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Chiesa di Santa Maria della Neve <Gualtieri>
Data ultima modifica: 14/01/2014, Data creazione: 9/4/2008


Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale


Denominazione Chiesa di Santa Maria della Neve


Altre denominazioni B.V. Maria;S.Maria della Neve


Autore(Ruolo)  Aleotti, Giovanni Battista (facciata)



Ambito culturale (ruolo)  maestranze emiliane (preesistenze)
maestranze emiliane (costruzione)
maestranze emiliano-romagnole (facciata)
maestranze emiliane (rifacimento chiesa)
maestranze emiliane (assetto definitivo cappella dell'Annunciazione)
maestranze emiliane (restauro)
maestranze emiliane (restauro e consolidamento)



Notizie storiche  XVI sec. - XVI sec. (preesistenze intero bene)
Molti indizi inducono a credere che l'odierna collegiata di Gualtieri sia stata costruita modificando un precedente edificio a pianta centrale, forse mai completato, voluto da Cornelio Bentivoglio come cappella gentilizia da utilizzarsi in stretta relazione con il palazzo. Ma successivamente, il figlio di Cornelio, Ippolito, avverte la necessità di dotare Gualtieri di una struttura urbana e sociale tale da far assurgere il paese a ruolo di piccola capitale. Pertanto, per il piccolo edificio a pianta centrale viene prevista un trasformazione in direzione longitudinale, come risulta evidente in un disegno conservato presso l'Archivio di Stato di Modena (Mappario Estense, Serie Città, n° 61) raffigurante la chiesa con una planimetria molto vicina all'esistente edificata su una cappella a pianta centrale di eguale larghezza. Il disegno potrebbe risalire ai primi del Seicento.
XVI sec. - XVII sec. (costruzione intero bene)
Ippolito Bentivoglio, che governa la città di Gualtieri dal 1585 al 1619, dispone la costruzione della grandiosa piazza e fa erigere a sue spese la nuova chiesa di Santa Maria della Neve ampliando una precedente chiesa a pianta centrale voluta dal padre Cornelio. La chiesa viene ultimata nel 1600. Pare che l'architetto Giovan Battista Aleotti, detto l'Argenta, abbia contribuito in maniera decisiva all'integrazione architettonica della chiesa con la piazza e il palazzo, in particolare ridisegnandone la facciata. La notizia di un suo progetto per la facciata viene infatti riportata in una lettera del giugno 1599. La facciata, però, viene realizzata l'anno successivo dal capomastro carpigiano Pietro Agazzani coadiuvato nelle opere di tagliapietra da Battista da Cote.
1608 - 1613 (titolo giuridico carattere generale)
L'odierna chiesa parrocchiale di Gualtieri viene ufficialmente promossa a collegiata nel 1608 con Bolla di Papa Paolo V che trova esecuzione soltanto nel 1613. La Bolla trasferisce alla chiesa il titolo di parrocchiale spettante fino a quel momento all'antica chiesa di S. Andrea.
1674 - 1674 (costruzione soffitto a cassettoni intero bene)
Risale al 1674 un progetto per il rifacimento della copertura a volta, commissionato al capomastro Giovan Battista Sormani. Il progetto viene sottoposto all'approvazione dell'architetto reggiano Girolamo Beltrami, già collaboratore dell'Avanzini e del Vigarani, il quale opta per un soffitto piano a cassettoni.
1679 - 1679 (innalzamento torre campanaria)
Nel 1679 vengono attuati lavori di innalzamento del campanile da parte del capomastro Giovanni Battista Sormani.
1773 - 1783 (rifacimento intero bene)
La chiesa che oggi si affaccia sulla piazza Bentivoglio non è quella fatta modificare da Ippolito Bentivoglio, bensì il frutto di radicali restauri avvenuti nel decennio 1773-83. Questi si erano resi necessari per recuperare la chiesa in seguito ad una grave inondazione che, nel 1765, l'aveva lasciata quasi inagibile. Il progetto viene affidato all'architetto gualtierese Giovanni Battista Fattori al quale si affianca, dal 1777, il milanese Bartolomeo Rocca, già progettista della parrocchiale di Campagnola. Dopo gli interventi del 1773 l'interno si presenta con un'unica grande navata, coperta da una volta in cannucciato, con tre cappelle per lato coperte a botte. L'ornato, eseguito nel 1781, è opera dello stuccatore Arcangelo Scotes.
