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22/11/2024
Diocesi di Verona - Inventario dei beni culturali immobili
Chiesa di Santa Maria Antica <Verona>
Data ultima modifica: 18/02/2016, Data creazione: 8/3/2011
Tipologia e qualificazione chiesa rettoria
Denominazione Chiesa di Santa Maria Antica
Altre denominazioni S. Maria Antica
Ambito culturale (ruolo)
architettura altomedievale (origini e costruzione)
architettura romanica (costruzione )
architettura gotica (Arche Scaligere, costruzione )
architettura barocca (interno, rinnovamento)
architettura contemporanea (restauro )
architettura contemporanea (interno e campanile, restauro )
Notizie storiche
744 - 745 (origini e costruzione intero bene )
La chiesa di S. Maria Antica era anticamente annessa ad un monastero benedettino femminile, fondato tra il 744 ed il 745 ai margini "della Curtis Regia", per volere di due sorelle di origine germanica, Auctonda e Natalia. Dell'edificio di epoca longobarda rimane oggi visibile un frammento di ciborio (murato in Via Arche Scaligere n. 1) e un lacerto di mosaico pavimentale a tessere bianche e nere.
929 - 1024 (dipendenza da S. Maria in Organo carattere generale )
Nel 929 il pontefice Papa Giovanni X confermò all'abbazia di S. Maria in Organo la giurisdizione sulla chiesa di S. Maria Antica. Nel 995 presso la stessa chiesa fu tenuto un Sinodo dal Patriarca di Aquileia. Nel 1024 l'abate di S. Maria in Organo Inghelperto, insediò a S. Maria Antica quindici chierici da lui dipendenti. Il preesistente cenobio femminile benedettino cessò di esistere.
XII sec. - XII sec. (costruzione intero bene )
Nel corso del XII sec. la chiesa di S. Maria antica fu riedificata in forme romaniche.
1185/11/09 - 1185/11/09 (consacrazione carattere generale )
Il nuovo edificio fu consacrato in data 9 novembre 1185 da Gotifredo, Patriarca di Aquileia.
XIII sec. - XIII sec. (cappella dei Signori Scaligeri carattere generale )
Nel XIII sec. la chiesa di S. Maria divenne cappella di famiglia degli Scaligeri che abitavano nella contrada.
XIII sec. - XIV sec. (costruzione Arche Scaligere)
Tra il XIII ed il XIV sec. gli Scaligeri edificarono a lato della chiesa il cimitero di famiglia, ospitante il sarcofago di Mastino I della Scala, Alberto I della Scala, Bartolomeo I, Cangrande II, Bartolomeo II della Scala (quest'ultima forse di Bailardo Nogarola) e quelle monumentali di Mastino II e Cansignorio. L'imponente sarcofago di Cangrande I della Scala è invece posto a coronamento del portale dell'ingresso laterale della chiesa.
XVII sec. - XVII sec. (rinnovamento interno )
Nella prima metà del XVII sec. l'interno fu rinnovato in forme barocche.
1897 - 1897 (restauro intero bene )
Nel 1897 si registra un intervento di restauro volto all'eliminazione delle aggiunte di epoca barocca.
1997 - 2006 (restauro interno e campanile )
Tra il 1997 ed il 2006 si registrano alcuni interventi: restauro e pulitura delle pareti interne (1997) e restauro della torre campanaria (2006).
Descrizione
La chiesa di S. Maria Antica era anticamente annessa ad un monastero benedettino femminile, fondato tra il 744 ed il 745 ai margini "della Curtis Regia", per volere di due sorelle di origine germanica, Auctonda e Natalia. Nel XII sec. fu riedificata in forme romaniche e consacrata nel 1185 dal Patriarca di Aquileia. Tra il XIII ed il XIV sec. divenne cappella di famiglia e cimitero dei Signori Della Scala.
Esternamente l'edificio si presenta con facciata rivolta ad occidente. Torre campanaria di epoca romanica, sovrastante l'abside maggiore. Impianto planimetrico di tipo basilicale a tre navate, separate da due file di cinque colonne in rosso ammonitico e pietra bianca con capitelli a semplice modanatura con pseudo pulvino bizantino, ciascuna conclusa con abside a sviluppo semicircolare rialzata di due gradini; il presbiterio trova sede a conclusione della navata maggiore. L’interno della chiesa è caratterizzato dalla forte espressività della trama muraria a vista tipicamente romanica; i fianchi longitudinali delle navate minori sono ritmati da lesene poste in asse con le colonne centrali; due nicchie ricavate nell’abside centrale conservano affreschi del XIV secolo; la pala dell’altare maggiore, raffigurante la “Presentazione di Gesù al tempio”, è attribuita ad Antonio Giarola detto il cavalier Barca. La navata centrale e le navate laterali sono coperte da volte a crociera; ciascuna delle absidi è chiusa da una semicalotta sferica realizzata in conci squadrati di tufo, alternati a corsi in laterizio in corrispondenza delle absidi minori. Copertura a due falde a chiusura della navata centrale, ad unico spiovente lungo la navata sinistra, con struttura lignea portante e manto in coppi di laterizio. La pavimentazione dell’aula è realizzata in quadrotte alternate in marmo rosso Verona e pietra bianca posate a corsi diagonali; il presbiterio è pavimentato con lastre di pietra bianca decorate con intarsi a motivi vegetali in marmo rosso Verona.
