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30/4/2024 Diocesi di Reggio Emilia - Guastalla - Inventario dei beni culturali immobili
Chiesa di San Marco Evangelista <Boretto>
Data ultima modifica: 14/01/2014, Data creazione: 9/4/2008


Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale


Denominazione Chiesa di San Marco Evangelista


Altre denominazioni S. Marco;S. Marco Ev.


Ambito culturale (ruolo)  maestranze emiliane (preesistenze)
maestranze emiliane (ampliamento chiesa preesistente)
maestranze emiliane (parziale ricostruzione)
maestranze emiliane (ricostruzione totale)
maestranze emiliane (restauri e ricostruzione cupola in muratura)
maestranze emiliane (costruzione sagrestia)
maestranze emiliane (consolidamento strutturale)
maestranze emiliane (ricostruzione cupola in legno lamellare)



Notizie storiche  XI - XIII (preesistenze intero bene)
La costruzione di una primitiva chiesa romanica risalirebbe al XI secolo. Sorgeva nella stessa area di sedime della chiesa attuale, ma aveva un diverso orientamento. Sembra che la dedica a San Marco risalga al 1230, come ricorda un moderno bassorilievo conservato all'interno della chiesa (transetto lato est) nel quale il Doge Tiepolo riconosce S. Marco quale protettore di Boretto. E' infatti probabile che i cittadini dell'Adriatico e veneti residenti a Boretto, punto di sosta per navigatori e mercanti, abbiano voluto dedicare la loro chiesa al santo patrono di Venezia. Altre fonti riferiscono invece che non è nota la data d'inizio della venerazione.
XVII - XVII (ampliamento e ristrutturazione intero bene )
Nel 1674 il Consiglio Comunale delibera l'ampliamento della chiesa sotto la direzione dell'arch. Battista Sormani di Reggio. Le navate diventano tre e vengono aggiunte tre cappelle per lato. Nel 1681 un'immagine miracolosa della Beata Vergine viene traslata all'interno della chiesa.
XVIII - XVIII (parziale ricostruzione intero bene)
La chiesa viene quasi completamente ricostruita e riconsacrata nel 1722.
1758 - 1758 (mappa della chiesa carattere generale)
Una pianta della chiesa redatta nel 1758 da don Bacchi fornisce importanti informazioni circa la sua conformazione. Le navate laterali sono affiancate da cappelle delle quali le due maggiori, sotto la cupola, sono dedicate alla B.V. del Rosario e alla B. V. Della Cintura. Il coro è profondo e absidato. Non sono più presenti le altre due absidi (di origine romanica), demolite per far posto alla sagrestia e alla cappella del SS. Sacramento. La facciata è rivolta ad ovest. Nel disegno compare anche la torre, distante dalla chiesa sul lato a sud-est.
1828 - 1828 (mutamento giurisdizione ecclesiastica carattere generale)
Nel 1828, con l'entrata in vigore della Bolla di Pio VII "Sacrarum Canonum" dell'11 dicembre 1821, la parrocchia di Boretto passa dalla Diocesi di Parma a quella di Reggio.
1866 - 1866 (mutamento giurisdizione ecclesiastica carattere generale)
Nel 1866 la chiesa viene ceduta alla Diocesi di Guastalla.
1871 - 1883 (ricostruzione chiesa intero bene)
Vista l'inadeguatezza dei muri e delle fondazioni, la chiesa viene ricostruita completamente a partire dal 1871. Artefice del progetto è il borettese Luigi Panizzi Moriglio che delinea un tempio a croce greca allungata nel coro, con cupola centrale e facciata rivolta a sud. Al termine dei lavori, durati 12 anni, il Vescovo di Guastalla, Mons. Francesco Benassi, celebra il rito solenne di consacrazione in onore di San Marco Evangelista. E' il 7 ottobre 1883.
1883 - 1883 (rinnovamento organo cantoria)
L'attuale organo risale al 1883. E' opera del maestro Bonazzi di Modena che ha recuperato gran parte di quello preesistente probabilmente seicentesco e già più volte restaurato. Il costo totale dell'organo Bonazzi fu di lire 4.947,56, di cui 2.000 messe a disposizione dal Comune.