1784 - 1784 (organo interno )
Il primo organo di cui fu dotata la collegiata di Gualtieri risale al 1668. Era opera dell'organaro parmense Carlo Lanzi. Ma nel 1784, dopo la riedificazione della chiesa, ne viene installato uno di grande pregio che il celebre Agostino Traeri aveva realizzato per altra destinazione e adattato per la chiesa gualtierese. Nel 1788 Andrea Montesanti completa il lavoro del Traeri. Nel corso dei secoli lo strumento ha subito innumerevoli interventi e modifiche che ne hanno compromesso la funzionalità e stravolto la fisionomia.
1845 - 1845 (sistemazione definitiva cappella dell'Annunciazione )
Sul lato est della chiesa è situata la cappella dell'Annunciazione, un piccolo vano di forma pressochè quadrata situato in un piano rialzato accessibile dalla navata attraverso alcuni gradini. Esiste già alla metà del XVII secolo ma la sua costruzione è probabilmente coeva a quella della chiesa. In origine la cappella era adibita a sacrario. L'attuale conformazione della cappella è dovuta a radicali restauri operati nel 1845 su disegno dell'ingegnere gualtierese Anselmo Frizzi, che ha progettato anche l'ornato. Nel 1917 il parroco mons. Anselmo Mori fa decorare la cappella con stucchi dorati.
1851 - 1851 (sistemazione definitiva cripta )
La forma attuale della cripta che ospita la tomba del marchese Ippolito Bentivoglio risale ad un intervento del 1851. L'altare è stato consacrato dal vescovo di Reggio Emilia mons. Pietro Raffaelli.
1862 - 1862 (costruzione altare maggiore)
Nel 1862 viene eretto l'altare maggiore su disegno dell'ing. Anselmo Frizzi, gualtierese. E' in marmo di Carrara e brecce varie, con colonne scanalate e ornati classici. Quattro cariatidi sorreggono la mensa.
1883 - 1883 (restauri intero bene)
Nel 1883, per volere dell'arciprete Carlo Magnani, vengono intrapresi importanti lavori di restauro alla chiesa, compresi i sei finestroni della navata.
1924 - 1924 (rifacimento pavimentazione interno )
La pavimentazione della chiesa in piastrelle bianche e nere risale al 1924, anno durante il quale pare sia stato compiuto un restauro generale.
1924 - 1924 (bassorilievo facciata)
Nel 1924, un gruppo devozionale a bassorilievo raffigurante la Madonna con il Bambino sulle ginocchia e due angeli genuflessi, viene collocato nel timpano della facciata, laddove esisteva un dipinto, ormai cancellato dal tempo, fatto eseguire dalla famiglia Bentivoglio. Lo studioso Ciro Zini ritiene che l'opera plastica sia del brescellese Carlo Pisi (1897-1979). Nel 1987 il bassorilievo è stato oggetto di restauro.
2001 - 2001 (restauro e consolidamento antisismico intero bene)
A causa dell'evento sismico del 1996 la chiesa viene sottoposta ad importanti opere di restauro e consolidamento strutturale su progetto dell'ing. Giuseppe Pecchini di Gualtieri. Gli interventi hanno consistito principalmente: - nell'irrigidimento delle volte delle cappelle laterali mediante l'inserimento di idonei cunei all'intradosso e il ripristino dell'intonaco; - nell'inserimento di catene e tiranti d'acciaio nel lato est e nel lato ovest della navata principale; - nel consolidamento dei solai mediante sostituzione dei travetti ammalorati; - nella riparazione del soffitto in cannucciato della sagrestia mediante rafforzamento delle centine portanti con doppie tavole sagomate in legno e riparazione del cannucciato e dei listelli di legno mediante applicazione di uno strato di armatura in juta; - nella verifica di tutto il reticolo strutturale di copertura in tutta la chiesa; - nel collegamento con capochiave metallici tra muratura e tetto.



