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Chiesa di Santa Maria Annunziata <Romans d'Isonzo>
Data ultima modifica: 29/01/2015, Data creazione: 8/3/2011


Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale


Denominazione Chiesa di Santa Maria Annunziata


Altre denominazioni S. Maria Annunziata


Ambito culturale (ruolo)  maestranze friulane (costruzione edificio)



Notizie storiche  XIII - XIII (preesistenza intero bene )
Fondazione di un primitivo edificio di culto.
1482 - 1482 (preesistenza intero bene )
Elevazione a parrocchia della chiesa di Santa Maria Annunziata.
XVI - XVI (preesistenza intero bene )
Costruzione di una nuova chiesa, probabilmente per volontà del parroco don Francesco da Codroipo.
1660 - 1660 (costruzione esterno della chiesa)
Trasformazione del torrione medievale della cortina di Romans in campanile - si veda la lapide immurata.
1699 - 1716 (costruzione intero bene)
Costruzione della chiesa, sul medesimo sito della precedente. La prima pietra fu posta nel 1699 dal parroco Mario Gibelli de Gibellis come riportato dalla lapide immurata sul fianco sinistro esterno della chiesa; nel 1710, data indicata assieme al nome del parroco e dei camerari sul basamento della statuetta sopra al portale, l’edificio risultava ultimato nella struttura e fu completato entro il 1716 - si veda la lapide sul fianco destro del presbiterio.
1716 - 1716 (consacrazione intero bene)
Il 29 novembre 1716 la chiesa fu consacrata dal vescovo di Pedena Georg Xaver Marotti - si veda la lapide immurata sopra la porta della sacrestia.
1719 - 1719 (completamento interno della chiesa)
Realizzazione dell’altare maggiore, attribuito a Pasqualino Lazzarini mentre per le statue si fa riferimento a Paolino Zuliani; a questo periodo risalgono anche gli altari laterali della Madonna del Rosario e del Sacro Cuore (in origine di San Valentino).
metà XVIII - metà XVIII (completamento interno della chiesa)
Realizzazione degli altari laterali di Santa Caterina e di San Nicolò.
1778 - 1778 (completamento esterno della chiesa)
Collocazione dell’orologio sulla torre campanaria, realizzato da Antonio Solari di Gemona.
XIX - XIX (completamento interno della chiesa)
Realizzazione della nuova pavimentazione.
1822 - 1822 (completamento interno della chiesa)
Costruzione della cantoria ad opera dell’intagliatore Fantoni di Udine o di Gemona, dove fu collocato l’organo proveniente dal Duomo di Gemona (attualmente nella parrocchiale di Fogliano).
1876 - 1876 (decorazione interno della chiesa)
Realizzazione degli affreschi della volta del presbiterio e della nicchia battesimale, opera del pittore udinese Lorenzo Bianchini.
1886 - 1887 (rifacimento esterno della chiesa)
Rifacimento della sommità del campanile, distrutta da un fulmine nel 1879.
1904 - 1904 (decorazione intero bene)
Esecuzione delle decorazioni a chiaroscuro nelle lunette della navata, opera del pittore Giulio Justolin.
1924 - 1924 (completamento interno della chiesa)
Costruzione della nuova cantoria, ad opera della falegnameria Calligaris di Romans e del pittore decoratore Romano Angelini, dove fu collocato il nuovo organo realizzato dalla ditta Zanin di Camino di Codroipo.
1937 - 1937 (decorazione interno della chiesa )
Pulitura e restauro dell’apparato pittorico, ad opera del pittore Romano Angelini.
1940 - 1940 (rifacimento facciata)
Chiusura delle finestre della facciata, aperte negli anni Venti in occasione della realizzazione della cantoria, trasformandole in nicchie.
1960 - 1970 (demolizione esterno della chiesa)
Demolizione della centa che circondava la chiesa.
1970 - 1980 (restauro intero bene)
Intervento di manutenzione straordinaria che comprese la sistemazione del tetto con il consolidamento delle capriate, il rifacimento delle malte esterne, la sostituzione dei serramenti, il rifacimento della pavimentazione interna, con la creazione di un vespaio di aerazione e di uno strato di isolamento. All’interno fu restaurato l’apparato decorativo, rinnovata la pitturazione e furono apportate delle modifiche al presbiterio come l’aggiunta dell’altare verso il popolo e l’adattazione della balaustra. In quest’occasione fu collocata la nuova vetrata in vetri policromi della mezzaluna sulla parete di fondo dell’abside.
1970 - 1980 (restauro esterno della chiesa)
Il campanile fu oggetto di restauro: la copertura fu riparata, la cella campanaria fu consolidata con la posa di 8 tiranti e la creazione di un nuova pavimentazione in c.a.; i quadranti dell’orologio furono restaurati e ricollocati sulla torre.
1983 - 1983 (restauro esterno della chiesa)
Sistemazione dell’area circostante la chiesa, un tempo occupata dalla centa.
1996 - 1997 (restauro esterno della chiesa)
Restauro del campanile, in cui furono sostituiti i solai di piano e le scale lignee con una struttura metallica.
2006 - 2007 (restauro esterno della chiesa)
Restauro del campanile, su progetto dell’ing. Arturo Busetto. Sostituzione dei solai di piano e delle scale con delle nuove strutture in legno.
2012 - 2012 (restauro intero bene)
Intervento di manutenzione e ritinteggiatura degli intonaci e manutenzione del tetto.



