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9/5/2024 Diocesi di Udine - Inventario dei beni culturali immobili
Chiesa del Santissimo Crocifisso <Timau, Paluzza>
Data ultima modifica: 11/12/2020, Data creazione: 8/6/2011


Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria


Denominazione Chiesa del Santissimo Crocifisso


Altre denominazioni Chiesa del Santissimo Crocifisso - Santuario e Ossario;SS. Crocifisso


Autore(Ruolo)  Greppi, Giovanni (costruzione ossario)



Ambito culturale (ruolo)  maestranze friulane (costruzione)



Notizie storiche  1327 - 1327 (preesistenze intero bene)
Una primitiva chiesa dedicata a santa Gertrude è ricordata in un documento del 1327 in cui Giovanni di Cazuton di Sutrio lascia un legato alla suddetta chiesa.
1577 - 1719 (restauri intero bene)
Le alluvioni del 1577, 1714, 1719 e la posizione della chiesa, quasi a ridosso della confluenza del rio Fontanon con il fiume Bût, causano gravi danni alla struttura dell'edificio che più volte viene interessato da interventi restauro.
1729 - 1732 (ricostruzione intero bene)
Nel 1729 una grande inondazione distrugge Timau e anche la chiesa. Il paese intero e la chiesa vengono ricostruiti in una zona più sicura. Nel 1732 la nuova chiesa viene ultimata.
1752 - 1765 (restauro intero bene)
Secondo la tradizione, l’acqua stagnante presente entro il recinto della chiesa era miracolosa e i devoti fedeli ottenevano molte grazie. La chiesa, chiusa da un ventennio viene riaperta al culto e viene ricordata come il Venerando santuario del Santissimo Crocifisso.
1813 - 1813 (intervento strutturale ingresso)
Nel 1813 l’ingresso rivolto verso l’antico paese di Timau viene voltato in direzione del ricostruito abitato.
1906 - 1910 (restauro intero bene)
Nel 1906 si inizia una radicale opera di restauro che si conclude nel 1910.
1917 - 1923 (ricostruzione intero bene)
Il 27 e 28 ottobre del 1917 dopo la rotta di Caporetto, i soldati italiani si vedono costretti a incendiare le loro postazioni militari prima della fuga. Tra queste c'è il Santuario. Distrutto quasi completamente dal fuoco, i lavori di ricostruzione iniziano nel 1921 terminano nel 1923.
1923 - 1923 (consacrazione intero bene)
Il Santuario è consacrato il 9 marzo 1923 dall'arcivescovo Antonio Anastasio Rossi.
1936 - 1936 (ampliamento intero bene)
Si decide di trasformare il Santuario in Tempio Ossario, la progettazione viene affidata all'architetto Giovanni Greppi.
2002 - 2002 (rifacimento copertura)
Nel 2002 la copertura originaria del tetto in lamiera zincata di colore rosso bordeaux viene sostituita con altra lamiera zincata preverniciata e grecata in testa di moro.



Descrizione  Edificio ad aula, orientato, con profondo presbiterio ristretto rispetto all'aula e concluso da abside semicircolare. Corpi di sacrestia annessi a meridione e settentrione. Sedime rialzato di sei gradini dal piano di campagna. Porticato con colonne e archi a tutto sesto a correre sul fronte principale e sui due laterali. Prospetto con portale in pietra modanata, al di sopra dell'atrio avvolgente, entro nicchia, il mosaico del Crocifisso. La facciata è terminata dal campaniletto a vela con tre campane. All'interno, le pareti sono scandite da paraste doriche e dal motivo di cornici abbinate concluse ad arco racchiudenti le lapidi dedicatorie, al di sopra delle quali motivi a panoplia dipinti. Sopra l'alto cornicione a correre si impostano tre finestre termali per lato. Il soffitto è a volta a botte con unghioni in prossimità delle finestre. L'area dell'altare, rialzata di due gradini, è fortemente caratterizzata per i due setti laterali dipinti e per il grande Crocifisso bronzeo che si erge al di sopra della scultura bronzea del "fante deposto". L'abside semicircolare, dipinta, è voltata a botte e illuminata da due finestre una per lato. In controfacciata portale con cornice lapidea modanata e timpano interrotto, affiancato da uguali cornici concluse ad arco. Pavimentazione del tipo alla veneziana con frammenti marmorei policromi.

Pianta
Edificio ad aula, orientato, con profondo presbiterio ristretto rispetto all'aula e concluso da abside semicircolare. Corpi di sacrestia annessi a meridione e settentrione.Porticato con colonne e archi a tutto sesto a correre sul fronte principale e sui due laterali.
Impianto strutturale
Muratura portante mista con inserti in cemento armato.
Coperture
Manto di copertura in lastre di rame.
Prospetto principale
Prospetto con portale in pietra modanata, al di sopra dell'atrio avvolgente, entro nicchia, il mosaico del Crocifisso. La facciata è terminata dal campaniletto a vela con tre campane.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimentazione del tipo alla veneziana con frammenti marmorei policromi.



Adeguamento liturgico  nessuno






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Triveneto
Diocesi di Udine
Parrocchia di Santa Geltrude Vergine

Timau, Paluzza (UD)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico


Altre immagini
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