1951 - 1955 (restauri intero bene)
Eventi bellici ed alluvioni producono ingenti danni alla chiesa al punto che, all'inizio degli anni '50 del Novecento, viene disposto un generale restauro. Le fondamenta dei pilastri centrali vengono rinforzate mediante infissione di pali in cemento armato profondi 14 metri, la cupola in legno viene sostituita con una latero-cementizia, viene ripassato il tetto, sostituite le vetrate, sostituito il pavimento in mattoni con uno in marmo alla veneziana, rinnovati i sei altari con rivestimenti in marmi diversi. Vengono altresì collocate numerose statue e bassorilievi in bronzo o in terracotta in sostituzione di quelle vecchie in gesso. La chiesa viene arricchita con opere di artisti della Val Gardena, dello scultore guastallese Andrea Mozzali e del borettese Nevio Cacciani. Internamente viene ridecorata dall'artista Arturo Miglioli, anch'egli borettese, con l'aiuto di Tacito Confetta. La decorazione precedente, risalente all'epoca costruttiva, era stata effettuata dal reggiano Cocconi.
1955 - 1955 (costruzione sagrestia)
Nel 1955 circa, viene costruita una sagrestia di maggiori dimensioni, ricavata ampliando e sopraelevando il preesistente volume a nord-est.
1956 - 1956 (titolo ecclesiastico carattere generale)
Con Bolla di Papa Pio XII, il 5 maggio 1956 la chiesa parrocchiale di Boretto viene elevata a dignità di Basilica Minore. Una lapide e un grande bassorilievo all'interno della chiesa ricordano lo storico evento.
1961 - 1961 (manto di copertura cupola)
Nel 1961 il Genio Civile provvede al rifacimento, in rame, del manto di copertura della cupola e della lanterna.
1971 - 1972 (lavori di riparazione interno)
Tra il 1971 e il 1972 forti scosse di terremoto aprono preoccupanti fessurazioni nella zona dell'altare del SS. Sacramento (transetto lato ovest) e nella volta. Prontamente vengono effettuati i lavori di riparazione.
1988 - 1988 (lavori di consolidamento intero bene)
In seguito ai danni prodotti dagli eventi sismici del 1983 viene redatto un progetto di consolidamento dall'ing. Alessandro Spallanzani e dal geom. Pecorini. Gli interventi previsti consistono essenzialmente nell'inserimento di tiranti nei lati est ed ovest e nella sottomurazione con pali di cemento (pali Jet grouting) da eseguirsi nella muratura delle cappelle del Battesimo e del Beato Artemide Zatti. I lavori hanno inizio il 19 settembre 1988 e terminano il 21 novembre dello stesso anno. Durante la loro esecuzione crolla improvvisamente la cupola.
1988 - 1988 (crollo cupola)
Il 7 ottobre 1988, mentre erano in corso i lavori di consolidamento delle strutture di fondazione, la cupola in laterizio, costruita trent'anni prima, crolla rovinosamente al suolo trascinando con sé il tamburo e le volte limitrofe e provocando molteplici ferite all'interno. Per diversi anni la chiesa rimane scoperta, fino a che, nel 1995, viene intrapresa l'imponente ricostruzione su progetto dell'ing. Roberto Alessi. Gli esperti ritengono che tra le cause del crollo siano da comprendere i cedimenti differenziali delle fondazioni, l'abbassamento della falda freatica, i moti sismici in atto in quegli anni nel territorio reggiano.
1990 - 1995 (ricostruzione parziale intero bene)
In seguito al crollo della cupola (7 ottobre 1988) vengono attuati una serie di interventi volti alla ricostruzione dell'edificio nelle parti lesionate. Il progetto di ripristino viene redatto dagli ingg. Roberto Alessi e Antonio Raffagli di Bologna. La parte più cospicua dei lavori viene svolta tra il 1990 e il 1995 grazie al fondamentale stanziamento economico messo a disposizione dal Ministero della Protezione Civile. L'opera principale riguarda l'innalzamento della nuova cupola per la quale il progettista Alessi prevede l'impiego di una struttura in legno lamellare a vista con elementi reticolari di controvento, nervature irrigidenti e tiranti in acciaio. Il rivestimento esterno viene eseguito in rame simile, per sagomatura e taglio dei pezzi, a quello preesistente. Nel complesso i lavori vengono suddivisi in vari lotti di intervento, l'ultimo dei quali, riguardante il restauro degli altari e dei paramenti decorativi interni, è tuttora in fase di approntamento.