Descrizione  L’attuale parrocchiale di Romans fu eretta all’inizio del Settecento sul sito della precedente chiesa; i lavori di costruzione si svolsero nei primi quindici anni del secolo e si conclusero con la consacrazione. Nel corso dei secoli l’edificio non subì modifiche rilevanti: fu sostituita la pavimentazione originale in cotto con l’attuale in pietra, fu realizzato l’apparato pittorico e fu aggiunta la cantoria, in seguito demolita e rifatta; per il resto si trattò di interventi che rientrano nella manutenzione ordinaria. Tra fine Ottocento e Inizio Novecento gli interni furono arricchiti con l’apparato pittorico. Fino al Novecento la chiesa era circondata da una centa di case, le cui ultime esistenti furono demolite negli anni Sessanta. A partire dagli anni Ottanta si susseguirono una serie di restauri che interessarono dapprima la chiesa dal punto di vista strutturale, l’apparato decorativo, il campanile e l’area circostante; il più recente risale al 2012 ed interessò principalmente gli esterni dell’edificio.

Preesistenze
L’attuale sacrestia della chiesa si presuppone corrisponda all’abside della precedente chiesa di Romans, risalente al XVI secolo posta all’incirca ortogonalmente rispetto all’impianto attuale. Non vi sono fonti documentarie in merito all’evoluzione storica dell’edificio a causa della distruzione dell’archivio parrocchiale avvenuta durante la prima guerra mondiale. La vecchia chiesa fu eretta in sostituzione di una primitiva chiesetta, fondata nel XIII secolo, che seguiva la tipologia delle chiesette votive diffuse nel Trecento in Friuli: di modeste dimensioni, composta da un’aula conclusa da un’abside, con pavimento in cotto e copertura a capriate; la facciata a capanna sormontata da campaniletto a vela con bifora ed esternamente circondata dal cimitero e da una centa. Il bassorilievo in pietra murato sul fianco sudorientale della torre campanaria proviene dalla centa che si sviluppava attorno a questa chiesa: è raffigurata la Madonna con il Bambino e nel basamento porta incisa una scritta in cui viene indicato Antonio da Venezia come autore e la data 1467. Probabilmente in seguito all’elevazione a parrocchiale, nel corso del Cinquecento fu costruito un nuovo edificio in pietra. Dalla relazione della visita apostolica di Bartolomeo da Porcia del 1570 si apprende che all’interno le pareti erano intonacate ed affrescate; vi erano quattro altari: in cui era ospitato l’altare maggiore ligneo con il tabernacolo dorato all’esterno; vi erano altri tre altari lignei dedicati a San Nicolò quello in cornu evangelii, a Santa Caterina quello in cornu epistolae, e l’altare di Santa Maria, appartenente alla confraternita, non consacrato. Il tetto, il pavimento e le finestre erano in buono stato, le pareti affrescate ed esternamente era dotata di un campanile vero e proprio: si parla di turris. In seguito all’aumento della popolazione e alle condizioni precarie in cui versava l’edificio, alla fine del Seicento si decise di demolirlo e di costruire una nuova chiesa.
Impianto planimetrico
La chiesa è orientata a Nord-Est. Esternamente è preceduta da un sagrato delimitato da pilastrini, da cui è rialzata di tre gradini. La configurazione planimetrica è molto semplice: l’edificio si compone di un’unica navata longitudinale, in cui si aprono su entrambi i lati due nicchie ed una nicchia absidata verso il fondo della chiesa; il presbiterio, a base quasi quadrata, è concluso sul fondo da un’abside triangolare. Addossati al fianco sinistro della chiesa vi sono la sacrestia, accessibile dal presbiterio, un locale con caldaia al piano terra e magazzino al piano superiore, ed un servizio igienico promiscuo. Sul fianco destro della chiesa, in linea con la facciata, si erge il campanile. Le dimensioni massime della chiesa sono: lunghezza 34,24 ml; larghezza 12,18 ml; altezza 14,78 ml.
