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15/5/2024 Diocesi di Gorizia - Inventario dei beni culturali immobili
Chiesa dei Santi Pietro e Paolo Apostoli <Staranzano>
Data ultima modifica: 04/02/2019, Data creazione: 8/3/2011


Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale


Denominazione Chiesa dei Santi Pietro e Paolo Apostoli


Ambito culturale (ruolo)  maestranze goriziane (costruzione edificio)



Notizie storiche  XIII - XIII (preesistenza intero bene)
Edificazione di una primitiva chiesetta intitolata a San Pietro. La chiesetta sorgeva in un luogo diverso dell'attuale, spostata verso Ovest in direzione di San Canzian d'Isonzo a circa 250 metri dalla piazza.
XVII - XVII (preesistenza intero bene)
Nel corso del XVII secolo fu modificata l'intitolazione della primitiva chiesetta dedicandola alla Madonna, mentre l'originale intitolazione a San Pietro sarebbe poi trasferita alla erigenda chiesa.
XVII - XVII (costruzione intero bene)
Edificazione di una nuova chiesa, nella seconda metà del Seicento. La petizione da parte degli abitanti per costruire una chiesa in posizione più centrale ed agevole rispetto al nucleo abitato fu raccolta nel 1655 e accolse il parere favorevole e la concessione da parte del patriarca Giovanni Delfino. La prima pietra fu posata il 5 luglio 1655; i lavori si protrassero per oltre un lustro - dalla relazione della visita pastorale effettuata dallo stesso patriarca nel 1660 l'edificio non risulta completato.
1663 - 1717 (completamento intero bene)
L'interno della chiesa fu dotato di altari; nel 1663 fu realizzato l'altare laterale di Sant'Antonio di Padova, donato dal barone Terz di Gorizia; nel 1717 fu aggiunto l'altare di San Francesco, donato dalla signora Barbara Lupini (secondo altre fonti: Lupiri o Lupieri) collocato all'interno di una cappella.
1686 - 1686 (consacrazione intero bene)
Consacrazione della chiesa, impartita da mons. Olivo e dal vescovo di Cittanova, Nicolò Gabrielli, il 31 agosto 1686.
1765 - 1765 (costruzione esterno della chiesa)
Erezione della torre campanaria - si veda la lapide murata nel fusto del campanile sul fronte principale.
1921 - 1921 (ricostruzione intero bene)
Durante la prima guerra mondiale la chiesa subì ingenti danni che interessarono la parte presbiterale e la copertura andate completamente distrutte. Dopo il conflitto fu ricostruito il presbiterio e la volta della navata.
1960 - 1970 (demolizione esterno della chiesa)
Demolizione del muretto che delimitava lo spazio antistante la chiesa, racchiudendo all'interno l'originario cimitero che circondava la precedente chiesa.
1990 - 2000 (restauro con ampliamento intero bene)
Restauro generale dell'edificio, con la costruzione del porticato esterno, per volontà del parroco don Fulvio Ostroman.



Descrizione  La chiesa dei Santi Pietro e Paolo si presenta nell'aspetto conferito nella ricostruzione novecentesca in seguito ai gravi danni riportati durante la prima guerra mondiale dal precedente edificio. La chiesa, connotata da un impianto longitudinale, dal punto di vista stilistico è concepita secondo modelli storicisti seguendo una tendenza ampiamente diffusa nella ricostruzione degli edifici cultuali nel dopoguerra; in particolare si ricorse a stilemi di derivazione romanica, riconoscibili nel paramento in mattoni per le modanature, nella cornice ad archetti, nella trifora in facciata, nel pronao che precede l'ingresso. A precedere la chiesa, la torre campanaria settecentesca, preservatasi dalla prima guerra mondiale, che presenta gli stilemi tipici tardomedievali di questa tipologia di manufatti piuttosto essenziali nella forma: la sua posizione è un aspetto ricorrente nell’architettura religiosa dell’area del bacino dell’Alto Adriatico. Nel corso del secolo la chiesa non subì intervenienti tali da modificarne l’aspetto, ad eccezione della demolizione nel corso degli anni Sessanta del muretto che delimitava la chiesa sul fronte e la recente costruzione del portico in calcestruzzo armato a vista che completa il complesso. L'interno dell'edificio, piuttosto essenziale e privo di un apparato decorativo e pittorico che lo valorizzi, rivela una certa armonia d'insieme conferita da rapporti di simmetria e dalla concezione unitaria dello spazio.

