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Chiesa di San Lorenzo Martire <San Lorenzo Isontino>
Data ultima modifica: 29/01/2015, Data creazione: 8/3/2011


Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale


Denominazione Chiesa di San Lorenzo Martire


Altre denominazioni Glesia di San Lurinz;S. Lorenzo Martire


Ambito culturale (ruolo)  maestranze goriziane (costruzione edificio)



Notizie storiche  XIII - XIII (preesistenza intero bene )
La costruzione della primitiva chiesetta di San Lorenzo potrebbe risalire al XIII secolo.
1504 - 1504 (fonte intero bene )
Prima fonte in cui è citata la chiesa di San Lorenzo nei pressi di Mossa.
1611 - 1611 (costruzione esterno della chiesa)
Erezione della torre campanaria, con struttura assestante, in sostituzione del precedente campaniletto a vela - si veda l’iscrizione immurata all’interno nel fusto del campanile.
metà XVIII - fine XVIII (completamento interno della chiesa)
Realizzazione dell’altar maggiore, dell’altare dedicato alla Beata Vergine del Rosario, posto in cornu epistolae (1768) e dell’altare di Sant’Antonio da Padova in cornu evangeli.
1751 (?) - 1759 (costruzione intero bene)
Costruzione ex novo della chiesa, sul medesimo sito della precedente ma con orientamento ortogonale e con dimensioni maggiori.
1835 - 1835 (rifacimento esterno della chiesa)
Sopraelevazione del campanile, con la costruzione di una nuova cella campanaria alta 4 metri ed una nuova cuspide; in corrispondenza della precedente cella sul fronte principale fu collocato il quadrante dell’orologio pubblico.
1875 - 1875 (rifacimento esterno della chiesa)
In seguito a problemi statici fu rifatta la torre campanaria, dalla base della cella, su progetto del perito Tomasin. La nuova cella campanaria presentava una monofora ad arco per lato; la copertura a cuspide con un coronamento a bulbo era impostata su un tamburo ottagonale con occhi.
1896 - fine XIX (completamento esterno chiesa)
Erezione del nuovo campanile, costruito in un solo anno in sostituzione del precedente che versava in condizioni di precaria stabilità, su progetto dell’impresario e progettista gemonese Girolamo D’Aronco.
1905 - 1905 (demolizione esterno della chiesa)
Trasferimento del cimitero che circondava la chiesa in un altro luogo.
1918 - 1918 (demolizione parziale intero bene)
Durante la prima guerra mondiale la chiesa fu quasi completamente distrutta, perdendo in maniera definitiva gli affreschi della sacrestia e della navata (Gloria di San Lorenzo).
1923 - 1923 (ricostruzione interno della chiesa)
La chiesa fu ricostruita secondo le linee originali; i lavori furono diretti dal geometra Alfredo Silvestri.
1948 - 1948 (manutenzione straordinaria interno della chiesa)
Chiusura di due finestre del presbiterio e di quella in facciata e apertura di un rosone sopra l’altare maggiore; apertura di una nicchia absidata sul fianco destro della navata, verso il fondo della chiesa.
1975 - 1976 (restauro intero bene)
Importante intervento di restauro per iniziativa del parroco don Enrico Corazza: furono eliminate le balaustre marmoree che delimitavano il presbiterio e realizzata una nuova pavimentazione del presbiterio; fu aggiunto un altare coram populum; chiusura del rosone e riapertura delle due finestre laterali del presbiterio; spostamento del pulpito dal lato destro al lato sinistro.
1992 - 1992 (rifacimento intero bene)
Chiusura della finestra della facciata e collocazione di due statue nelle nicchie laterali della facciata; le statue sono opera di Vittorio Balcone.
1998 - 1998 (restauro esterno della chiesa)
Restauro del campanile, su progetto dell’ingegnere Arturo Busetto.
2002 - 2003 (restauro intero bene)
Intervento di restauro generale della chiesa. Fu rifatta la copertura, sostituendo le precedenti pianelle con un tavolato ligneo con all’estradosso un manto in coppi. Furono ritinteggiati gli interni.
2003 - 2003 (decorazione interno della chiesa)
Realizzazione degli affreschi del presbiterio, ad opera dell’artista Giovanni Pacor di Staranzano.