2001 - 2001 (rifacimento pavimentazione interno)
Nel 2001 vengono effettuati i lavori di ripavimentazione interna della chiesa con posa di un nuovo impianto radiante per il riscaldamento. Progettista: ing. A. Raffagli.
2001 - 2001 (restauro facciata)
Tra i lavori di ricostruzione della chiesa viene ricompresa anche la facciata che viene restaurata nel 2001 sia nei paramenti murari che nella parti decorative. Anche in questo caso il progetto viene redatto dall'ing. A. Raffagli. Viene altresì installato un impianto a basso voltaggio per l'allontanamento dei volatili.
2003 - 2003 (restauro paramenti esterni e opere complementari prospetti esterni)
I prospetti esterni vengono sottoposti a restauro a partire dal 2003 grazie a fondi reperiti in massima parte dalla Parrocchia e per il resto messi a disposizione dal Comune di Boretto. Progettista: ing. A. Raffagli. Interventi previsti: - recupero o rifacimento intonaci esterni, previa pulitura e bonifica dei supporti (eventuali biocidi e desalinizzanti), e tinteggiatura a calce; - recupero o rifacimento intonaci nelle parti modanate (cornici di sommità, cornici di rosoni, ecc.) e tinteggiatura - recupero elementi metallici (infissi di finestre in ferro battuto, capochiave di catene interne ai muri, ecc.); - verifica dei manti di copertura; - pulizia e verifica di lattonerie in rame, recupero o rifacimento di gronde e pluviali, ecc; - installazione di un completo sistema di allontanamento volatili (già presente sulla cupola e sulla facciata), che riguarderà linee di colmo, di gronda, aggetti, ecc.;
2007 - 2007 (pavimentazione sagrato esterno)
Con la sistemazione del sagrato vengono completate le opere di recupero dell'esterno della chiesa iniziati nel 2001 con il restauro della facciata. L'intervento si inserisce in un più ampio progetto di riqualificazione dell'area circostante e retrostante la chiesa, già in parte attuato dall'Amministrazione Comunale. Il progetto del sagrato viene affidato allo Studio Arteas di Reggio Emilia che prevede la ripavimentazione mediante l'impiego di pietra Lessinia o Prun e la realizzazione di una rampa laterale per l'abbattimento delle barriere architettoniche.
2011 - in corso (restauro altari e paramenti decorativi interni interno)
E' in corso di approntamento l'intervento di restauro degli altari e dei paramenti decorativi interni, nonché l'adeguamento liturgico e la sistemazione impiantistica. Il progetto, affidato all'architetto parmense Gianfranco Zanafredi, ha ottenuto l'approvazione degli organi ministeriali nell'ottobre 2011. L'importo previsto dei lavori ammonta ad euro 550.000,00. L'intervento si rende necessario per risarcire i paramenti interni dai danni subiti a causa del crollo della cupola, per porre rimedio all'ulteriore degrado dovuto al periodo in cui la chiesa è rimasta priva di copertura e per cancellare le rappezzature e i segni delle iniezioni consolidanti. Le diverse abrasioni e i distacchi dell'intonaco hanno comportato la perdita di diverse porzioni di decorazioni e pitture murarie. Le parti modanate e le cornici risultano seriamente danneggiate ed, in alcune zone, totalmente perdute. Nelle lunette restano soltanto lacerti delle figure realizzate dal Miglioli e dal Confetta nel 1952-53.