Preesistenze
Nella pala dell'altare maggiore, tra i due santi titolari della chiesa, è rappresentata la vecchia chiesa affiancata dalla torre campanaria che la precede sul fronte. Di origine seicentesca, periodo in cui in relazione all'aumento della popolazione ed al conseguente assestamento dei nuclei abitati, furono ampliati molti edifici di culto esistenti ed altri furono costruiti ex novo in posizione più agevole nel centro dei paesi o ville, come nel caso di Staranzano. L'edificio presentava i caratteri e le dimensioni di una chiesa sussidiaria di campagna, secondo una tipologia ben diffusa sul territorio; connotato da un impianto longitudinale, nell'aspetto era piuttosto essenziale, con la facciata a capanna liscia, in cui al centro si apriva un portale inquadrato in pietra e sormontato da un architrave sagomato ed a conclusione vi era un frontone con cornici modanate. Esternamente era delimitata da un muretto - sul fronte in linea con la torre campanaria - che racchiudeva al suo interno il cimitero che in origine si sviluppava attorno alla chiesa, aspetto quest'ultimo ampiamente diffuso nelle chiesette di quell'epoca che si ricollegava ad una matrice campestre. Se il campanile fu risparmiato dagli eventi bellici e si è conservato fino ad oggi, la chiesa andò distrutta durante il primo conflitto mondiale; il muretto che la racchiudeva fu demolito nel corso degli anni Sessanta per far posto al nuovo sagrato della chiesa.
Impianto planimetrico
La chiesa sorge in posizione isolata in un lotto quadrangolare, arretrata dalla linea di case che costituiscono il fronte stradale, il quale spazio è occupato dal modesto sagrato rialzato di un gradino dalla strada antistante e concluso a destra dalla torre campanaria; sulla sinistra il lotto è definito da una serie di case in linea che si sviluppa parallelamente al corpo della chiesa, a breve distanza; sulla destra invece vi è un ampio cortile sul cui retro vi è la canonica preceduta da un giardino chiuso sul fronte da un muretto in pietra in linea con la sacrestia. L’edificio, orientato a Nord Ovest, si compone di un’aula longitudinale e di un presbiterio a base circa quadrata, della stessa larghezza della navata; lungo i fianchi della navata sono addossate due cappelle rettangolari intervallate da un vano centrale: quello di sinistra, più profondo delle cappelle, funge da cappella confessionale, quello di destra da atrio per l'ingresso laterale; ai piedi del presbiterio sono annessi altri due vani di cui quello di sinistra è adibito a magazzino, quello di destra, con accesso anche dall'esterno funge da atrio per la sacrestia che si sviluppa alle sue spalle, a lato del presbiterio; all'atrio della sacrestia è annesso anche un servizio igienico. Esternamente le cappelle di destra, formanti un unico corpo edilizio, sono precedute da un ampio portico che dal campanile si sviluppa fino all'ingresso della sacrestia, sostenuto da tre colonne. L'ingresso principale è protetto da un protiro. Le dimensioni massime della chiesa sono: lunghezza 24,17 ml; larghezza 7,37 ml; altezza 9,18 ml.
Strutture verticali
Tutte le murature sono in pietrame, intonacate e tinteggiate di color beige, mentre le modanature sono differenziate in mattoni o in pietra grigia d’Aurisina a vista. La facciata principale, a capanna, è definita lateralmente da due lesene giganti in mattoni, con soluzione angolare, mentre il profilo superiore è valorizzato da una cornice laterizia a sezione mistilinea abbinata ad una inferiore a dente di sega, sotto la quale corre una serie di archetti pensili. Un profilo triangolare appena accennato in mattoni che occupa la parte alta della facciata simula una sorta di timpano, interrotto inferiormente al centro da un'ampia monofora centinata con cornici in mattoni che comprende una trifora centinata, separata da colonnine lapidee con capitello a paniere, con la porzione