Descrizione  La chiesa parrocchiale di San Lorenzo fu eretta ex novo sul sito della precedente chiesa, di cui mantenne l’intitolazione al San Lorenzo ma perse quella San Vito. Già con l’erezione della torre campanaria all’inizio del Seicento si pensava anche ad una nuova chiesa, di dimensioni maggiori, adeguata alle esigenze della popolazione aumentata di numero, ma la sua costruzione probabilmente per motivi economici fu posticipata e fu concretizzata appena alla metà del Settecento, infatti dalle relazioni della visita dell’arcivescovo di Gorizia Carlo Michele d’Attems effettuata nel 1759 emerge che la comunità era oppressa da debiti contratti appunto per la realizzazione dell’opera. Non vi sono notizie in merito ad una nuova consacrazione. La chiesa fu subito completata con gli altari interni e arricchita con pitture. Nel corso dei secoli non subì particolari modifiche al suo aspetto, neppure con la ricostruzione in seguito ai danni subiti durante la prima guerra mondiale: fu modificata la forometria (apertura e chiusura di un rosone nel presbiterio e chiusura di una finestra in facciata), furono create delle nicchie e degli ambienti annessi sul fianco destro, fu sostituita la pavimentazione del presbiterio. Agli inizi del Duemila la chiesa è stata oggetto di un restauro generale, in seguito al quale fu realizzato l’apparato pittorico del presbiterio e furono rinnovati gli impianti. Il campanile invece fu oggetto di diversi interventi che vanno da una sopraelevazione della torre seicentesca realizzata nel 1835, ad un rifacimento della cella campanaria nel 1875 fino alla sua demolizione per problemi statici ed alla sua costruzione ex novo avvenuta a fine Ottocento; anche il campanile a fine anni Novanta è stato oggetto di un restauro.