Descrizione  La parrocchiale di Boretto, costruita tra il 1871 e il 1883 a ridosso dell'argine maestro, ha una configurazione planimetrica a croce greca con cupola centrale e profondo coro absidato. Nello stesso luogo, ma con diverso orientamento, sorgeva la chiesa precedente di origini romaniche. L'interno è definito da alte paraste di ordine ionico con trabeazione a dentelli che percorre tutto il perimetro della chiesa. Sull'ampia navata prospettano quattro cappelle con altari, mentre l'asse trasversale mediano individua il transetto, i cui bracci est ed ovest contengono, rispettivamente, gli altari del Sacro Cuore e del Crocifisso (o del SS. Sacramento). Il centro della croce è segnato dalla presenza dell'alta cupola in legno lamellare, ricostruita nel 1995 su disegno dell'ing. Roberto Alessi, in sostituzione della precedente in muratura crollata il 7 ottobre 1988. La facciata si sviluppa su due ordini sovrapposti, dorico quello inferiore, ionico quello superiore. Le paraste del prim'ordine sono scanalate e sorreggono la trabeazione con fregio a triglifi e metope contenenti i simboli dei quattro Evangelisti, il pellicano e l'agnello. Il corpo centrale è aggettante rispetto alle ali laterali, più basse, ornate anch'esse da paraste e sormontate dalle statue in arenaria di S. Antonio da Padova e di S. Marco. Al centro del frontone è posto un leone biblioforo alato realizzato a bassorilievo. L'ingresso è sottolineato da un portale timpanato sopra al quale un cartiglio dipinto recita: "TEMPLUM DEI SACRUM EST". Sopra l'archivolto del finestrone ovale è riportata la scritta: "DIVO MARCO EVANGELISTAE". La dedicazione a San Marco Evangelista è nota dal 1466, ma un bassorilievo commemorativo collocato nel secolo scorso all'interno della chiesa raffigura il Doge Tiepolo nell'atto di riconoscere il santo quale protettore di Boretto e reca l'indicazione dell'anno 1230. E' infatti probabile che i cittadini dell'Adriatico e veneti residenti a quel tempo a Boretto, divenuta punto di sosta per navigatori e mercanti, abbiano voluto dedicare la loro chiesa al patrono di Venezia. Il 5 maggio 1956, con Bolla di Papa Pio XII, la chiesa di Boretto viene elevata a dignità di Basilica Minore. Una lapide e un grande bassorilievo all'interno della chiesa ricordano lo storico evento.

Impianto strutturale
Da una relazione tecnica dell'ing. Antonio Raffagli (2000) si apprende che la struttura portante della chiesa è eseguita in mattoni pieni. A circa 50 cm dal pavimento interno la muratura presenta un corso in pietra, dell'altezza di circa 30 cm, avente lo scopo di impedire la risalita capillare. Le strutture fondali sono state più volte consolidate. Nel 1953 sono state rinforzate le fondazioni dei quattro pilastri centrali mediante infissione di pali a contrasto. Successivamente, nel 1988, è stata effettuata una sottomurazione con pali di cemento nella muratura ovest, lateralmente alla facciata. Infine, negli anni anni 90', durante i lavori di ricostruzione della chiesa (necessari in seguito al crollo della cupola) sono state effettuate opere di consolidamento del terreno mediante pali jet-grouting, quali quelli già eseguiti, e sono state realizzate cordolature e travi di sottofondazione in corrispondenza dei muri.
Pianta
La composizione planimetrica è a croce greca con cupola centrale e profondo coro absidato. La facciata è rivolta a sud. I bracci nord e sud della croce configurano un'ampia navata sulla quale aggettano quattro altari (S. Giuseppe, S. Antonio da Padova, B.V. del Rosario, Beato Artemide Zatti) e quattro vani di ridotte dimensioni, dei quali il primo a sinistra dell'ingresso ospita il Fonte Battesimale. I bracci est ed ovest danno luogo ad una sorta di transetto. L'incrocio con la navata individua la cupola a calotta emisferica, ricostruita in legno nel 1995. Nel transetto est è posto l'altare del Sacro Cuore, ad ovest l'altare del Crocefisso (con il SS. Sacramento). Il presbiterio è rialzato di tre gradini rispetto al piano della navata ed è fiancheggiato da due vani di servizio, separati da esso attraverso aperture colonnate. L'altare maggiore in marmo è stato realizzato nel 1957. Dietro di esso, nella parete absidale del coro, è collocato il dipinto raffigurante San Marco Evangelista, titolare della chiesa. Una porta sul lato est permette il collegamento con l'ampia sagrestia. Dimensioni all'esterno (riportate nel progetto di restauro e consolidamento del 1988): larghezza facciata 20,25 mt, lunghezza totale (compreso coro) 51,87 mt. Dimensioni dei bracci della croce: braccio est-ovest 33,97 mt., braccio nord-sud (compreso presbiterio) 40,53 mt.