soprastante tamponata anch'essa in mattoni posati a spina di pesce. In asse con la navata si apre il portale d’ingresso, ligneo a due battenti, inquadrato da una cornice lapidea nel cui architrave è impressa l'iscrizione con la dedicazione ai due Santi; sopra, rialzato da un basamento in pietra, si inserisce entro una cornice a mezzaluna il dipinto raffigurante la parabola di Gesù e la pecorella smarrita. L'ingresso è protetto da un protiro con apertura ad arco a tutto sesto sul fronte, impostato su quattro colonnine con capitello a paniere moderno; il profilo a capanna riprende le modanature in mattoni della facciata, con gli spigoli valorizzati da mattoni a vista e la fila di archetti che prosegue anche sui lati; all'intradosso invece è sormontato da una volta a crociera. Ai lati della facciata, arretrati rispetto alla sua linea, sporgono i corpi delle cappelle laterali, con copertura ad un unico spiovente; sul lato destro vi è un'unica falda continua che si protende anche a copertura del portico. Al centro del fianco destro vi è un ingresso laterale, con portale rettangolare in legno a doppio battente, inserito in una nicchia appena accennata con uno scanso del muro a tutt'altezza, differenziata con un paramento in pietra. Il portico, sul suo fronte principale, è definito da tre colonne con rivestimento in mattoni, sormontate da due alte travi in calcestruzzo a vista staccati in corrispondenza dell'ingresso a formare un sottile taglio verticale: le superfici trattate con una finitura grossolana in questo punto presentano uno smusso circolare concavo, completato da un setto più basso e più sottile con smusso a 45 gradi con finitura più fine, che assieme formano una sorta di portale a capanna per l'ingresso minore; lo stesso taglio è riportato anche nell'infisso del portale e nel muro soprastante chiuso con vetro. La trave a sinistra si protende fino all'attacco con la torre campanaria a destra prosegue a formare la porzione seriore del muro della sacrestia. Le cappelle laterali, nei fianchi presentano delle nicchie centinate con profilo seriore in mattoni, a ricordare delle feritoie, visibili sia nel fronte principale, sia nell'atrio dell'ingresso laterale; nella cappella confessionale invece vi è una bifora con profilo lapideo, protetta sopra da una cornice a capanna in mattoni. Nei fianchi della navata, in alto, su entrambi i lati, si aprono quattro finestre centinate contrapposte ed altre due nel presbiterio. La linea di gronda dell'invaso principale è valorizzata da una cornice che riprende le modanature della facciata principale.
Coperture
La chiesa presenta una copertura a spioventi – doppia falda in corrispondenza della navata, tripla nel presbiterio - con manto in coppi. All’interno la navata è sormontata da una volta a botte lunettata con teste a padiglione che si raccordano con l'arco santo più stretto ed in maniera simmetrica in controfacciata, mentre a copertura del presbiterio vi è una volta a padiglione, con lunette laterali e la vela sul fronte che si raccorda all'arco santo.
Campanile
Il campanile è isolato dalla chiesa e si colloca all’altezza del sagrato, concludendolo sul fianco destro, spostato ulteriormente verso l'esterno rispetto al portico retrostante della chiesa - il portico si protende fino a circa a metà del retro del campanile, con la struttura che va in aderenza con il corpo della torre campanaria. Il campanile, a base quadrata, è realizzato in pietra piuttosto irregolare lasciata a vista, mentre gli spigoli del fusto, esternamente, sono valorizzati da conci sbozzati regolarmente; il fusto è perforato da feritoie ed è scandito orizzontalmente da una cornice marcapiano; una seconda cornice lo chiude seriormente, fungendo d'imposta per la cella campanaria; all’interno è intramezzato da quattro solai di piano e da pianerottoli lignei collegati da scale anch'esse in legno. La cella