Pianta
La chiesa di S. Maria Antica, parzialmente inglobata nel tessuto edilizio circostante e inserita nell’area contenente le antiche tombe dei Della Scala (Arche Scaligere), signori di Verona, presenta un impianto planimetrico di tipo basilicale a tre navate, separate da due file di cinque colonne (con paraste alle estremità); l’ultima campata di ciascuna navata, rialzata di due gradini e protetta da balaustra, è conclusa con abside emergente a sviluppo interno semicircolare (rettilineo verso l’esterno), con abside maggiore centrale; il presbiterio trova sede a conclusione della navata maggiore. L’ingresso principale si apre al centro della parete di facciata; è presente una seconda entrata, di maggior rilevanza architettonica, lungo il fianco settentrionale dell’aula (navata sinistra). La torre campanaria si imposta in corrispondenza dell’abside centrale.
Facciata
Facciata a capanna di epoca romanica, edificata in corsi alternati di tufo e cotto. Risulta parzialmente invasa dagli edifici adiacenti. Orientamento ad occidente. Al centro si apre il portale d'ingresso a tutto sesto. Ai suoi lati due monofore strombate a tutto sesto.
Strutture di elevazione
Le strutture di elevazione sono realizzate in muratura portante con paramento esterno costituito da corsi regolari in blocchi squadrati di tufo locale alternati a filari in mattoni pieni di laterizio legati con malta di calce, e con paramenti interni realizzati quasi interamente in conci squadrati di tufo con tessitura regolare; si registra la presenza di filari in ciottoli nella parete di controfacciata e nella parete dell’abside maggiore. I setti murari longitudinali a separazione delle navate interne si impostano su archeggiature in muratura gravanti su colonne (monolitiche o composte da rocchi sovrapposti) in rosso ammonitico e pietra bianca locale. Le pareti interne ed esterne sono prive di intonacatura.
Strutture di orizzontamento e/o voltate
La navata centrale è coperta da tre ampie volte a crociera, intonacate e tinteggiate verso l’intradosso, ritmate da costolonature trasversali impostate su peducci pensili; le navate minori sono coperte da una teoria di volte a crociera realizzate in blocchi di tufo e ritmate da archeggiature a sesto ribassato controventate all’imposta con tiranti in ferro. Ciascuna delle tre strutture absidali è conclusa da una semicalotta sferica realizzata in conci squadrati di tufo, alternati a corsi in laterizio in corrispondenza delle absidi minori.
Coperture
Copertura a due falde in corrispondenza della navata centrale, con presunta struttura portante costituita da capriate lignee; coperto ad unico spiovente lungo la navata sinistra, realizzato con falsi puntoni in pendenza; orditura secondaria composta da arcarecci e travetti con sovrapposte tavelle di cotto; manto in coppi di laterizio. La navata destra è priva di copertura in quanto inglobata negli edifici limitrofi.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione dell’aula è realizzata in quadrotte alternate in marmo rosso Verona e pietra bianca posate a corsi diagonali; il piano del presbiterio, rialzato con due gradini in nembro rosato, è pavimentato con lastre di pietra bianca decorate con intarsi a motivi vegetali in marmo rosso Verona.
Prospetti interni
Lo spazio interno della chiesa, essenziale e suggestivo, caratterizzato dalla forte espressività della trama muraria a vista tipicamente romanica, si presenta con impianto spaziale articolato in tre navate separate da archeggiature a sesto rialzato impostate su colonne in rosso ammonitico e pietra bianca con capitelli a semplice modanatura con pseudo pulvino bizantino; i fianchi longitudinali delle navate minori sono ritmati da lesene poste in asse con le colonne centrali; due nicchie ricavate nell’abside centrale conservano affreschi del XIV secolo; la pala dell’altare maggiore, raffigurante la “Presentazione di Gesù al tempio”, è attribuita ad Antonio Giarola detto il cavalier Barca; una debole illuminazione naturale filtra dalle strette monofore strombate che si aprono lungo i fianchi delle navate minori.
Prospetti esterni
La chiesa si presenta esternamente di severa struttura geometrica, con il tipico tessuto murario del romanico veronese a corsi alternati in conci squadrati di tufo e filari in laterizio; il fianco longitudinale settentrionale si articola in due registi corrispondenti alla scansione delle navate interne, entrambi coronati da una cornice sottogronda in pietra con semplice modanatura a guscia; lungo il registro inferiore si aprono strette monofore strombate; il portale dell’ingresso laterale, con stipiti in rosso ammonitico, è sovrastato dall’arca di Cangrande I della Scala che si innesta nella struttura edilizia dell’edificio.
Campanile
Torre campanaria di epoca romanica, sovrastante l'abside maggiore. Pianta quadrangolare, fusto edificato in corsi alternati di tufo e cotto. Cella campanaria a bifore rette da capitelli a stampella. La coronano quattro pinnacoli. Copertura conica in laterizio.
Adeguamento liturgico
nessuno
Collocazione geografico - ecclesiastica
Regione Ecclesiastica Triveneto Diocesi di Verona Vicariato Foraneo di Verona Centro Parrocchia di San Pietro da Verona in Santa Anastasia
Via Arche Scaligere - Verona (VR)
Edifici censiti nel territorio dell'Ente Ecclesiastico
Altre immagini
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