Strutture verticali
Tutte le murature sono in pietrame. L’edificio è interamente intonacato e tinteggiato color bianco, con modanature grigie. La facciata principale, a capanna, è tripartita verticalmente da quattro lesene - di cui quelle esterne presentano una soluzione ad angolo - impostate su un’alta base in pietra e desinate con capitelli ionici; sopra vi corre una trabeazione con cornice modanata aggettante. Al centro della facciata si apre il portale d’ingresso, inquadrato in pietra bianca e sormontato da un architrave decorato che sostiene un timpano semicircolare, spezzato al centro da una statuetta di un angelo; sopra al portale vi è una nicchia centinata con la statua della Madonna con il Bambino, ed una mezzaluna cieca. Altre due nicchie centinate vuote si aprono nelle fasce laterali, all’altezza del timpano del portale. La facciata è conclusa da un frontone, con cornice aggettante e timpano liscio in cui si apre un occhio circolare; sulla sommità è collocata una colomba in rame su una palla dorata. Le pareti laterali presentano alcune discontinuità dettate dalle nicchie interne e dai locali annessi; nella navata in posizione centrale su entrambi i lati vi è un accesso secondario porta secondario, sopra a cui si apre una finestra rettangolare; sempre in corrispondenza della navata in alto si aprono due mezzelune per lato; nel presbiterio vi sono altre due finestre rettangolari sopra a cui, in alto, si aprono due lunette ed una terza lunetta, con vetri policromi in cui è rappresentata la colomba dello Spirito Santo si apre nella parete di fondo dell’abside. Sul fianco sinistro dell’edificio sono murate alcune lapidi, di cui una ricorda l’inizio dei lavori del 1699, un’altra apparteneva al sepolcro dei confratelli del Santissimo Sacramento.
Coperture
La copertura della chiesa è a falde - due nella navata, cinque nel presbiterio - con manto esterno in coppi. All’intradosso, la navata presenta una volta a botte lunettata; anche il presbiterio è sormontato da una volta a botte con lunette laterali, a cui si interseca una volta a catino in corrispondenza dell’abside.
Campanile
Il campanile si colloca sul lato destro della chiesa, in linea con la facciata. Il fusto a base quadrata è in pietra a vista, con gli spigoli messi in evidenza da pietre sagomate regolarmente, scandito orizzontalmente da cornici marcapiano. All’interno nel 2006 sono state sostituite le precedenti scale e solai metallici con dei nuovi in legno. La cella, in cui si apre una bifora per lato, ospita tre campane sostituite a metà del XX secolo, i cui nomi sono Maria Annunziata la maggiore, Anna la media, Teresa la minore. Sopra alla cella, un tamburo ottagonale con archetti ciechi ed occhi funge da base per la copertura a cipolla con rivestimento esterno in rame, realizzata nel 1897 in sostituzione della precedente copertura a falde su tamburo. Sul fronte della torre che guarda alla chiesa e su quello opposto è presente il quadrante dell’orologio pubblico; sul fronte sudorientale, ad altezza visibile, è immurato un bassorilievo in pietra della Madonna con il Bambino proveniente dalla centa che circondava la chiesa.
Apparato decorativo