campanaria, sempre in pietra a vista, presenta una bifora centinata per lato, protetta da una ringhiera in ferro; gli spigoli sono messi in evidenza da pilastrini angolari in lieve aggetto raccordati seriormente da una cornice dentellata, su cui è impostata la copertura a padiglione; all’interno della cella sono ospitate tre campane issate su un castello metallico. La porta d'ingresso al campanile, originariamente posta sul fronte principale dove è ancora visibile un archetto in mattoni che la sormontava, è stata spostata nel fianco sinistro: sopra vi è murato un bassorilievo raffigurante il leone di San Marco, mentre sopra l'originale porta vi è una lapide inscritta che ricorda l’anno di costruzione del campanile.
Apparato decorativo
L’interno della chiesa, sobrio ed essenziale, è concepito in maniera unitaria. Le pareti e la volta sono intonacati e tinteggiati con colori tenui, sui toni del crema chiaro con effetto spatolato e del beige per le modanature; anche la pavimentazione ripropone i toni chiari delle pareti, realizzata in lastre di marmo sui toni del panna come sfondo: nella navata si inserisce un tappeto di longitudinale a riquadri in marmo grigio definiti da cornici più scure con degli inserti in marmo rosso screziato agli angoli a definire lo spazio per i banchi per i fedeli e la corsia centrale, mentre lo spazio centrale del presbiterio presenta un tappeto a riquadri marmorei rosso screziato. Le pareti sono lisce e prive di modanature ad eccezione di una cornice modanata che segna l'imposta delle volte di copertura, racchiudendo l'intero perimetro interno della chiesa senza soluzione di continuità. L'impaginato delle chiesa vede l'ingresso sormontato da una cantoria poco profonda sorretta sul fronte da due colonne centrali trattate in finto marmo giallo e desinate da capitelli ionici ellenistici; segue quindi una coppia di cappelle rettangolari contrapposte introdotte da un arco a tutto sesto in linea con le soprastanti finestre che perforano lateralmente la volta; circa a metà navata su entrambi i fianchi vi è una porta ad arco - con serramento rettangolare ligneo e la parte superiore vetrata. Vi è poi un'altra coppia di cappelle identiche alle precedenti sormontate da finestre nella volta ed un'altra coppia di porte si apre ai piedi del presbiterio. Le cappelle di sinistra ospitano entrambe degli altari marmorei e tra le due si inserisce la cappella confessionale, separata dalla navata vera e propria dalla porta centrale. La cappella confessionale presenta sul fianco una bella bifora centinata impostata su colonnine con capitelli compositi finemente scolpiti e l'arco superiore modanato, incorniciata da un ulteriore arco. Delle cappelle a destra, invece, la prima è adibita a bacheca informativa mentre quella ai piedi del presbiterio ospita il fonte battesimale. Una coppia di paraste esterne affiancate da colonne, entrambe trattate a finto marmo sui toni del giallo e desinate da capitelli compositi su cui è impostato l'arco santo a tutto sesto, separano la navata dal presbiterio, sopraelevato di due gradini. Anche questo spazio è piuttosto spoglio con le pareti inquadrate da una cornice con i bordi laterali più spessi differenziati a finti conci lapidei; un'iscrizione ai santi titolari della chiesa su fondo ocra corre sotto la cornice d'imposta della volta. L'apparato pittorico – decorativo è essenziale: delle semplici cornici incorniciano le volte e le vele, queste ultime impreziosite da medaglioni con rappresentazioni simboliche: in corrispondenza delle finestre laterali della navata sono raffigurati i quattro evangelisti, in corrispondenza della vela all'ingresso San Paolo e verso l'arco santo San Pietro, nel presbiterio al centro della volta si inserisce un medaglione con la colomba dello Spirito Santo, i simboli delle tre Virtù Teologali sono impressi nelle due vele laterali ed in quella verso l'arco santo mentre nella vela di fondo troneggia l'Agnello della Resurrezione.
