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18/12/2024
Diocesi di Verona - Inventario dei beni culturali immobili
Chiesa di San Giovanni in Foro <Verona>
Data ultima modifica: 24/05/2019, Data creazione: 8/3/2011
Tipologia e qualificazione chiesa rettoria
Denominazione Chiesa di San Giovanni in Foro
Altre denominazioni S. Giovanni in Foro
Autore(Ruolo)
Fagiuoli, Ettore (pavimento, posa )
Ambito culturale (ruolo)
architettura romanica (ricostruzione )
arte gotica (interno, decorazione ad affresco )
architettura barocca (rinnovamento )
architettura contemporanea (pavimento, posa )
architettura contemporanea (restauro )
Notizie storiche
959 ante - 959 (origini e costruzione carattere generale )
La chiesa di S. Giovanni in Foro deve il suo nome alla vicinanza con l’antico “forum” romano. La prima citazione proviene da un atto datato 959.
XII sec. - XII sec. (notizie dal XII sec. carattere generale )
Da un documento conservato presso l’Archivio dei Canonici della Cattedrale di Verona datato 1141 si evince che era una chiesa collegiata. Un trittico datato 1172, murato sul muro esterno dell’edificio, ricorda che in quell’anno la città, e probabilmente anche la chiesa, fu devastata da un incendio (“A – DOMINI MCLXXII combusta est civica Verone”).
XII sec. - XII sec (ricostruzione intero bene )
La costruzione nelle forme romaniche attuali avvenne nel XII sec., probabilmente in seguito alle devastazioni provocate dall’incendio del 1172.
XIV sec. - XIV sec. (decorazione ad affresco interno )
Sul finire del XIV sec. l'interno fu impreziosito da decorazioni ad affresco, alcune delle quali giunte fino a noi. Tra queste si ricordano, a sinistra del presbiterio, una "Madonna del Latte", un "S. Giovanni Battista" ed un "S. Giovanni Evangelista".
XVII sec. - XVII sec. (rinnovamento intero bene )
Sul finire del XVII sec. le finestre furono allungate e l’originale abside a sviluppo semicircolare fu demolita e sostituita dall’attuale di forma rettangolare
1932 - 1932 (posa pavimento )
L’attuale pavimentazione fu realizzato su disegno dell’arch. Ettore Fagiuoli nel 1932.
2000 - 2003 (restauro intero bene )
Tra il 2000 ed il 2003 si registrano alcuni interventi sull'edificio: restauro del campanile (2000) e restauro delle facciate esterne (2003).
Descrizione
La chiesa di S. Giovanni in Foro ha origini molto antiche. La prima citazione proviene da un atto datato 959 ma è probabile che le sue origini siano paleocristiane. Era chiesa collegiata. Nel 1172 fu danneggiata dall'incendio che colpì Verona. Fu ricostruita nelle forme romaniche attuali sul finire del XII sec. Attualmente è Rettoria soggetta alla Parrocchia di S. Eufemia.
L'edificio è privo di facciata, inglobato nelle adiacenti costruzioni che lo cingono su tre lati. Torre campanaria addossata al fianco settentrionale della chiesa. Impianto planimetrico ad unica aula rettangolare preceduta da un vestibolo d’ingresso, e con presbiterio rialzato di un gradino concluso con abside emergente quadrangolare; lungo il fianco sinistro dell’aula si aprono due cappelle laterali, ospitanti l’altare di S. Teresa di Lisieux e l’altare della Madonna. Le pareti interne dell’aula si presentano con tessitura muraria a vista, caratterizzate dall’alternanza cromatica degli elementi costituenti; un colonnato in marmo rosso Verona separa l’atrio d’ingresso dall’aula; al centro della parete di fondo dell’abside è posta la pala d’altare raffigurante l’Addolorata, S. Giovanni, S. Domenico, S. Francesco di Paola e S. Francesco d’Assisi dipinti ai lati di un crocifisso ligneo; le restanti pareti dell’abside sono decorate a fresco con pitture murali del pittore Gaetano Miolato. La navata è coperta dalla sovrapposta struttura di copertura a due falde con travature e capriate lignee a vista; manto in coppi di laterizio. La pavimentazione dell’aula, disegnata nella prima metà del ‘900 dall’architetto Ettore Fagiuoli, è realizzata a mosaico a sfondo bianco con figure simboliche policrome di richiamo paleocristiano.
Pianta
La chiesa presenta un impianto planimetrico ad unica aula rettangolare con asse maggiore longitudinale, preceduta da un atrio d’ingresso da cui è separata con un colonnato; il presbiterio, rialzato di un gradino, è concluso con una modesta abside quadrangolare emergente, sopraelevata di un ulteriore gradino. Lungo il fianco sinistro dell’aula si aprono due cappelle laterali, ospitanti rispettivamente l’altare di S. Teresa di Lisieux e l’altare della Madonna; sullo stesso lato, in corrispondenza del vestibolo d’ingresso, avviene l’accesso ad un’area archeologica. La torre campanaria si eleva addossata al fianco sinistro del presbiterio. L’ingresso principale si apre all’estremità sinistra del fianco sud-orientale dell’aula.