L’interno della chiesa è intonaco e tinteggiato color crema, mentre le modanature si differenziano mediante una tinta grigia. Le pareti sono scandite in campate - cinque nella navata, due nel presbiterio - da lesene, impostate su un basamento in pietra e desinate con capitelli ionici, sopra cui corre un’alta trabeazione con cornice superiore modanata e aggettante. Nell’impaginato lateralmente si aprono due nicchie per parte inquadrate da un arco a tutto sesto, in cui sono collocati gli altari laterali e sul fianco sinistro in fondo alla chiesa la nicchia absidata del fonte battesimale, chiusa da un cancelletto in ferro battuto, sul cui sfondo è affrescata la scena del Battesimo di Cristo; nella prima campata verso il presbiterio, sono collocati due confessionali incassati nel muro. La pavimentazione, sistemata nel recente restauro riutilizzando il materiale della precedente levigato e lucidato, nella navata è realizzata in riquadri di pietra bianca del Carso e nera del Vallone, posti in opera diagonalmente mentre nel presbiterio le pietre sono a forma di rombo. La chiesa è arricchita da affreschi che ricoprono la volta delle presbiterio: al centro, compreso entro una cornice mistilinea polilobata, è rappresentata l’Assunzione della Vergine; negli scomparti laterali, entro cornici ovali sono raffigurati i quattro evangelisti, a cui si alternano tre cornici trilobate con le raffigurazioni dei Santi Michele, Anna, Gioacchino; due scene sacre sono invece dipinte nelle lunette laterali; l’autore di questi dipinti è Lorenzo Bianchini. Nelle lunette dell’abside sono ricavate due nicchie con copertura a conchiglia in cui sono ospitate le statue dei Santi Pietro e Paolo attribuite a Leonardo Pacassi, che affiancano la finestra in vetri policromi con il disegno della colomba dello Spirito Santo nella lunetta centrale. A questi affreschi fa da sfondo una decorazione in chiaroscuro con motivi floreali, volute e scudi realizzata ad inizio Novecento dal pittore Giulio Justolin. Sempre dello Justolin sono gli affreschi a grisaille della navata, nelle sei lunette sopra alla trabeazione; vi sono rappresentati episodi della vita della Vergine, quali la nascita di Maria, la presentazione di Maria al Tempio, lo Sposalizio di Maria, il secondo - la Visita di Maria ad Elisabetta, la fuga in Egitto, il quinto mistero gaudioso - il ritrovamento di Gesù al Tempio; nelle vele delle lunette si alternano un ramo di giglio annodato a due rami di quercia in corrispondenza delle lunette dipinte, e figure di putti portanti delle iscrizioni incorniciati da una decorazione a motivi floreali in corrispondenza delle finestre. Lo Justolin realizzò inoltre le fasce decorative speculari che adornano l’estradosso dell’arco santo e l’arco della controfacciata, composte da due angeli che dall’alto srotolano spirali e foglie d’acanto: al centro sull’arco santo, entro una cornice ovale mistilinea, è rappresentata la colomba dello Spirito Santo mentre in controfacciata un angelo musicante.
Apparato liturgico
Il presbiterio è rialzato dalla navata mediante tre gradini in marmo rosso. L’altare maggiore, settecentesco, è costituito da un basamento di tre gradini marmorei su cui è impostata la mensa, con paliotto lateralmente decorato da un motivo a stella profilato di bianco tra specchiature in vari marmi e la parte centrale, in marmo rosso, arricchita con bassorilievi di putti e festoni di frutta in marmo bianco, compresi entro due coppie di volute laterali fortemente in aggetto. Sopra vi poggia il tabernacolo con struttura a tempietto, costituito da sei colonnine in marmo rosso che sorreggono una cornice modanata ad arco interrotto al centro: sui due moncherini d’arco vi si erigono due putti che sorreggono un drappo marmoreo; il tempietto è concluso da una cupola a cipolla su cui si erge la statua del Cristo benedicente. Ai lati del tabernacolo vi sono le statue dell’Angelo Annunziate a sinistra e della Vergine Annunziata a destra e sui piedritti esterni quelle di San Martino e San Giorgio, rispettivamente a sinistra e a destra. Sul lato sinistro dietro all’altare è immurata una struttura a tempietto, in marmo nero arricchita con marmi