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7/5/2024 Diocesi di Asti - Inventario dei beni culturali immobili
Chiesa dei Santi Maria e Dalmazzo <Masio>
Data ultima modifica: 21/11/2016, Data creazione: 24/6/2011


Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale


Denominazione Chiesa dei Santi Maria e Dalmazzo


Altre denominazioni Chiesa di Santa Maria e San Dalmazzo;SS. Maria e Dalmazzo


Ambito culturale (ruolo)  maestranze piemontesi (costruzione)



Notizie storiche  XI (?) - XIII (costruzione intero bene)
Attribuzione dell'edificio, nella sua impostazione primitiva, all'epoca romanica quando la sua intitolazione è solo a Santa Maria; non risulta in quale epoca sia stata edificata. Nel 1223 nella chiesa di Santa Maria viene firmata la pace tra Alessandria, Asti e Alba.
XVI - XVI (descrizione intero bene)
Descrizione della chiesa, alla fine del Cinquecento, quando assume il titolo dei Santi Maria e Dalmazzo, in buono stato con le pareti intonacate e imbiancate, le volte e il pavimento in buono stato dato che i cadaveri sono sepolti in tombe. Ci sono tre altari: l’altare maggiore provvisto di una bellissima immagine, l’altare di San Sebastiano, completamente di mattoni, e l’altare della Gloriosa Vergine Maria.
XVII - XVII (danneggiamento (?) intero bene)
Incendio della chiesa insieme all’archivio parrocchiale in una guerra contro gli spagnoli.
XVIII - XVIII (descrizione intero bene)
Descrizione della chiesa, risalente alla metà del Settecento, suddivisa in tre navate con l’altare maggiore nella navata centrale, al fondo della quale, dal lato del Vangelo, vi è anche il fonte battesimale con balaustra intorno. Il tetto è a volta. Le pareti della chiesa, della sacrestia, delle cappelle e del coro sono intonacate e imbiancate. Sul lato sud, a causa dell’acqua che scola dalle case adiacenti alla chiesa, la parete si presenta umida e gli stucchi si staccano. Il coro si trova dietro all’altare maggiore. Dal lato destro della navata centrale vi è la sacrestia e dal lato sinistro un ambiente chiamato sacrestia vecchia sul quale ci sono due stanze. Il pavimento è di cotto a quadrelli. Ci sono quattro altari: oltre all’altare maggiore, dal lato del Vangelo, c’è l’altare del SS. Rosario, dal lato dell’Epistola l’altare di Sant’Antonio, in fondo alla chiesa, sempre dal lato dell’Epistola, l’altare della Madonna dei Molti Doni, riedificato e benedetto nel 1737.
XVIII - XVIII (descrizione intero bene)
La chiesa ha il suo campanile, alto nove trabucchi, con tre campane. Di rilevanza risulta l’altare maggiore in marmo risalente al 1742, ad imitazione dello stile del Solari.
XIX - XIX (descrizione intero bene)
Alla fine dell’Ottocento la chiesa continua ad avere la struttura a tre navate; le pareti sono ben ristrutturate, dipinte di colore rosso e chiaroscuro in quadratura e fasce. La parte interna del tetto è a volta, l’esterno a travi con tegole. Vi sono sei finestre grandi con le vetrate. E’ presente la tribuna per l’organo. Il coro, di forma rettangolare, misura 26 metri quadrati ed è provvisto di un doppio banco con inginocchiatoio e schienale fisso nel muro. L’altare maggiore è di mattoni e calce, con superficie di scagliola, dipinto a vari colori a somiglianza del marmo; è sotto l’invocazione di San Dalmazzo ed è cinto da una balaustra in marmo distante dalla predella mt. 2,20 e dal gradino inferiore mt. 1,70. Accanto e dietro l’altare maggiore vi è un armadio scavato nel muro per la conservazione degli oli santi. Accanto all’altare maggiore vi è l’altare della Beata Vergine del Rosario, appena costruito, in marmo.
XIX - XIX (descrizione intero bene)
Dal lato dell’Epistola dell’altare maggiore vi è l’altare di Sant’Antonio da Padova con la relativa statua. A metà della parete, dalla parte del Vangelo, c’è l’altare della Beata Vergine dei Molti Doni, con relativa statua, ricostruito completamente negli anni 1886-1887: è di calce con qualche decorazione. Il battistero si trova in fondo alla chiesa dal lato del Vangelo. Ci sono tre acquasantiere fisse nel muro. La sacrestia è in buono stato, con copertura interna a volta ed esterna a travi con tegole.
1929 - 1929 (descrizione intero bene)
Costruita sullo scosceso ripaggio soprastante la sponda del fiume Tanaro, le condizioni di statica della chiesa sono precarie: la manutenzione è buona. Le ultime riparazioni: ripassato il tetto, ripulita la sacrestia, rinnovato in piccola parte il pavimento, costruita la cappella del Sacro Cuore con altare, interventi eseguiti in parte nel 1908 e in parte nel 1928, quando vengono ripassate le tegole sopra la sacrestia. Occorre provvedere al tetto, sostituendo i canali di scarico, e all'intonaco esterno da tramontana. Occorre sostituire il Battistero e acquistare l’organo e la scaletta di accesso. Richiedono serie attenzioni il campanile e le sue campane.