Descrizione  Molti indizi inducono a credere che l'odierna collegiata di Gualtieri sia stata costruita modificando un precedente edificio, forse mai completato, costituito da una chiesa di piccole dimensioni, riconducibile ad una cappella a pianta centrale. Era stata voluta da Cornelio Bentivoglio come cappella gentilizia da utilizzarsi in stretta relazione con il palazzo. Ma il figlio Ippolito, vista la necessità di dotare Gualtieri di una struttura urbana degna di una piccola capitale, concepisce l'idea di costruire un edificio più ampio. L'evoluzione da pianta da centrale a pianta longitudinale risulta evidente in un disegno conservato presso l'Archivio di Stato di Modena (Mappario Estense, Serie Città, n° 61) raffigurante la chiesa con una planimetria molto vicina all'esistente edificata su una cappella a pianta centrale di eguale larghezza. Il disegno potrebbe risalire ai primi del Seicento. Oggi della chiesa bentivolesca rimane sostanzialmente soltanto la facciata poiché nei secoli successivi la chiesa ha subito pesanti rifacimenti e manomissioni, primo fra tutti quello effettuato nel decennio 1773-83, resosi necessario in seguito ad una grave inondazione che aveva lasciato la chiesa quasi inagibile per alcuni anni. La ristrutturazione viene diretta dall'architetto gualtierese Giovanni Battista Fattori, al quale si affianca, dal 1777, il milanese Bartolomeo Rocca, già progettista della parrocchiale di Campagnola. La chiesa ha uno sviluppo longitudinale e un orientamento nord-sud. Sull'ampia navata, con spigoli arrotondati, si aprono tre cappelle per lato intercomunicanti. Il presbiterio, più stretto e rialzato di quattro gradini, termina nel coro absidato contenente una pala di scuola emiliana del XVIII secolo inserita all'interno di una cornice riccamente decorata e in parte indorata. Tre ingressi posti in facciata consentono l'accesso alla chiesa. Quello centrale apre sul nartece, al di sopra del quale è collocata la cantoria con un prezioso organo che Agostino Traeri aveva realizzato per altro luogo e poi adattato per la chiesa di Gualtieri. L'architettura della chiesa è quella impressa dall'architetto Fattori. Una sequenza di pilastri con lesene di ordine composito, che risaltano doppiamente nella prima e nell'ultima campata, ne costituisce l'ossatura. La trabeazione ha il fregio liscio e percorre tutto l'interno. L'ornato decorativo è opera dello stuccatore Arcangelo Scotes che l'ha eseguito nel 1781. Sul lato est della chiesa, ad un piano rialzato, è posta la cappella del SS. Sacramento detta anche dell'Annunciazione. Esisteva già nel XVII secolo ma la sua conformazione attuale è dovuta a radicali restauri operati nel 1845 su disegno dell'ingegnere gualtierese Anselmo Frizzi. Contiene una pregevole pala d'altare del pittore Carlo Bononi (1569-1632) raffigurante l'Annunciazione di Maria Vergine. Nel piano sottostante vi è una cripta ospitante la tomba del marchese Ippolito Bentivoglio. Sia la forma attuale della cripta che il suo altare risalgono al 1851. La facciata, progettata nel 1599 da Giovan Battista Aleotti detto l'Argenta, ma realizzata soltanto l'anno successivo ad opera del capomastro carpigiano Pietro Agazzani, si integra perfettamente con la piazza porticata che il marchese Bentivoglio aveva voluto come cornice urbana del suo palazzo. Si fonda su due coppie di paraste di ordine dorico con alta trabeazione a triglifi coronata da un frontone triangolare recante al centro un bassorilievo novecentesco ritenuto dello scultore brescellese Carlo Pisi. Sopra il frontone si innalzano cinque alti acroteri piramidali. Il portale centrale su lesene, è concluso da un timpano curvilineo, spezzato, nel quale si inserisce una finestra rettangolare. Questa facciata ne precede un'altra ben più alta posta in posizione arretrata.

