del 1984, il restauro e la tinteggiatura dell'esterno (settembre 1988 - agosto 1989, impresa Libera di Dorsino e Caliari di Cares) e l'elettrificazione delle campane (marzo 1990, ditta Fagan di Vicenza).
1999 - 2000 (ristrutturazione intero bene)
Il più recente rinnovo degli impianti e della tinteggiatura risale al biennio 1999-2000, in occasione del Giubileo.



Descrizione  Santuario molto caro alla popolazione rivana e arcense, la chiesa della Madonna delle Grazie sorge a sud di Varignano. Orientata ad ovest, è preceduta da un ampio sagrato destinato ad accogliere i molti pellegrini ed è affiancata sulla sinistra dal convento francescano. Il primo edificio risale all'ultimo quarto del XV secolo, nato grazie alla munificenza del conte Francesco d'Arco, che nel suo testamento del 1482 dispose che gli eredi terminassero la costruzione. Di questa prima chiesa, più volte ampliata, rimane soltanto il fusto del campanile, sopraelevato di 10 metri all'inizio del Novecento, per adeguarlo all'altezza del nuovo santuario, interamente ricostruito nel biennio 1856-1858. La facciata a salienti, preceduta da un'ampia scalinata, è impostata su quattro paraste ioniche che sorreggono un architrave interrotto, sormontato da un'arcata a pieno centro che incornicia la finestra a lunetta e il portale sottostanti; è conclusa da un frontone triangolare e ornata da formelle figurate a bassorilievo di fra Silvio Bottes. Le si affiancano i volumi simmetrici del deposito (a sinistra) e della sala di conservazione degli ex voto (a destra). Lungo le fiancate emergono le due cappelle simmetriche e, sul lato sinistro, il campanile. L'interno è ad unica navata, delimitata da due arcate gemelle sostenute da colonne composite, che la separano dall'atrio d'ingresso (ad est) e dalla zona presbiteriale (ad ovest); in corrispondenza della seconda campata si aprono le due cappelle laterali. Il presbiterio è elevato su tre gradini e dominato dall'imponente altare marmoreo disegnato da Andrea Pozzo, ospitante la venerata scultura lignea della Madonna in trono con Gesù Bambino. Attraverso le portine laterali dell'altare si giunge al coro absidato riservato ai frati. Lungo la parete destra del presbiterio si trova l'ambiente destinato alla penitenzieria. Le pareti interne sono ornate da dipinti murali con storie della Vergine, opera di Pino Casarini del 1938, e illuminate nella parte alta da finestre a lunetta.

Preesistenze
Il fusto del campanile appartiene alla chiesa precedente.
Pianta
Navata a pianta rettangolare con asse maggiore longitudinale; due cappelle speculari a pianta rettangolare emergenti nella seconda campata; presbiterio a pianta rettangolare, concluso da coro semicircolare.
Facciata
Facciata a salienti tripartita da due coppie di paraste ioniche in pietra, sorreggenti ciascuna uno spezzone di architrave modanata interrotta, al di sopra della quale si sviluppa un'arcata a pieno centro inquadrante una finestra a lunetta. Portale maggiore centrale e ingressi laterali architravati, tutti sormontati da un bassorilievo figurato. Frontone triangolare e croce apicale in pietra.
Prospetti
Fiancate gradonate con corpo inferiore emergente coperto da tetto a falda unica, interrotto dal volume delle due cappelle; il campanile è sul lato sinistro, nei pressi del coro. Finiture a intonaco tinteggiato.
Campanile
Torre a pianta quadrangolare in pietra a vista, posta sul fianco sinistro, presso il coro; cella campanaria caratterizzata da due ordini di bifore con colonnine, separati da cornice marcapiano aggettante. Tetto piramidale sormontato da croce apicale.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura in pietrame. Strutture di orizzontamento: volta a botte unghiata sopra la cantoria; volte a crociera nella prima e terza campata e nelle cappelle laterali; volte a vela nella seconda campata e nel presbiterio.
Coperture
Manto di copertura in coppi; campanile coperto da lamiera metallica.
Interni
Atrio d'ingresso caratterizzato dalla presenza della cantoria con l'organo in controfacciata. Due colonne composite in marmo sorreggono l'arcata a pieno centro che segna l'inizio della navata vera e propria, mentre un'altra arcata uguale separa questa dal presbiterio. Nella seconda campata si aprono specularmente le due cappelle laterali, elevate di due gradini, chiuse da balaustre marmoree e ospitanti ciascuna un altare. Presbiterio elevato di tre gradini, dominato dalla presenza dell'altare maggiore; attraverso le portine laterali si accede al coro monastico semicircolare. Dal presbiterio si accede inoltre all'ambiente destinato alle confessioni, sulla destra (comunicante anche con la cappella) e alla sacrestia, sulla sinistra, mentre i due ambienti che affiancano la prima campata, emergenti all'esterno, ospitano la sala della conservazione degli ex voto (a destra) e un deposito (a sinistra). Finestre a lunetta si dispongono lungo le pareti della navata, delle cappelle e del presbiterio.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento della navata in piastrelle di marmo grigio screziato; presbiterio coperto da quadrotte gialle e rosse più antiche, disposte a scacchiera.
Elementi decorativi
Graffiti e dipinti murali ornano l'interno; sulla facciata bassorilievi in terracotta e porta maggiore in bronzo.



Adeguamento liturgico  presbiterio - intervento strutturale (1981)
L'adeguamento liturgico è stato attuato su progetto di fra Silvio Bottes, apportando delle modifiche al presbiterio e all'altare storico: l'altare verso il popolo è fisso, in marmo, ad ara, a raso pavimento e riutilizza la mensa dell'altare storico, integrata da materiale nuovo. Alle sue spalle, la scalinata che conduce all'altare storico è stata ampliata sia in larghezza che in profondità, per accogliere la sede mobile. Le balaustre sono state mantenute, ma private della cancellata in ferro battuto a girali che le completava, rimontata sul parapetto della cantoria. L'ambone, fisso, è in marmo, con leggio in legno, alla balaustra, sulla sinistra. La custodia eucaristica si trova nel tabernacolo dell'altare maggiore, anch'esso parzialmente modificato e riposizionato in occasione dell'intervento di adeguamento.
sede - aggiunta arredo (1981 circa)
La sede è una sedia in legno con seduta e schienale in velluto, posta entro il presbiterio, sulla scalinata davanti all'altare maggiore storico.
confessionale - intervento strutturale (1981)
L'ambiente a destra del presbiterio e del coro (oratorio) è stato adibito a cappella delle confessioni.






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Triveneto
Diocesi di Trento
Decanato di Arco
Parrocchia di San Michele Arcangelo

via Dante Alighieri - Arco (TN)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico


Altre immagini
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