Facciata
L'edificio è privo di facciata, inglobato nelle adiacenti costruzioni che lo cingono su tre lati. Vi si accede tramite un portale rinascimentale. Sull'architrave dello stesso si legge la seguente iscrizione: "BENEDICTVS RIZIONIVS SCRIPTOR APOSTOLICVS / TEMPIVS HVIVS PRAELATUS FECIT".
Strutture di elevazione
Le strutture di elevazione sono realizzate in muratura portante di pietrame misto legato con malta di calce, composto da corsi in blocchi squadrati di tufo, alternati a filari regolari in mattoni pieni di laterizio (esterno), e a corsi listati in ciottoli posati a “spina di pesce” (interno). I paramenti murari esterni ed interni sono privi di intonacatura.
Strutture di orizzontamento e/o voltate
Lo spazio interno della navata è coperto dalla sovrapposta struttura di copertura a due falde con travature e capriate lignee a vista. L’ambiente d’ingresso è chiuso da un solaio ligneo a cassettoni con decorazione pittorica policroma. Il vano dell’abside è sovrastato da una volta a crociera ribassata.
Coperture
Copertura a due falde con struttura portante composta, in corrispondenza della navata, da cinque capriate lignee a schema statico semplice con monaco centrale e saette di controventatura, poggianti su mensole in legno e dormienti in pietra in corrispondenza dell’innesto nelle murature; orditura secondaria costituita da arcarecci e travetti con sovrapposte tavelle in cotto; manto in coppi di laterizio.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione dell’aula e del presbiterio, disegnata nella prima metà del ‘900 dall’architetto Ettore Fagiuoli, è realizzata a mosaico a sfondo bianco con figure simboliche policrome di richiamo paleocristiano riprese dalle catacombe romane di S. Callisto e Domitilla.
Prospetti interni
L’interno della chiesa, sobrio ed austero nell’essenzialità delle linee architettoniche, presenta i prospetti con tessitura muraria a vista, caratterizzati dall’alternanza cromatica degli elementi costituenti; un colonnato in marmo rosso Verona separa l’atrio d’ingresso dall’aula; lungo le pareti sono poste pregevoli opere pittoriche; al centro del presbiterio si colloca l’altare maggiore in marmi policromi arricchito con elementi scultorei; al centro della parete di fondo è situato un contraltare che funge da cornice alla pala d’altare raffigurante l’Addolorata, S. Giovanni, S. Domenico, S. Francesco di Paola e S. Francesco d’Assisi dipinti ai lati di un crocifisso ligneo; le restanti pareti dell’abside sono decorate a fresco con pitture murali del pittore Gaetano Miolato; al centro della parete di destra della navata è presente un altare lapideo, inserito in una preesistente decorazione murale, attribuito all’architetto Francesco Banterle; le cappelle laterali esibiscono un ricco apparato decorativo con mosaici e pitture murali; due alte finestrature a centina ribassata si aprono lungo il fianco destro della navata; l’abside è illuminata da due finestre contrapposte.
Prospetti esterni
La chiesa, priva di facciata ed inglobata nelle adiacenti costruzioni che la cingono su tre lati, presenta a vista unicamente il fronte sud-orientale (lato destro), con tessitura muraria a corsi di conci squadrati di tufo alternati a filari in cotto, e con corsi listati in ciottoli in corrispondenza della porzione sommitale; il settore inferiore presenta un rivestimento con lastre di pietra calcarea bianco-rosata; due alte finestrature centinate con imbotte strombato in tufo illuminano lo spazio interno; nel settore mediano una specchiatura lievemente sfondata conserva una pittura ormai poco leggibile raffigurante la “Deposizione”, opera di Domenico Brusasorci (1516-1567); più a destra è presente una lastra tombale scolpita; i prospetti sono coronati da una cornice con modanatura a guscia.
Campanile
Torre campanaria addossata al fianco settentrionale della chiesa. Basamento a pianta quadrangolare. Fusto edificato in mattoni di laterizio faccia a vista. Cella campanaria ad ampie bifore. Copertura a quattro falde in coppi di laterizio.
Adeguamento liturgico
presbiterio - aggiunta arredo (1965-1975)
L’intervento di adeguamento liturgico del presbiterio ha previsto l’introduzione di un altare mobile in legno rivolto verso l’assemblea. Si conserva l’altare maggiore pre-conciliare con il tabernacolo.
altare - aggiunta arredo (1965-1975)
Altare mobile in legno intagliato rivolto verso l’assemblea.
sede - aggiunta arredo (1965-1975)
Sedile mobile in legno intagliato posizionato sulla predella dell’altare maggiore pre-conciliare.
ambone - aggiunta arredo (1965-1975)
Ambone in legno intagliato rivolto verso l’aula, posizionato sul piano del presbiterio a lato dell’altare.
Collocazione geografico - ecclesiastica
Regione Ecclesiastica Triveneto Diocesi di Verona Vicariato Foraneo di Verona Centro Parrocchia di Sant'Eufemia Vergine e Martire
Corso Porta Borsari - Verona (VR)
Edifici censiti nel territorio dell'Ente Ecclesiastico
Altre immagini
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