Impianto strutturale
La chiesa è realizzata con struttura in muratura portante continua.
Pianta
Sotto il profilo planimetrico la collegiata di Gualtieri ha uno sviluppo longitudinale e un orientamento nord-sud. Consta di un'ampia navata rettangolare con spigoli arrotondati, sulla quale si aprono tre cappelle per lato intercomunicanti, e di un presbiterio più stretto e rialzato di quattro gradini terminante con un coro absidato. La chiesa è accessibile attraverso tre ingressi posti sulla facciata nord, uno centrale e due laterali. L'ingresso principale apre sul nartece, uno spazio ben delimitato sovrastato dalla cantoria. Sul fianco est è posta la sagrestia collegata direttamente con il coro. Sullo stesso lato, attraverso un varco praticato nello spigolo della navata e dopo il superamento di alcuni gradini, si accede alla cappella dell'Annunciazione o del SS. Sacramento. Ha una pianta pressochè quadrata e la sua conformazione attuale si deve ad un intervento di sistemazione operato nel 1845. Sotto di essa, ad un piano inferiore raggiungibile attraverso una scala situata vicino alla sagrestia, è stata realizzata una cripta contenente le spoglie del marchese Ippolito Bentivoglio, promotore e finanziatore della chiesa, morto nel 1619. Dimensioni complessive dell'interno: larghezza 18,75 mt, lunghezza 41,90. Dimensioni della navata: larghezza 12,35 mt, lunghezza 24,50 mt, altezza 18,70 ca.
Interno
L'architettura della chiesa odierna non è quella impressa al tempo di Ippolito Bentivoglio con il probabile ausilio tecnico dell'Argenta, bensì il frutto di radicali restauri avvenuti nel decennio 1773-83 sotto la direzione dell'architetto gualtierese Giovan Battista Fattori. L'invaso rettangolare della navata ha gli spigoli arrotondati. Una sequenza di pilastri con lesene di ordine composito, che risaltano doppiamente nella prima e nell'ultima campata, ne costituisce l'ossatura. La trabeazione ha il fregio liscio e percorre tutto l'interno. Nella controfacciata, le lesene sono sovrastate da un doppio arco semicircolare e al centro è collocata la cantoria con un prezioso organo che il celebre Agostino Traeri aveva realizzato per altro luogo e poi adattato per la chiesa di Gualtieri. Qui la trabeazione è stata interrotta e sostituita con volute rampanti sopra le quali è stato realizzato un complesso fastigio in stucco recante al centro il monogramma IHS sormontato da una corona. E' forse opera dello stuccatore Arcangelo Scotes che nel 1780-81 ha eseguito gli ornati della chiesa. La navata è coperta a botte con archi trasversali e volte unghiate in corrispondenza dei finestroni. Per la realizzazione della volta è stato necessario demolire il precedente soffitto ligneo a cassettoni del 1674. Anche le cappelle rettangolari, tre per lato, hanno volte a botte. Nel vano sinistro del nartece, chiuso da un cancello metallico, è custodito il Fonte Battesimale del XVI secolo, proveniente dalla chiesa di Sant'Andrea. Nell'ultima campata della navata, addossato al pilastro del lato est, è collocato un pregevole pulpito in legno intarsiato e intagliato risalente al XVIII secolo. I quattro spigoli arrotondati della navata sono sottolineati dalla presenza di statue in scagliola alloggiate entro nicchie con cimasa decorata. Raffigurano S. Chiara, S. Apollonia, S. Agata e S. Lucia. Il presbiterio è più stretto della navata ed è rialzato di quattro gradini. Reca al centro una moderna mensa rivolta verso i fedeli, ma conserva ancora l'altare in marmo di Carrara e brecce, realizzato nel 1862 su disegno dell'ingegnere gualtierese Anselmo Frizzi e messo in opera dal parmigiano Giovanni Cantatori. Quattro colonne scanalate sorreggono la trabeazione con ornati classici, decorazioni floreali e mascheroni nella parte anteriore. La mensa è sorretta da quattro cariatidi. Dietro l'altare si apre il coro absidato con stalli in noce intagliato recuperati nel 1654 dalla cattedrale di Guastalla e successivamente completati con figure dall'intagliatore Umani di Viadana. Al centro della curva absidale vi è una pala d'altare di scuola emiliana del XVIII secolo ritraente la Beata Vergine con l'Eterno e, in basso, S. Antonio, S. Biagio Vescovo e S. Luigi Gonzaga. E' inserita all'interno di un'imponente cornice fastosamente decorata e in parte indorata.