Interno
La spazialità dell'interno è definita dall'impianto a croce greca che si allunga nel coro. Alte paraste di ordine ionico impaginano l'architettura delle pareti. Una trabeazione a dentelli percorre l'intero perimetro della chiesa e conferisce un carattere di unitarietà visiva all'insieme. L'ampia navata (asse nord-sud) è fiancheggiata da quattro altari. Prospettano su di essa anche due piccole cappelle poste ai lati dell'ingresso. Quella di sinistra, con il Fonte Battesimale in marmo rosso di Verona, è chiusa da una cancellata in ferro. Nella volta a padiglione è dipinto il Battesimo di Cristo. La cappelletta di destra è vuota; nella volta reca un affresco con i simboli del martirio di Cristo. La navata termina con due vani di collegamento, uno con l'esterno ed uno con un corridoio che conduce ad un ingresso secondario. Sull'asse ortogonale si dilata nelle ampie cappelle del transetto, quella del Crocefisso (ovest) e quella del Sacro Cuore (est). L'intersezione della navata con l'asse trasversale individua lo spazio coperto dalla cupola in legno lamellare realizzata nel 1995 su progetto del prof. Roberto Alessi. E' impostata su quattro pilastri recanti nicchie con le statue di Aronne, Mosè, S. Pietro e S. Paolo, di ignoto autore. L'area presbiteriale è rialzata di tre gradini. Su di essa si affacciano due cantorie, ma soltanto quella di sinistra è dotata di organo. E' un'opera del maestro Eugenio Bonazzi di Modena che l'ha realizzato nel 1883 recuperando gran parte del precedente organo seicentesco. L'altare maggiore marmoreo, opera del prof. Menozzi di Viadana, risale al 1957. Il pannello frontale è ornato con un bassorilievo in bronzo raffigurante la Resurrezione di Lazzaro. Ai lati le figure di S. Biagio e S. Rocco del Cacciani. Dietro l'altare è posto un grande Crocifisso in legno. La curva absidale reca al centro un dipinto con San Marco Evangelista, il Leone e, sullo sfondo, la Basilica di Boretto. L'ha eseguito Domenico Chiesura nel 1883.
Altari
Sulla navata prospettano quattro cappelle con altari. La prima, sul lato destro, è dedicata a S. Giuseppe di cui si conserva una statua all'interno di una struttura architettonica di gusto neoclassico composta da quattro colonne di ordine corinzio reggenti un frontone triangolare con dentelli, rientrante nella parte centrale. Anche l'altare di S. Antonio da Padova è stato concepito con disegno analogo. Il santo, inserito in una nicchia, è raffigurato con il giglio nella mano sinistra e il Bambino nell'altro braccio. Sul lato opposto, nel primo altare si venera il beato Artemide Zatti. La statua ritrae il borettese, morto nel 1951, vicino ad un bambino bisognoso. Sulla parete un dipinto ricorda la sua infaticabile attività missionaria al servizio dei più deboli. L'altare della B.V. del Rosario contiene una statua della Vergine. L'architettura di questo altare è simile a quella del beato Zatti: quattro colonne corinzie sostengono un frontone curvilineo, con parte centrale più arretrata. Sulla parete laterale è appeso un dipinto raffigurante la fuga della Sacra Famiglia in Egitto ambientata durante un'alluvione del fiume Po. L'opera è di Galliano Cagnolati, borettese. Tutte e quattro le cappelle sono cupolate. Nei bracci del transetto, l'architettura impiega paraste di ordine ionico, in continuità con il resto della chiesa. Ad est, l'altare del Sacro Cuore, eretto nel 1919, richiama lo stile degli altari della navata, ma più monumentale per la presenza di maggiori piani aggettanti e per il superiore attico con bassorilievo affiancato da statue e sormontato da amorini. Sulla parete laterale nord è collocato un bassorilievo in cotto dell'artista Neveo Cacciani (metà sec. XX) raffigurante la basilica di San Marco a Venezia e quella di Boretto, con al centro il doge Tiepolo inginocchiato e, a destra, le figure di un muratore e un contadino. La parete sul lato opposto ospita un dipinto con la Crocifissione. Sul lato opposto, l'altare del Crocifisso (o del SS. Sacramento) contiene un pregevole Crocifisso realizzato da artisti della Val Gardena. Il tabernacolo in marmo è opera della scultrice Carmela Adani, nativa di Correggio. Sulla parete nord un grande bassorilievo del Cacciani ricorda la nomina della chiesa a Basilica Minore. Vi compaiono cinque figure: Papa Pio XII, Mons. Zaffrani vescovo di Guastalla, Don Giuliano Cagliari, mons. Igino Artoni e Don Pellegrino Setti. Sotto al bassorilievo è posta la Bolla Pontificia con la quale Pio XII ha conferito alla chiesa il titolo di Basilica Minore. Sull'altra parete vi è un grande dipinto rappresentante l'Adorazione dei Magi.