screziati, di piccole dimensioni, sormontata da un timpano con cornice aggettante in cui sono custoditi gli olii santi e le sacre reliquie. Nella navata vi sono altri quattro altari collocati entro le nicchie laterali: quelli sul fianco sinistro sono dedicati, partendo dal fondo della chiesa, rispettivamente a San Nicolò e al Sacro Cuore, quelli sul fianco destro a Santa Caterina e alla Madonna del Rosario. Le coppie di altari contrapposti presentano una struttura simile. Quelli verso il fondo, più articolati, hanno una mensa ad urna definita lateralmente da volute arricciate, in marmo di Carrara come anche lo zoccolo ed il profilo superiore, mentre il paliotto in breccia medicea è arricchito da un clipeo centrale con cornice ed al centro l’immagine dei Santi titolari in bassorilievo; l’alzata è costituita da una coppia di colonne con capitelli corinzi che sorreggono una cornice dentellata: al centro sono ospitate le pale; gli altari sono conclusi da un’edicola centrale, definita lateralmente da due volute su cui seggono due angioletti in marmo di Carrara ed un terzo angelo con corona si erge su una specie di podio centrale. Gli altari della Madonna del Rosario e del Sacro Cuore, più antichi dei precedenti di circa mezzo secolo, presentano una mensa a trapezio rovesciato con i lati obliqui leggermente concavi, il paliotto in marmo rosso decorato da un clipeo centrale definito da due volute di foglie d’acanto sormontate da una testina alata e lateralmente da motivi geometrici profilati in marmo nero e palmette gialle su fondo nero; nell’alzata due colonne con capitello composito sorreggono le ali di un arco spezzato, con sopra due angioletti; al centro vi è la pala dei rispettivi Santi titolari sopra a cui si innalza un drappo marmoreo sostenuto da testine alate che vi fa da sfondo; a conclusione uno spezzone d’arco con altri due angioletti; la pala dell’altare della Madonna è circondata dai Misteri, attribuiti ad Antonio Paroli. Il fonte battesimale contenuto nella nicchia sul fianco sinistro della chiesa, è impostato su un basamento di tre gradini: è in pietra, composto da un basamento barocco su cui poggia la coppa cinquecentesca proveniente dalla precedente chiesa; sopra vi è una struttura a camera chiusa conclusa da un cupolino con palla in pietra. Sopra all’ingresso vi è la cantoria novecentesca con l’organo, sotto cui è stata creata una bussola d’ingresso in legno; a fianco alle colonne che sostengono la cantoria vi sono due acquasantiere, una cinquecentesca in pietra, l’altra settecentesca in marmo.



Adeguamento liturgico  presbiterio - aggiunta arredo (1981)
La balaustra marmorea che delimitava il presbiterio è stata modificata: da una forma lineare con apertura centrale sono state create due balaustre a “L” poste lateralmente. È stato aggiunto un altare rivolto verso il popolo in marmo costituito da una mensa sostenuta da due pilastrini e tra questo e l’altar maggiore sono state collocate tre sedute mobili che costituiscono l’attuale sede, in aggiunta alla sede originale composta da stalli in legno lungo i fianchi del presbiterio; su entrambi i lati del presbiterio, tra le balaustre ed il muro, sono stati posizionati due leggii mobili in legno ed un terzo è vicino alla sede.
navata - intervento strutturale (1979)
È stato rimosso il pulpito ligneo, novecentesco, che si trovava sul fianco sinistro della navata con accesso dalla sacrestia.






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Triveneto
Diocesi di Gorizia
Decanato di Gradisca d'Isonzo
Parrocchia di Santa Maria Annunziata

Piazza G. Candussi - Romans d'Isonzo (GO)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico


Altre immagini
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