Cappelle laterali
Appena superato l'ingresso, sul lato destro (ovest) della navata la prima cappella è dedicata a Sant'Antonio da Padova di cui si conserva una pala di scuola emiliana del XVII secolo inserita in un pregevole altare marmoreo su colonne di ordine composito sorreggenti una trabeazione con spezzoni di frontone arcuato sopra ai quali siedono due angeli. Nella seconda cappella si venera S. Andrea Apostolo raffigurato nella pala che il pittore brescellese Carlo Zatti ha eseguito intorno alla metà del XIX secolo. La cappella è detta anche cappella della Comunità di cui è presente lo stemma (croce blu su fondo bianco) nell'attico superiore dell'altare. La terza cappella ha un altare analogo alla prima sullo stesso lato. Vi si venera la Madonna del Rosario raffigurata nella pala di scuola emiliana del XVI-XVII secolo (n.d.c. le fonti non sono concordi sulla datazione). Sul lato opposto (est) nella prima cappella è collocato un moderno confessionale. Sulla parete vi è un dipinto, di scuola locale del XVII secolo, nel quale è ritratta la Beata Vergine col Bambino venerata da S. Giovanni Battista e S. Alberto degli Avogadri. Alla base della struttura architettonica dell'altare è stato installato un cancello metallico. La cappella successiva ha un'ancona marmorea con lesene scanalate e trabeazione con vasi alle estremità. Contiene un dipinto del XVII secolo eseguito dal parmense Pier Antonio Bernabei raffigurante la Madonna e S. Caterina da Siena in adorazione del SS. Sacramento. Nella parte bassa sono raffigurate le Anime del Purgatorio, dipinte nel 1757 dal pittore Giovanni Morini di Viadana in sostituzione di altre figure. L'ultima cappella su questo lato, detta dei Conti Torello Malaspina, ha un dipinto raffigurante Cristo Crocefisso con la Madonna e la Maddalena e S. Giovanni Battista, S. Francesco e S. Carlo. Si ritiene sia opera di Camillo Ricci che l'ha eseguito nella prima metà del XVII secolo. L'ancona che lo contiene ha linee neoclassiche. Lesene lisce e rastremate sorreggono una trabeazione anch'essa liscia e poco aggettante. Un doppio stemma coronato dei Torello-Malaspina è posto nel sottostante altare marmoreo. Tutte le cappelle sono rialzate di un gradino rispetto al piano della navata. CAPPELLA DELL'ANNUNCIAZIONE. Attraverso un'apertura praticata sull'angolo sud-est della navata, e dopo il superamento di alcuni gradini, si accede ad una cappella quadrangolare conosciuta come cappella dell'Annunciazione. Pare che in origine il piccolo vano fosse adibito a sacrario. L'attuale conformazione della cappella, esistente già nel XVII secolo, è dovuta a radicali restauri operati nel 1845 su disegno dell'ingegnere gualtierese Anselmo Frizzi, che ha progettato anche l'ornato costituito da lesene ioniche con trabeazione a dentelli e decori in stile neorinascimentale. La volta a padiglione, decorata con stelle dorate su fondo azzurro, reca al centro una raffigurazione della Vergine tra angeli. Nelle volte ad unghia dei lati sud e nord sono state aperte delle finestre a lunetta. Altri finestroni sono presenti sulle pareti al di sotto di dette lunette. La pavimentazione della cappella è in seminato veneziano a figure geometriche. Sul lato est è collocato l'altare del SS. Sacramento dietro al quale vi è un dipinto del pittore Carlo Bononi ritraente l'Annunciazione di Maria Vergine. Secondo Campori il quadro era stato commissionato per la chiesa modenese di S. Bartolomeo dove arrivò nel 1611, ma già l'anno successivo venne sostituito con un'opera dall'identico soggetto del pittore fiorentino Jacopo Ligozzi. Sembra che l'opera del Bononi sia giunta a Gualtieri prima del 1653, anno in cui si trova già menzionata nell'inventario dello stesso anno. Sopra la trabeazione della scarsella contenente l'altare sono posti due angioletti nell'atto di reggere una corona. Nel 1917 il parroco mons. Anselmo Mori fece decorare la cappella con stucchi dorati.