Prospetti esterni
La chiesa di Boretto sorge a ridosso dell'argine maestro del fiume Po. Il fronte principale, posto a fondale di un'importante arteria stradale comunale, è preceduto da un sagrato semicircolare ripavimentato nel 2007 con pietra di Lessinia. Un recente restauro (2001) ha permesso la conservazione e il ripristino sia dei paramenti murari esterni che dei caratteri decorativi. La facciata si sviluppa su due ordini sovrapposti, dorico quello inferiore, ionico quello superiore. Le paraste del prim'ordine si impostano su alto basamento. Sono scanalate e sorreggono la trabeazione con fregio a triglifi e metope contenenti i simboli dei quattro Evangelisti, il pellicano e l'agnello. Le lesene del second'ordine sono prive di piedestallo. Il corpo centrale della facciata termina con il frontone triangolare. E' aggettante rispetto alle ali laterali, più basse, ornate anch'esse da paraste e sormontate dalle statue in arenaria di S. Antonio da Padova e di S. Marco. Al centro del frontone è posto un leone biblioforo alato realizzato a bassorilievo. L'ingresso è sottolineato da un alto portale timpanato sopra al quale un cartiglio dipinto recita: "TEMPLUM DEI SACRUM EST". Nell'ordine superiore, il finestrone ovale ha una cornice semplice e un infisso con motivo a stella. Sopra all'archivolto, con leggero movimento tardo barocco, è riportata la scritta in rilievo: "DIVO MARCO EVANGELISTAE". Gli altri prospetti esterni non presentano caratteri architettonici di particolare pregio, essendo costituiti da murature prive di decorazioni o parti modanate, se si eccettuano le lesene in corrispondenza degli spigoli. Dalla sagoma dei muri principali aggettano i corpi di fabbrica delle cappelle e dei locali secondari, tra i quali la sagrestia. Al di sopra di tali corpi di fabbrica sono presenti strutture rampanti che salgono fino quasi alla quota di gronda. Nel 2003 tutti i paramenti esterni sono stati recuperati.
Coperture
La chiesa è voltata a botte, ad eccezione delle quattro cappelle centrali con cupole a pianta ovale. E' presumibile che la struttura di copertura sia lignea. Il manto è in coppi e la lattoneria in rame. La cupola ha una struttura in legno lamellare con elementi di controvento costituiti da strutture reticolari, nervature irrigidenti e tiranti in acciaio ad elevata resistenza. Il rivestimento in rame somiglia, per sagomatura e taglio dei pezzi, a quello preesistente. Anche la lanterna è in legno con rivestimento in rame.
Pavimentazioni
La pavimentazione della chiesa è stata rifatta nel 2001 con la tecnica del terrazzo alla veneziana. Il precedente era stato realizzato, sempre alla veneziana, negli anni '50 del secolo scorso, sostituendo a sua volta, il preesistente in mattoni. Il progetto di restauro attualmente in corso di elaborazione prevede un nuovo terrazzo veneziano di circa 1 cm di spessore da eseguirsi sopra a quello attualmente esistente. Anche la pavimentazione "palladiana" del presbiterio e dell'abside verrà rimossa e sostituita con pavimentazione in lastre di pietra.