Preesistenze
Il fregio marmoreo che incornicia la custodia degli olii santi, il lavabo marmoreo murato in sacrestia, come anche il fonte battesimale e l’inquadratura in pietra della porta della sacrestia sono tutti di epoca cinquecentesca e realizzati nello stesso materiale: probabilmente provengono dalla precedente chiesa di San Lorenzo. L’edificio, dedicato a San Lorenzo e a san Vito, sorgeva sul medesimo sito dell’attuale chiesa; era orientato ad Est, ortogonalmente alla chiesa attuale; durante i lavori di restauro della chiesa nel 2002 sono state rilevate le dimensioni della chiesetta cinquecentesca: 10 x 9 ml per la navata, 4 x 7 ml per il presbiterio per un’altezza massima di 9 ml. Dalla relazione della visita pastorale dell’abate di Moggio Bartolomeo da Porcia del 1570 emerge che l’altare maggiore, intitolato al santo patrono, con pala, era collocato nella tribuna separata dalla navata da un arco; nella navata ve ne erano due altri due: quello di sinistra dedicato alla Madonna e a San Rocco, quello di destra intitolato a San Vito e a una Vergine; il fonte battesimale era in pietra ben scolpito posto su una colonna e si trovava a sinistra in fondo alla chiesa; esternamente la chiesa era circondata dal cimitero cinto da un muretto. Tra questa visita pastorale e quella effettuata da Francesco Barbaro nel 1593 fu realizzato il campanile a vela sopra la facciata in cui si apriva una bifora con due campane di media grandezza. All’inizio del nuovo secolo, per non intaccare la stabilità statica dell’edificio con il battere delle campane fu realizzata la torre campanaria, separata dal corpo della chiesa, la quale in seguito fu anch’essa sostituita da una nuova.
Impianto planimetrico
La chiesa è preceduta da un sagrato. L’edificio, orientato a Nord - Nord Ovest, presenta una configurazione planimetrica molto semplice: si compone di un’unica navata longitudinale con all’interno gli angoli smussati e di un presbiterio a base quadrata, con gli angoli interni risolti con degli smussi convessi, rialzato dalla navata mediante due gradini; nella navata lateralmente si aprono tre nicchie per parte, di cui quella presso l’ingresso sul lato destro è absidata e nei recenti restauri è stata aperta creando un ingresso laterale; a fianco della nicchia, vi sono due piccoli ambienti a pianta rettangolare che fungono da confessionale. A destra del presbiterio vi è la sacrestia a pianta rettangolare - con sottotetto adibito a deposito - a cui è annesso un servizio igienico; sempre su questo lato vi è il locale caldaia, con accesso dall’esterno. Sul fianco sinistro del presbiterio invece, separato da una brevissima distanza dal corpo della chiesa vi è il campanile. Le dimensioni massime della chiesa sono: lunghezza 26,35 ml, larghezza 9,10 ml; altezza navata 12,33 ml.
Strutture verticali
Tutte le murature sono in pietrame, intonacate e tinteggiate color panna. La facciata, a capanna, è tripartita verticalmente da quattro coppie di lesene, binate e parzialmente sovrapposte, impostate sopra un alto zoccolo in pietra e desinate da capitelli ionici, che sorreggono un’alta trabeazione con cornici modanate e fregio liscio. Le lesene definiscono tre fasce, di cui quella centrale è più ampia e leggermente arretrata rispetto alle laterali: al centro si apre il portale inquadrato da una cornice mistilinea in pietra e sormontato da un architrave sopra a cui è impostato un frontone semicircolare con cornice spezzata nel cui timpano vi è contenuta una voluta; in tutte le campate in alto sotto alla trabeazione vi è una nicchia centinata sormontata da un frontone semicircolare: le nicchie laterali, absidate, ospitano le statue di San Lorenzo Martire e di ??, rispettivamente a sinistra e a destra; in asse con la navata nel frontone si apre un occhio polilobato. Le facciate laterali sono lisce ad eccezione delle sporgenze dei locali annessi; in alto vi si aprono due finestre rettangolari per parte nella navata ed una nel presbiterio.
Coperture
La copertura chiesa è a falda - due falde nella navata, quattro nel presbiterio - con manto esterno in coppi. All’intradosso la navata presenta una volta a schifo lunettata, mentre il presbiterio è sormontato da una cupola tronca impostata su quattro arconi.
Campanile
Il campanile sorge sul lato sinistro della chiesa in corrispondenza del presbiterio, con una struttura isolata di poco separata dal corpo della chiesa. La torre campanaria, a pianta quadrata, è realizzata in pietra; esternamente, sopra un alto basamento in pietra di Muggia leggermente strombato, presenta un rivestimento in mattoni a vista con gli spigoli profilati in pietra bianca d’Aurisina; lungo il fusto si aprono quattro occhi circolari; all’interno solai di piano e la scala a chiocciola sono lignei. La cella campanaria, sui cui lati si apre una monofora centinata protetta da una balaustra con pilastrini in pietra, ospita tre campane; è sormontata da tamburo a base quadrata, con un occhio circolare per lato, su cui è impostata una cuspide piramidale in mattoni. Sul fronte principale e su quello posteriore del campanile è collocato il quadrante dell’orologio pubblico; sopra al basamento sono inoltre immurate due lapidi una in ricordo della costruzione del campanile del 1897 ed una a memoria dell’entrata in paese dell’esercito italiano; all’interno nel muro del fusto è stata rinvenuta un’epigrafe immurata grazie a cui è stato possibile risalire all’anno di costruzione della prima torre campanaria - 1611, probabilmente all’impresa che realizzò l’opera - fratelli Zanfagninio, e al nome del decano di Lucinico - don Pleslar - che acconsentì alla costruzione.
Apparato decorativo
L’interno della chiesa è intonacato e tinteggiato color panna, mentre le modanature sono differenziate mediante tinte più chiare e più scure; sopra un basamento continuo in pietra, delle coppie di lesene binate parzialmente sovrapposte, desinate da capitelli compositi, scandiscono la navata in tre campate; sopra vi corre un’alta trabeazione con fregio liscio e cornici modanate, di cui quella superiore fortemente aggettante. Nell'impaginato trovano posto tre nicchie per lato, inquadrate da un arco a tutto sesto: quelle verso il presbiterio ospitano gli altari laterali, in quelle centrali, di dimensioni inferiori, vi sono due statuette in gesso su una mensola - San’Antonio di Padova a sinistra, il Sacro Cuore a destra - quelle verso il fondo vuote. La pavimentazione della navata risale al 1923 ed è realizzata in riquadri a palladiana sui toni del bianco e nero che formano disegni geometrici; la pavimentazione del presbiterio invece è stata rifatta in occasione dei lavori del 1975 con riquadri in pietra bianca e rossa, posta in opera diagonalmente. L’apparato pittorico della chiesa è limitato ai pennacchi della volta del presbiterio affrescati con le raffigurazioni dei quattro Evangelisti rappresentati insieme ai loro simboli, realizzati dal pittore Giovanni Comar nel 2002. L’originale apparato decorativo che arricchiva la chiesa, di autore ed epoca ignoti, tra cui era compreso la Gloria di San Lorenzo nella volta della navata, sono andati perduti in seguito ai bombardamenti della prima guerra mondiale.
Apparato liturgico
L’altare maggiore è dedicato a San Lorenzo; preceduto da tre gradini, presenta una mensa ad urna, definita ai lati da due volute costituite da foglie e grappoli d’uva e con il paliotto decorato da un clipeo centrale con l’occhio di Dio nel triangolo raggiato, circondato da una corona di nubi e testine alate. I profili della mensa come anche le decorazioni sono in marmo di Carrara, mentre il paliotto è in marmo violaceo. L’alzata è costituita da un alto tempietto in marmo bianco, a pianta semicircolare con sei colonne corinzie: al centro è ospitato il tabernacolo, sormontato da due putti che reggono un reggi croce; il tempietto è concluso da due archi spezzati al centro da una conchiglia su cui vi sono due putti alati con cartiglio che sorreggono un terzo putto con la croce. Ai lati della mensa, su piedritti, ci sono le statue di San Lorenzo a sinistra e San Rocco a destra. Nella navata, nelle nicchie laterali sono collocati altri due altari dedicati, quello a destra, alla Beata Vergine del Rosario e, quello a sinistra, a San Lorenzo; entrambi realizzati in marmi policromi, si differenziano per la struttura della mensa - quella del primo a parallelepipedo con paliotto decorato con un clipeo centrale in marmo giallo con al centro un cuore nero, quella del secondo presenta una paliotto sporgente a forma di urna - mentre l’alzata presenta la stessa soluzione, con due coppie di colonne appoggiate a delle lesene esterne arricchite con volute laterali, sormontate da una trabeazione che sorregge un frontone spezzato al cui centro si erge il fastigio costituito da un’edicola, conclusa a sua volta da una cornice a cappello di prete. L’altare della Vergine nella nicchia centrale, protetta da una teca in vetro, ospita la statua della Madonna del Rosario, mentre l’altare di San Lorenzo presenta una pala del Santo. Nell’angolo destro del presbiterio a fianco l’altar maggiore è ricavata una nicchia in cui sono custoditi gli olii santi: la nicchia presenta una cornice in pietra decorata, proviene dalla chiesa precedente?? Anche il fonte battesimale, collocato a sinistra ai piedi del presbiterio, proviene dalla vecchia chiesa. Sul lato opposto del fonte battesimale vi è il pulpito ligneo con baldacchino; in fondo alla chiesa, sopra all’ingresso vi è la cantoria lignea sostenuta da due colonne in pietra, dove vi è ospitato l’organo; al di sotto è stata creata una bussola lignea e vetrata.