Cripta
Al di sotto della Cappella dell'Annunciazione, in un piano interrato raggiungibile attraverso una rampa di scale posta vicino alla sagrestia, vi è una cripta su colonne ospitante la tomba del marchese Ippolito Bentivoglio. Sia la forma attuale della cripta che il suo altare risalgono al 1851. L'altare è stato consacrato dal vescovo mons. Raffaelli. La volta a vela della campata centrale è fortemente ribassata e reca al centro un tondo con la raffigurazione del Risorto. Davanti all'altare è stata sistemata, in tempi recenti, una balaustrata in legno e ferro battuto con fiorami che probabilmente doveva trovarsi nella superiore cappella. Misure della cripta: 6,18 X 7,35 mt; altezza 2,90 mt.
Illuminazione
L'apporto luminoso di origine naturale nella chiesa è favorito dalla presenza di sei finestroni nella volta della navata e due nell'abside del coro. L'impianto di illuminazione artificiale è stato rifatto nel 1993. Consta di una serie di proiettori posizionati sui capitelli della navata e di fonti indirette posizionate sul cornicione per l'illuminazione delle volte e del catino absidale. Ulteriori punti luce sono collocati sia nel presbiterio che nel coro (per l'illuminazione della pala). Anche le cappelle laterali sono dotate di faretti che sottolineano le opere d'arte ivi conservate. Si segnala inoltre che la chiesa è dotata di impianto luce di emergenza.
Prospetti esterni
La collegiata di Gualtieri prospetta sulla piazza porticata che il marchese Ippolito Bentivoglio aveva voluto come cornice urbana del suo palazzo. La facciata progettata nel 1599 da Giovan Battista Aleotti, detto l'Argenta, ma realizzata soltanto l'anno successivo ad opera del capomastro carpigiano Pietro Agazzani, si integra perfettamente con il porticato profondo circa 5 metri. Si fonda su due coppie di paraste di ordine dorico con alta trabeazione a triglifi coronata da un frontone triangolare recante al centro un bassorilievo novecentesco raffigurante la Madonna con il Bambino e angeli genuflessi, opera dello scultore brescellese Carlo Pisi. Sopra il frontone si innalzano cinque alti acroteri piramidali. Il portale centrale su lesene minori, è concluso da un timpano curvilineo, spezzato, nel quale si inserisce una finestra con architrave sagomato in forma di capitello dorico che si collega ai capitelli delle paraste giganti. La facciata appena descritta, inserita nella cortina porticata, ne precede un'altra ben più alta posta in posizione arretrata conclusa da un frontone triangolare spezzato al centro per l'inserimento di una finestra semicircolare poi tamponata.
Coperture
Da una relazione tecnica dell'ing. Pecchini si apprende che la struttura di copertura è a capriate lignee di notevoli dimensioni (12 mt), con travi secondarie e travetti. Nelle cappelle laterali il manto in coppi è appoggiato su listelli e tavolato di legno, mentre nel corpo centrale e nella sagrestia è posto su un piano di tavelle. Il controsoffitto della volta della navata e quelli a padiglione della cappella dell'Annunciazione e della Sagrestia sono orditi con nervature in legno e cannucciato o listelli lignei; le cappelle laterali hanno le volte in muratura dello spessore di 15 cm.
Pavimentazioni
La pavimentazione dell'aula e del presbiterio è in piastrelle quadrate bianche e nere. Risale al 1924.



Adeguamento liturgico  presbiterio - aggiunta arredo (1970-80)
Collocazione di una nuova mensa rivolta verso i fedeli.






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Emilia-Romagna
Diocesi di Reggio Emilia - Guastalla
Vicariato di Guastalla
Parrocchia di Santa Maria della Neve

Piazza Bentivoglio - Gualtieri (RE)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico


Altre immagini
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