Apparato liturgico
Lo spazio presbiterale è dominato sullo sfondo dall’altare maggiore, dedicato ai Santi Pietro e Paolo raffigurati nella pala posta al centro dell'alzata. Il manufatto stilisticamente si collega ad una tipologia di altari a colonne di epoca barocca di influenza veneziana, realizzato in pietra grigia locale ed impreziosito da inseriti marmorei policromi secondo un gusto seicentesco. Preceduto da tre gradini presenta una struttura a mensa a parallelepipedo su cui insiste il tabernacolo costituito da una piccola edicola marmorea a tempietto, con la porticina dorata scolpita con i cervi che bevono dalla fonte di vita, affiancata da due colonnine in marmo rosso, il fregio arricchito dall'iscrizione “Venite ad me omnes” ed il timpano semicircolare ornato con le spighe di grano e la vite. L'alzata comprende una coppia di colonne in marmo nero con capitello composito che sorreggono una trabeazione con cornice modanata e dentellata su cui è impostato un frontone semicircolare, anch'esso con cornice spezzata e dentellata; al suo interno si inserisce una coppia di colonne minori dello stesso tipo che sorreggono due monconi di trabeazione con un arco a tutto sesto a coronamento ad incorniciare la pala. Nella chiesa vi sono altri due altari che trovano posto nelle nicchie sul lato sinistro della navata. Il primo in corrispondenza dell'ingresso, dedicato a San Giuseppe, è realizzato in marmi grigio chiaro con inserti a contrasto sui toni del rosso; di fattura novecentesca, è un altare a mensa sorretta sul fronte da una coppia di balaustri binati, completata da un alto gradino d'altare al cui centro si inserisce un tabernacolo; sopra vi poggia una coppia di pilastrini binati desinati da capitelli compositi su cui è impostato un arco a formare una nicchia absidata che ospita la statua di San Giuseppe con il Bambino. Il secondo altare, dedicato alla Madonna del Rosario, di fattura recente, ripropone i materiali del precedente e ne ricorda anche la forma, seppur semplificata; sopra la mensa infatti insiste una coppia di colonnine sormontate da un arco a formare una nicchia con la statua della Madonna. Entrambi gli altari presentano una fine decorazione lapidea che, oltre i capitelli, nell'altare di San Giuseppe interessa l'intradosso dell'arco ornato da un motivo a conchiglia, l'arco stesso ed un motivo a volute vegetali posto a coronamento, nell'altare della Madonna l'arco è ornato da una lavorazione a traforo e sopra vi poggia un motivo vegetale lavorato con la stessa tecnica. Nella nicchia di fronte l'altare della Madonna trova posto il fonte battesimale in marmo grigio con venature più scure, caratterizzato da una vasca circolare sorretto da un fusto con rigonfiamento centrale.



Adeguamento liturgico  presbiterio - aggiunta arredo (2000)
Lo spazio presbiterale è stato riportato al suo assetto originario, con il solo altare maggiore rivolto a Dio, lasciando tutto lo spazio laterale a disposizione del coro. Per un periodo nella seconda metà del Novecento era stato aggiunto, in posizione avanzata, l'altare verso il popolo che attualmente è stato spostato in sacrestia; la sede, costituita da tre sedute lignee mobili con trono centrale, è posizionata ai piedi dell'altare, sul lato destro, ruotata di 45°; sul lato sinistro, in posizione avanzata, vi è un ambone ligneo.
navata - aggiunta arredo (2000)
Il fonte battesimale è stato spostato dalla sua posizione nella nicchia a destra in corrispondenza dell'ingresso alla nicchia ai piedi del presbiterio.






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Triveneto
Diocesi di Gorizia
Decanato di Monfalcone
Parrocchia dei Santi Pietro e Paolo

Via Savoia - Staranzano (GO)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico


Altre immagini
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