Adeguamento liturgico  presbiterio - aggiunta arredo (1975)
È stata rimossa la balaustrata lapidea che divideva la navata dal presbiterio ed i pilastrini in parte sono stati riutilizzati ed in parte sono tuttora conservati nel basamento del campanile. È stato aggiunto un altare rivolto verso il popolo - in marmo, costituito da una mensa sostenuta da quattro pilastrini; tra l’altare maggiore e l’altare coram populum sono state collocate tre sedute lignee mobili che costituiscono l’attuale sede ed un leggio marmoreo posto alla sinistra dell’altare.
navata - intervento strutturale (1975)
Lo spazio presbiterale è stato allungato verso la navata con una propaggine a destra, dove è stato collocato il fonte battesimale. Il pulpito è stato spostato dalla posizione in cornu epistolae al cornu evangelii, da dove non può essere utilizzato.
presbiterio - intervento strutturale (2003)
È stata realizzata una propaggine marmorea ai piedi del presbiterio anche sul lato sinistro della navata, dove è stato spostato il fonte battesimale; il pulpito invece è stato rimesso nella sua posizione originale in cornu epistolae rendendolo nuovamente fruibile.






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Triveneto
Diocesi di Gorizia
Decanato di Cormons
Parrocchia di San Lorenzo Martire

San Lorenzo Isontino (GO)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico


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