1937 - 1937 (descrizione intero bene)
Le condizioni di statica sono precarie, causa la sua ubicazione: la manutenzione è buona. Le ultime riparazioni: ripassato e rifatto parte del tetto della chiesa e tutto il tetto sulla sacrestia e due altri vani; sostituiti e riparati i canali di scarico; realizzato l'intonaco verso tramontana e restaurata tutta la facciata esterna e principale nel 1932. Riparati i confessionali, alcuni banchi e costruita nuova panchetta per bambini; rifatto nel 1935 e 1936 il tetto del campanile, restaurando la scala interna fino alle campane. Occorre ancora l'acquisto di organo con scaletta di accesso, provvedendo ora con armonio, e un nuovo concerto di campane con il rifacimento del campanile dall'altezza almeno del tetto della chiesa.
1963 - 1963 (restauro intero bene)
Ripassatura del tetto con sostituzione di piccola e grossa orditura. Restauro del campanile, esterno ed interno; posa in opera delle campane.
1970 - 1970 (restauro intero bene)
Intervento di restauro, sotto la supervisione dell’architetto don A. Quaglia, che interessata pilastri, capitelli, archi, pareti, dipinte a strisce chiare e scure in grigio, e il soffitto che si presenta a cielo stellato. L’intervento consiste nella rimozione degli intonaci sugli elementi originariamente a mattone a vista e nell’applicazione di tinte chiare e spugnate sugli intonaci. In particolare i pilastri in mattoni sbrecciati sono rivestiti in intonaco misto a polvere di mattone, le nervature in muratura delle volte intonacate sono riportate a vista e restaurate, i capitelli sono liberati dalla tinteggiatura e riportati al mattone e alla pietra, gli intonaci delle volte sono tinteggiati con color avorio e spugnati.
1970 - 1970 (restauro intero bene)
Nella parte della chiesa più antica, quella verso la facciata, durante il restauro, dall'osservazione delle strutture sopra le volte, appare evidente che la volta a crociera originariamente era soltanto sulla navata centrale, mentre sulle navate laterali vi era il tetto a vista, con il muro esterno più basso degli archi per dare la necessaria pendenza alla falda della copertura; considerando i fori ove poggiavano le strutture lignee di copertura la navata centrale e le laterali erano in precedenza più alte.
1986 - 1986 (passaggio di proprietà intero bene)
Passaggio dal patrimonio dell’ente Chiesa Parrocchiale di S. Maria Maddalena e S. Dalmazzo, soppresso, all’ente Parrocchia di S. Maria Maddalena per D.M.I. in data 7/11/86 pubblicato sulla G.U. del 24/11/86 n. 273 ai sensi e per gli effetti della Legge 222/85.
1990 (?) - 1990 (?) (sondaggi intero bene)
Realizzazione di sondaggi nella pavimentazione in prossimità della zona presbiterale che hanno portato alla luce una sottomurazione attribuibile alle strutture di fondazione di una pieve preesistente, orientata perpendicolarmente rispetto all'attuale fabbrica, e di dimensioni nettamente inferiori, e la quota dell'originaria pavimentazione in cotto, parzialmente rimossa e sostituita con un pavimento in marmette di cemento, soprelevato di circa 25-30 cm rispetto all’originale, con conseguente copertura di parte del basamento delle colonne e rimozione di parte delle sepolture presenti nella navate laterali; dell'antica pavimentazione l'unica traccia visibile si trova ora nel coro, per una superficie di circa quattro mq.
2000 - 2000 (?) (restauro intero bene)
Danneggiamento della chiesa a seguito dell'evento sismico dell'agosto del 2000; segue un intervento di consolidamento consistente nel rifacimento della copertura in coppi su orditura lignea, nel restauro del campanile e della cella campanaria per lesioni e fessurazioni nel paramento murario. E' stato inoltre sostituito, per via dello stato di degrado, il portone ligneo di facciata.
2015 - 2016 (restauro intero bene)
Intervento di restauro conservativo interno che ha riguardato il rifacimento della pavimentazione su vespaio aerato, l’installazione d’impianto di riscaldamento a pavimento, il consolidamento e restauro delle cappelle laterali della navata di destra, il risanamento dall'umidità della navata laterale sinistra, l'adeguamento dell'impianto elettrico e la restituzione dell' unitarietà di lettura cromatica dell'interno; l'intervento è stato realizzato con il contributo CEI 8X1000 alla Chiesa Cattolica.