Elementi decorativi
L'apparato decorativo della chiesa di Boretto è definito non soltanto da pitture murali ma anche da opere di tipo scultoreo. La prima decorazione della chiesa risale all'epoca costruttiva. Era stata eseguita dal pittore Francesco Cocconi di Reggio Emilia intorno al 1883. Alcuni decenni dopo, nell'ambito di un complesso intervento di restauro, seguito all'alluvione del 1951, tale decorazione è stata sostituita per mano del borettese Arturo Miglioli con l'aiuto di Tacito Confetta. Oggi, la presenza pittorica, mostra segni di forte sofferenza. Il crollo della cupola, verificatosi nel 1988, ha provocato ingenti lacerazioni, poi accentuate dall'ulteriore degrado dovuto al periodo in cui la chiesa è rimasta priva di copertura. Anche l'intervento di consolidamento statico, attuato tramite operazioni di rappezzatura e iniezioni, ha lasciato esiti evidenti ovunque all'interno dell'edificio sacro: stuccature dei giunti, presenza di fori e percolazioni di malta cementizia. Abrasioni e distacchi dell'intonaco hanno comportato la perdita di diverse porzioni di decorazioni e pitture murarie, esponendo anche il laterizio sottostante. Le parti modanate e le cornici sono seriamente danneggiate e alcune zone totalmente perdute. Nelle lunette restano soltanto lacerti delle figure realizzate dal Miglioli e dal Confetta negli anni '50. Le lunette del transetto recano la raffigurazione dei profeti (Daniele e Isaia nel braccio est, Ezechiele e Geremia nel braccio ovest). Nelle lunette delle pareti laterali sono state dipinte Virtù Teologali e Cardinali (Giustizia e Speranza nel transetto sud, Fede e Carità nel transetto nord). Nella controfacciata è ancora riconoscibile l'Annunciazione. Altre lunette dipinte si trovano nella navata e all'interno delle cappelle. Al centro della volta del presbiterio è stato raffigurato l'Agnello Immolato con i 7 sigilli e il Leone di S. Marco. Nel catino absidale è stata realizzata l'immagine del Buon Pastore con ai lati S. Pietro e S. Paolo, opera di Guerrino Casella, miniaturista. La chiesa è dotata di molte opere scultoree di artisti locali posizionate in vari punti. Degne di nota sono le statue in terracotta del guastallese Andrea Mozzali: l'Annunciazione (lato ovest vicino all'ingresso) e la Beata Vergine (lato est vicino all'ingresso). Dello stesso autore sono anche le 14 formelle della Via Crucis e gli altorilievi raffiguranti la Deposizione di Cristo (nella cappella della Madonna del Rosario) e l'Adorazione dei pastori (nella cappella di S. Antonio da Padova). Il borettese Neveo Cacciani ha realizzato le due statue in bronzo della acquasantiere ritraenti S. Francesco e S. Giovanni Battista (1967) e i pannelli a bassorilievo custoditi nei due bracci del transetto realizzati in memoria di due eventi fondamentali per la chiesa borettese: la dedicazione a S. Marco (transetto est), e la consegna della Bolla Pontificia con la nomina a Basilica Minore (transetto ovest). Un recentissimo progetto di restauro dei paramenti interni, i cui lavori però non sono ancora iniziati, si prefigge di restituire omogeneità cromatica all'insieme attraverso il ripristino delle parti lacunose, il restauro e il ricollocamento dell'apparato iconografico-figurativo.
Illuminazione
L'apporto luminoso di origine naturale è favorito dalla presenza di quattro vetrate semicircolari poste nelle lunette sopra le cappelle degli altari minori. Altre due finestre ovali sono state aperte nel transetto, sopra gli altri del Sacro Cuore e del Crocifisso. Alla stessa tipologia appartiene quella di facciata. Un'importante fonte luminosa è data dalla cupola, che contribuisce con otto finestroni alti e stretti. Ed infine, nell'abside vi sono due finestre rettangolari. L'impianto di illuminazione artificiale, che sarà oggetto di prossima revisione, consta di una serie di faretti posti in modo visibile sopra al cornicione ad illuminare sia l'assemblea che le volte e la cupola. Altri punti luce sono collocati negli altari laterali.



Adeguamento liturgico  presbiterio e altari laterali - intervento strutturale (1970-80)
Demolizione balaustra
presbiterio - aggiunta arredo (1965-75)
Collocazione mensa in legno per la celebrazione verso i fedeli.






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Emilia-Romagna
Diocesi di Reggio Emilia - Guastalla
Vicariato di Guastalla
Parrocchia di San Marco Evangelista

Piazza San Marco - Boretto (RE)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico


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