Descrizione  La chiesa intitolata ai Santi Maria e Dalmazzo, è di origine gotica, ampliata in seguito, mantenendo le caratteristiche architettoniche del tratto anteriore più antico che risulta quello verso la facciata, e ingloba al suo interno tracce di strutture di fondazione di una precedente costruzione che sembra orientata perpendicolarmente rispetto all'attuale fabbrica. Si presenta a tre navate coperte da volte a crociera costolonate con archi a sesto acuto e con cappelle laterali di fine ottocento (1886-1887), quando la fabbrica è stata ampliata e restaurata ed è stata apposta una nuova facciata a quella preesistente, della quale è visibile all’interno il rosone centrale in conci bianchi e rossi, e all’esterno le strombature del portale di accesso; a fine Ottocento sono inoltre stati effettuati lavori di riempimento delle cripte sottostanti l'edificio, con il rifacimento della pavimentazione in marmette di cemento e realizzate le dipinture interne a strisce chiare e scure in grigio sulle pareti e a cielo stellato sulle volte, decorazione rimossa nell’intervento di restauro degli anni Settanta del Novecento.

Pianta
Pianta a tre navate con presbiterio quadrangolare rialzato di due scalini rispetto all'aula liturgica, fiancheggiato da due cappelle munite di un retro di risulta perché ricavate da uno spazio più ampio; la cappella al termine della navata destra è dedicata a Sant'Antonio da Padova e quella a conclusione della navata sinistra è dedicata a Santa Rita; l'ingresso principale alla chiesa avviene dalla facciata mediante bussola con soprastante tribuna lignea non accessibile; entrando nella navata destra, che risulta contigua ad altre costruzioni, si trovano una nicchia a parete destinata a confessionale e una nicchia a parete con altare dedicato al Sacro Cuore di Gesù; segue l'accesso all'adiacente sacrestia che comunica con un corridoio che conduce al cortile. Entrando a sinistra la navata, accessibile lateralmente direttamente dall'esterno, comunica con il campanile che risulta contiguo alla facciata; a seguire vi è la cappella laterale del Crocifisso dotata di balausta.
Facciata
Facciata a salienti in muratura di mattoni a vista, verticalmente tripartita da lesene in parte decorate da intonaco, per formare delle croci e per creare alternanza di finta pietra e mattone, a richiamo del portale ancora visibile della sottostante originaria facciata in pietra e mattoni che è stata coperta per motivazione non nota a fine Ottocento; il portale strombato con lunetta intonacata è fiancheggiato da monofore con archi a sesto acuto, che presentano la stessa decorazione ad intonaco dei tre oculi ciechi che sormontano le aperture; gli oculi delle partiture laterali, di ridotte dimensioni, contengono lacerti di pitture, mentre dall’oculo centrale emerge parte del rosone centrale, appartenente alla sottostante facciata, che all’interno si mostra interamente in conci bianchi e rossi.
Impianto strutturale
Struttura verticale composta da pilastri, paraste e pareti in muratura di mattoni con orizzontamenti a volte in muratura del tipo a crociera rialzata con costoloni; la sacrestia è coperta da volta a botte con teste di padiglione mentre le due cappelle in nicchia a parete da volta a botte a sesto acuto. La copertura è a falde con orditura lignea e manto in coppi di laterizio. Il campanile è a pianta quadrata dotato di orologio, presenta struttura in muratura di mattoni con catene metalliche e si sviluppa in zoccolo, tre piani di torre, dove si alternano monofore strombate e oculi, e cella campanaria con aperture a bifora; la torre campanaria si conclude con tetto a padiglione con orditura lignea e manto di copertura in coppi di laterizio.



Adeguamento liturgico  presbiterio - aggiunta arredo (1970)
Asportazione della balaustra, rimozione del baldacchino ligneo soprastante il pulpito e collocazione di altare a tavolo volto a popolo ligneo e di ambone ligneo utilizzando due pannelli scolpiti del baldacchino.






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Piemonte
Diocesi di Asti
Parrocchia di S. Maria Maddalena

Piazza della Chiesa - Masio (AL)


Edifici censiti nel territorio
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